Un incidente (con scoppio di airbag) capitato a un turista francese in Romani.
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Troppo allarmismo sulla riparazione delle auto elettriche, anche in caso di incidente. Un tecnico del settore getta acqua sul fuoco degli allarmismi.
Uno degli incidenti citati dal lettore, capitato a una lettrice con la ID.3.
Troppo allarmismo: accadde la stessa cosa con le scocche in alluminio
“Ho letto nei giorni scorsigli articoli che riguardavano le riparazioni su una Volkswagen ID.3 e quello su una Megane. Non c’è dubbio che l’arrivo delle auto elettriche, così ricche di tecnologia, abbia allarmato un bel pò di riparatori. Sia quelli più legati alla parte meccanica e che purtroppo, salvo non abbiano la possibilità e la voglia di aggiornarsi tecnicamente, rimarranno esclusi dal mercato. Sia quelli legati alle riparazioni di carrozzeria. Certo l’arrivo delle EV è stato un salto tecnologico evidente.
Ma, da tecnico, non lo vedo poi molto più ‘difficile’ rispetto a quando si è cominciato a costruire scocche in alluminio (AUDI, BMW ecc) che tanto aveva creato allarme tra i riparatori. Addirittura si parlava che solo pochissime e selezionate carrozzerie avrebbero potuto eseguire riparazioni di lamierati in alluminio. E dovevano dotarsi di strumenti e aree di lavoro esclusivamente dedicati a quei veicoli“.
Si imparerà a riparare anche le elettriche, alla tecnologia ci si adegua
“E lo stesso potrei dire di quando in modo massiccio si sono introdotti dagli anni 80 i cristalli incollati (si diceva che non si potevano staccare perché si sarebbero sempre rotti). Oppure, andando ancora indietro nel tempo, quando sono arrivate le prime centraline elettroniche e nessuno ci capiva niente, abituati come si era a carburatori e viti da regolare. Al tempo avevo da poco iniziato a lavorare in concessionaria, nella prima vettura con la LE Jetronic iniezione delle Bosch nemmeno si sapeva come regolare il minimo.
Oggi troviamo su una Vespa più tecnologia! Quei meccanici degli anni 80 nel vedere un veicolo attuale rimarrebbero senza fiato. Eppure, nonostante novità tecniche continue, le auto hanno continuato a ripararle. E così sarà anche per le elettriche e non è detto, limitandoci ai soli danni alla carrozzeria, che i costi siano più cari. Certamente c’è un pò di disinformazione, di mancato o tardivo aggiornamento. Inevitabile, se pensiamo alla contrazione di lavoro che già c’è in officina e in carrozzeria e quindi alla poca volontà di investire in nuove attrezzature e formazione“.
La Smart #1, l’auto elettrica guidata dal lettore
Nelle auto ci sono tutte le info per scollegare la batteria e lavorare in sicurezza
“Posso dire con ironia, ma è la sacrosanta verità, che in tanti operatori del settore, campano sui guasti dei motori ICE, dei turbo benzina, dei turbo diesel. Che ne hanno sempre una, visto quanto li hanno complicati, e questo forse si spiega una certa avversione alle auto elettriche. Però le case produttrici sono obbligate a fornire informazioni sulla gestione delle batterie.
La mia Smart #1 nella documentazione fornita dalla casa madre contiene le istruzioni per scollegare la parte batteria di trazione (ad alta tensione). L’auto è farcita di qr code che danno informazioni sulla sicurezza, su quali cavi tagliare in caso di emergenza. Insomma, basta studiare un pò.
Tornando a questioni più pratiche, la signora con la ID.3 ha fatto riparare due danni nei quali uno ha comportato la sostituzione di porta anteriore e parafango con la raddrizzatura dell’ossatura anteriore. L’altro con una riparazione della parte posteriore che non ha comportato sostituzioni“.
A giudicare dalle foto della VW ID.3 e della Megane, i danni sembrano contenuti
“Non ho a disposizione foto dettagliate dei due danni, ma l’analisi delle due fatture fa pensare ad un costo certamente congruo e non eccessivo. Oggi i lavori di carrozzeria sono molto costosi per colpa non solo del costo dei ricambi (un faro supera tranquillamente i 1.000 €). Ma anche dei materiali utilizzati (stucchi, vernici) e dello smaltimento dei rifiuti, senza dimenticare i costi del personale.
