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Troppo comodo parcheggiare nella ricarica

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Un pick e una Jaguar occupano una ricarica Ewiva a Reggello, in Toscana.

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Troppo comodo parcheggiare nella colonnina, perché sforzarsi di trovare un buco libero altrove? Anche all’estero ridono di noi, come dimostrano queste foto…

troppo comodo parcheggiare
Cambiano le auto in sosta, non la sostanza: ricarica inaccessibile.

Troppo comodo parcheggiare, e i turisti stranieri non sanno se ridere a piangere

Siamo a Reggello, nella splendida Toscana, a poca distanza dall’ingresso dell’autostrada A1. Qui Ewiva, la società creata da Enel e da Volkswagen, ha installato una ricarica da 300 kW prodotta da Alpitronic, su uno spazio pubblico di fronte a un’Osteria che fa anche da affittacamere. Il posto ideale per un sosta: il tempo di mangiare qualcosa e si riparte con la macchina carica. Se non fosse che…Se non fosse che, come ha documentato su Twitter Felix Hamer, un blogger olandese che si firma Electric Felix, di fatto lo stallo è perennemente occupato da auto termiche. Una via l’altra, non un episodio isolato, peraltro parcheggiate alla meno peggio. Comunque impedendo a chi avrebbe bisogno di ricaricare di farlo e a Ewiva di incassare un corrispettivo per il servizio che eroga e su cui ha investito.

Siamo in Olanda, a due passi dalla Germania: anche qui ricariche usate come parcheggio. Foto inviata dal lettore Giovanni Pietrolonardo

Anche se tutto il mondo è paese, capita anche in Olanda che..

In una zona piena di turisti stranieri non ci facciamo una gran figura e i commenti sui social lo confermano. Anche se pochi giorni un nostro lettore ha pizzicato dei furbetti della ricarica in azione proprio in Olanda, al confine con la Germania, come documentato da questo articolo. Val la pena ricordare a tutti, Polizie Locali in primis, che il Codice della strada parla chiaro in riferimento a questi comportamenti. Ecco il testo dal sito del Ministero: “Aree dedicate alla ricarica dei veicoli elettrici: il divieto di sosta, con le relative sanzioni, si estende alle aree dove si trovano le colonnine per la ricarica elettrica dei veicoli. Il divieto vale anche per gli stessi veicoli elettrici che non stanno effettuando la ricarica o se hanno completato da oltre un’ora l’operazione“. Possibile che nessuna provveda a reprimere questi comportamenti incivili?

  • A proposito di ricarica: i tempi sono fast in colonnine come questa quando fa freddo? VIDEO di Paolo Mariano

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14 COMMENTI

  1. Beh I cavi delle hpc dovrebbero essere piuttosto lunghi quindi se il parcheggio lascia spazio metterei la macchina di traverso dietro quelle ferme e metterei in carica la mia.

  2. Mi faccio una domanda. A Bologna il servizio di rimozione veicoli in sosta vietata e’, come in altri luoghi, appaltato ad un privato. In zona ospedale e altre aree sono dannatamente efficienti, giustamente, in quanto incassano ottime provvigioni.
    Se le aziende delle colonnine si convenzionassero con questi operatori e ci fosse una chiara segnaletica con indicazione delle rimozione forzata con tanto di numero di telefono della centrale operativa da chiamare…..ecco io credo che sarebbe un ottimo deterrente 🙂

  3. La cosa è il senso di smarrimento e di abbandono che le forze dell’ordine instillano nel cittadino, consapevole che, anche se chiamati, non arriveranno mai. Ho provato personalmente più volte a chiamare i vigili, ma non sono mai arrivati. Nota di colore, a Roma per chiamare i vigili devi fare anche 10 minuti di attesa al telefono il più delle volte!

    • Se i vigili non intervengono si deve fare un esposto.
      Lo so è noioso e richiede tempo, ma non si può sempre aspettare che i problemi li risolva qualcun altro, o per lo meno occorre segnalarli in modo ufficiale perché risultino documentati e circostanziati.

