Troppo pessimismo sull’auto elettrica? Anche da parte di Vaielettrico? Due lettori ci scrivono convinti che l’era di benzina e diesel stia finendo. La nostra risposta. Ricordiamo che i vostri messaggi vanno inviati a info@vaielettrico.it .
Troppo pessimismo (1) “Perché enfatizzate le notizie negative? Guardate Cina e UK…”
“Vi seguo da qualche tempo con interesse, apprezzo i vostri argomenti non fanatici a favore della transizione energetica. Sono possessore da circa 6 mesi di una Tesla Model 3 LR , con buona soddisfazione.
Ho fatto un viaggio in Francia e Belgio ed ho raggiunto i 10mila km con minimi problemi e molti aspetti positivi. Mi meraviglio un po’ perché mi sembra che ultimamente tendete ad esaltare le notizie negative sul mondo BEV e poco quelle positive. Ad esempio ad agosto non avete riportato il continuo trend molto in crescita del mercato cinese e quello UK.
La mia idea è che le BEV vanno bene dove c’è una chiara e STABILE politica a favore della transizione. Italia e anche Germania soffrono dei continui stop & go della politica dei sussidi. Chi è interessato alle BEV preferisce attendere, perché pensa che arriveranno condizioni più favorevoli, anche per qualche migliaio di euro.
Gli annunci recenti in Germania per nuovi sussidi dal 2025 finiranno per deprimere il mercato fino a dicembre“. Fabrizio T. Milano
Troppo pessimismo (2) Benzina e diesel faranno la fine del metano…
“A dispetto dei cali di vendita in Europa e Stati Uniti, l’auto elettrica, come ci ricordate spesso, è viva, vegeta e gode di buona salute. Naturalmente queste notizie hanno scatenato i conservatori o negazionisti del cambiamento climatico condizionati dalla lobby del petrolio, che già hanno decretato la sua fine.
A essere finite sono invece le auto a benzina e diesel, che faranno la stessa fine dell’auto a metano. Oggi le vendite di auto a metano sono riservate solo ai pochi modelli rimasti nelle concessionarie. Nel 2023 ne sono stati immatricolate solo 1.892. La crisi ucraina è l’aumento esponenziale della materia prima ha decretato la sua fine.
I motivi del declino delle auto a benzina e diesel saranno vari. Il petrolio non durerà in eterno. E se fino ad oggi il picco della produzione mondiale è stato rimandato con nuove tecniche di fracking e trivellazione orizzontale, prima o poi i giacimenti si esauriranno. Con un aumento del costo della materia prima da rendere benzina e diesel sconvenienti come il metano.
“Biocarburanti e carburanti sintetici? Troppo costosi”
I fantomatici biocarburanti o carburanti sintetici avranno sempre costi di produzione più alti dell’elettricità. E saranno destinati prevalentemente al trasporto aereo e marittimo, i più difficili da decarbonizzare. Qualora dallo scioglimento dei ghiacciai artici e antartici venissero scoperti nuovi giacimenti, i costi sociali ed economici dello sfruttamento porterebbero l’umanità a lasciarli dove sono. Se non vuole decretare la sua fine.
Non parlo solo dei danni causati dall’aumento della C02 in atmosfera, di fronte agli occhi di tutti. Ormai ogni cambio di stagione porta con sé violenti temporali, alluvioni e trombe d’aria, seguiti da lunghi periodi di siccità. Ma mi riferisco in particolar modo alle guerre per accaparrarsi di quelle risorse, visto che le alternative esistono, il gioco non varrà la candela.
Certo, l’auto elettrica deve compiere molta strada per imporsi, ma la strada è tracciata. La ricerca sfornerà batterie più economiche e con maggiore capacità. Con soluzioni più efficaci per permettere a tutti di caricare a casa“. Marco Di Paola
L’auto elettrica è destinata a vincere? Non per senso di responsabilità…
Risposta. Apprezziamo l’ottimismo (e le motivazioni) di Fabrizio e Marco, ma noi abbiamo un po’ meno certezze. Per esempio: dubitiamo fortemente che l’industria petrolifera, nel caso in cui le estrazioni diventassero ancora più impattanti sull’ambiente, decida di fermarsi. E che ci siano governi in grado o con voglia di farlo, a partire da Stati Uniti, Cina e Russia.
Viviamo in un mondo guidato dagli interessi e non sarà il senso di responsabilità di qualcuno a decretare il successo dell’elettrico. Sarà la maggiore competitività per prezzo, autonomia e facilità di ricarica. Su questi fronti ci si aspettavano progressi più rapidi e i traguardi ipotizzati per il 2025 sono stati spostati in avanti di 3-5 anni. Le stesse Case auto, davanti a un rallentamento del mercato mondiale, stanno dirottando investimenti sull’ibrido.
Non tutte, però: la ricerca va avanti e non è detto che, dopo il rallentamento, non ci sia un’accelerazione. Quanto ai dati di vendita, noi ci siamo sempre riferiti in particolare a Germania e Francia, i mercati più vicini al nostro. Negli anni scorsi (tranne che per l’Italia) erano sempre cifre in crescita, ora è arrivato il segno meno. E noi li riportiamo per come sono.
Secondo me il lettore attribuisce troppa importanza alla “politica a favore della transizione” ( = soldi pubblici) e troppo poca importanza alle questioni strettamente tecnologiche che ancora oggi, dopo oltre un secolo e nonostante gli indubbi progressi, costituiscono il principale (per non dire unico) freno alla diffusione non solo dei veicoli elettrici ma anche, più in generale, di moltissimi altri possibili impieghi “mobili” dell’energia elettrica.
