Troppi fanatici e troppi interessi attorno alle EV

Troppi fanatici e troppi interessi attorno all’auto elettrica: è il parere di Emanuele, che diffida pure della sostenibilità dei veicoli a batterie. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

troppi fanatici
RISCHIO INVASIONE / La MG4, una delle EV cinesi più vendute in Italia.

Troppi fanatici…/ L’auto elettrica non dev’essere una costrizione

“Gentile Mauro Tedeschini, ho smesso di inserire commenti su Vaielettrico. Ho visto solo che lei ha risposto alle affermazioni  del giornalista Nicola Porro. Senza assumerne i toni istrionici, vorrei ribadire una cosa che ho sempre sostenuto: l’auto elettrica dovrebbe essere un’opzione in più. E non la costrizione che si concretizzerà di fatto. Racconti pure a chi dissente su Vaielettrico che con l’elettrico salveremo l’ambiente e impediremo ulteriori alterazioni del clima (per chi crede che l’auto ne sia il determinante). A me non la racconta. Anche perché questa improvvisa e compulsiva ventata di interesse per l’ambiente ed i (supposti) cambiamenti climatici rasenta l’indottrinamento della società civile. Figuriamoci quale sarà mai l’interesse del presidente degli USA per l’ambiente. Analogamente, cosa importerà a Xi Jinping delle emissioni di CO2. La Cina s’è accorta di avere tra le mani ‘gli ingredienti’ per costruire auto elettriche e venderle a tutto il mondo a prezzi concorrenziali, sbaragliando la maggior parte delle case generaliste. Quale strumento di marketing migliore che dichiararsi paladino della tutela ambientale?“.

troppi fanatici
SCETTICI / I n.1 di Stellantis e Renault, Carlos Tavares e Luca De Meo.

Gli incentivi? Aiutano i ricchi a comprarsi la macchina “ecologica”

Se allarghiamo la discussione agli aspetti geopolitici, si scoprono intendimenti molto meno confessabili. Ne sono perfettamente consapevoli i vari Carlos Tavares e Luca De Meo, che sanno benissimo che con l’industria cinese non c’è partita. Recentemente Ursula Von Der Leyen ha affermato che questo sarà il decennio in cui l’industria europea subirà la più grande trasformazione mai avvenuta. Chissà che cosa ha in mente, ma credo che di industria ne resterà ben poca. Tra l’altro, la questione degli incentivi inizia a darmi un pò fastidio. Una parte delle nostre imposte viene destinata non per adempiere ai doveri di solidarietà che spettano ad ogni contribuente in virtù della Costituzione. Ma per consentire ad una famiglia già benestante di acquistarsi l’auto elettrica. Non è il massimo. Specialmente in un epoca in cui si fa gran parlare della scarsità di mezzi per la sanità. E mi piacerebbe che chi ricarica l’auto a casa sfruttando la rete elettrica pagasse l’Iva al 22%, non al 10%. Non v’è chi non veda che i due servizi sono diversi.

troppi fanaticiEnergia gratis per tutti? Di questo passo le auto…

Infine, stante il suo passato di Direttore di Quattroruote  in un momento in cui l’auto elettrica era di là da essere concepita, mi viene difficile capire la sua attuale posizione. Sicuramente sono stati fatti degli errori. Costruire auto gigantesche (SUV e fuoristrada) e con motorizzazioni che definire sovradimensionate è un eufemismo, ha dato anche a me la sensazione di soffocamento. La corsa alle potenze (inutili oltre una certa soglia) dei motori Diesel ha dato luogo al famoso scandalo. Ma questa è un’altra storia. Chiudo con una notazione. Personalmente diffido delle persone che hanno una risposta per tutte le domande. E tra i fans dell’auto elettrica sono molti. Si va da chi ragiona per analogia con quanto accadde per i telefoni cellulari a coloro che prevedono un mondo in cui ogni kWh sarà generato da sole, vento e acqua. Energia gratis per tutti. Può darsi che sarà cosi, perché posso immaginare che tra qualche anno di auto circolanti ce ne saranno molte meno. E saranno guai anche per il turismo di prossimità. Emanuele Grazzini

Troppi fanatici tra noi? Legga quel che ci scrivono

Risponde Mauro Tedeschini. Mi stupisco del suo stupore. Un giornalista per definizione deve interessarsi alle novità. Ed è diffi? cile negare che l’elettrico nel campo della mobilità (non solo auto) sia la novità più interessante degli ultimi anni. Lei parla di fanatici: può darsi che ci siano tra i sostenitori dei veicoli a batterie, ma Le assicuro che sono ben più numerosi (e rancorosi) nel campo avverso. Riceviamo continuamente mail di insulti, questa che riproduco ci è arrivata poco fa a firma di tale Nico Lavich:  “Le balle sulle auto elettrica… Sono le vostre che.. Dal nome già si evince che siete nati solo per spalleggiare il settore… Sicuramente siete finanziati da mask.. o dalle lobbies del settore… Cercatevi un lavoro vero.. Anche a raccogliere il cartone… Perché per adesso… Siete soltanto complici di truffatori… Fanculo a voi..!!”. Le assicuro che noi non usiamo questi toni e rispettiamo le idee di tutti. Questo sito è nato nel 2017, quando le auto elettriche in circolazione avevano al massimo 2-300 km di autonomia. Adesso arrivano a 6-700. Raccontiamo questa evoluzione, a volte con un briciolo di entusiasmo, tutto qui.

Visualizza commenti (89)
  1. Sono anni che il popolo italiano si lamenta per le esose tasse sui carburanti e per il bollo auto ritenuto una tassa ingiusta e quando finalmente è disponibile un sistema di alimentazione che beneficia di una tassazione agevolata ed esenzione del bollo c’è chi vuole un aumento dell’IVA?
    Ma siamo seri?

    1. Buonasera Daniele.
      Provo a spiegarmi meglio. Quante sono le auto elettriche attualmente in circolazione rispetto al totale parco circolante?
      Di quale entità sarebbe il gettito fiscale derivante dall’introduzione di un accisa sul “carburante” energia elettrica somministrato per autotrazione?
      Qual è il mancato gettito per lo Stato discendente dall’esentare qualche auto elettrica circolante dalla tassa di possesso?
      Quale sarebbe l’immagine di un governo che agli albori dell’elettrificazione del parco auto, di fronte al cotanto (ma anche opprimente) parlare di transizione ecologica si precipitasse ad imporre accise equivalenti a quelle presenti sui carburanti tradizionali?
      Tiri lei le conclusioni per quando lo scenario sarà cambiato e le auto elettriche saranno una percentuale rilevante sulle auto in circolazione.
      “C’è chi vuole un aumento dell’IVA”: eccomi, sono io che lo sostengo. Perchè, per i possessori di auto elettriche non vale il principio di eguaglianza e di capacità contributiva?
      Con quello che costano le EV cosa vuole che sia pagare 12 punti in più di iva sull’energia usata per autotrazione?