Quindi brava la signora che ha chiesto più preventivi. Riguardo la Megane, per la quale addirittura è stata preventivata la sostituzione della batteria di trazione, non avendo a disposizione foto adeguate, posso solo esprimere ipotesi. L’urto che si vede nelle foto è abbastanza alto e comunque più alto della zona della batteria. Non sembra che possano essersi verificate deformazioni consensuali che abbiano interessato la batteria“.
Troppo allarmismo: il mio consiglio ai proprietari delle auto incidentale è di…
“Al proprietario un consiglio. In assenza di danni visibili, richieda una dichiarazione alla concessionaria Renault del preventivo dei motivi per i quali viene richiesta questa sostituzione. Motivi dettagliati tecnicamente.
A quel punto sarà possibile assumere le opportune informazioni in varie sedi. E chissà, magari, confutare quanto dichiarato anche appoggiandosi ad un tecnico, perito assicurativo principalmente, che possa aiutare. Purtroppo durante la mia carriera lavorativa tante volte ho assistito a tentativi di speculazione per gonfiare i costi, tanto poi paga l’assicurazione.
Potrei scrivere un libro al proposito, ma la cosa che più mi faceva arrabbiare era quando era la concessionaria a fare queste sporche manovre. E non marchi di secondo piano. Certo contano gli uomini, ma anche le case costruttrici forse dovrebbero stare più attente al comportamento di qualcuno“. Stefano Truzzi
LE VOSTRE AUTO USATE IN VENDITA raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un video a info@vaielettrico.it
Non basta un martello ma dove sta la difficoltà? Staccare il 400V prima di lavorare sull’auto? Si è sempre fatto anche sul 12v, poi su quale parte? i circuiti 12 e 400 sono separati e spero che l’impianto non sia fatto da imcomperenti.
Certo che se le case per staccare il 400 (o per riattaccarlo) ti obbligano a pagare 7k di software allora il problema non sta nel personale.
Comunque da anni è difficile trovare personale che usi la testa, ho diversi aneddoti negli ultimi 20 anni sulle capacità dei meccanici.
banalità un tanto al kg.. che fanno il paio con il “perito assicurativo” di altro articolo.
il punto è che nessuno ripara più niente, c’è solo il montaggio di pezzi nuovi che costano una fortuna: fanali led, specchietti retrovisori, paraurti con sensori vari, griglie idem, per stare su piccole botte e senza andare a livelli “strutturali”. tutti pezzi di plastica (evidentemente in tiratura limitata e fatti a mano) dal costo esorbitante e ingiustificato.
la telenovela è partita da una raccomandazione RENAULT riguardo a un certo tipo di urto con attivazione degli airbag: non se la sono inventata in concessionaria/carrozzeria per rubare soldi all’assicurazione..
andate a far tarare gli obbligatori adas (almeno una volta all’anno) a 250/300 euro alla volta: se non lo fate il loro funzionamento potrebbe non essere più corretto e causare problemi. colpa dei riparatori che non vogliono adeguarsi..
caricate il condizionatore di auto recenti (dal 2017 gas R1234YF): da 250 euro in su. colpa dei riparatori come sopra..
forse non è chiaro che ci guadagnano di più sporcandosi meno, ma vuoi mettere che non si cambiano le pastiglie dei freni? 👍😎
A mio avviso l’utente sta scrivendo in ottica di facilità /possibilità di riparazione..
Ben diversa è la questione costi per l’utente finale, vale per qualsiasi veicolo moderno, nel caso di uno elettrico deve essere garantita l’integrità strutturale del pacco batterie, nel caso non lo fosse va seguita la procedura indicata da casa madre. Anche un urto che può sembrare banale agli occhi non esperti può nascondere insidie relative alla sicurezza. Quindi certo si può riparare ma il costo può renderlo sconveniente.
Per la megane credo che la sostituzione della batteria fosse necessaria perché è scattato il fusore di sicurezza, integrato nella batteria stessa.
Li il problema non è la concessionaria, ma costruttori scellerati e mancanza di leggi.
1. Le batterie devono essere apribili e riparabili.
2. Deve essere cambiata la legge sul tetto dei rimborsi, quantomeno adeguarli al prezzo DI MERCATO d’acquisto dell’usato, non di vendita la mia B250e mi viene valutata 19k è rivenduta a 28k.