L’auto elettrica potrà diffondersi sul serio, spontaneamente e su larga scala (e non ci sarà modo di impedirlo), solo quando sarà in grado di… camminare con le sue gambe, senza bisogno di spinte o “incentivi” o altro, diventando oggettivamente e complessivamente “conveniente” dal punto di vista PRATICO rispetto alle auto a petrolio.
Proprio come accadde a suo tempo alle… carrozze con motore a scoppio, che per molto tempo rimasero appannaggio esclusivo di pochi (appassionati o anche esibizionisti) mentre la maggior parte della gente, confrontandole con le carrozze a trazione equina, le trovava (giustamente) rumorose, puzzolenti, poco affidabili e così via; in poche parole molto più complicate e problematiche da USARE nella quotidianità.
Per molt[issim]e persone, infatti, le automobili NON sono affatto oggetto di passione o particolare interesse o fonte di prestigio o distinzione sociale o chissà che, ma sono solo degli strumenti necessari per spostarsi. Strumenti che devono in sostanza… fare il loro mestiere provocando meno seccature (e costi) possibile. Un po’ come accade con i frigoriferi, le lavatrici, le caldaie…
“Viviamo in un mondo guidato dagli interessi e non sarà il senso di responsabilità di qualcuno a decretare il successo dell’elettrico. Sarà la maggiore competitività per prezzo, autonomia e facilità di ricarica”
Perfetto!
Lo dico da sempre: a nessuna (o a pochissime) azienda interessa l’ecologia, vogliono solo guadagnare.
Se vogliono vincere la sfida con i cavalli (perché a volte il rapporto tra le auto a combustione interna e le elettriche è visto così), le automobili a combustione interna devono dimostrare di avere vantaggi pratici e non ideologici, solo se si dimostrano più comode, facili da rifornire, affidabili e con una gestione più semplice dei cavalli li sostituiranno…
Ed è proprio qui che deve intervenire la SANA* politica, che ha il compito di guardare oltre gli interessi economici e di orientare l’economia affinché prosperi e faccia prosperare la società, ma senza ammazzare la gente (= inquinamento con annesse malattie e decessi).
*Per SANA la intendo come la definì James Freeman Clarke: “un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”.
Ed è qui che il mercato bastona se le soluzioni proposte non sono migliori rispetto alle precedenti.
Il resto è ansia climatica 👋🏻
Mi sono fatto una gran risata quando ho letto ( benzina e diesel faranno la fine del metano) il signore forse guarda all’ uso che fa lui dell auto, ma non considera le esigenze di tante altre persone, autotrasporto pesante, Agricoltura, ma anche nel mondo auto l’elettrico non è per tutti, tra 10 anni magari cambieranno le cose,.ma vedere OGGI un mondo totalmente elettrificato è utopistico ed ottuso, ci si potrebbero scrivere pagine sui motivi per cui non è possibile (attualmente) non si Tratta solo di costi, ma anche di incompatibilità alle esigenze di molti, io vedo una gran frenata sugli EV, on case automobilistiche che ritrattato quanto affermato mesi fà. Quindi prima di fare certe affermazioni, sarebbe bene pensare un pò.
Da parte di Vaielettrico io non vedo pessimismo, ma solo la giusta dose di obiettività.
Nella risposta alle due lettere dei lettori, c’è la perfetta sintesi di quanto serve per diffondere veramente il trasporto in elettrico: competitività di prezzo, di autonomia e di facilità (e aggiungerei di convenienza) di ricarica.
Io sono una persona da sempre molto attenta ai temi ecologico e climatico, ho adattato la mia casa dando fondo a ogni mio risparmio, tra cappotto, ottimizzazione del sistema idrico, fotovoltaico, cucina totalmente elettrica, riscaldamento e condizionamento idem.
Ma di acquistare un’auto totalmente elettrica, oggi, non ci penso neppure lontanamente: non ho garage, non ho posto privato dove installare una colonnina personale, in pratica parcheggio l’auto in strada, e tra colonnine lontane da casa (e comunque dai prezzi fuori di testa), prezzi delle BEV troppo alti nei segmenti bassi, rispetto alle controparti teemiche, e nuovamente comunque segmenti bassi che offrono poca usabilità (le mie auto preferite sono le segmento B: una BEV odierna di tale segmento è ben usabile solo in città e circondario, io con le mie utilitarie sono abituato a girare per tutta Europa senza mezza preoccupazione), per me comprare oggi una elettrica vorrebbe dire fregarmi con le mie stesse mani, sia economicamente sia nell’elasticità di utilizzo.
Aspetto tempi migliori, con un progresso tecnologico che offra alle auto elettriche un prezzo più umano, maggiore versatilità e convenienza di utilizzo, a chi è nelle mie stesse situazioni, e intanto continuo a tenermi aggiornato su questo progresso che è da tanti anni in promessa, ma ancora lontano dalla realizzazione.
Se arriveranno, benissimo: acquisterò la mia prima auto elettrica serenamente.
Se non arriveranno, allora avrò in futuro una grossa gatta da pelare.
Questo è quanto: togliendo i noBEV a prescindere, che sono un tipo di persone con cui non mi piace avere a che fare, e togliendo pure le persone male informate, io penso che queste mie parole possano essere condivise da molti altri, che oggi evitano sì di acquistare elettrico, ma con cognizione di causa.