      1. Provo a risponderle io.
        Ogni volta che si acquistano carburanti o gas naturale si acquistano beni per la maggior parte prodotti all’estero. Questo significa che sulla bilancia dei pagamenti sono un bel segno meno, ovvero ricchezza nazionale che se ne va all’estero e che si può recuperare soltanto esportando a nostra volta dei beni. Il motivo per cui è necessario pagare così tante tasse sui carburanti è principalmente questo. Ce ne sono altri come ad esempio l’aumento dei costi sanitari da sostenere a causa delle malattie provocate dall’inquinamento, i costi per mantenere le forze armate necessarie a mantenere gli equilibri mondiali in modo tale da assicurare che il flusso di energia continui a scorrere altrimenti tutta la nostra economia andrebbe a rotoli.
        Se, al contrario, l’energia può essere prodotta sul suolo nazionale, tutti questi oneri decadono e anzi la ricchezza resta nel Paese e genera ulteriore gettito fiscale in virtù del denaro che continua a circolare e finire nelle tasche dei cittadini.
        Scusate per la piccola lezione di economia, ma mi sembrava doveroso.

        1. Forse le lezioni di economia dovrebbe prenderle, invece di darle. Il lettore Daniele parla di fiscalità indiretta sulle fonti energetiche e lei ci infila la bilancia dei pagamenti. Ammesso (e non concesso) che si riesca a non importare più una goccia di petrolio o un solo metro cubo di gas, il fatto che questi beni siano prodotti nel territorio dello Stato impedisce a quest’ultimo di tassarli?

          1. D’accordo emanuele, io le lezioni di economia le prendo volentieri, per hobby dato che professionalmente mi occupo di altro.
            Per brevità però le faccio sommessamente notare che le tasse sui carburanti sono alte nei paesi importatori e basse nei paesi esportatori (con alcune eccezioni che sarebbe lungo spiegare ora). Quanto costa la benzina negli Emirati Arabi? Non vado neppure a vedere; è sicuramente sotto al dollaro al litro, forse poco più di 0,50?

          2. Ok mi ha stimolato la curiosità e sono andato a vedere: 0,727 USD/l (0,669 EUR/l) prezzo al.23/01/23

      2. “Con quello che costano le EV cosa vuole che sia pagare 12 punti in più di iva sull’energia usata per autotrazione?”
        Risposta
        La e-up la pagai circa 16000€, incentivi statali di 6000€ compresi.
        Al pari di quanto erogano oggi per le termiche, €+ o €-.

        “Perchè, per i possessori di auto elettriche non vale il principio di eguaglianza e di capacità contributiva?”
        Risposta
        Perché io non devo pagare le cure delle malattie polmonari che lei con la sua termica contribuisce a creare.

        1. Lei ha sempre viaggiato con le elettriche da quando è patentato?
          In casa avete solo auto elettriche?
          Con che cosa viene prodotta l’energia che muove la sua?
          Dal fotovoltaico? E quando va fuori?
          Il resto della sua “impronta ecologica” è totalmente esente da emissioni?
          Non fuma?
          Non mangia carne?
          Non prende aerei?

          1. 1) Da quando sono patentato no, infatti prima le accise sui carburanti le pagavo anch’io, quindi?
            2) Sì, in casa abbiamo solo EV, è una scelta di vita.
            3) S’, la mai mobilità avviene principalmente con energia autoprodotta. Quando vado fuori? Le poche volte che mi capitano viaggi oltre l’autonomia scelgo di ricaricare da produttori che certificano il 100% provenienza rinnovabile.
            4) Come al punto 1, è una scelta di vita, abbiamo deciso di costruire una casa passiva, che sia in grado di generare l’energie che le serve per il suo funzionamento. E costa come una casa normale. Ma ti fa risparmiare tanto denaro nel tempo.
            5) Che centra con le tasse sui carburanti? Comunque no, non fumo.
            6) Che centra con le tasse sui carburanti?
            7) Se e quando li prendo, le tasse sui carburanti le pago come le paga chiunque altro.

            Se queste sono le sue argomentazioni, direi che è alla frutta.

          2. Quindi cosa propone ad Andrea? Di continuare a inquinare?

            Non si adiri però, sto realmente cercando di capire la logica dietro la sua risposta che purtroppo dal mio punto di vista sembra una ricerca di una giustificazione anziché la ricerca di una soluzione.

        2. emanuele grazzini

          Bastano alcune sue risposte per togliere coerenza (non importa quanto) alla sua posizione. In passato ha avuto macchine endotermiche, no?
          E allora ha inquinato anche lei, non ha solo pagato le accise sui carburanti.
          Continua ad acquistare carburanti (“se e quando li prendo”)?
          Allora inquina anche lei, oltre a pagare le accise sui carburanti.
          Comodo espediente, l’ultima frase. Di solito alla frutta c’è che li pronuncia.

          1. @Emanuele: ????
            se compro qualcosa che provoca danni devo essere disposto a pagare un sovrapprezzo (accise) per compensare i danni che provocherò. Se con l’elettrico provoco meno inquinamento e perciò meno danni all’ambiente (CO2) e soprattutto alla nostra salute (particolato, NOX, ecc.), le accise sul carburante elettrico dovranno essere inferiori.
            Chi fuma si trova nel costo del pacchetto anche una bella quota (accise) che sono relative al contributo per la “sanità”.
            Vedi anche l’aumento dell’IVA al 22% del 2013 per le bevande gassate, vino e alcolici (se ben ricordo).

  2. La matematica non è un opinione. L Europa produce meno dell’ 8% delle emissioni globali di CO2. Una parte di questo 8% è prodotto dai trasporti.. stando ai dati dell’ Unione, il traffico veicolare rappresenta il 71% della produzione di CO2 del settore trasporti…nemmeno dell’ intera produzione di CO2. Viene da sé che anche se l’Europa eliminasse le auto termiche a livello di clima e di impatto sulle emissioni globali non cambierebbe una virgola.
    Dati forniti dall Unione e non inventate.
    Concordo con l autore della lettera, ma condanno chi vi insulta.

    1. Guido Baccarini

      Se non si riduce il 71% del 25% dell’8% della CO2 mondiale non si raggiunge l’obbiettivo. La strategia FitFor55 prevede di agire sul 100%. Le auto sono un di cui.
      Una bilancia che avesse due buchi neri identici per piatto si sbilancerebbe comunque aggiungendo un grammo da una parte, dato che la matematica come giustamente dice lei, non è un’opinione.

      1. emanuele grazzini

        Certo, la matematica non sarà un’opinione, ma occorre vedere dove si assumono i dati a cui applichiamo la matematica.

        1. Guido Baccarini

          Non basta. Solo gli scienziati applicano il metodo scientifico per interpretarli. E solo il 97% ne ha dedotto che il mutamento climatico è antropico, basandosi su oltre 3500 studi di qualche centinaio di nazioni e che deve essere fermato o si arriva all’estinzione.
          Se per caso avesse ragione il restante 3% faremmo tutto questo solo per migliorare la speranza di vita diminuendo l’inquinamento e rendendoci sostenibili un secolo prima dell’esaurimento dei combustibili fossili: non andrebbe poi malaccio.
          Lei scelga pure di continuare così, io ho scelto diversamente, per principio di prudenza.

