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Tre ore per fare 27 km? Un calvario o…?

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Massimo Mazzarella, protagonista della disavventura in auto elettrica in Trentino.

Tre ore per fare 27 km? La disavventura di un automobilista (ripresa in un cliccatissimo video da Paolo Mariano) sta facendo molto discutere. Ecco una delle lettere che ci sono arrivate. Per scriverci l’indirizzo è info@vaielettrico.it

Tre ore per fare 27 km? Come con le taniche di benzina

Il nostro video a commento della vicenda ha già avuto su YouTube 150 mila visualizzazioni

“Ho visto il vostro video del signore che lamenta di aver perso tre ore per fare 27km. Lo so che serve a poco dimostrare realtà, ben diverse ma questa volta ho deciso di scrivervi. Sono appena rientrato da un viaggio di 360km: da Verona a Venezia aeroporto, velocità 130km orari fissi in più climatizzatore a 20 gradi, sosta per chi doveva partire e ripartenza. Aeroporto di Venezia verso Treviso e poi pedemontana fino a Thiene, 110km orari max consentiti in quel tratto. Sosta per shopping e poi ripartenza per Verona via strade statali, provinciali e nessuna sosta per ricariche. Arrivato a casa con carica residua del 27% e km 105. Partito con batteria al 100%. Auto Kona 64kWh. Volevo ricordare al signore dei 27km che negli anni 80′ avevo un amico che rimaneva spesso a piedi, perché? Perché quando si accendeva la spia della riserva lui mi diceva sempre :”Tranquillo ne ho di carburante a sufficienza per arrivare a casa“. Si, c’è sempre arrivato, dopo che qualche amico gli portava la tanica di benzinaRiccardo Ferrari 

tre oreIngenuità e scarsa preparazione: il problema non è l’auto elettrica

Risposta. Come tutte le disavventure degli automobilisti elettrici, anche questi video sta facendo un numero impressionante di visualizzazioni, già oltre 142 mila. Tutto parte da un articolo comparso su Il Dolomiti, con l’esperienza frustrante di un automobilista alle prese con “ricariche complicate e costi elevati”. L’auto elettrica, quasi scarica, non poteva essere ricaricata rapidamente per una serie di problemi: colonnine non funzionanti, assenza di cavi e tempi lunghi di rifornimento. E così il protagonista solleva dei dubbi sulla praticità dell’elettrico, arrivando a sostenere che percorrere 200 km gli è costato 50 euro. “La rete di auto elettriche trentina è ridicola, tornerò quanto prima alla benzina“, ha aggiunto.  E quel che colpisce è che il protagonista della disavventura non sembra essere uno sprovveduto. Massimiliano Mazzarella è infatti un imprenditore informatico e coordinatore provinciale per Trento di Azione, il partito di Carlo Calenda.

Tre ore per fare 27 km? Un dirigente di Azione dovrebbe fare meglio…

Nel nostro video ripetiamo quanto detto più volte: l’auto elettrica è un altro mondo rispetto a benzina e diesel. E serve un minimo di preparazione per guidarla senza problemi. Stupisce che un imprenditore che dovrebbe avere queste nozioni essenziali si sia buttato senza sapere alcunché. Tanto più che un tratto di poco più di 27 km, come quello tra Trento e Rovereto, richiede solo circa 4 kWh per un’auto elettrica di segmento medio. Il che corrisponde a circa un’ora e mezza di ricarica a casa o pochi minuti a una colonnina ad alta potenza. Ma solo con una (minima) preparazione adeguata si possono evitare spiacevoli sorprese e sfruttare appieno i vantaggi delle EV. E più il tempo passa, e più l’uso dell’auto elettrica si semplifica, diventando accessibile a un pubblico sempre più vasto.

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51 COMMENTI

  1. Mi sembra una follia fatta a doc , per il semplice fatto che il venditore gli abbia fatto un minimo di formazione, comunque i 23 km li faceva anche se era appena entrato in riserva, poi un altra cosa che non capisco perché mandare in riserva un auto, ci può sempre essere imprevisto e non è vero che in 5 minuti faccio il pieno di carburante, perché le incognite ci posso essere anche sulle pompe di benzina, self-service che non funziona o bancomat che non funziona, quindi viaggiare in riserva è da incoscienti a prescindere.