Concordo con lei, io comprai la prima ibrida tanti anni fa e lo feci con spirito green anche se poi non era tanto conveniente, l’ultima l’ho presa proprio perché con tre litri e mezzo ci faccio 100 km…
Ma l’elettrico per me è impossibile da utilizzare perché dove vivo e dove lavoro non ci sono colonnine, dovrei andarle a cercare, sperare che non ci sia nessuno per evitare file e perdere un bel po’ di tempo per ricaricare (un paio di anni fa circa il proprietario dell’agenzia che mi ha venduto casa sfoggiava la sua Tesla sottolineando i vantaggi anche perché aveva una colonnina davanti ai suoi uffici. Un giorno però venne a mostrarci casa arrivando con la vecchi Clio diesel della moglie perché la macchina era in carica, non aveva potuto farlo prima perché c’era la fila… Una situazione che spinge a riflettere) quando per strada mentre vado al lavoro trovo almeno dieci distributori che, quando mi serve e stando attento al costo all’andata, mi permettono di fare al ritorno il pieno in 5 minuti.
Altre due questioni: la seconda mano e la sfida tra tecnologie.
Più migliorano batterie e performance e meno vale l’usato, il rischio che corro è di acquistare auto che, a seguito dell’introduzione di una nuova tecnologia (che so, batterie che permettono do fare duemila chilometri e che si caricano in 5 minuti), valgano pochissimo e non tutti possono correre re un simile pericolo perché i portafogli non sono tutti uguali.
La sfida tra tecnologie: sono convinto che, per esperienza nell’uso della corrente elettrica e nella performance energetica, l’auto elettrica sia la soluzione migliore ma la storia ci insegna che NON sempre la tecnologia migliore si impone sulle altre e che spesso vincono la gara dell’affermazione sul mercato prodotti più scadenti che, per capacità di marketing o chissà dio cosa, diventano vincenti.
Era Windows il miglior sistema operativo del mondo? Era il VHS il miglior sistema per le videocassette (avete presente cosa succedeva al nastro all’interno? Era un miracolo se non si distruggevano)? Era l’automobile a combustione la soluzione più efficiente già quando Porche pensava all’auto elettrica? Era la corrente alternata o quella continua il mezzo migliore per portare l’energia nelle case di tutto il mondo? Era la sigaretta con dentro l’antigelo la soluzione alla tosse del fumatore? Era il DVD o il Blue Ray il sistema migliore per distribuire i film belle case di tutti?
La storia è costellata di invenzioni geniali superate da altre che le erano inferiori da molti punti di vista tanto quanto è ricca di controversie tra tecnologie che pongono domande ancora oggi sul l’affermazione di un prodotto.
Per fare da apripista ci vuole tanto coraggio (e quello possono trovarlo) ma anche una possibilità economica che ci metta al riparo da brutte sorprese
Concordo a mia volta, lei non fa che confermare quanto sempre scritto da Vaielettrico: l’auto elettrica oggi non è per tutti, ci sono alcuni utenti che ne traggono benefici, e ce ne sono altri (come me e lei) che invece ne trarrebbero peggioramenti, più o meno grandi.
Un solo appunto al suo excursus sulle tecnologie: in conclusione e semplicemente, si affermano quelle su cui punta la maggior parte di aziende, oppure le aziende più potenti, fino a far diventare quelle tecnologie uno standard, a prescindere dal fatto che ci siano tecnologie migliori, ma su cui crede solo una minoranza imprenditoriale.
E oggi, è un fatto che la tecnologia su cui puntano tutte le aziende sia quella elettrica: qualche costruttore ha certo ridotto in questo periodo i propri investimenti su questo versante, ma comunque tutti continuano a versare ingenti capitali in questo campo.
Ergo, a mio avviso e per sillogismo, è già chiaro che sia questa la tecnologia che si affermerà come standard.
Si tutto corretto.
Ma comprando un usato si può sfruttare proprio la comprensione dei prezzi.
Se si sa sfruttare il momento giusto.
Io ho garage, ma non ho possibilità di ricaricare lì, ricarico solo in strada, per altro con colonnine lontane almeno 3km da me. La questione prezzo di ricarica è inconsistente nel mio caso, a parità di consumi spendo quasi la metà rispetto ad un auto a benzinq ricaricando alle colonnine. Ricaricassi in garage spenderei 1/5 o forse 1/6.
Detto che non c è bollo e nemmeno tagliando, conti alla mano risparmio circa 2k euro all’anno che rispetto al benzina
Questo è il suo caso, e sono felice che a lei la cosa resti conveniente.
A me proprio no: a un consumo medio 0,15 kWh/km, e a un costo ottimistico alle colonnine di 0,50 €/kWh, una percorrenza di 100 km mi costerebbe 7,50 €.
Con la mia ibrida, che ha un consumo medio di 3,9 l di benzina ogni 100 km, al prezzo di oggi mi costa 6,70 €.
Bollo: 84 € i primi 3 anni, poi 168 €/anno.
Tagliando: 195 €/anno nell’officina del concessionario, altrimenti una novantina dal mio meccanico di fiducia.
Penso che lei capisca, che queste cifre sono tanto irrisorie e tanto a mio vantaggio, da farmi continuare a dire che un’auto elettrica, pagata molto più dei max 15.000 € che ho pagato normalmente per un’automobile nuova, nel mio caso, che rispecchia quello di molti altri, resta una fregatura finché le tecnologie e i costi non cambiano.
