Home Mondo elettrico Tris elettrico per Paolo: barca (Gardasolar), ID3 e Dacia Spring

Tris elettrico per Paolo: barca (Gardasolar), ID3 e Dacia Spring

4
tris elettrico
La barca e le due auto: è il tris elettrico di Paolo

Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità? Entra qui e abbonati a Vaielettrico Premium
Webinar

Un tris elettrico per Paolo: una barca GardaSolar, una ID3 Volkswagen e una Dacia Spring. La prima, in sostituzione di una termica, per pescare sul Lago Maggiore. La ID3 è per l’uso quotidiano. Infine la Dacia Spring per muoversi a Pantelleria. La barca ha il pannello fotovoltaico e finora non l’ha neanche ricaricata; come la Dacia che d’estate fa il pieno con il sole.

nautica elettrica
La barca di Paolo sul Lago Maggiore

A pescare sul lago Maggiore con la barca elettrica che finora si è caricata con il sole

«Sono un appassionato di pesca, anche se solo un dilettante. Sul lago vado principalmente a pescare, soprattutto lavarelli, persici e lucci. Recentemente abbiamo iniziato a praticare la traina invernale con questa barca elettrica».

Questa la presentazione di Paolo Brensacchi a cui abbiamo chiesto perché ha scelto la Ecowatt di Gardasolar. «Principalmente per i costi di gestione» risponde.

La barca Gardasolar di Paolo a Verbella

Conosce bene il tema perché ha già due auto elettriche: una ID.3 Pro S con batteria da 82 kWh e una Dacia Spring. «Quest’ultima la uso Pantelleria – l’ho portata fin lì – durante le vacanze. La ricarico con i pannelli solari, e lo stesso principio lo applico alla barca elettrica».

I vantaggi della barca? «Sono tanti: manutenzione praticamente nulla, silenziosità assoluta, e una navigazione che ricorda la vela, ma con il motore».

Paolo non ha ancora mai caricato la barca, finora ha usato la carica solare

Capitolo ricarica. «Noi siamo al cantiere di Verbella, sul Lago Maggiore. L’unico con una colonnina (una Aqua Superpower Ndr) fast da 75 DC. Ma grazie ai pannelli fotovoltaici sull’hard top, non ho ancora mai collegato il cavo per ricaricare. Quando esco trovo sempre la batteria tra il 92% e il 96%, quindi per il nostro uso attuale è sufficiente l’energia solare».

Un confronto con la barca termica? «Non è paragonabile: era un piccolo cabinato con un motore a benzina da 280 Cv, con costi di gestione molto elevati».

nautica elettrica
La ecowatt in navigazione viene usata da Paolo soprattutto per la pesca

I costi minori che ripagano il differenziale di prezzo e l’autonomia della barca di Paolo

E  l’elettrica? «Le uniche spese saranno il rimessaggio estivo e l’antivegetativa, per un totale di circa 100-120 euro l’anno. Niente olio, niente candele, niente tagliandi. Chi ha un’auto elettrica sa di cosa parlo».

«La barca non costa poco – aggiunge Paolo -, ma nel tempo i costi si ammortizzano, un po’ come succede con le auto elettriche. Non paghi bollo, l’assicurazione è più economica, e non devi più andare dal benzinaio e meno dal meccanico».

L’autonomia? «A 7-8 nodi abbiamo un’autonomia di circa 7-8 ore, ma a me basta navigare a 2 nodi. Quando faccio traina vado a 3/5 nodi solo per spostarmi più velocemente. Dimenticavo un altro vantaggio: non si sente la puzza di benzina».

auto elettrica
ID3 di Paolo che la usa da quattro anni

Prima della barca Gardasolar, l’esperienza di Paolo in  ID.3 e Dacia Spring: “Tutto bene”

E l’esperienza in auto? «La ID.3. a dicembre ha fatto quattro anni  e mi trovo benissimo. Mai avuto problemi, a parte i sensori anteriori per il rilevamento ostacoli, che si sono rotti entrambi. Teoricamente dovevano essere sostituiti in garanzia, ma mi hanno detto che si sono danneggiati per colpa dei sassi sulla strada. Difficile dimostrarlo, ma a parte questo la macchina funziona perfettamente. Ho avuto due richiami da Volkswagen, entrambi in garanzia con auto sostitutiva».

Una volta ha dovuto aspettare un mese, ma nonostante questo rifarebbe la scelta dell’elettrico, anche per l’auto?

«Assolutamente sì, una scelta convinta. Ho scelto questo modello per via delle dimensioni: è lunga 4,26 metri, quindi più compatta rispetto ai 4,70 metri della Tesla Model 3».

Ma non è finita qui: «Poi c’è anche il discorso dell’affidabilità,  per me conta anche la discrezione: la ID.3 è molto meno appariscente. Per il mio utilizzo, va benissimo. L’autonomia dichiarata è di 540 km, ma sappiamo tutti che sono valori teorici».

Scetticismo sui dati che non cambia la scelta: «Io mi ero documentato prima dell’acquisto e sapevo che non sarebbero stati 540 km reali, ma più verosimilmente tra 400 e 450 km. In effetti, d’estate con gomme estive ci arrivo, d’inverno un po’ meno».

La Dacia Spring che Paolo ha portato a Pantelleria per usarla durante le vacanze

Comunque «per me il comfort, il silenzio e la prontezza nello scatto dell’elettrico non hanno paragoni. Anche se la ID.3 è considerata tranquilla, fa comunque lo 0-100 km/h in 6,3 secondi».

Infine chiudiamo con la Spring? «La uso a Pantelleria, l’isola non è piccolissima, però comunque il giro è di 44 km. Le contrade e tutta la superficie dell’isola sono 84 km quadrati, quindi per le cose normali come fare la spesa, andare a fare il bagno o visitare un amico, va benissimo».

-Iscriviti alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube

Apri commenti

4 COMMENTI

  1. Certo ho fatto questo paragone perchè leggevo proprio ieri di una azienda che trasforma anche le spiaggine in elettriche e mi è venuto in mente l’avvocato che ne aveva 1 ….

  2. Caspita la Spring la usa solo a Pantelleria immagino per le vacanze….
    Come l’Avvocato Agnelli aveva la 500 spiaggina per andare dalla villa al mare…..
    Questo è un caso molto lontano dalla vita reale della maggior parte delle persone comuni sempre secondo me…..

    • Va bene tutto ma non il paragone con l’avvocato Agnelli. Un miliardario a confronto con un pensionato benestante come tantissimi in Italia. Non ci sta proprio. Io penso che queste persone siano da lodare. Se tutti i benestanti – e milioni e milioni in Italia – scegliessero l’elettrico si avrebbe un beneficio ambientale per tutti – a iniziare dai più poveri e fragili – e un mercato più vivace che permetterebbe di far scendere i prezzi e innescare l’usato. A vantaggio dei più poveri.

Rispondi