  2. Massimo Mazzarella è un dirigente di un partito che rappresenta il 2,5% di chi va a votare, il 50% della popolazione attiva italiana. Ed è dirigente in una regione non particolarmente popolosa, quindi viene votato circa dallo 0,1% degli italiani. Ed è del partito di Calenda. Ho detto tutto.

  3. Sono il fortunato possessore di una Twingo Elettrica. Con il mio stile di guida riesco a percorrere 250 km con una ricarica, certo sono entrato nella mentalità elettrica, guido portando attenzione a sfruttare ogni occasione per ricaricare dalla rigenerazione di frenata, ( se vedo che un semaforo è rosso non ci arrivo a tavoletta e freno di botto, mollo e la lascio andare, quando arrivo al semaforo nemmeno mi fermo e arriva il verde. Prima cercavo strade veloci per sfruttare il miglior rendimento dell’ auto termica, ora cerco percorsi alternativi che mi permettono di viaggiare a 50/30 km orari, e addirittura guadagnando tempo. ( Se per passare da un paese prima percorrevo la statale veloce che lo aggirava spendendo meno ma allungando il percorso, ora ci passo dentro, vado più piano ma spendo meno e ci metto lo stesso tempo). Questi sono i valori della mia Twingo:
    22 kW di batteria.
    8 kW/ 100 km ( documentabili ).
    Ricarico a casa di notte 0.2 euro kW.
    A volte ricarico gratis facendo la spesa al LIDL.
    Pago 540 euro anno assicurazione.
    Niente bollo auto Lombardia.
    Nessun costo tagliando tranne il primo di 90 euro, il secondo non lo faccio tanto non serve ( finita garanzia di due anni ).
    Fatevi due conti, per me l’auto elettrica è un guadagno in termini di comodità, prestazioni ( accelerazione da 0 a 50 km/ora in 4 secondi ) risparmio.

    • tutto giusto Ignazio, tranne una cosa: tieni sempre presente che qualunque veicolo va verificato periodicamente (anche una semplice bicicletta); se non vuoi aver problemi grossi in futuro almeno 1 controllo / anno con vettura sul ponte è bene farlo (anche se costa la m.opera concessionaria), perchè vanno verificati periodicamente tutti i componenti meccanici (sospensioni, sterzo, freni etc prendono anche colpi su strada) ed elettrici (cablaggi vari … a me in officina sono arrivate varie auto incendiate per guasti .. o cavi rosicchiati da topi o altro..
      A maggior ragione queste nuove elettriche … Io la mia la porto sempre a verifica).

      • Si, hai ragione, il controllo lo farò l’anno prossimo, ma per dare un occhiata come dici tu a sospensioni e freni, ma più che altro per controllare la batteria di servizio. Purtroppo ormai è chiaro che le case costruttrici se ne approfittano un poco per il tagliando delle elettriche, obbligano al cambio del filtro abitacolo anche se i chilometri percorsi sono pochissimi e per di più se uno usa pochissimo il condizionatore. I freni praticamente non li uso.

  4. E te pareva….
    Chi osa trovare qualche disagio nell’ utilizzo di un’ auto elettrica, o è stupido o è impedito o addirittura in malafede!
    Complimenti per l’ obiettività.

    • Ma questa non è affatto una dimostrazione di disagio, questa mi pare evidente sia proprio una palese provocazione, con lo scopo di screditare gratuitamente e senza fondamenti una tipologia di mobilità alternativa molto più sostenibile di quella tradizionale e chi ne fa uso, in quanto tale deve essere aspramente condannata e combattuta, nel rispetto delle regole civili.