Complimenti a lei, se io avessi avuto le colonnine più vicine a 3 km avrei desistito dall’acquisto della mia auto elettrica, di cui sono super soddisfatto.
Antonio, Lei ha ragione, infatti come dice Vaielettrico l’auto elettrica non è per tutti, ma tutte le persone con un box privato secondo me dovrebbero avere un’auto elettrica.
Ci sono solo vantaggi sia in termini economici che di comfort.
Buonasera, Matteo.
Tendenzialmente io sono d’accordo con lei, ma poi penso che una situazione apparentemente semplice (ho il garage dove ricaricare, quindi posso comprare l’auto elettrica), in verità è un insieme variopinto di situazioni assolutamente personali e spesso molto diverse tra loro, che sarebbero da valutare caso per caso.
Perché c’è sì chi ha il garage, ma poi magari non ha le risorse per acquistare un’elettrica (ne conosco personalmente molti, compreso qualcuno che va in giro ancora con una Panda anni ’90, perché il proprio stipendio gli permette solo di passare da usato di poche centinaia di euro a usato di poche centinaia di euro).
Conosco anche un paio di persone che hanno, entrambe, sia garage che auto elettrica (in verità uno l’ha rivenduta, per quanto le sto per raccontare), ma che si sono visti entrambi vietare il parcheggio coperto alle proprie auto, dalle rispettive assemblee condominiali.
C’è poi chi ha più auto, e il singolo garage perennemente occupato dall’auto della moglie che la usa sporadicamente, o da un’auto storica a cui toglie il telo per fare un giro solo un paio di volte al mese, o ancora meno.
Poi penso pure ai miei genitori, che hanno sì il garage ma mio padre parcheggia l’auto in strada da decenni, visto che in quel garage non vi entra neppure una bicicletta, poiché lo usano come cantina, dove continuare ad ammassare tutto ciò che hanno raccolto lungo tutta la loro vita (abbia pazienza: sono meridionali, e in meridione questa è una prassi molto diffusa, quasi una tradizione).
E tantissimi altri casi, ma non continuo e invece mi fermo qui: penso che sia chiaro già da questi esempi il mio pensiero, cioè che non è detto che chi abbia un garage abbia automaticamente pure la possibilità di avere un’auto elettrica.
Però siamo curiosi si sapere in quale categoria rientri lei
Signor Massimo, questa vostra (o solo sua?) curiosità è singolare, visto che l’ho soddisfatta fin dal primo commento: proprietario di casa senza garage.
Ho acquistato una porzione di villa e, come ho già scritto, ho usato ogni mio risparmio per renderla ecologicamente sostenibile: cappotto, fotovoltaico, cucina a induzione, pompa di calore, ho pure rifatto la rete idrica per sprecare meno acqua potabile possibile, aggiungendo inoltre un addolcitore.
Ma ripeto, non ho garage: al piano seminterrato ho solo una taverna, un locale lavanderia e una cantina.
L’auto resta parcheggiata fuori in strada, durante la notte.
E le colonnine qua in zona (eufemisticamente parlando: la più vicina dista qualche chilometro) hanno prezzi esosi.
La più vicina Supercharger, che è l’unica opportunità di spuntare un prezzo di ricarica quantomeno decente, è a oltre dieci km di distanza.
L’auto elettrica, nel mio caso, è ancora una alternativa come minimo scomoda, e sicuramente antieconomica.
Mi perdoni, ho letto l’incipit del suo commento – (ho il garage dove ricaricare, quindi posso comprare l’auto elettrica) – e ho pensato che l’affermazione si riferisse a lei. Come moderatore del sito mi leggo qualche centinaia di commenti al giorno e non posso ricordare a memoria il curriculum vitae di ogni commentatore, anche quando è stato precedentemente dettagliato, come nel suo caso. Posso solo dirle che il 68% delle abitazioni italiane dispone di un posto auto privato (dati Istat da censimento 2001) sia in garage, sia all’aperto nei giardini sia nei cortili condominiali. In tutti gli altri casi che lei elenca la ricarica domestica non è possibile. Ma continuo a pensare, anche per esperienze personali, che non siano un numero tale da giustificare una penetrazione delle auto elettriche in Italia oscillante fra il 3 e il 4%. Aggiungo che tanti, come nel mio caso, pur non potendo ricaricare nel garage privato hanno la fortuna di poter contare su un buon numero di colonnine di ricarica pubbliche nel raggio di poche centinaia di metri da casa. Nel qual caso la gestione dell’auto elettrica non è un problema. I costi sono vertiginosamente saliti nell’ultimo anno. Ma se in precedenza (un anno fa circa) le tariffe con abbonamento oscillavano tra 0,30 e 0,40 euro a kWh, spero e non escludo che l’opportunità di risparmiare possa ripresentarsi.
È una visione a lunghissimo termine.
Tra un secolo ci saranno solo auto elettriche?
Forse ci saranno solo micro car; o auto che scorrono su monorotaia; o auto volanti
1990 circa. C’era il futuro visto come Realtà virtuale.
Non avevano previsto internet
C’è tempo. Sul medio-lungo periodo l’auto elettrica avrà la meglio e diventerà la soluzione vincente sul mercato.
Ma nel breve-medio periodo non sarà così. Continuerà l’adozione e si diffonderà sempre più ma non a velocità elevate come avevano preventivato.
Mancano innovazioni tecnologiche tali da renderla possibile. Per esempio le batterie stato solido. SAIC ha annunciato un modello con batterie a stato solido entro Giugno 2025, ma è roba di fascia alta.