Come ho già scritto in altro commento, il fusibile pirotecnico Tesla costa, iva compresa, poco meno di 15€.
Se davvero, perché non ci credo, Renault ha una batteria il cui fusibile è integrato al punto che va sostituita per intero (e ripeto che non ci credo) merita il fallimento, perché uno spregio tale nei confronti dei propri clienti e dell’ambiente (perché poi nessuno ci mette le mani e rimane a fare il fermacarte da 500kg) non è accettabile in alcun modo.
Le batterie stellantis sono così e sono anche le meno riparabili, si intende da centri non ufficiali. Oltre un commento in uno degli arricoli sopra citati l’avevo letto da una testata sopecializzata in queste analisi (un po come si fa coi cellulari).
Di fatti è il mio pensiero devono fallire… il problema è che parliamo di tutta europa (mi pare d’aver capito che si salvi bmw, ma stanno introducendo gli accessori in abbonamento quindi mettiamoci pure loro), dovrebbero mettere in galera i dirigenti e pignolargli i beni da dare ai poveretti che hanno perso lavoro.
la sostituiscono, ti fanno pagare lo smaltimento, ma quella battetia diventerà un guadagno per qualcuno. O riparate e usata su sistemi fotovoltaici o riciclata per creare una nuova batteria a basso prezzo che ti rivenderlo a 15keu.
Temo sia come per i giacimenti di idrogeno: esistono e sono anche giganteschi, ma non sono sfruttabili.
Se il fusibile fosse anche accessibile ma non viene venduto il ricambio, il risultato è il medesimo.
E’ un po’ come dire che i monopattini per circolare devono essere targati ma poi non rendi disponibili le targhe: formalmente tutto a posto, praticamente non potresti circolare.
Alla fine scopriremo che è più facile riparare una Xiaomi o una BYD: però sarà colpa della UE, non dei produttori.
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Ma infatti, perché mai una batteria di quelle dimensioni non può essere riparabile? Intanto nel sistema costruttivo si dovrebbe prevedere un perimetro di sicurezza rinforzato per fare in modo che in caso di urto gli elementi fondamentali non vengano danneggiati. Il coperchio, con le opportune guarnizioni non può essere imbullonato ed apribile? Le celle non possono essere sostituite singolarmente? Nella mia batteria del fotovoltaico la scatola è tutta in robusto acciaio. La porta è chiusa con serratura a chiave, aprendola si ha acceso alle celle ( 16) e alle schede elettroniche che la gestiscono. E la tensione può essere staccata dall’esterno con un robusto interruttore . Una batteria automotive non può essere costruita con questi principi? Dobbiamo veramente fare spendere 20.000 € per sostituire l’intera batteria in un incidente non catastrofico? Poi ci si chiede perché la gente non compra le bev
Questo è il motivo per cui le elettrificate si svalutano molto, le batterie non riparabili, il primo costruttore che farà la pubblicità dove dice che la batteria è riparabile con “poche” centinaiai di euro ribalterà il mercato… se già è così allora è mancata tanta tanta comunicazione.
Potrebbe anche essere, visto il marketing e manualistica della mia non mi sorprenderebbe se tra qualche anno scopriremo che tutte le preoccupazioni erano infondate.
Forse la differenza sta solo nel riparabile “ufficialmente” o non, ovvero per la casa devi cambiare batteria pur essendo riparabile, a cifre fuori mercato, pagare uno smaltimento e loro la rivendono a chi le ripristina e le usa… oppure la fai ripristinare tramite altri canali e perdi diverse garanzie.
Finalmente un addetto ai lavori che racconta come effettivamente stanno le cose !
Da parte mia, essendo competente in ambito dei rischi elettrici, vi comunico che:
-Il corso di qualifica PAS PEV per carrozzieri costa dal 150 a 300 € + IVA ed ha una durata di 14 -16 ore.
-La attrezzatura di sicurezza necessaria (cartelli segnalatori, tester, guanti isolati, cacciaviti & chiave isolate) costano circa 500 €
Mi associo in pieno al tuo commento ed alle sante parole scritte da Stefano Truzzi …
I consigli da seguire in caso di necessità di riparazione sono assolutamente importanti…
Più preventivi..
