Home Auto Troppi difetti, ecco perché JD Power boccia Tesla

Troppi difetti, ecco perché JD Power boccia Tesla

15

Troppi difetti, ecco perché JD Power boccia Tesla. La società che pubblica le famose pagelle sulla qualità delle auto pone la Casa di Elon Musk al 32° posto, l’ultimo.

Troppi difetti riscontrati già nei primi 3 mesi di vita

La classifica dei migliori e dei peggiori è diventata un caso negli States. Non tanto per le prime posizioni, che vedono sul podio due Case americane su tre (Dodge e Chevrolet, insieme alla coreana Kia). Quanto per la clamorosa bocciatura del marchio più cool del momento, ovvero Tesla. È la prima volta che la marca californiana è inclusa nel JD Power Initial Quality Study, che misura la qualità del veicolo nei primi tre mesi di vita.

troppi difetti
La classifica della qualità stilata da JD Powers. Tesla è all’ultimo posto, davanti a Land Rover e Audi-

Lo studio è stato effettuato intervistando un vasto campione di neo-proprietari, in tutto 87.282 automobilisti in questa edizione 2020. Risultato: le auto Tesla hanno sofferto di 250 problemi ogni 100 veicoli, rispetto a una media del settore di 166. Penultima si è piazzata la Land Rover con 228 problemi per 100 veicoli. Arrivare a stilare una pagella per Tesla, comunque, non è stato facile: a differenza degli altri costruttori, Elon Musk si è rifiutato di consegnare l’elenco dei propri clienti. Ma JD Power si è arrangiata da sola e il responsabile dello studio, Doug Betts, assicura che il numero di neo proprietari intervistato è stato comunque sufficiente.

Troppi difetti: che cosa succede con questa bocciatura

Che cosa comporta questa bocciatura? Probabilmente nulla presso gli acquirenti privati, che non si aspettano da Tesla una qualità all’altezza delle auto tedesche e giapponesi. Guardano ad altri aspetti: le prestazioni, l’autonomia, il fatto di comprare auto del marchio più alla moda del momento. Già in passato la marca di Fremont ha incassato bocciature sulla qualità, ma le vendite a privati hanno continuato ad aumentare. Le aziende, invece, sono molto attente a indagini come questa e alla qualità dei beni che acquistano. E questo potrebbe essere un bel problema.

troppi difetti
Il caso della vernice che si corrode col freddo ha portato all’avvio di una class action, in Canada.

Siti influenti come The Verge (qui l’articolo) alimentano il sospetto che Musk punti più sulla quantità che sulla qualità. Spesso forzando i tempi di produzione con il rischio che qualche difettuccio ci scappi. Tipo: portiere che non combaciano perfettamente; rivestimenti interni un po’ tirati via; vernice che si corrode con il freddo intenso…Troppi difetti, insomma.

Non è da questi particolari che si giudica…

troppi difetti
Un’auto dell’assistenza Tesla: in altre indagini la marca california na è stata criticata per i tempi di intervento

Il fatto che Tesla snobbi questo tipo di studi significa una cosa sola. Musk si rifiuta di far giudicare le sue auto con i parametri tradizionali della qualità dei dettagli, le cosiddette finiture. Lui non è un “car guy”, un tecnico dell’automotive cresciuto con il mantra della perfezione. Si comporta come un boss della Silicon Valley, che si rifiuta di condividere i suoi dati con chicchessia, fosse anche una società stimata come JD Powers. E tira diritto per la sua strada, cercando poi di migliorare le auto grazie…alle lamentele dei clienti. Una specie di work in progress, confermato da un’altra indagine-qualità, svolta tra quasi 5 mila proprietari di Model 3 dall’agenzia finanziaria Bloomberg(qui l’articolo). Riscontrando un netto miglioramento sull’affidabilità della più piccola delle Tesla, con un crollo delle lamentela rispetto ai primi esemplari prodotti dal 2017.

— Leggi anche: Quanto è affidabile una Tesla? Ecco una classifica

 

 

 

 

Apri commenti

15 COMMENTI

  1. Una domanda però me la faccio, non sarà che i proprietari degli ultimi 4-5 marchi siano molto più esigenti dei primi 4-5 e stanno a guardare il pelo nell’uovo? Non conoscendo il metodo con cui è stata effettuata l’indagine tutto più essere, inoltre non vi è un’altra agenzia che ha fatto la stessa ricerca e quindi si possa dire che quella classifica sia la verità assoluta.