Servono auto da 100 KWh per avere autonomie importanti e che garantiscano una grande flessibilità d’uso.
Come servono citycar da 40KWh per poter girare a 14KWhX 100 Km e non dover ricaricare tutti i santi giorni. E soprattutto queste citycar da 40 KWh devono costare 15000€ non 24000.
Mentre le auto da 100KWh devono stare suo 40.000€. Allora si. 30/50cent a KWh, HPC ogni 50Km e possiamo fare tutto elettrico.
Ci vorranno decenni.
e questa continua evoluzione ha un effetto sui prezzi : le auto elettriche si svalutano più delle termiche!
Una cosa apparentemente assurda che ha costernato quanti pensavano di prendere un prodotto a prova di futuro.
E ha portato all’attuale stallo di tutta l’industria.
Stavo per comprare un Lexus 300 ibrida, poi ho visto che ce n’erano centinaia usate di meno di 1 anno.
C’è un video, pubblicato dall’Audi!, in cui delle auto in ottime condizioni vengono “riciclate” smontate per recuperare o smaltire il materiale.
Non è ecologia, Devono essere tolte dal mercato per tenere alti i prezzi!
Ricordo di gente che aveva preso un semlice PC IBM, 1 floppy, schermo verde, a 13 milioni lire.
Pensavano di usarelo tutta la vita, come si poteve comprare una buona macchina da scrivere.
D’altra parte è anche grazie a chi ha comprato quel “semplice PC IBM” che oggi lei ha potuto scrivere questo commento anziché comprare una rivista in edicola per sfogliarla e poi confrontarsi soltanto con la sua stretta cerchia di conoscenti.
“Stavo per comprare un Lexus 300 ibrida, poi ho visto che ce n’erano centinaia usate di meno di 1 anno.”….
E’ difficile prevedere il futuro… succedono sempre tante cose impreviste o imprevedibili…
In ipotesi…se scoppiassero gravi conflitti e non ci arrivassero più facilmente i rifornimenti di carburanti e gas (che in gran parte adesso son trasportati via mare), se si ritornasse ad una situazione simile al 1973 per lungo periodo (lei ha i capelli bianchi quanto me… se ne ricorda vero? ) quanto pensa varrebbero grosse e pesanti ibride? Quanto pensa potrebbero essere valutate vetture che, pur andando a costosa corrente (per chi non ha F.V.) se le può caricare ovunque è presente una presa Schuko , pur con lunghi tempi… ma tanto si va parecchio in bici o a piedi nel frattempo.. lasciando l’auto solo alle emergenze.. proprio come nel 1973..
Non faccia troppi “conti senza l’oste” … in Italia e in generale in Europa siamo dipendenti da forniture idrocarburi esterni (Norvegia e Olanda a parte… Secondo me più ci renderemo indipendenti totalmente.. meglio sarà.
Vaielettrico ha ragione. Parole sagge.
È anche ovvio che il futuro sia di vetture private e trasporti in genere ad emissioni zero.
Su questo non ci sono dubbi, i carburanti per autotrazione saranno destinati a scomparire.
E allora perché tutto questo non succede subito?
Perché ad oggi le tecnologie messe in campo non sono ancora mature, sono di transizione.
La transizione richiede tempo e grossi investimenti, non solo per produrre auto ad emissioni zero ma per tutto quello che ruota intorno.
Basta vedere che ci sono regioni che per partito politico si dichiarano green e poi fanno una lotta feroce ad Eolico e Fotovoltaico senza curarsi che hanno il dovere di produrre energia green per loro e per tutta l’Italia.
Purtroppo il detto “Armiamoci e partite” è ancora un dogma per molti…
Per le auto è la stessa cosa.
A cui si aggiunge anche caos che si è creato sia nella produzione, quindi colpa della case automobilistiche, sia nell’informazione che è ampiamente contrastante sia da un lato che dall’altro.
Io e mio fratello stiamo provando a cambiare auto ma vi posso garantire che non è più come una volta.
Il caos è totale e le incertezze su cosa comprare sono enormi.
In questo contesto così complicato, che va dai costi di acquisto, agli incentivi pubblici, ai modelli in continuo cambiamento, ai consumi non molto chiari (sia nelle Ibride, sia nelle plug in, sia nelle elettriche) ecc
La gente in questo contesto aspetta perché non sa cosa fare e aspetta un momento migliore con più stabilità e chiarezza.
Girando decine di concessionari di decine di marchi diversi la gente che incontri la pensa nello stesso modo.
Sono timorosi, direi spaventati.
E quindi rimanda…
Nessuna lobby segreta, solo caos creato da politici inadeguati, sia dell’europa che delle varie nazioni, e da case produttrici incompetenti che hanno fatto un casino enorme solo per dire “io ci sono….”
Tempo, ci vuole tempo, tanto tempo…
Anche se di tempo non ne abbiamo più purtroppo….
Il costo dell’energia elettrica ci ha messo del suo.
Le rinnovabili le stiamo pagando care, ci vorranno decenni per avere dei risultati.
Un esempio su tutti:
Io ho il fotovoltaico, e pago l’energia ad Enel a 0.11 al Kw/h.
La bolletta di Giugno e Luglio era di 7Kw/h totale di consumo e indicava un costo di componente elettrica di pochi centesimi.
Però la fattura era di 52€.
A parte il canone RAI (14€), tutto il resto serve per le rinnovabili e tasse, quasi tutto.