      • Più sostenibile lo dici tu… Ci sono blackout in estate a Milano e in Brianza per il climatizzatori accesi, figurati se tutti avessero l’auto da caricare…. E x di più, le migliaia e migliaia di auto parcheggiate in strada dove le ricarichi? Ma dai… Smettetela

        • Bentornato Cla. A un anno e tre mesi dal suo primo e ultimo commento del 3 giugno 2023 direi che ha poco di nuovo da dirci: “Ma ci pensate ai milioni di persone che vivono in città e non hanno un box dove ricaricare l’auto? Ma per favore l’elettrico puro non è una risposta a un bel niente, roba da ricchi che vogliono sentirsi brillanti…. Finirà nel nulla a breve, quando la vera soluzione sarà svelata…“. Ci avesse almeno svelato la soluzione…

          • Buongiorno Massimo, non hai mai sentito parlare dei NESV: Non Electric Solution Vehicles? 😎

        • Dove la ricarico? E tu dove fai il pieno di carburante? Il pieno tu lo fai al distributore di carburante, io il pieno lo faccio al distributore di corrente elettrica per le auto elettriche, cioè le colonnine pubbliche in AC e i Supercharger in DC. Cosa ancora non ti è chiaro?

    • Non è il fatto che chi trova qualche disagio è stupido o impedito, è che questo racconto per chi ha un’auto elettrica è alquanto paradossale al limite del credibile.

    • Ha dimenticato “sprovveduto”, che non tocca nessuno dei casi che lei indica (o ne tocca parzialmente qualcuno, in base all’interpretazione che gli si vuole dare).

      Facciamo l’esempio che io esca di casa con la mia auto a benzina, sapendo che ho il serbatoio a secco, che dovrei fare una trentina di km. e quindi ho il forte sospetto di non riuscire ad arrivare a destinazione.

      Se, pur sapendo tutto ciò, preferisco uscire senza la tanica per rifornirmi in caso di emergenza, e magari non so neppure come si fa rifornimento al distributore automatico, oppure ancora lascio volutamente a casa il portafogli, e poi resto a piedi e sono costretto a chiamare il carro attrezzi o qualcuno che mi porti la benzina in tanica, non mi meriterei uno degli appellativi qua sopra? Stupido, impedito o sprovveduto.

      Se poi io omettessi di riconoscere che sì, forse la colpa è mia che ho girato col serbatoio vuoto e non mi sono premunito, e anzi dessi la colpa alla mia auto a benzina per essere rimasto appiedato, aver perso ore e magari anche i soldi del carro attrezzi, a chi mi ascolta non verrebbe il sospetto che io sia in malafede?

    • “…qualche disagio…”
      3 ore per fare 27 km
      “… obiettività…”

      va bene va bene va bene.

      qualche disagio?

      obiettività vorrebbe che nel Paese in cui i commentatori dei giornali riservano fiele e cinismo per la qualunque
      ne riservassero un po’, sotto forma magari di ironia
      per questo personaggio che non solo fa cazzate inenarrabili
      ma le documenta pure e si sputtana sul web.

  5. all’inizio volevo scrivere un lungo commento, ma poi mi sono detto, ma perchè sprecare tempo scrivendo cose su di un idiota del genere… e sono andato al bar

  6. Quello dei 27 km in 3 ore si dimostra solo come grandissimo sprovveduto, oppure come in malafede.

    Che l’auto elettrica non sia come quelle endotermiche è ormai risaputo pure dai sassi: bisogna dimenticarsi il “faccio il pieno in 5 minuti e poi ci ripenso tra un mese, dedicando alla questione altri 5 minuti”.

    Per prevenire ogni evenienza devi andare di piccolo “rabbocco” di tanto in tanto, con una frequenza che va dal giornaliero all’ogni qualche giorno, magari una volta a settimana, in base a percorrenza quotidiana, capacità della batteria, consumi dell’auto.

    Se hai la possibilità di ricaricare a casa bene: non te ne accorgi neppure.

    Se invece l’auto resta in strada durante la notte, vuol dire che devi mettere in conto di fermarti ogni tot. a passare un po’ di tempo alle colonnine.

    Nel secondo caso, se sei una persona dalla vita frenetica e senza un secondo di tempo libero, o cambi stile di vita oppure l’auto elettrica non fa per te.

    Mi sembra semplice.