Dichiarazione scritta del riparatore (in caso di parti importanti da sostituire, come la batteria di trazione)
Assistenza di un perito (come anche indicato nell’ altro articolo:
All’ alba di nuove tecnologie c’è sempre un po’ di confusione… molto per disinformazione…spesso per volute fake news da parte di chi cerca di ritardarne la diffusione…per evidenti interessi contrastanti.
Come potevano apprezzare l’ arrivo delle lampadine elettriche i venditori di candele?
Per riparare le ev ci vuole personale altamente qualificato,impossibile da trovare,meglio lasciar perdere
E si immagini quando dal calesse si è passati all’automobile. E invece eccoci qua.
Non basta un martello ma dove sta la difficoltà? Staccare il 400V prima di lavorare sull’auto? Si è sempre fatto anche sul 12v, poi su quale parte? i circuiti 12 e 400 sono separati e spero che l’impianto non sia fatto da imcomperenti.
Certo che se le case per staccare il 400 (o per riattaccarlo) ti obbligano a pagare 7k di software allora il problema non sta nel personale.
Comunque da anni è difficile trovare personale che usi la testa, ho diversi aneddoti negli ultimi 20 anni sulle capacità dei meccanici.
banalità un tanto al kg.. che fanno il paio con il “perito assicurativo” di altro articolo.
il punto è che nessuno ripara più niente, c’è solo il montaggio di pezzi nuovi che costano una fortuna: fanali led, specchietti retrovisori, paraurti con sensori vari, griglie idem, per stare su piccole botte e senza andare a livelli “strutturali”. tutti pezzi di plastica (evidentemente in tiratura limitata e fatti a mano) dal costo esorbitante e ingiustificato.
la telenovela è partita da una raccomandazione RENAULT riguardo a un certo tipo di urto con attivazione degli airbag: non se la sono inventata in concessionaria/carrozzeria per rubare soldi all’assicurazione..
andate a far tarare gli obbligatori adas (almeno una volta all’anno) a 250/300 euro alla volta: se non lo fate il loro funzionamento potrebbe non essere più corretto e causare problemi. colpa dei riparatori che non vogliono adeguarsi..
caricate il condizionatore di auto recenti (dal 2017 gas R1234YF): da 250 euro in su. colpa dei riparatori come sopra..
forse non è chiaro che ci guadagnano di più sporcandosi meno, ma vuoi mettere che non si cambiano le pastiglie dei freni? 👍😎
A mio avviso l’utente sta scrivendo in ottica di facilità /possibilità di riparazione..
Ben diversa è la questione costi per l’utente finale, vale per qualsiasi veicolo moderno, nel caso di uno elettrico deve essere garantita l’integrità strutturale del pacco batterie, nel caso non lo fosse va seguita la procedura indicata da casa madre. Anche un urto che può sembrare banale agli occhi non esperti può nascondere insidie relative alla sicurezza. Quindi certo si può riparare ma il costo può renderlo sconveniente.
Per la megane credo che la sostituzione della batteria fosse necessaria perché è scattato il fusore di sicurezza, integrato nella batteria stessa.
Li il problema non è la concessionaria, ma costruttori scellerati e mancanza di leggi.
1. Le batterie devono essere apribili e riparabili.
2. Deve essere cambiata la legge sul tetto dei rimborsi, quantomeno adeguarli al prezzo DI MERCATO d’acquisto dell’usato, non di vendita la mia B250e mi viene valutata 19k è rivenduta a 28k.
Come ho già scritto in altro commento, il fusibile pirotecnico Tesla costa, iva compresa, poco meno di 15€.
Se davvero, perché non ci credo, Renault ha una batteria il cui fusibile è integrato al punto che va sostituita per intero (e ripeto che non ci credo) merita il fallimento, perché uno spregio tale nei confronti dei propri clienti e dell’ambiente (perché poi nessuno ci mette le mani e rimane a fare il fermacarte da 500kg) non è accettabile in alcun modo.
Le batterie stellantis sono così e sono anche le meno riparabili, si intende da centri non ufficiali. Oltre un commento in uno degli arricoli sopra citati l’avevo letto da una testata sopecializzata in queste analisi (un po come si fa coi cellulari).
Di fatti è il mio pensiero devono fallire… il problema è che parliamo di tutta europa (mi pare d’aver capito che si salvi bmw, ma stanno introducendo gli accessori in abbonamento quindi mettiamoci pure loro), dovrebbero mettere in galera i dirigenti e pignolargli i beni da dare ai poveretti che hanno perso lavoro.
la sostituiscono, ti fanno pagare lo smaltimento, ma quella battetia diventerà un guadagno per qualcuno. O riparate e usata su sistemi fotovoltaici o riciclata per creare una nuova batteria a basso prezzo che ti rivenderlo a 15keu.