Nelle Colonnine di ricarica il problema è lo stesso…
Non ne usciamo facilmente…
Guarda che le accise e Asos/arim (quota che va ad esempio alle rinnovabili) vanno in base ai kWh consumati. La parte fissa mensile riguarda solo il contatore e la parte che spetta alla compagnia elettrica, quindi quello che hai pagato non centra nulla con le rinnovabili e le tasse
i costi fissi che lamenta nella bolletta sono le spese per contatore, gli oneri di rete e le tasse (però ha pensato che fossero le rinnovabili, allora forse un po’ di disinformazione gira sul web)
i costi delle rinnovabili incentivate sono una parte molto più piccola e li trova dentro alle varie accise, mi pare in buona parte in proporzione ai kwh prelevati dalla rete
La mia bolletta? 1 kW per 50€ di spesa
Non bisogna essere ottimisti né pessimisti: i tasselli del puzzle sono tutti lì e ben spiegati nelle lettere e da Vaielettrico in molti articoli.
Non bisogna confondere però i normali intoppi che ci sono durante una transizione, dove il percorso non è mai diritto né sempre in discesa o salita con quella che stiamo vivendo e che nei libri di storia sarà raccontata come una trasformazione epocale.
I grossi gruppi di potere legati al petrolio hanno tanti soldi e stanno facendo tutto il possibile per continuare a fare quello che hanno sempre fatto.
Riguardo ai Governi è chiaro che sono facilmente influenzabili dal potere delle compagnie petrolifere ma è anche vero che è sui Governi che spesso cadono le esternalità negative sotto forma di spese sanitarie, aiuti in caso di gravi danni da eventi climatici estremi e riduzione del gettito fiscale a causa della riduzione del PIL o al peggioramento della bilancia dei pagamenti, quindi presto o tardi saranno costretti a fare quello che si raccontano tutte le volte che si ritrovano per parlare di ambiente, ovvero frenare il consumo di fossili favorendo la transizione.
Quindi, sebbene l’urgenza non manchi, guardiamo a questi periodi come a pause fisiologiche necessarie a riaffilare le armi con batterie e auto di nuova generazione che siano più adatti a fare la transizione rispetto alla follia delle case che hanno fatto all in con modelli di auto di lusso e prezzi fuori dalla portata delle persone normali.
una pausa che assomiglia a un conto alla rovescia perle auto termiche
>> prezzi di vendita EV (persino in europa), paragonandoli in ” prezzo in euri / kwh batteria” dei vari modelli, stanno scendendo -10% all’anno
leggevo da un commento di Guido il prezzo (con sconto rispetto al listino) per la Volvo EX30 long range 64 Kwh sui 35.000 euri
–> siamo sui 540e/kwh
Citreon C3 base, 24.000euri per 44 kwh
–> simile siamo sui 545e/kwh
altre sono su circa 600e/kwh (Tesla base M3, che però sfrutta meglio i kwh in batteria); BEV giustamente considerate molto care sono a circa 660e/kwh, sono curioso di vedere già tra un anno
>> nel 2025 arriva un primo up-grade delle specifiche delle batterie di vari modelli, un passettino alla volta senza scossoni aumenta velocità di ricarica, densità energetica, durata in anni della garanzia (es. garanzia MG4 in asia e australia ha gia esteso la garanzia), si allarga il bacino di potenziali clienti
>> anche i prezzi far-west delle colonnine penso andranno a sistemarsi
non per essere negativo ma speranze simili le leggevo nel 2020 – 2021 per il 2025 ed a oggi siamo ancora qua e si parla del 2030, il problema maggiore, oltre al prezzo base, (i 24000 da te citati sono circa 10000 in più di una panda base e l’italiano medio, che sempre in ottica green dovrà ristrutturare pure la casa, … quasi sempre non li ha), sono le colonnine di ricarica, poche, scomode, mal mesde e costose… fintantochè non ci sarà una ristrutturazione delle reti di distribuzione della energia, (cosa molto lunga e costosa che per ora non è finanziata) in modo da avere colonnine AC ovunque libere e disponibili (giorno e soprattutto notte) le % delle BEV ,non cambieranno gran che … bonus o non bonus.
Secondo me manca una visione d’insieme
Ad oggi le case costruttrici stanno in piedi solo ed esclusivamente per gli introiti delle termiche ( su cui hanno riversato i costi di ricerca e le perdite delle bev)
Se dal prossimo anno inizieranno ad esserci delle multe salate se non c’entrano le percentuali di bev previste dal legislatore le case avranno poca scelta , o regalano una bev ogni 4 termiche ( a cui aggiungeranno i costi di quel regalo) o diminuiranno i numeri di vendita e conseguentemente di produzione delle termiche, indovinate con quali conseguenze?
Vedete, l’unica cosa che non sarà mai possibile fare e quella di obbligare la gente a comperare un qualsiasi bene
Detto ciò, e a politiche invariate ( sarà divertente vederlo) nel 2035 non dovrete preoccuparvi del ban ma se esisterà ancora qualcuno che vi venda un’auto
A meno che non siate così sfacciatamente ottimisti nel pensare che i paesi ( Italia in primis) possano accollarsi miliardi e miliardi di sussidi e per anni e anni
Sta dimenticando la terza via: i Cinesi che costruiscono in Europa.
Loro hanno gia’ ammortizzato i costi di sviluppo e si accontentano di un margine non stellare, venderanno ad un prezzo più basso con buona pace dei produttori storici europei.