    2. Ma l’inquinamento prodotto dai motori non è solo Co2. Ci sono ossidi di azoto, pm10 etc. Che la qualità dell’aria dei grandi centri urbani sia compromessa dalle esalazioni delle auto è fuori discussione

      1. Abelardo Provolini

        @Daniele, l’inquinamento non e’ il punto.

        L’inquinamento (locale) e’ brutto, ma le emissioni dei sistemi di trasporto terrestre e’ uno dei punti che serve azzerare per eliminare quell’8% (accettiamolo per buono, non importa il numero effettivo) che e’ di nostra responsabilita’.

        Che poi, le scelte della Comunita’ Europea hanno effetti anche al di fuori di essa, e abbiamo sottoscritto gli stessi patti di quasi tutte le nazioni del mondo.

        Gli impegni sono stati presi (e ignorati per troppo tempo) e ora vanno rispettati.

        Certamente, se ad esempio le decisioni che sono state prese l’anno scorso fossero state prese dieci anni prima, oggi dovremmo correre un po’ meno. Ma meglio tardi che mai.

  3. Io sono d’accordo però quotidianamente mi faccio la domanda “se il 40% delle macchine che incontro fosse come la mia, l’aria che sto respriando, quella che respirano i bambini in attesa di entrare in classe, le persone che aspettano l’autobus, le persone ferme nelle rotatorie che respirano le loro stesse emissioni, starebbero meglio o no? Risolveremmo un incombente e grave problema di salute oppure no?” Io continuo a pensare di sì poi sbaglierò ma la prova in contrario non la vedo francamente, vedo solo molti che cercano di non vedere il problema.

  4. Bravo Andrei,
    invece le materie prime per la tua termica le produce una cooperativa sociale di Bolzano mentre il mio litio i bambini in Congo.
    Continua a crederci.
    E continua a guidare termico così io nababbo sfruttatore di bambini trovo Ionity libero.
    Ho deciso che da qui in avanti leggerò sempre vaielettrico ma non posterò più polemiche.
    Magari però fate pace voi con la coscienza e cominciate a spostarvi sui forum termici. Poi ciao rivediamo qui fra qualche anno ! Ciaone

  5. Vedo che sono già stati scritti 40 commenti e adesso non riesco a leggerli tutti ma vorrei rispondere in modo pacato a Leonardo.
    Le opzioni, caro Leonardo, o gli “optional” in gergo automobilistico, sono tali prima di tutto se sono possibili.
    I freni di un auto non sono un’optional e si capisce bene perche’, i sedili in pelle lo sono (ma costano). Fuori di metafora dobbiamo decidere se l’auto elettrica può essere una opzione all’auto termica. Se crediamo a quanto ci dicono i climatologi e compagnia allora non è una opzione come non lo sono i freni dell’auto: senza di essa ci faremo male …… Se non crediamo ai climatologi beh…. allora è meglio spostare la discussione su un altro piano. Il fatto che le auto elettriche le fanno i cinesi è un fatto incidentale che ovviamente a noi europei dà fastidio ma non rende optional ciò che non lo può essere…,

  6. Ma questi liberi pensatori, che non si allineano al gregge comandato dai poteri forti, e pensano invece con la loro testa, com’è che finiscono per dire tutti le stesse cose (solo la forma varia leggermente)? Fossero delle vere menti indipendenti mi aspetterei mille sfaccettature di temi trattati in modo nuovo ogni volta, invece la zuppa è sempre quella! Scommettiamo che a scavare nei social troveremmo che il buon Eugenio è scettico sull’uso di “sieri genici sperimentali” e sostiene la legittimità di “azioni militari speciali” per chi è circondato dalla NATO?

    1. Sono eterodiretti, e no, non è una parolaccia.
      Di fatto sono dentro una gabbia e non devono uscirne a tutti i costi.

      Come al solito, salviamo i salvabili, gli altri seguiranno.

  7. Solo nel 2021 il settore dei combustibili fossili ha ricevuto a livello globale sussidi per 697 miliardi di dollari. Quando sento parlare di lobby dell’elettrico mi scappa da ridere.

  8. Andrei Arama Pasalau

    Le EV esistono per un motivo solo : eliminare il traffico! Hanno capito che è l’unico modo. L’eliminazione del inquinamento e solo una scusa. Lo sappiamo tutti che le EV non sono per tutti e non saranno mai. Basta guardare il listino delle auto di oggi, la Peugeot 308 1.2l benzina costa 27500€, phev 40.000€, e-308 44.000€. Se tra 5 anni la Peugeot toglie la 1.2l a benzina la meno cara rimane la phev probabilmente intorno ai 45.000€ e la e-308 un minimo di 50.000€. Dal 2035 per acquistare una e-308 non basteranno 60.000€. Il trend è al rialzo e basta solo che i bambini nel Congo chiedono il raddoppio del stipendio (da 1€ a 2€/giorno) per dover pagare una Dacia Spring 35.000€

      1. Cosa dire di Tesla che si è sbagliata? Ha stampato i listini del 2023 con 12.590€ in meno.
        La M3 era a 57.490, volevano metterla a 64.900 (+12,8%) e hanno battuto il 4 2 volte e così gli tocca vendere la M3 a 44.900€…Se Musk se ne accorge licenzia subito il tipografo…Speriamo si sbaglino anche gli altri

  9. Mi piacerebbe esserci tra 20 o 30 anni, per beccarne uno di questi, che oggi ci danno dei fanatici o creduloni, per mandargli una bella e sonora pernacchia alla Toto’.

    1. Ne basteranno meno…. fra 10 anni saranno qua a raccontarci che loro l’avevano capito subito che l’elettrico era il futuro,

        1. Perchè mai? cambieranno nick! e saranno fra i sostenitori sfegatati dell’elettrico, spiaciuti solo non aver potuto fruirne prima.
          Che poi… cambiano nick possono sempre dire che sono elettrici da una vita.
          Questa è gente che vince sempre!

  10. Ciao Emanuele,
    che bello che a la mia analogia tra quanto accaduto con i telefoni cellulari (citavo su questo forum qualche giorno fa quanto avvenne alcuni anni fa nel passaggio da telefonini Blackberry a iPhone nelle aziende) ti abbia colpito.
    Non mi sembra una citazione da fanatico. È solo quanto avvenne e credo che rispecchi quanto avverrà con la mobilità elettrica.
    Guarda per scandalizzarti ancora di più ti dico che oltre ad avere l’auto elettrica sono anche vegetariano, compro bio, ho la casa passiva, fotovoltaico.
    Francamente vado fiero di tutte queste cose. Me le guadagno lavorando 60 ore a settimana, pagando tutte le tasse da dipendente e con la laurea che mi sono sudato.
    Leggo il forum perché ci trovo un sacco di cose interessanti per chi ha una EV.
    Mi chiedo invece chi e è contro le EV cosa ci entra a fare ?
    Io non vado sui forum dei cacciatori a scrivere che sono vegetariano….
    Comunque stai sereno che prima o poi proverai una EV e dirai… che bello guidarla.
    Un saluto

  11. caprone manicheo

    Caro Emanuele,

    si guardi su youtube i video di:

    – Luca Mercalli;
    – Nicola Armaroli;

    ai quali a fatica viene concessa una visibilità sulle reti televisive (anzi a Mercalli hanno pure sospeso la trasmissione nel 2015 in quanto dava fastidio a coloro che vivono dell’old business legato ai fossili).

