Bologna città sostenibile, al centro di un problema di… mobilità sostenibile. Il paradosso è reale, perché il capoluogo emiliano è da mesi al centro di un ampio dibattito sul problema di congestionamento del proprio centro storico, causato dall’aumento eccezionale di auto ibride che, sfruttando le agevolazioni su libero accesso alle zone ZTl e parcheggi gratis, pare stiano “invadendo” le strade del centro.
L’intervento del Comune per trovare una soluzione al problema ha alzato un polverone.
SCOPPIA UN CASO SOTTO LE DUE TORRI
Il centro storico rischia di andare in tilt per le troppe richieste di accesso da parte di automobilisti in possesso di vetture ibride. La politica sostenibile portata avanti dall’Amministrazione comunale negli ultimi anni nel dare libero accesso alla ZTL e consentire il parcheggio a costo zero alle vetture meno inquinanti sta avendo esiti inaspettati e paradossali. Questo perché, incentivati dalle allettanti agevolazioni – forse più che dall’aspetto ‘green’ – nel giro di pochissimi anni tantissime persone hanno virato sull’ibrido, con il risultato che il centro storico è stato preso d’assalto, di fatto facendo venire meno il beneficio ecologico di base, annullato da un incremento oltre limite del traffico.
L’aumento oltre il previsto delle ibride entro le mura sta costringendo la Giunta a prendere provvedimenti e riformulare le agevolazioni: in breve, con una delibera si è deciso che solo i veicoli ibridi dei cittadini residenti a Bologna e di aziende con sede a Bologna possono continuare a usufruire delle esenzioni previste; tutti gli altri non potranno più muoversi liberamente nella ZTL, ma dovranno farlo rispettando le fasce orarie ridotte previste per le auto a gpl o metano. Alcune aree, inoltre, come la zona “T” o quella universitaria, saranno definitivamente off-limits.
Questo perché, dati alla mano, le ibride registrate nei varchi ZTL sono 6 volte tanto quelle registrate dai residenti in città.
Tra l’altro queste nuove regole rientrano all’interno di un piano sperimentale (la cui data di attivazione non è ancora definita) in cui vengono modificate le condizioni d’accesso anche per i bus turistici, in costante aumento in città.
IBRIDO NO, ELETTRICO SI’ ?
La nuova delibera ha già aperto un ampio dibattito, anche politico, e le polemiche non sono mancate, soprattutto da parte di chi in tutto ciò vede un controsenso di base: prima sono state date agevolazioni per comprare auto ibride per entrare in centro o parcheggiare gratis sulle strisce blu, adesso questi vantaggi, per molti acquirenti, non varranno più.
Forse il boom delle ibride si poteva anche prevedere, visti gli incentivi, ma non così in breve tempo, se è vero che a Bologna nel giro di un anno questi veicoli sono passati da 6.300 a 11.800 unità.
Ibrido o meno, il problema di congestionamento del centro storico esiste e semmai ci si interroga se sia giusto o meno che a pagare nell’immediato sia il possessore di un veicolo poco inquinante, anche se l’Amministrazione fa sapere che i pass Ztl saranno ridimensionati nel giro di due anni anche per le auto benzina e i diesel.
Certo è che sarebbe un grave errore se questo giro di vite sugli accessi riguardasse i veicoli 100% elettrici, che non inquinano per niente e che a Bologna ancora sono in numero esiguo rispetto alle “cugine” ibride.
In questo senso, se la delibera sarà presto applicata, passare dall’ibrido al full electric potrebbe essere un passo non solo ecologicamente giusto, ma anche intelligente.
MISTER EMILIANAUTO: “FUTURO ELETTRICO”
Chi crede che il futuro sia 100% elettrico è Romano Bernardoni, patron di Emilianauto Group Spa, storica azienda bolognese e punto di riferimento tra le concessionarie di marchi di lusso, ma non solo.
Ci tiene a ribadire che lui “gira in città da anni solo a bordo di auto ecocompatibili” e che il futuro, per lui, va tutto in questa direzione. La sua speranza è che si diffonda, come forse sta già lentamente accadendo, una vera coscienza ecologica da parte di istituzioni e cittadinanza.
Bernardoni, c’è veramente un boom dei mezzi ecologici in città?
In realtà non ancora. E questo principalmente per colpa dei costruttori, che ancora producono veicoli ibridi in piccola percentuale.
Cosa ne pensa della delibera comunale?
Dal punto di vista ecologico è un controsenso colpire auto meno inquinanti: così si cerca solo di fare cassa con i parcheggi, colpendo i non residenti a Bologna, non potendo andare contro ai residenti.
Se anche le ibride ‘creano problemi’, il futuro delle nostre città è 100% elettrico?
Le ibride abbattono del 40% le emissioni. Il futuro sono le auto elettriche e quelle ibride “plug-in”, che si ricaricano e hanno un’autonomia di 60 chilometri.
Lei che è del settore, vede un aumento nella vendita delle elettriche?
Non c’è un aumento reale della vendite. Anzi, credo che nel caso se ne vendessero di più costerebbero molto meno.
Ma allora cosa manca per un decollo definitivo della mobilità elettrica?
Se ENEL manterrà la promessa di installare le colonnine nei numeri enunciati in questi giorni, allora il veicolo elettrico avrà uno sviluppo vero. Manca l’infrastruttura, appena sarà disponibile sono certo che il futuro della mobilità elettrica decollerà.