  2. Premetto che sostengo Tesla.
    “Che cosa comporta questa bocciatura? Probabilmente nulla presso gli acquirenti privati, che non si aspettano da Tesla una qualità all’altezza delle auto tedesche e giapponesi. ”
    In seguito a JD Power si può tranquillamente affermare che Tesla deve solo imparare ad essere all’altezza delle auto:
    1) italo-americane di Dodge, Ram, Jeep,
    2) americane come Chevrolet, Buick, GMC, Cadillac,
    3) coreane come Kia, Genesis, Hyundai
    e assolutamente evitare di essere come le tedesche Audi, Porsche, Mercdes, Bmw, inglesi (!) Jaguar e Land Rover, cinesi come Volvo e giapponesi come Subaru, Mazda, Toyota, Honda, Infiniti, Acura.
    La classifica è la caduta di parecchi miti grazie al lavoro di persone come Marchionne che hanno fatto della qualità un punto di onore che FCA ha decisamente recepito con i marchi americani, ma la stessa GM e Ford hanno recepito. Quando il marchio Ford ha una qualità superiore di tutti i marchi blasonati tedeschi viene da chiedersi cosa sia successo.
    Ritengo che la colpa sia da attribuire a ben precise scelte industriali. I tedeschi producono i loro veicoli con tantissime componenti di origine cinese, di qualità pessima e si vede nei numeri. Esemplare il caso Volvo. Dicasi lo stesso di Tesla, criticata da Navarro per la scelta di importare parti dalla Cina quando era possibile ed auspicabile produrli nel mid-west allo stesso costo.
    Tesla è ultima anche per i noti problemi a produrre in un luogo, Fremont, California, decisamente inadatto a questa realtà industriale, con personale poco preparato e litigioso che ha creato non pochi problemi a livello di fabbrica.
    Tesla migliorerà di sicuro. La classifica ha suonato un allarme anche ai tedeschi ed ai giapponesi.

  3. Un anno e 4 mesi con la Model X e 40.000 chilometri percorsi prevalentemente su lunghi percorsi in Europa.

    Devo dire che il primo mese ho avuto qualche perplessità’ sull’acquisto a causa di una serie di inconvenienti che mi hanno portato a scrivere una lettera a Tesla auspicando un migliore processo di controllo qualità sul prodotto.

    Probabilmente sono stato sfortunato, ma dopo una settimana e 340 chilometri effettuati l’auto necessito’ di essere rimorchiata dal mio garage fino al centro di assistenza per un problema al computer che gestisce tutto il sistema. Auto ferma per 3 settimane in attesa del pezzo di ricambio proveniente dagli Stati Uniti ed auto sostitutiva gratuita.

    Dopo un mese, a causa di pannelli montati male sulle falcon doors, questi si erano disallineati provocando forte rumore all’apertura delle stesse. Prontamente riparate con il servizio mobile intervenuto direttamente a casa mia.

    Dopo qualche giorno un allerta sul display della mia auto mi informava di procedere alla sostituzione della batteria a 12 volt. Programmata e sostituita prontamente.

    Alla consegna era stata rilevata una leggera ammaccatura che fu prontamente riparata in tre giorni previo appuntamento ed auto sostitutiva completamente gratuita.

    Questi i primi due mesi. Dopo di che più nulla e solo una grande gioia di guidare un’automobile estremamente avanzata e confortevole e sicura e rispettosa dell’ambiente.

    I disservizi sono sempre stati minimizzati dal pronto invio di auto sostitutiva gratuita dove io la richiedessi (a casa o in giro per l’Europa).

    Devo dire che il servizio post vendita, la competenza dei tecnici e la loro dedizione e’ di livello molto alto. Gli interventi sono sempre stati eseguiti a regola d’arte e con la massima gentilezza e disponibilità.
    Non credo molto alle recensioni sulle auto e nemmeno ai premi tipo “auto dell’anno”. Preferisco formarmi un’idea personale mediante la testimonianza di amici, conoscenti o persone di comprovata fiducia ed integrità e la lettura (critica) di riviste specializzate.
    Il difetto e’ insito in qualsiasi manufatto e sarà impossibile eliminare a priori tutti i difetti, pero’ un sistema che risponda in modo veloce ed appropriato con le dovute garanzie, e’ un sistema sicuramente affidabile.
    Inoltre Tesla e’ una giovane realtà ed e’ accettabile che sia ancora in fase di consolidamento nei suoi processi produttivi, anche tenendo conto della rapida crescita che ha avuto.