    La transizione energetica per contrastare la crisi climatica è un’emergenza da messaggio a reti unificate tre volte al giorno, ed invece passa nell’oblio, anzi viene pure combattuta e bersagliata continuamente da giornalisti e soloni prezzolati al soldo di chi ora ha il potere energetico/politico e non lo vuole perdere.

  12. Sono d’accordo con l’autore della lettera dove dice “l’auto elettrica dovrebbe essere un’opzione in più”, cosa che infatti avverrà ovunque (inclusa USA e Cina con quest’ultima che vede un tasso d’adozione superiore rispetto a quello europeo) tranne che in Europa che invece ha scelto una strada molto più dura: da qui la reazione di chi non la condivide e se non ricordo male potersi lamentare di una scelta compiuta da un parlamento europeo credo che non solo sia lecito ma anche legittimo, se poi questo dissenso si riuscisse a esprimerlo in modo civile anziché con parolacce sarebbe meglio ma forse è chiedere troppo.

    Detto ciò, non condivido il resto della lettera (concetti espressi male o non condivisili, probabilmente anche a causa della sintesi richiesta da una lettera), incluso l’ “attacco” fuori luogo a VaiElettrico e a Mauro Tedeschini. Esemplare la risposta di Mauro Tedeschini per stile ed educazione, da incorniciare. Tra l’altro Mauro Tedeschini ha glissato su un grande merito di VaiElettrico (di tutti i meriti, il più grande): la completezza dell’informazione che significa dare anche notizie molto scomode per il mondo dell’elettrico, consentendo a ognuno così di avere gli strumenti per formarsi un’opinione autonoma.

    1. Concordo con la chiosa, Enzo.
      Per quanto riguarda il ban europeo alle motorizzazioni endotermiche nel 2035 personalmente la vedo come un’ultima chiamata per l’industria europea che si stava perdendo in voli pindarici su neutralità tecnologica, idrogeno e altre perdite di tempo che l’avrebbero infilata in un tunnel di fallimenti. Vedo, dalla forza con cui ancora si oppongono alcuni, che il pericolo non è ancora scongiurato. Sono altresì convinto che il ban al 2035 non servirà a molto: tra 13 anni se l’elettrico non si sarà affermato vorrà dire che abbiamo sbagliato tutto, se invece lo farà non ci sarà spazio per i motori termici e eventuali produttori ancora rimasti
      (ad esclusione ovviamente di alcuni produttori di nicchia).

    2. Per limitare inquinanti e climalteranti non sono sufficienti “opzioni” e libero mercato (cosiddetto), ma un intervento chiaro della politica e dei governi. Durante questa transizione a tappe accelerate il “lasciare fare” mette in forse il risultato. Però è consentito il “lasciare dire”…

      1. Io prendo atto che in Cina l’adozione di auto elettriche procede in maniera più spedita che in Europa e lì non si parla di ban, sì/no/forse al 2040. In Giappone dal 2035 in poi le auto ibride si potranno continuare ad acquistare con un ripensamento del governo giapponese che invece pensava a un ban come in Europa. Negli USA non si parla proprio di ban (al più in singoli stati).

        Quello dell’Europa rischia di essere un autogol. Potrebbe creare sacche di forti resistenze dure da domare che poi potrebbero ottenere una proroga, oltre ad alimentare un clima no-elettrico che è già cavalcato dalla politica (non scordiamoci che nulla vieta a un cittadino europeo di continuare a guidare un’auto a benzina anche dopo il 2035, se oggi ancora si parla di young timer e auto storiche figuriamoci quanto potrebbe crescere un movimento “antagonista” se lo si alimenta). Un approccio come in Cina invece accelererebbe l’adozione e ridurrebbe l’ansia sui consumatori, in particolare coloro che non possono ricaricare né a casa né a lavoro. Dopotutto sono i video di Paolo Mariano di VaiElettrico a dire che l’elettrico oggi non è per tutti e lo stesso Paolo Mariano ha dichiarato di recente che lui sconsiglia in alcuni casi il passaggio all’elettrico: per questo c’è “ansia” in coloro che non si trovano in una situazione agevole oggi e che devono sperare in un “miracolo” da qui al 2035, senza il quale rischiamo di avere cittadini di serie A e cittadini di serie B.

        1. Però non facciamo di “alcuni casi” un caso nazionale.
          Se vogliamo dar credito alla scienza, l’elettrico (non solo nelle auto) non è una opzione ma la stretta necessità.
          Che poi, vi siano alcuni aspetti da migliorare quali infrastrutture, efficienza, peso, autonomia, accessibilità. è vero… che in alcuni casi possono rappresentare un ostacolo insormontabile, è cosa risaputa.

        2. mario milanesio

          @Enzo
          mescoli cose uguali in contesti diversi.
          bere una birra è ben diverso se la bevi a Tromso in Norvegia a gennaio
          o a Rimini a luglio.

          “Io prendo atto che in Cina l’adozione di auto elettriche procede in maniera più spedita che in Europa e lì non si parla di ban”: io in Cina non ci sono mai stato, ma ho capito che è un posto “leggermente” particolare, nel quale il più importante imprenditore dell’e-commerce (Jack Ma) a un certo punto non era più imprenditore. non per sua scelta. E’ un posto in cui la scelta avviene a livello centrale, vale per tutti, e chi si ribella sul serio, le rare volte che accade, fa la fine di Honk Kong.

          “In Giappone dal 2035 in poi le auto ibride si potranno continuare ad acquistare con un ripensamento del governo giapponese”: anche in Giappone non sono mai stato, ma è un Paese storicamente ultraconservatore e tradizionalista, con l’età media più alta al mondo (pre-pandemia), e dove l’innovazione degli anni 80 si è fermata. Di che ti stupisci? Semmai vedo grosse analogie con il nostro Paese!