Chi ci rimette? Sicuramente i lavoratori del comparto e ci sarà una parziale migrazione verso questi nuovi stabilimenti. Parziale perchè essendo nuovi saranno ampiamente automatizzati. Poi ovviamente le case storiche che sono rimaste alla finestra o che non hanno saputo evolversi alla giusta velocità nei segmenti A e B. I segmenti D non sono un problema, chi può permetterselo già oggi continuerà domani. I segmenti C si piazzano in mezzo ma non siamo lontani dal pareggio (con l’aumento dei prezzi del termico, non tanto per il calo delle BEV).
Chi ci guadagna? Gli automobilisti in generale: almeno, speriamolo, diversamente rimane davvero solo la bicicletta e i mezzi pubblici per milioni di famiglie (oltre ad avere un parco macchine stravecchio).
Io senza essgerato pessimismo , e naturalmente a legislazione invariata, ho abbastanza certezze che tra 10/15 anni avremo ancora milioni e milioni di termiche circolanti con effetti praticamente nulli sulle emissioni , avremo milioni di incazzati che voteranno sempre più ” strano” , con quali risultati lo scopriremo
Sulle cinesi penso ci vorranno molti , molti anni perché le persone si fidino di quei prodotti e ne facciano uso di massa
Non fate lo sbaglio di ridurre tutto sempre e solo al vil denaro
Ogni volta che lei scrive uno di questi commenti uno sceicco si chiede quanto potrà aumentare il prezzo del petrolio mantenendo lo scenario che descrive.
Non credo che avremo milioni e milioni di termiche perché in quell’arco di tempo è probabile che saranno pochi quelli che si potranno permettere di rifornirle.
@leonardo A sto punto non riesta che attendere , io ho pazienza, e lei?
Via i bonus che drogano il mercato e fanno pagare i costi dell’elettrico agli altri contribuenti. Inoltre con l’elettrico ci sono fabbriche che chiudono, licenziamenti e indotto che va in malora. Chi paga? Dovrebbe pagare chi ha causato questo, cioè chi chi compra l’elettrico. Poi al grande capitale non interessa il discorso ecologico, ma guadagnare. Hanno visto nell’ideologia verde un’ottima opportunità di guadagno e di nuovi mercati. Essere cologici non vuol dire fare tanti KM gratis. Non si è verdi perché si compra l’auto elettrica, ma per un diverso stile di vita.
Condivido una parte del discorso, ma relativamente a “Chi paga? Dovrebbe pagare chi ha causato questo” riferito ai danni da solo inquinamento atmosferico per non parlare del cambiamento climatico antropico, cosa vogliamo dire?
Il costo per la sanità, è annualmente ben superiore a conto termico+incentivi a qualsiasi titolo alla transizione energetica: da decenni, però, in aumento.
Chi paga? Chi sa eppure continua a negare, falsifica rapporti e manipola l’informazione e persino l’istruzione?
Oppure i soliti noti (cioè i dipendenti che pagano le tasse)?
>> sulla questione occupazione consiglio la visione di
” Presadiretta – La scossa elettrica – 09/10/2023 ”
(c’è la puntata completa su rai-replay) in cui hanno intervistato direttamente le aziende coinvolte e la pensano diversamente
>> incentivi, ragioniamoci un attimo
— ognuno di noi paga circa 150 euri all’anno in sovvenzioni dirette e indirette alla filiera delle auto termica, e altri 250 euri in danni sanitari ( ISPRA stima danni sanitari per 15 miliardi anno per l’italia, per inquinamento dell’aria dato dal settore trasporti; 45 miliardi il danno da inquinamento aria sommando tutti i settori)
— tra le sovvenzioni al termico, 11 euro a testa all’anno hanno pagato gli incentivi diretti all’acquisto delle auto termiche, immagino sono questi che voleva azzerare?
– circa 3 euro a testa all’anno hanno pagato gli incentivi alle auto-elettriche
( 200 milioni euro anno / 60 milioni abitanti=3 euri )
forse questi 3 euri (ma anche di più) sarebbero un buon investimento avere meno gas di scaroco in città e per velocizzare la crescità inziale del settore,
almeno lo sarebbero se il nostro ministro non si ingegnasse per farne un malus
e sui danni sanitari bisognerebbe distinguere tra euro 6 e euro inferiori per non parlare di certi camion vecchi.
verò, però gli incentivi sulle termiche prevedevano una rottamazione di un auto molto inunante a frinte di un incentivi relativamente basso al contrario delle bev dove l’incentivo era alto anche senza rottamazione per cui direi che è corretto dare incentivi come quelli del 2024 alle BEV, magari anche nkn 200 ma 3 o 400 ma solo a fronte di ina rottamazione, altrimenti questo non è più un aiuto alle classi disagiate per rottamare le “vecchie carrette” inquina ma diventa,solo in regalo a chi vuole cambiare elettrica o prendersi una citycar per la ztl tenendosi il diselone per i viaggi più lunghi.
Sono assolutamente d’accordo sul togliere gli incentivi. A tutti però, anche all’industria petrolifera
Soprattutto a loro ..e devono pure pagare i danni attuali e pregressi..
E agli agricoltori? E a Industria 5.0? Poi ci sono le famiglie numerose, la previdenza integrativa, gli sgravi fiscali alle partite Iva…La lista è infinita. La “distorsione del mercato” è solo una frase fatta, se non si guarda alla finalità sociale degli incentivi.