      • Luciano, l’obbligo di acquisto di una BEV scatterà solo nel 2035: c’è tutto il tempo per aspettare un progresso tecnologico che sforni una generazione di elettriche che obblighi a minori cambiamenti del proprio stile di vita (sempre che nel mentre non si sia affermato un nuovo assetto sociale/lavorativo/politico, che abbia già imposto di suo uno stile di vita completamente diverso da oggi).

        Nel peggiore dei casi, si potrà evitare comunque il problema a monte: a dicembre 2034 si compra un’auto endotermica, e poi la si tiene per 15-20 anni.

        E si riparla di un eventuale problema solo tra 25-30 anni.

        • A dirla tutta non ci sarà l’obbligo di acquistare un’auto elettrica, ma ci sarà l’obbligo da parte delle case costruttrici di mettere in vendita auto a zero emissioni durante l’uso, non è detto che saranno per forza elettriche.

          • Ma certo, signor Emanuele, la mia era una semplificazione, per evitare un sottinteso e lapalissiano: “dal 2035 potranno essere immatricolate solo automobili a zero emissioni, oggi le case automobilistiche stanno investendo massicciamente, tra tutte le zero emissioni, sull’auto elettrica, quindi è molto improbabile che nel prossimo decennio dirottino questi investimenti su tutt’altra tecnologia, che andrebbe quindi ad affermarsi a scapito delle BEV. Di conseguenza, è invece altamente probabile che le auto a zero emissioni immatricolabili dal 2035 saranno esclusivamente, o quasi, elettriche”.

            Tutto qui: le chiedo scusa se, nel mio precedente commento, ho preferito andare di sintesi.

        • In realtà nessuno ti obbliga ad acquistare una BEV nel 2035 , unico obbligo è di vendere auto a emissione zero, non è la stessa cosa , comunque con la tua bellezza endotermica puoi girare fino al 2050.🤷

      • non sapevo che andare al distributore di benzina fosse uno stile di vita ,ben misero stile di vita direi . e’una cosa che eleva lo spirito ?

  7. È un politico di Azione? Voleva solo visualizzazioni? Ha interessi economici? È solo niubbo? Oppure ha voluto certificare che non capisce nulla?

  8. Si vede che il signor Mazzarella, da buon imprenditore, è un abitudinario del servito nei distributori di carburante. Peccato che il servito alle colonnine non esiste e non trovando l’omino è passato oltre con la speranza di trovarlo alla colonnina successiva.
    Comunque dalle mie parti se uno parla di mazzarella, sta parlando di un piatto tipico.

  9. “coordinatore provinciale per Trento di Azione, il partito di Carlo Calenda.”
    ___________
    Non per fare polemica politica ma qua si è già detto tutto, anzi di più.
    Perchè si continua a dare visibilità a vicende preconfezionate a tavolino?

  10. Beh….27 km in tre ore….un vero record!
    Da questa sua ridicola esperienza il Mazzarella deduce che le auto elettriche sono un mezzo fallimento…..a me sembra come quel vecchietto che entra in autostrada in contromano ed inveisce contro le altre auto che sono , palesemente secondo lui, in contromano.

  11. Ammetto di aver fatto alcune coglionate nella vita…un paio olimpioniche! La stanchezza…stress ecc…la testa può andare in confusione… potrei raccontare x farci quattro risate ma, non ci penso proprio a scriverlo ad un giornale ( e ne ho scritte tante alla stampa locale!). Questa storia ricorda tale giornalista che ha impiegato due giorni x andare da Roma a R.Calabria…sappiamo che il mondo è bello perché è vario.

    • Proprio la cosa che mi son chiesto anch’io! Ok, ritieni che politicamente convenga posizionarsi contro l’auto elettrica: disapprovo ma capisco. Ma vantarsi di una cosa così, che intelligenza dimostri? E te ne vanti pure?

  12. La vera tristezza e’ quel giornale che ha pubblicato questo articolo , con scritte cose assurde, probabilmente un giornale che predilige la disinformazione….

  13. Bisogna fare tesoro della situazione creatasi rappresentata nel video, ben vengano certi racconti. Io ho capito infatti che quando sono al 2% rimanente di autonomia, per esempio, mi conviene ricaricare. Anche se già me lo immaginavo.

