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TREND / Tesla crede ancora nelle batterie

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celle tesla

TREND / Tesla crede ancora nelle batterie. Contrariamente a chi pensa che tra poco saranno solo una commodity, investe in ricerca e in start-up innovative.

Batterie più capaci, a parità di peso e dimensioni, con la possibilità di ricaricare più in fretta. E meno costose, per rendere le auto elettriche competitive anche come prezzo.

Elon Musk

Nei fatti Tesla dimostra di pensare che le batterie hanno ancora ampi margini di miglioramento. A dispetto di chi, come gli analisti del Financial Times (guarda), pensa che sarà la piattaforma l’arma tecnologia che consentirà alla concorrenza di sotterrare la Casa di Elon Musk. No, a Fremont credono ancora nello sviluppo delle batterie, come dimostrano due notizie diffuse nelle ultima settimane.

1 L’acquisto di Maxwell Technologies

Entro giugno Tesla perfezionerà l’acquisto di un produttore del settore-batterie californiano, Maxwell Technologies (qui il sito). Il prezzo pagato, 200 milioni di dollari, dice che non è l’affare del secolo, non stiamo parlando di un’azienda di grandi dimensioni. A Musk interessa la tecnologia di Maxwell negli ultracapacitors e nello sviluppo di elettrodi a secco per le batterie. Un know-how addocchiato anche da grandi gruppi cinesi come Geely (i proprietari di Volvo), con cui Maxwell ha firmato un accordo di collaborazione. La tecnologia dell’azienda californiana nella gestione degli elettrodi consentirebbe già oggi una densità di energia di oltre 300 Wh/kg, con la prospettiva di arrivare presto a 500 Wh/kg. Secondo alcuni media americana, questo consentirebbe a Musk di coronare un sogno inseguito ormai dal 2009. Ovvero costruire piccoli aerei con un’autonomia sufficiente per collegare città vicine.

2- Il brevetto del gruppo di Halifax

I ricercatori del laboratorio Tesla di Halifax, in Canada, hanno recentemente depositato un altro brevetto. Riguarda una soluzione chimica per le batterie che consentirebbe di ricaricare e scaricare più in fretta, con minori costi e con una maggiore longevità delle batterie stesse.ll gruppo è guidato da Jeff Dahn, che è considerato un pioniere nello sviluppo della batterie agli ioni di litio. Anche il suo lavoro si sta concentrando sull’aumento della densità di energia e sulla durata delle batterie, per contrastarne il progressivo degrado della capacità. Studiando gli additivi più adatti per per gli elettroliti.

Jeff Dahn è un noto ricercatore nel campo delle batterie, impegnato anche con la Dalhousie University.

Inizialmente il gruppo di Dahn era associato alla 3M, ma nel 2016 è subentrata Tesla, con la quale è stata formata una partnership denominata  ‘NSERC/Tesla Canada Industrial Research’. Il brevetto appena depositato si intitola  ‘Novel battery systems based on two-additive electrolyte systems’. In pratica consiste nell’utilizzo di due soli additivi al posto dei cinque solitamente usati. Con minori costi e una maggiore resa, sia nelle batterie delle auto, sia nello storage a terra (qui i dettagli).

 

 

 

 

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