Come il 110 con cui sono stati ristrutturati castelli e villette? Ora la gente normale si trova a pagare prezzi doppi per le ristrutturazioni… Spendere soldi per incentivare auto (ICE o bev che siano) si tratta semplicemente di soldi buttati ma non siete abbastanza in buona fede per ammetterlo (o vi siete presi il regalo)
L’allusione è squallida. Il contenuto non condivisibile: gli incentivi per le Bev hanno un senso in funzione della transizione elettrica che è la grande sfida dell’Umanità. Legga in proposito il documento finale di Cop 28 che impegna i 197 paesi firmatari al “graduale abbandono delle fonti fossili”. Gli incentivi per le Ice vanno invece nella direzione opposta. Tutto qui.
dai siamo realistici, gli incentivi per le BEV vanno soprattutto a favore delle aziende che senza avrebbero problemi a venderle poi in seconda battuta arriva anche l’ambiente. A prova di ciò basta guardare gli incentivi per termiche che arrivano, esclusivamente con una rottamazione (30000 euro rottamando una euro 0 o 1) contro quelle di una BEV, senza rottamazione, (6000 euro), vogliamo vedere quanta riduzione di inquinanti si ha rottamndo due euro 0 (6000 di bonus) a fronte di due euro 6 poco inquinanti (61-135 g_kg) contro il “guadagno ecologico” di una BEV che nel contempo continua a far circolare 2 euro 0 altamente inquinanti?
Caro @Mose… dal nome o Nick biblico…
Stiamo già pagando da tanti decenni danni biblici…ogni autunno dobbiamo affrontare tempeste che neppure le “piaghe d’Egitto”… oltre a carestie da siccità e distribuzione raccolti da tempeste e inondazioni…e tutto questo in nome del “dio petrolio” che tiene schiavi milioni di persone…
In attesa di un Armageddon climatica ( o una nuova pandemia per liberazione dai ghiacciai ex.perenni di virus sconosciuti) quanto ancora dovremo aspettare per salvarci la vita su questo pianeta…se nessuno vuole rinunciare a vecchi modi di vivere?
Ti svelo un segreto, l’aria non conosce i confini fra le nazioni quindi noi possiamo anche autodistruggerci e azzerare le nostre emissioni ma l’effetto sul clima globale (e le famose piaghe d’Egitto) sarebbe semplicemente nullo. Se i grandi inquinatori del mondo, USA in prima fila, raggiungessero le emissioni pro capite italiane attuali si farebbe veramente bene all’ambiente. Per quanto riguarda noi ci sono molte abitudini che riducono l’impronta di CO2 ben più che cambiare la macchina e continuare così con il modello consumista.
Quindi noi cosa facciamo, Vincenzo?
Continuiamo a inquinare anche a casa nostra perché così fan tutti?
Non mi pare affatto un’idea geniale…
Lo sa cosa ha fatto la Cina, 20 anni fa il più grande inquinatore al mondo e al tempo stesso il paese più inquinato del mondo? Mica ha detto “l’aria non conosce confini” e bla bla. Neanche per sogno!
Ha avviato la più grande operazione di investimenti in ricerca e sviluppo e di riconversione industriale su tecnologie per la produzione di energia elettrica (rinnovabili, ma anche nucleare) e mobilità elettrica — anche facendo leva su un regime non esattamente democratico, va detto… — e, dopo 20 anni non solo ha tagliato del 50% (vado a memoria) le sue emissioni, ma è anche diventato il paese con le tecnologie più avanzate nei due campi citati e non solo.
Quindi, ripeto:, noi cosa facciamo?
Che la Cina abbia ridotto negli ultimi 20 anni le sue emissioni del 50% é semplicemente una falsità https://www.macrotrends.net/global-metrics/countries/CHN/china/carbon-co2-emissions anzi la Cina in questo lasso di tempo continua ad incrementare le sue emissioni di CO2. Ma dopotutto hanno anche i loro motivi visto che sono diventati la fabbrica del mondo, soprattutto di amenità green come batterie o pannelli solari. Semplicemente basterebbe pretendere da questi partner molto più impattanti di noi di raggiungere i nostri livelli di emissioni pro capite e si ridurrebbero le emissioni globali molto più rispetto ad un ipotetico azzeramento di quelle italiane.
Tralasciando il resto, lei lo sa che la Cina ha circa le stesse emissioni pro capite dell’Europa? E poco meno della dell’America e del Canada?
Mi dispiace contraddire di nuovo l’amministratore ma se la Cina avesse emissioni pro capite pari a quelle italiane (8,7 tonnellate metriche per i cinesi contro le 5,4 italiane) ridurrebbero le loro emissioni di 3,5 miliardi di tonnellate, se vogliamo un valore pari a 10 volte le emissioni italiane e comunque più dell’Europa intera. Stesso discorso vale per gli USA che con emissioni pro capite pari a quelle italiane taglierebbe al pianeta altri 3 miliardi di tonnellate di co2 (sempre 10 volte l’italia). Quindi l’Europa pretendendo dai nostri partner livelli emissivi pari ai nostri attuali otterrebbe gratuitamente risultati ben più importanti in termini ambientali rispetto a spingere il consumismo come fa ora.
Ho scritto che la Cina ha emissioni pro capite poco superiori all’Europa (media dei 27 Paesi). Più dell’Italia, meno della Germania, per esempio. Quindi, la sua parte la fa già. Sul consumismo interpelli l’America. Detto questo, i suoi commenti non meriterebbero nemmeno una risposta.
mi ricolda qualcosa…
Dico sul serio… Ero… rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un… terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su dio!! .. cit Bluer Brothers 🙂