    Precedentemente sono stato proprietario di autovetture di molte marche diverse e devo dire che non sempre l’assistenza post vendita e’ stata all’altezza delle aspettative anche con nomi ritenuti di assoluta affidabilità.
    Pertanto la mia conclusione e’ che sicuramente consiglierei l’acquisto di un modello di questa marca e se mi si chiedesse quale potrebbe essere la mia prossima auto, risponderei con sicurezza: “una Tesla”.
    Il mio parere tiene conto anche della motivazione, competenza e disponibilità del personale di assistenza, ma anche della rete di ricarica intesa in termini di diffusione, velocità di ricarica e costi di ricarica tra i più bassi, oltre al fatto che questa autovettura, grazie ai suoi aggiornamenti gratuiti online, si rinnova periodicamente con sempre nuove e graditissime funzionalità. Inoltre, l’opzione Full Self Driving, consente di assicurarsi tutti gli aggiornamenti software ed hardware fino alla guida completamente autonoma che sicuramente un giorno arriverà.

  4. Tesla usa un approccio alla vendita diverso.
    Vende un prodotto non ancora completamente sviluppato al 100 % Ma in questo modo lo riesce a fare uscire sul mercato in tempi più rapidi.
    Poi continua con gli sviluppi/aggiustamenti costantemente.
    Le altre case sviluppano un modello in più anni e poi sostanzialmente non lo modificano più.
    Evidentemente i primi modelli delle Tesla avranno più difetti gli ultimi molti di meno.

    • Qualche racconto di esperienza diretta è arrivata via Twitter.
      GALFER: “Model 3 LR dual drive, zero difetti alla consegna, 33.000 km in 15 mesi, due sole visite in officina: una per mettere le ruote da neve ed una per toglierle. Primo tagliando previsto a 40.000 km.
      CLAUDIO OMBRELLA: Model S75D giugno 2017.
      – Sostituito un faro 03/18.
      – Tapettino lato guida + regolazione allineamento vetro porta anteriore destra 03/19.
      Mai avuto problemi di aggiornamento software. L’anno scorso 5000 km di vacanze dalla Svizzera alla Scandinavia. Ora
      65000 km, pastiglie e dischi-freno ancora originali.

  5. Se guardiamo al successo di Tesla, potremmo dire che ha ragione Elon. Va sul mercato, e poi aggiusta i difetti. Ma in questa classifica molte cose non tornano. Tesla ha per vicini di banco MB, Volvo, Porsche….

  6. Basta aver lavorato per un po’ di anni per capire come vanno le cose in realtà, se poi l’ azienda è quotata difficilmente si ferma il lancio di un nuovo prodotto che potrebbe influire negativamente sulla prossima trimestrale. I Top managers sono incentivati con politiche di breve termine, eventuali danni futuri come re calling si ripercuotono sugli azionisti. Inoltre è scandaloso che alcuni Top managers guadagnano mille volte lo stipendio medio dell’ operaio che contribuisce maggiormente a qualità e margini. Oggi il settore auto sta’ vivendo la più grande crisi dal dopoguerra. Ci sono un numero elevato di veicoli prodotti e invenduti sui piazzali delle case e dei concessionari. Nonostante diversi governi abbiamo concesso incentivi per svecchiare il parco auto con veicoli meno inquinanti, il mercato non beve causa emergenza sanitaria. Credo che gli incentivi debbano essere coordinati a livello europeo, competiamo con Cina e Usa e non possiamo andare in ordine sparso. Il vero problema del settore è che la capacità produttiva mondiale è molto maggiore di quanto il mercato possa assorbire. Pertanto si deve velocemente arrivare ad un consolidamento del settore formando gruppi molto più grandi per conseguire economie di scala, riduzione di costi fissi, amministrativi, di sviluppo, commerciali e marketing. Questo porterebbe a condividere piattaforme, tecnologie e presenziare meglio i mercati mondiali. Ogni gruppo dovrà avere la tecnologia FC e dovrà sviluppare modelli sempre più puliti per rispettare i limiti europei. L’ eventuale sforamento porterebbe a sanzioni economiche. Nel breve termine il volume dei mercati mondiali tendono a diminuire, l’ auto verrà sempre più condivisa, car sharing e altre forme di mobilità condivisa aumenteranno, i trasporti pubblici verranno incentivati. Questo per affrontare il problema sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici. Meno traffico significa aria più pulita, meno patologie respiratorie e meno costi sanitari. Le case automobilistiche devono riportare in casa le produzioni fatte in paesi a basso costo del lavoro come Cina, India, Vietnam, Turchia, questo per evitare esuberi di personale e ciò potrebbe non bastare, il vero grande problema.. Nel 1993 in occasione di un viaggio di lavoro in Korea del sud, arrivai a Ulsan la sede della Hundai, i giorni precedenti era piovuto, trovai quell’ enorme piazzale pieno di auto completamente allagato, i veicoli galleggiavano!!!!. Il danno economico sarà stato rilevante. I cambiamenti climatici erano realtà già allora. In effetti è dal 1987 che si parla di emergenza clima, in quell’ anno la comunità scientifica si riunì per la prima volta a Ginevra. Tutti dobbiamo mettere in atto comportamenti responsabili per sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici. La presidente della commissione europea nella presentazione del piano next generation ha posto l’ economia dell’idrogeno pulito come una delle gambe per la transizione energetica. Nel breve periodo energie rinnovabili e idrogeno pulito possono portarci all’ autonomia energetica. Ci dobbiamo liberare da carbone, petrolio e gas quanto prima possibile. La bolletta energetica potrebbe essere investita in progetti ecosostenibili. Altre attività umane che impattano su ambiente e clima sono gli allevamenti intensivi e le deforestazioni. Ho conseguito la laurea in ing. meccanica a Pisa nel 1982 con una tesi su idrogeno e rinnovabili in collaborazione con Enel per rendere autonoma dal punto di vista energetico l’isola della Gorgona a largo di Livorno. Vorrei ricordare il relatore l’esimio prof. Dino Dini che aveva lavorato al Jet Propultion Laboratory di Pasadena NASA per diversi anni dove di idrogeno e rinnovabili ne aveva visto tante. A Pisa aveva la cattedra di macchine e quella di missilistica. Saluti Antonio Saullo