          “Negli USA non si parla proprio di ban (al più in singoli stati)”: di nuovo, che ti aspettavi di diverso? laggiù ognun fa per sè, è proprio nel DNA di quella nazione, mi sembra la logica conseguenza. In sè questo ovviamente non garantisce il successo finale, beninteso, il lento declino degli ultimi 30 anni ne sono lo specchio

          “Quello dell’Europa rischia di essere un autogol”: io penso che l’Europa abbia agito con la cultura sua propria, che non è americana, che non è orientale, che è fatta di tantissime teste diverse con un fondo di umanesimo ben radicato nel midollo. Quindi attenzione al bello, all’ambiente, alla sanità, alla persona, chi più chi meno ma nessuno dei Paesi UE somiglia manco lontanamente su questi aspetti a Cina, Giappone o USA. E quindi il ban: ci mettiamo 10 anni a decidere una cosa, ma poi ci organizziamo e arriviamo in fondo, chi più convinto, chi pèiù restìo, vedi Euro, vedi PAC, vedi Schengen, ecc ecc.
          A me il ban sembra lineare e logico, e pure vantaggioso, obbliga le aziende ad essere pronte nel 2035, non a farsi invadere da prodotti altrui.

          1. A me invece questo eccesso di rigore ricorda molto la troika e quello che è successo in Grecia e l’Europa prese una sberla tale che poi la musica è cambiata (e nel frattempo, per colpa di quella rigidità mentale, abbiamo perso il Regno Unito e anche la possibilità di votare una costituzione europea). Qui vedo la stessa rigidità di allora e questo ci costerà anche in termini economici e politici. Tu scrivi “a me il ban sembra lineare e logico, e pure vantaggioso, obbliga le aziende ad essere pronte nel 2035, non a farsi invadere da prodotti altrui”: ne riparleremo nel 2035, se nulla è cambiato, chissà se il tuo ottimismo e la tua fiducia in questa strategia saranno ripagate o no.

        3. Alessandro D.

          -cittadini di serie B.-

          Che però hanno il diritto di voto come quelli di serie A.
          E alla fine il rischio, come ho già detto mille volte, è quello di buttar via il bambino assieme all’acqua sporca.

    3. Ma l’auto elettrica E’ un’opzione in più. Vediamola in altro modo: dal 2035 saranno in essere le norme euro 10 che prevederanno CO2/km = 0 (e la direttiva recita così, non mi sembra che parli di motori elettrici), se ce la faranno ancora i motori ICE benvengano, ad esempio gli Idrogeni a scoppi (ciclo H😁, un 8 aperto sopra e sotto) che ti piacciono tanto mi sembra siano contemplati. A suo tempo, volendo un’auto nuova, si potrà scegliere una BEV a batteria, una BEV a idrogeno o una ICE a idrogeno, sono tutte opzioni. Mi sbaglio?

      1. Daniele io ricaricherò a casa, quindi non ho problemi. Il problema ce l’hanno coloro che non possono ricaricare né a casa né a lavoro. “BEV o ICE a idrogeno” come le chiami tu (puoi chiamarli FCEVs e H2ICE) oggi non ancora sono in giro a prezzi abbordabili. Capisco che chi ricarica a casa il problema non se lo pone, altri però ce l’hanno e l’idea di girare a caccia di colonnine libere e funzionanti non li rende proprio persone felicissimi, mettiamola così. Magari nel 2035 il problema sarà risolto in qualche modo, io lo auspico, vedremo.

        1. Guido Baccarini

          Lo auspico anche io e aggiungo che se quelli che possono (box, reddito, percorrenze etc) non lo fanno il prima possibile, danneggiano chi non può ora, perché l’infrastruttura non può nascere scollegata dalla richiesta e in questo momento, per dirla tutta, nella mia città, lo è, perché vedo tutti i santi giorni nel percorso casa lavoro 4 colonnine, rigorosamente libere e ne ho due nel parcheggio dell’ufficio, occupate mezza giornata alla settimana ma non tutte le settimane.

          1. A dire in vero, attualmente la nostra ZOE la usa mio figlio che abita in centro e ha un posto auto condominiale senza presa. E’ da ottobre che non mi lascia l’auto neanche 1 giorno 😭😭😭 che gliela caricavo io col FV e facendo la mia spesa settimanale al LIDL o ALDI. Mi sembra che vada avanti lo stesso. Ci ha chiesto la Yaris (ibrida) una volta solo che dovevano farsi 3 giorni in un posto da vegani (la compagna è vegana), una torre nel modenese dove non c’è la corrente (lumini funerari come illuminazione) e neanche il bagno…fossa più segatura. L’auto sua (intestata a lui) l’avrebbe, è la Panda a metano (ad oggi 250km con circa 19€, più o meno come la Yaris), ma col cavolo che fa il cambio!

          2. @Guido: costano ancora troppo per tanti automobilisti

            @Daniele: considera quando anziché essere lo zero virgola qualcosa del mercato le elettriche le avranno tutti, come sarà facile ricaricare per tuo figlio … tornerà a vivere a casa vostra [ https://www.youtube.com/watch?v=VJNwVNUFpZc ] …

          3. È proprio il contrario di quello che afferma. Io ho la possibilità di caricare nel box e dicacquistare una Bev ma non lo farò fintanto che rimane l’imposizione dell’auto elettrica. Fard in mofo cge tutti quelli cge possono acquistino una bev serve a tagliare fuori tutti quelli che non possono. Il mercato dell’auto elettrica, come tutti i mercati, di autoalimenta una volta raggiunta uba massa critica di utenti che la usano tagluando fuori gli altri. Quando sono entrate sul mercato le tv pay per view quello che hanno fatto è “creare” incentivi all’adozione dei device facendo in modo che i codici potessero essete facilmente decrittati. Quando si è raggiunta la nassa critica è calata la manbaia e i codici non li decrittavi più. Non tutti abbiamo l’anello al nado. Questa imposizione si combatre civilmente con il boicottaggio.

          4. @Carlo il suo commento è illeggibile per come è scritto, allucinante per il contenuto.

          5. Guido Baccarini

            Carlo
            “Non tutti abbiamo l’anello al nado. Questa imposizione si combatre civilmente con il boicottaggio.”
            Si desume dalle sue parole che lei veda un grande disegno globale da parte dei poteri forti (lobbies o quello che le pare) e che bisogna opporsi.
            Se così fosse, se ci fosse un grande disegno…
            Sa chi ha eletto Trump? Cioè in quali circoscrizioni è stato votato e chi è il suo elettore tipo? Le donne afroamericane di cultura e ceto sociale basso: cioè esattamente quelle detestate a parole e nei fatti da Trump stesso. Che però sono anche quelle più facilmente manipolabili tramite i social media e un certo tipo di informazione.
            Questo non ha ancora insegnato niente, deduco.
            C’è ancora chi pensa di essere più scaltro di tutti gli altri e di leggere l’informazione giusta e di sapere a chi non dare retta e di pensare con la propria testa, ma usando le idee degli altri, sempre quelli, gli stessi (verificare per credere) che sono contro il green pass, che sono contro la fornitura di armi all’Ucraina, che sono contro l’EU, che sono contro gli USA, etc. etc.
            Triste.
            Un grande disegno globale per dare le auto solo ad una fascia di popolazione che se lo possa permettere per lasciare tutti gli altri a piedi: sicuramente è un complotto delle case automobilistiche che in questo modo costringerebbero a potenziare i mezzi pubblici, non essendoci alternative, fino a rendere le auto davvero inutili e riducendosi ad una nicchia tipo supercar con guadagni ridicoli rispetto ad ora.
            Ad ognuno le sue idee.

