Treni idrogeno in panne, si torna al diesel in Germania

Treni idrogeno in panne per carenza di celle combustibile sostitutive, si torna al diesel in Germania. E scoppia la polemica.

Treni idrogeno in panne, mancano le celle a combustibile

treni idrogeno in panne

Stiamo parlando del primo servizio ferroviario al mondo a idrogeno, l’RB33 in Germania. Già l’anno scorso il servizio è stato colpito da un’interruzione della fornitura di H2 che ha visto l’impiego di locomotive diesel per sostituire i treni a idrogeno a terra.

Ora, una parte significativa delle locomotive H2 che lavorano sulla rotta da Cuxhaven a Buxtehude sono di nuovo fuori uso. Motivo: le celle a combustibile sostitutive ordinate dall’operatore di linea EVB “non si sono materializzate” in tempo, portando a “colli di bottiglia di capacità“. EVB ha confermato che solo 4 delle sue 14 unità Alstom Coradia iLint rimangono in servizio.

Sotto accusa c’è il  produttore dei treni, il gruppo francese Alstom.  La Regione della Bassa Sassonia sta fornendo fino a 7 locomotive diesel come riserva per tenere in piedi il servizio. Ma EVB afferma che, anche a piena disponibilità, non possono sostituire completamente la flotta di idrogeno fuori servizio.

Il prof Armaroli ironizza: “I mezzi con le ruote quadrate”

Treni idrogeno in panne
Il professor Nicola Armaroli, direttore di Ricerca del CNR.

L’interruzione arriva a meno di un anno di un’altra sospensione della fornitura di idrogeno, dovuta a un incendio di un rimorchio tubolare nello stabilimento Leuna di Linde. L’incidente aveva lasciato fuori servizio per settimane decine di stazioni di rifornimento di H₂, mettendo in luce le debolezze della catena di approvvigionamento dell’idrogeno in Germania. Il nuovo blocco ha scatenato polemiche feroci anche in Italia.

Su LinkedIn Nicola Armaroli ha ironizzato, parlando di “IDROGENO: I MEZZI CON LE RUOTE QUADRATE. Quanti esperimenti, inghippi e fallimenti servono ancora per capire che treni e bus a idrogeno non rappresentano una soluzione razionale per la decarbonizzazione dei trasporti. Ma, quasi sempre, uno spreco di risorse pubbliche?“. Il riferimento è al progetto lombardo della linea ferroviaria a idrogeno in Valcamonica

Immediata la reazione di chi pensa invece che sia la strada giusta. Ricordando al prof Armaroli quanto siano stati difficili i primi anni anche per la mobilità elettrica. E definendo gravi le parole del direttore di ricerca del CNR.

treni idrogeno in panne

  • LEGGI anche “Sogni all’idrogeno: se fosse quello “bianco” il nuovo petrolio?” e guarda il VIDEO

Visualizza commenti (9)
  1. una volta c’erano i treni col pantografo sopra, non ditemi che non sarebbero attuali anche adesso !!!!!

  2. Una linea ferroviaria è fissa è sempre li perché non elettrificarla? per i costi? Leggendo ovunque si trae conclusione che l’ idrogeno è immaturo e non conveniente Qui su vaielettrico c’era un articolo su di una bici alimentata ad idrogeno potreste provarne una e vedere se è una bufala pure quella?

  3. Nello Roscini

    bha ,
    le ferrovie si prestano insieme ad autostrade anche per la produzione dell’energia elettrica
    fotovoltaico e eolico ai margini , con un impatto modesto sul paesaggio
    non elettrificare oggi quanto più possibile la rete ferroviaria è uno spreco di tempo
    per quanto riguarda l’idrogeno ferroviario , sono comunque mezzi elettrici ,
    basta togliere il catalizzatore , il serbatoio dell’idrogeno e espandere la batteria in dotazione per garantire un minimo di autonomia nelle aree dove non c’è l’elettricità sui binari
    oppure immaginare un vagone batteria che si allaccia alla motrice per le emergenze ..
    nell’attesa di batterie economiche e preformanti
    tipo ioni di alluminio (toyota)
    litio zolfo ecc..
    tanto per l’alta velocità le linee devono essere elettrificate per forza , altrimenti non sono convenienti ,
    restano le tratte brevi , urbane non elettrificate
    si potrebbero pensare soluzioni già adottate per i pullman
    dove batterie ai titanato di litio si ricaricano rapidamente durante le soste
    magari abbinate a carrozze leggere , che fanno lago uso di materiali compositi

    my 2 cent

  4. Al momento l’idrogeno è una “sola” pazzesca. Si spende una quantità enorme di energia per produrlo e poi è complicato da trasportare e immagazzinare in sicurezza. Ironia della sorte a sostenerlo sono sopratutto quelli che: “come facciamo a produrre tutta l’energia per far circolare solo auto elettriche!”; “le batterie sono pericolose!”

    1. Infatti a livello governativo interessano soltanto i progetti esageratamente costosi (idrogeno, nucleare SMR etc) e con lunghissimi tempi di sviluppo… così da “alimentare” il solito “magna-magna” per decenni…
      Del resto la Salerno – Reggio Calabria è conclusa…il Ponte S.M. deve ancora partire…se mai riuscirà….

      Qualunquismo? Forse…ma in Italia Qualunque progetto a basso costo, realizzabile ovunque e Senza clamorosi interessi clientelari fa la solita misera fine di pubblico dileggio…

      1. Edwin Abbott

        Agli italiani (veri) piace sentire il rumore delle mandibole degli “amici” che sgranocchiano progetti e servizi, mentre si lamentano perché il tal progetto non è finito e il tal servizio è scadente.

        1. Ricordo ancora il distributore di idrogeno inaugurato in pompa magna da Formigoni, quando era ancora presidente della regione Lombardia, e chiuso il giorno dopo

          1. Edwin Abbott

            @Alessandro
            Se e quando poi lo apriranno, potresti andare là con una tanichetta e chiedere che te la riempiano “per il tosaerba”.

          2. Alessandro D.

            -potresti andare là con una tanichetta-

            10 euro grazie… 😛

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