Il fusibile sta sotto i sedili post (coperchio nero alto nella foto del link) tutte le batterie sono perfettamente apribili e riparabili
Temo sia come per i giacimenti di idrogeno: esistono e sono anche giganteschi, ma non sono sfruttabili.
Se il fusibile fosse anche accessibile ma non viene venduto il ricambio, il risultato è il medesimo.
E’ un po’ come dire che i monopattini per circolare devono essere targati ma poi non rendi disponibili le targhe: formalmente tutto a posto, praticamente non potresti circolare.
Alla fine scopriremo che è più facile riparare una Xiaomi o una BYD: però sarà colpa della UE, non dei produttori.
Ma infatti, perché mai una batteria di quelle dimensioni non può essere riparabile? Intanto nel sistema costruttivo si dovrebbe prevedere un perimetro di sicurezza rinforzato per fare in modo che in caso di urto gli elementi fondamentali non vengano danneggiati. Il coperchio, con le opportune guarnizioni non può essere imbullonato ed apribile? Le celle non possono essere sostituite singolarmente? Nella mia batteria del fotovoltaico la scatola è tutta in robusto acciaio. La porta è chiusa con serratura a chiave, aprendola si ha acceso alle celle ( 16) e alle schede elettroniche che la gestiscono. E la tensione può essere staccata dall’esterno con un robusto interruttore . Una batteria automotive non può essere costruita con questi principi? Dobbiamo veramente fare spendere 20.000 € per sostituire l’intera batteria in un incidente non catastrofico? Poi ci si chiede perché la gente non compra le bev
Questo è il motivo per cui le elettrificate si svalutano molto, le batterie non riparabili, il primo costruttore che farà la pubblicità dove dice che la batteria è riparabile con “poche” centinaiai di euro ribalterà il mercato… se già è così allora è mancata tanta tanta comunicazione.
Potrebbe anche essere, visto il marketing e manualistica della mia non mi sorprenderebbe se tra qualche anno scopriremo che tutte le preoccupazioni erano infondate.
A giudicare dalle immagini nel link la batteria ha le viti intorno quindi sarebbe anche apribile (al netto della sigillatura sul perimetro).
https://www.proxyparts.com/car-parts-stock/information/part-number/295108737r/part/battery-electric-car/partid/18674652/
Forse la differenza sta solo nel riparabile “ufficialmente” o non, ovvero per la casa devi cambiare batteria pur essendo riparabile, a cifre fuori mercato, pagare uno smaltimento e loro la rivendono a chi le ripristina e le usa… oppure la fai ripristinare tramite altri canali e perdi diverse garanzie.
Visto solo adesso le foto del veicolo da cui è stata estratta la batteria del link…cacchio che botto sfido che si è stortata
https://www.proxyparts.com/vehicle-stock/information/8040911/salvage-vehicle-renault-megane-e-tech-2022/
Finalmente un addetto ai lavori che racconta come effettivamente stanno le cose !
Da parte mia, essendo competente in ambito dei rischi elettrici, vi comunico che:
-Il corso di qualifica PAS PEV per carrozzieri costa dal 150 a 300 € + IVA ed ha una durata di 14 -16 ore.
-La attrezzatura di sicurezza necessaria (cartelli segnalatori, tester, guanti isolati, cacciaviti & chiave isolate) costano circa 500 €
Mi associo in pieno al tuo commento ed alle sante parole scritte da Stefano Truzzi …
I consigli da seguire in caso di necessità di riparazione sono assolutamente importanti…
Più preventivi..
Dichiarazione scritta del riparatore (in caso di parti importanti da sostituire, come la batteria di trazione)
Assistenza di un perito (come anche indicato nell’ altro articolo:
https://www.vaielettrico.it/elettriche-piu-care-da-riparare-non-e-vero/
All’ alba di nuove tecnologie c’è sempre un po’ di confusione… molto per disinformazione…spesso per volute fake news da parte di chi cerca di ritardarne la diffusione…per evidenti interessi contrastanti.
Come potevano apprezzare l’ arrivo delle lampadine elettriche i venditori di candele?