          6. Alessandro D.

            -Quando sono entrate sul mercato le tv pay per view quello che hanno fatto è “creare” incentivi all’adozione dei device facendo in modo che i codici potessero essete facilmente decrittati. Quando si è raggiunta la nassa critica è calata la manbaia e i codici non li decrittavi più. –

            Praticamente come il boom dell’eroina nella milano dei primi anni ’80. ahahah!

          7. Come detto da Guido, non è ipotizzabile che l’obiettivo di un ipotetico “gomblotto” sia vendere meno auto e non si capisce neanche quale sarebbe la ratio di questa “vision” ovvero chi avrebbe interesse al fatto che ci siano meno auto in circolazione.

            E’ vera però la preoccupazione collegata: se l’auto elettrica dovesse diventare più elitaria e finirà per aumentare non poco il t.c.o. (ovvero il costo complessivo di un’auto che va dall’acquisto, ai rifornimenti e alla manutenzione), quali contromisure i governi adotteranno per consentire anche a chi non può permettersi l’auto elettrica di poterlo continuare a fare? Questa è una delle tante domande a cui il piano europeo non risponde (e ce ne sono altre, come ad esempio la garanzia di una ricarica “umana” per chi non può caricare a casa e a lavoro) ed è questo il motivo che ha spinto le altre nazioni ad avere un atteggiamento più prudenziale, prevedendo di mantenere una percentuale di auto a benzina.

            In informatica il problema è noto: quando c’è un “upgrade” di una tecnologia, occorre porsi il problema dei dispositivi legacy e l’informatica su questo è spesso brutale, una parte si aggiorna l’altra viene abbandonata a se stessa. Caso tipico, ad esempio, determinati software e programmi che non funzionano con vecchie versioni del sistema operativo (esempio: chi ha Windows 10 non ha modo di avere “ufficialmente” il WI-FI 6E, deve per forza passare a Windows 11 per precisa volontà di Microsoft, ma non puoi passare a Windows 11 se il tuo hardware è “obsoleto”. Windows 11 sarà anche rivoluzionario, ma se non hai i soldi per il passaggio ti attacchi al tram di Windows 10).

            L’impressione, qui, è che l’Europa abbia fatto una scelta identica. Chi può passerà, chi non può si attacca al tram. Con effetti devastanti: penso ad esempio al valore degli immobili come cambierà in base al numero di wallbox che può garantire, penso ai pendolari che dovranno ricaricare presso le colonnine pubbliche, etc. etc. Senza un “miracolo tecnologico” che ad oggi solo dal mercato può arrivare ci saranno cittadini di serie A e di serie B. E il fatto che non vengano fornite garanzie al riguardo fa arrabbiare.

          8. @Enzo, questa volta tutto questo parallelo con l’informatica non lo vedo.
            Se poi parliamo di TCO la questione diventa ancor più di lana caprina: è vero che oggi un’auto elettrica costa di più, ma soprattutto mancano modelli di fascia medio/bassa. Non ci vedo nessun disegno particolare, se non il fatto che i produttori sono stati presi “con le mani nel sacco” da aziende che hanno puntato sull’innovazione e il fatto che il motore a combustione sta diventando obsoleto e con le prossime generazioni di batterie questo diverrà sempre più evidente. Il TCO, dicevo, rischia di essere già simile oggi, quasi certamente sarà più economico acquistare un’auto elettrica nel 2035 rispetto ad una termica: qua sì possiamo fare un parallelo con l’informatica, con i nuovi prodotti super costosi appena usciti seguiti negli anni successivi da prodotti di pari potenza nella fascia media e bassa (gli informatici si ricordano certamente i famosi 640 kByte di memoria che sarebbero stati sufficienti per tutti montati su computer che costavano milioni di lire).
            Se si vuole cercare un “colpevole” è molto più facile individuarlo in chi ha tutto da guadagnare a dipingere l’auto elettrica come un prodotto che non evolverà mai e sarà sempre più di lusso, come se dopo aver saturato il segmento dei SUV di lusso, non arriverà mai nessuno con prodotti di fascia media, più economici e meno accessoriati, agitando lo spauracchio della famosa e temuta “invasione cinese”.
            Il problema resta il fatto che l’industria europea ha dormito sugli allori e se non si mette in testa che deve farcela entro il 2035, ma preferibilmente anche prima, le auto elettriche le venderà qualcun altro, ban o non ban. Perché quando sarà diventata palesemente più economica della sua controparte a motore termico, tutte le certezze odierne dei fanatici (petrolhead) vacilleranno spaventosamente, e quando si tocca il portafoglio nove su dieci non guardano in faccia a nessuno.

          9. Alessandro D.

            -Chi può passerà, chi non può si attacca al tram-

            Ma nel vero senso della parola. O al monopattino elettrico. Finchè sei giovane.

            -penso ad esempio al valore degli immobili come cambierà in base al numero di wallbox che può garantire-

            E secondo te perchè sono arrivato su Vaielettrico? 😉

            Ma dai, ottimismo.
            Forse tra la Tesla che ammazza il mercato a suon di ribassi e le pilette al sodio che, almeno sulla carta, danno una chance di liberarsi subito dalla “schiavitù” del pur ottimo litio…

            E non dimentichiamo mai che un politico, in prima istanza, è molto affezionato alla sua poltrona.
            Non appena sarà numericamente manifesto che questi problemi vanno risolti alla svelta, confido anche nelle “risorse” dell’ultimo momento. 😀

          10. @Carlo: gertanente lei à racione da fendere, aqquisdare una BEF occi e un asdurdo. Tennologicamente siano ai brilordi della sdorrria. “Fard in mofo cge tutti quelli cge possono” mon è lobiestivo del mostro tembo. Pisogma tare a tutti na propio a dutti il dibitto di boterzi nuovere com cuello ke cli pare

          11. @Enzo 25 Gennaio 2023 at 21:14
            Quando mi feci le emorroidi nel 2004, 12 giorni dopo che già facevo un giretto in bici, mi dissi: “perchè non me le son fatte prima”.
            Quando saremo più dello ZeroVirgolaQualcosa ad avere la BEV, ci penseremo, intanto oggi ce la godiamo per utilizzo e spasa (se la gode mio figlio 😟🥴🤣)
            I tubi Led che ho in casa li pagai dai 22 ai 28€ l’uno, adesso costano di 6,49€ ai 9,99€. Mi pento? Assolutamente no, sono già 9 anni che me li godo, che quando vado in cantina (dove non ci farò la patta mai al mondo) la luce si accende subito e non quando sto ritornando su con la bottiglia di vino presa quasi alla cieca durante lo sfarfallio iniziale dei vecchi neon.
            Al mio amico a cui avevo regalato la mia scorta di neon, l’altro giorno ha cambiato i suoi 120cm, 18W, 4000K in cucina (6,49€) e adesso che gli ho fatto anche la modifica che ne può accendere anche solo uno ne va a comprare altri 2 per il garage e mi ha detto stamattina durante la camminata degli 8km: “E’ tutta un’altra cosa. Perchè non l’ho fatto prima” 🤣🤣🤣