  7. Fatto sta che lui si è cimentato sulle macchine elettriche quando nessuno ci credeva e si diceva che l’elettrico non aveva futuro, poi arriva il buon Elon che dona la SpaceX… diciamo solo che JD Power dovrebbe farsi qualche domanda prima di parlare, se la Tesla è uno dei “primi”marchi totalmente elettrici, qualche dietro ci sarà come ci sarà stato con le prime automobili, no?

  8. E meglio vendere le auto con molti difetti sapendo poi le conseguenze oltre a perdere nuovi clienti o tenere le auto in fabbrica finché non vengono risolti i problemi come ha fatto intelligentemente la Volkswagen con la ID.3 per non avere conseguenze poi ma acquisire nuovi clienti dopo!

  9. A me sembra che nessuna..ma proprio nessuna casa automobilistica reciti il mantra della perfezione ogni mattina. Anzi direi che usare i clienti come cavie è la prassi consolidata. Quindi nulla che distingua Tesla dalle altre sotto questo profilo.

    • Infatti io ho una Model 3 e quando invece viaggio a noleggio per lavoro mi accorgo di quanto le medie std motore termico, anche VW e Audi siano indietro. Che importa non avere portiere perfettamente allineate quando invece info entertainment è avanti luce, navigazione non c’è eguale, sicurezza, consumi ed energia pure….Tesla bisogna guidarla per realizzare quanto avanti è……

      • direi che Gianmarco in 6 righe ha riassunto perfettamente quel che cerca (e guarda) il cliente Tesla.

  10. Non tengo più per Tesla ormai da molti mesi ma addirittura ultima… Direi che il campione statistico é da verificare.

    D’altra parte diciamo le cose come stanno. L’evidenza dei fatti, confermata tra l’altro da un vostro recente articolo é che Tesla considera la produzione di beni fisici di lusso come fossero software sviluppati in modo “agile” e può capitare che nel mondo reale le cose vadano diversamente.

    • Massimo, noi non teniamo per Tesla, né siamo contro. Ma c’è da farsi una domanda: la Volkswagen tiene fermo il nuovo modello, la ID.3, da quasi un anno, per i noti problemi. Tesla avrebbe fatto lo stesso? Sono due storie diverse, la mia impressione è che sia proprio il concetto di qualità ad esserlo. E alla fine sono i clienti a decidere qual è il livello che esigono: se ai clienti Tesla va bene così…

      • ….e infatti i primi possessori di ID.3 avranno un software senza mooolte funzioni totalmente BETA! Diciamo pure che tutti si fanno i conti in tasca e decidere chi è meglio e chi è peggio spazia su molti fronti: per adesso Tesla è avanti a tutti e quindi fa comodo penalizzarla. Se però dovessi prendere una prima auto adesso prenderei una Model 3.

Rispondi