    • Come ho già detto in un post di un’altra discussione, nel mio “triste” paese gli ausiliari del traffico e al Polizia Urbana sono talmente solerti che rimangono libere anche le piazzole di sosta a fianco di colonnine A2A non ancora attivate! questo per paura delle multe. E i posti per disabili sono sempre liberi.
      Sembra che alcuni Comuni non capiscano che reprimendo questi comportamenti ci guadagnano anche!

  4. Purtroppo è una guerra che non si potrà vincere, perché loro (gli incivili che se ne sbattono delle regole ) sono un esercito, c’è poco da fare.

    Parlo per esperienza con il mio passo carrabile, che se vogliamo è anche peggio. Sapete quante volte ho avuto la macchina sequestrata oppure non sono riuscito a rientrare? Un’infinità di volte, le ho fatte rimuovere ( tre/quattro ore se va bene ) ci ho messo cartelli sul vetro per comunicare quanto fossero stati idioti a bloccarmi la macchina, in dei momenti di ira sono arrivato a vandalizzarle alcune macchine perché ci si sente in balia dei soprusi, tanto più che i vigili quando vengono chiamati se ne fregano bellamente.

    Ad oggi , pago un posto auto scoperto in un parcheggio a pochi metri dal mio passo carrabile che potrei evitarmi, ma se voglio avere la certezza di poter utilizzare la mia macchina quando ne ho necessità è così che devo fare.

    Se ne può uscire soltanto in due maniere: i dissuasori apribili dall’utente che deve utilizzare la ricarica, ma sarebbe un manufatto molto costoso che andrebbe ad aggravare i costi di installazione. Oppure un sevizio di rimozione talmente efficiente da instaurare la ragionevole certezza che non la farai franca , mentre oggi l’arrogante di turno ha la consapevolezza che è più probabile che la macchina venga colpita da un meteorite piuttosto che essere rimossa o sanzionata.

    • Finche il 3% va in elettrico, quante possibilita ci sono che dovevano caricare proprio li??? Tanto vale usarlo quello spazio pubblico

      • Magari fossero il 3%, in Italia abbiamo lo 0,4% di auto Bev.
        Nessuna delle grandi nazioni europee raggiunge il 3%…solo la Norvegia annovera un 29%…
        Tutte le altre “grandi” come Germania, Francia, GB Spagna sono sotto il 3%

    • -Parlo per esperienza con il mio passo carrabile, che se vogliamo è anche peggio-

      La capisco molto bene, mi capita di avere dei simili problemi con l’ingresso del mio magazzino.
      Le racconto però come ho risolto con un tizio, particolarmente ostico e refrattario a comprendere la cosa.
      Dopo un numero di volte imprecisato, ma non indifferente, in cui con la massima gentilezza gli ho chiesto per cortesia di evitare di posteggiare davanti al mio passo carraio, un bel giorno sempre col massimo garbo e le manere più gentili (e non è ironico) gli ho fatto presente che a quel punto ne avevo veramente abbastanza, ma che davvero non doveva considerarlo un problema. Semplicemente doveva tenere conto del fatto che io dentro al magazzino tra i vari attrezzi c’ho il disco per tagliare il cemento armato.
      Non so quanto effettivamente sia stato colpito dalla notizia, sta di fatto che da allora non si è più messo davanti.

  5. Prima di preoccuparmi della figura provo a chiedermi: chissà dove finiranno i costi di quelle colonnine che di fatto non fatturano? Risposta facile facile: spalmati sul prezzo delle ricariche fatte nelle altre colonnine.
    Viva l’Italia, la terra dei cachi, come nella canzone di Elio e le storie tese.

      • Vista la situazione se fossi della zona e avessi l’opportunità di verificare di persona che le colonnine sono occupate assiduamente farei sicuramente un esposto.

    • questo ragionamento è interessante, potrebbe essere una ottima leva per mobilitare più persone parlare di questo malcostume e chiedere che venga limitato/sanzionato

      che si attivino i gestori delle colonnne per ora lo vedo più difficile (e alcuni getsori in questa fase non si capisce neanche se hanno piacere a vendere i kwh)

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