          12. Scusate l’italiano. Ho scritto con il cellulare senza correggere. Io non vedo nessun complotto di nessun tipo, è’ solamente la mia opinione sulle conseguenze di questa imposizione e siccome non mi piacciono a livello sociale non acquisto un auto elettrica(il parallelo con le tv a pagamento serviva solo ad introdurre il concetto della massa critica). Non ho nulla contro l’auto elettrica, anzi…, ma non digerisco l’imposizione forzata a milioni di famiglie che non se lo possono permettere. La spinta ecologica ha già innalzato a dismisura i listini delle auto termiche sia sul nuovo che sull’usato, in parte per la crisi dei microchip ma non solo, in quanto con il nuovo alle stelle già in precedenza c’era stato un aumento considerevole dei prezzi delle usate. Voi non lo vedete il problema? Vorrà dire che per voi va tutto bene così. Invece io lo vedo e lo rappresento e credo che non ci sia nulla di allucinante nel mio commento a parte l’italiano.

          13. Alessandro D.

            @Carlo -Voi non lo vedete il problema?-

            Io lo vedo eccome. Dico sul serio.
            Il problema c’è, e secondo me è sottovalutato.

            Ma al posto di divertirmi a recriminare cerco di capire quali possano essere le soluzioni 😉
            Che non mancano.

            Perdonatemi se mi ripeto a “beneficio” del Signor Carlo, ma al di là di tutto anche se il problema dell’inquinamento non esistesse e bruciare petrolio e gas fosse a “CO2-Zero”, rimane il fatto che gas e soprattutto petrolio non sono infiniti.

            Purtroppo, e sottolineo il putroppo, la teoria abiotica del petrolio fino ad ora non ci ha dato grandi soddisfazioni.

          14. @Alessandro D. bravo Alessandro, hai fatto bene a ricordarlo.
            Sembra che le ragioni per ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo dei fossili non siano mai abbastanza.

            Praticamente, e in particolare per chi ci ha vissuto dentro tutta la vita, sono come una droga di cui non sembra neppure possibile immaginare di poterne fare a meno.

        2. Io non vedo proprio come il problema non sarà risolto entro il 2035.
          È più probabile che nel 2035 sia più problematico trovare benzina e gasolio che ricaricare un’auto elettrica. Le colonnine non sono certo scienza esoterica!

          1. È così ma per quale motivo? Le auto termiche costeranno uno sproposito naturalmente perchè sono arrivate al loro termine naturale, oppure si è cercato in tutti i modi di penalizzarle e farne lievitare il prezzo con l’introduzione di normative sempre più severe?. Trovo una estrema incoerenza in questa narrazione in cui si dà per certa e naturale una situazione che si è voluta creare ad arte. Oramai il pareggio è vicino, già ma come ci si è arrivati? Con le elettriche che si sono abbassate ai listini delle termiche oppure il contrario? Io vedo questa transizione ecologica molto ipocrita e classista, sicuramente poteva essere implementata con una maggiore equità.

          2. @Carlo non facciamo confusione. I motori termici sono normati da decenna nel tentativo di ridurre le emissioni con successi soltanto parziali, fino allo scandalo Dieselgate.
            I produttori sanno benissimo che il motori termici non possono essere puliti per definizione, d’altra parte utilizzsno una miscela di idrocarburi e far sparire tutti i residui non è impresa facile. Negli ultimi anni è diventato urgente anche ridurre la CO2 e lì c’è poco da fare, l’unico modo è ridurre i consumi ovvero aumentare l’efficienza: è quello che fanno le motorizzazioni ibride, recuperando parte dell’energia che andrebbe sprecata frenando o facendo girare il motore nelle condizioni in cui consuma di più. Ma la massima efficienza si ottiene con le auto elettriche: zero emissioni a bordo strada, energia che può essere prodotta da fonti rinnovabili in modo sufficientemente efficiente e con una rete di distribuzione già disponibile anche se da potenziare.
            Anche l’idrogeno potrebbe essere un’opzione, ma meno efficiente e con altri tipi di difficoltà (produzione da fonti rinnovabili più complessa, rete di distribuzione più costosa).
            Detto questo, limitandosi ai soli aspetti tecnologici, che conosco meglio, è evidente che i motori termici per poter ridurre ulteriormente le emissioni (nocive e di CO2) devono ricorrere a sistemi sempre più sofisticati di trattamento dei gas combusti e di assistenza elettrica per la riduzione dei consumi per cui i costi sono giocoforza in salita. L’esatto contrario avviene con le auto elettriche che sono la migliore tecnologia disponibile sotto gli aspetti ambientali ma che soffre ancora i costi e le prestazioni delle batterie per autotrazione che sono industrializzate da molto meno tempo e la stessa industria delle batterie per autotrazione è in fase di ramp up, ovvero di rapida crescita, la cui stabilizzazione consentirà di produrre le batterie a prezzi decisamente inferiori a quelli odierni.

    4. noi dobbiamo smettere, il prima possibile, di usare i combustibili fossili. Rimanere nel fossile non è più un’opzione. Se non si parte da questo, non abbiamo capito niente.

      partiamo da qui. Ora declinate pure le opzioni che vedete percorribili, a medio e lungo termine, con un minimo di sostenibilità industriale.

    5. Se accettiamo la necessità di cambiare gli strumenti possibili sono due: o si impone il cambiamento come ha fatto l’Europa oppure lo si forza colpendo le tasche del cittadino (più tasse e altre penalizzazioni economiche tipo bollo ecc. sulle auto termiche). Le modalità delle due opzioni sono poi ovviamente modulabili. Il risultato però sarà lo stesso. Il primo strumento mi sembra più democratico perché impone il cambiamento anche a chi potrebbe permettersi l’auto termica anche se iper-tassata.

  13. I “doveri di solidarietà” non sarebbero dunque dovuti anche alle generazioni future, ai giovani d’oggi o a chi abita o abiterà quei luoghi che maggiormente saranno colpiti dai cambiamenti climatici?

    Sinceramente, lettere tipo quelle di Emanuele “mi” generano solamente una grande NOIA, tanto che a volte dubito pure che siano reali… poi però penso a chi ha installato il FV ed al tecnico dell’Enel che l’ha attivato che, pur del settore, avanzavano le solite tirate contro l’auto elettrica… e li capisco che troppi italiani hanno qualche problema, grosso problema.

