Tritium rilancia con la ricarica a 475 KW

Come le chiameranno? Dopo le fast e le ultra fast, forse arriveranno le “Flash”.

Parliamo di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, e parliamo ancora dell’australiana Tritium che ha appena firmato un accordo con la rete paneuropea di stazioni di ricarica Ionity per fornire 100 sistemi di rifornimento a 350 KW, i più potenti sul mercato. Oggi però Tritium annuncia un altro salto in avanti: colonnine in grado di rovesciare energia nella batterie delle auto elettriche a ben 475 kW. E’ la nuova serie HPC (Hight Power Charger) che sarà presentata ufficialmente alla prossima esposizione Cenex-LCV, il 12-13 settembre. E’ un sistema, preannuncia Tritium, scalabile e flessibile, che può adattarsi a gran parte delle auto elettriche di nuova generazione in commercio e a tutte quelle che arriveranno sul mercato nei prossimi due o tre anni.

I dettagli tecnici non sono ancora stati svelati, ma le nuove colonnine Tritium HPC sicuramente miglioreranno le performances di quelle fornite a Ionity, già in grado di rifornire 150 km di autonomia ogni 5 minuti. Ricariche ad altissima potenza sono possibili solamente con sofisticati sistemi  di raffreddamento a liquido, una delle novità introdotte appunto dal costruttore australiano.L’azienda è arrivata sul mercato nel 2014 con una prima versione fast da 50 kW, la Veefil-RT 50kW, con la quale ha conquistato la leadership in Norvegia (50% circa del mercato) e ora detiene il 15% circa del mercato europeo. «Il nostro obiettivo è diventare il primo fornitore di impianti fast sul mercato europeo, che è in rapido sviluppo e offre grandi opportunità _ ha dichiarato il direttore vendite per l’Europa Jeroen Jonker _  Il lancio del piano Road to Zero nel Regno Unito ci ha convinto ad intensificare gli sforzi in quel Paese dove abbiamo già numerosi accordi in discussione con società private e organizzazioni pubbliche per la fornitura di colonnine rapide e di colonnine ultra fast».

Per soddisfare la domanda in crescita esponenziale Tritium ha aperto una stabilimento in California e, nel marzo scorso, uno in Olanda.

 

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