  14. Iorio Cavallini

    Tranquilli mi viene da pensare che sia naturale che sia così…scusate il gioco di parole! Concordo che vengano tolti gli incentivi…TUTTI gli incentivi…per il resto mi viene un sentimento di pena…fortunatamente abito dove l’aria è ancora abbastanza respirabile…

  15. lorenzo cassani

    Grazie alla redazione di vaielettrico per l’equilibrio e la professionalità con cui fa divulgazione sul tema della mobilità elettrica. L’auto elettrica è ineluttabile. Sarebbe come se gli amanti dei cavalli e delle carrozze si fossero scandalizzati e mobilitati contro l’introduzione dell’automobile. Efficienza, possibilità di utilizzo (anche se non prevalentemente) di energia da rinnovabili, riutilizzo delle batterie esauste per l’accumulo di energia per la casa e quantità di componenti (e di pezzi che si possono rompere) molto inferiore sono solo alcuni dei vantaggi che fanno vincere a mani basse il motore elettrico contro quello termico. Poi a chi si straccia le vesti pensando all’apocalisse nel 2035, ricordo che le auto termiche vendute fino a quella data continueranno a circolare fino al 2065 e oltre e non si autodistruggeranno o autovaporizzeranno automaticamente. E continueranno a essere vendute come usato (ho acquistato nel 2019 un’ottima auto del 2007 solo per fare un esempio). Chissà nel 2065 che tecnologie avremo per l’elettrico… magari talmente avanzate che nessuno avrà più alcun dubbio: la tecnologia avanza veloce, batterie e motori senza terre rare, senza per forza arricchire pochi che detengono le risorse. Chi può e vuole passi subito all’elettrico per finanziarne lo sviluppo e il miglioramento. Chi non può e non vuole stia alla finestra… ma poi non si lamenti se si accorge di aver fatto la scelta sbagliata. Finora di gente passata all’elettrico e che si è pentita non ne ho incontrata e di fatto siamo solo agli albori di questa rivoluzione. Buona mobilità (più sostenibile possibile) a tutti!

    1. Fares Brandoli

      Condivido pienamente, ognuno faccia le proprie scelte legittime ed aggiungo senza passare per la violenza verbale.
      Questa è un’altra occasione per dimostrare il proprio livello di civiltà.
      Buone considerazioni a tutti

    2. Ben detto, chi non può o non vuole resti alla finestra, nessuno li obbliga a comprare per forza elettrico.

  16. Duca Conte Balabam

    Se il punto di partenza è che i cambiamenti climatici sono “supposti” o che le auto non sono un problema perchè non sono l’unica causa delle alterazioni climatiche credo diventi impossibile poter avere un confronto. Certo che con questi presupposti dare dei fanatici agli altri mi lascia perlomeno perplesso; con il “a me no la racconta” poi siamo a cavallo. Ci mancava giusto uno “sveglia!!1!” seguito da risata per completare il quadro.

    1. “… credo diventi impossibile poter avere un confronto…”
      Aggiungo solo: non ti curar di loro ma guarda e passa!

      1. Vivo in un paese di 2000 anime suo bricchi. Lo smog non è un problema per me, mentre obbligarmi ad una peg Perego si. Non arriva nemmeno la fibra figurati le colonnine.

          1. Alessandro D.

            Il nostro amico max parla di bricchi. Desumo che viva in Liguria. E come ti ho gia raccontato diverse volte, la Liguria è l’unica regione dove le colonnine ti ciucciano la corrente dalle batterie… capisco la sua diffidenza… 🤭🤭🤭🌹🌹🌹

        1. Riassumendo lei ha la fortuna di vivere dove non c’è molto inquinamento, e nel frattempo si vanta di poter inquinare a suo piacimento!?

          Complimenti, credo sia la cosa più stupida che ho sentito oggi.

          1. Guido Baccarini

            “Non arriva nemmeno la fibra figurati le colonnine”, da incorniciare.
            max, stia tranquillo: esistono le colonnine wireless in 5C, arriveranno anche da voi.
            Adesso può tornare sui monti, lì ovviamente i telefoni non prendono, dato che manca la corrente elettrica per i ripetitori e per ricaricare lo smartphone.

  17. Guido Baccarini

    Buongiorno Emanuele,
    lei è quello che definiva l’auto elettrica uno “sfizio”, giusto?
    Lo stesso che ha chiamato Greta “ragazzetta” e a capo di una “setta”?
    Quello che voleva togliere ogni forma di incentivo alle BEV ma non risponde a chi le fa notare che ne hanno dati 16 miliardi solo nel 2021 alle termiche?
    Quello che insinuava che dietro Vaielettrico ci fossero i poteri forti e non pochi appassionati di mobilità sostenibile (che non sono solo auto, le fosse per caso sfuggito)?
    E’ sicuro di stare guardando le cose obbiettivamente e con senso critico?
    Lei ha più di 60 anni e il problema non la tocca direttamente…. forse non ha figli? O nipoti? Non le interessa affatto il futuro? O pensa che siamo tutti dentro ad un complotto globale…?
    Tutte domande retoriche, le mie.

  18. basta leggere i commenti su quattroruote per vedere vhe 9 volte su dieci ad offendere anche pesantemente sono possessori di auto Diesel e gpl nemmeno i benzina che a mio parere sono piu consapevoli, come scritto basta leggere , io penso che sia anche una questione (ma non solo ) di istruzione e educazione dell automobilista . Sono veneto e un Diselista bestemmia 30 volte su 40 parole al cospetto di una elettrica e non me ne capacito ,fino al 2035 ogni individuo compri quello che vuole poi si vedra ma basta violenza verbale che prima o poi ci si fa male.

    1. Prima di pubblicare quei commenti dovrebbero mettere un disclaimer: “Attenzione nuoce gravemente alla salute”.
      Mi è capitato di recente dopo tanto tempo di buttare un’occhio e sono rimasto raccapricciato. Neppure le basi più elementari!

      1. purtroppo la strada è ancora lunga , e questo signore sicuramente sarà uno dei maggiori ” ritardatari” quando si tratterà di nuove tecnologie :
        a livello globale c’è ancora un muro fatto di lobbysmo , disinformazione e paura per il nuovo. fortunatamente il problema del prezzo e delle infrastrutture viene sempre meno , ma quando si tratta di certa gente credo sia come lottare contro i mulini a vento. che sia il mercato a smentire i singoli individui che puntano i piedi.
        https://www.escagency.it/hs-fs/hubfs/1%20Curva%20Rogers.png?width=900&name=1%20Curva%20Rogers.png

    2. Beh dai… i commetti su qualunque sito del settore automobilistico sono al limite del trash… diesel vs benzina, Alfa vs Bmw vs Mercedes, Suv vs berline e così via. Tutti odiano tutti e chiunque è un pozzo di scienza che ha da insegnare a tutti. Insomma non li prenderei come campione rappresentativo!
      Detto questo ricordo ancora quando parecchi anni fa si dibatteva sull’imbattibile piacere di guida del benzina rispetto al lento e rumoroso diesel… ora gli stessi tizi parlano di piacere di guida del diesel. C’è sempre stata una fascia di popolazione che guarda ai cambiamenti con diffidenza, sospetto e perfino astio. Il resto del mondo va avanti e alla fine si adattano anche loro.

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