    • E dire che quando siamo passati (tutti ! tranne i mafiosi 🤣) dai featurephones con 10+ giorni di autonomia agli attuali smartphone con megaschermo che a malapena arrivano a fine serata…ci siamo abituati Tutti a ricaricare ogni volta che è possibile!
      Sono state pure inventate le “ricariche pubbliche” in bar, sale d’attesa, treni per consentirci di caricare il cellulare Ovunque! Mentre siamo fermi..o a fare qualcos’altro (io ne ho viste tantissime di stazioni di ricarica cellulari in spiaggia!)
      Questi signori anti-elettrico che imperversano sui blog, evidentemente, hanno imparato la lezione per PC e cellulare… altrimenti Non starebbero qui ad impestarci di commenti talvolta assurdi… o dovrebbero farlo inviando lettere cartacee in redazione…

  14. Mia moglie, quando cominciò a guidare l’automobile (ci eravamo appena conosciuti) riuscì nell’ ” impresa ” di restar ferma 3 volte senza benzina… davanti al cancello di casa !! A parte la notevole abilità dimostrata ad usare fino all’ultima goccia di carburante…. dote non comune…. poi ha imparato: si rifornisce Prima di toccare la riserva.
    Con le elettriche occorre adottare un criterio prudenziale tenendosi un margine in caso di uscite impreviste (fuori percorso abituale o spostamenti non preventivati) vista la scarsità di punti ricarica in certe zone.. talvolta il cattivo funzionamento (anni 80 mi capitò anche coi distributori… poi migliorati) e spesso la maleducazione degli “occupanti abusivi”.

    Comunque io sarei contento se tutti i proprietari / affittuari di casa con posto auto comprassero 1 BEV …. almeno loro potrebbero risolvere il “problema ricariche” nel modo più semplice: arrivano a casa & attaccano la presa… fine!

    • Capisco la necessità di sintesi nei commenti ma sarebbe utile in questi casi dare informazioni utili, arrivare a casa e attaccare la presa potrebbe non essere sicuro nel caso l’impianto elettrico non fosse adeguato, prima andrebbe verificato da un tecnico😏

      • Fiore
        atterra qui su Vaielettrico per la prima volta?

        l’argomento “ricariche a casa” è stato trattato in 1000 occasioni dalla Redazione, da noi commentatori (nb. io ho letto x 1 anno in silenzio prima di comprare la mia BEV, che questo mese uso da 2 anni 🎂 prima di azzardarmi a commentare).

        Se ha dubbi in merito .. usi il campo di ricerca in alto….
        è stato anche dato ampio spazio anche a società di consulenza per risolvere i problemi a casa/condominio…

        https://www.vaielettrico.it/la-ricarica-privata-chiavi-in-mano-e-lidea-di-chargeguru/

        coraggio… si informi un pochino… Non sarà possibile per tutti ovviamente…
        nella vita bisogna sempre impegnarsi per trovare le soluzioni…

  15. Sarebbe però giusto far piazza pulità però anche di tutti quelli che cercano di nascondere tutte le reali esistenti problematiche, quelli che cercano sempre sistematicamente di sminuire totalmente tutto, i soliti fans, maniaci dell’elettrico, che fan venire il sospetto che lavorano nel settore, che hanno interessi propri, che tendono a far apparire tutto come un paesaggio idilliaco. La verità come si suol dire sta quasi sempre a metà.

    • E’ verissimo che la verità sta in mezzo. In mezzo a cosa, però? Per decidere in che ristorante cenare, per esempio, lei chiede un giudizio a chi c’ha mangiato o a chi ha letto il menù su Internet? Sul nostro sito troverà pareri di centinaia di automobilisti che viaggiano in elettrico da anni, ogni giorno. Non la pensano tutti allo stesso modo. Cerchi la verità in mezzo a loro, prima di definirci tutti fans, maniaci e portatori di oscuri interessi.

    • Dispiace doverlo fare presente ma nel mezzo non c’è la verità ma la virtù: non è che se io dico che 2+2=4, mentre tu dici che invece fa 6, la verità faccia sommare a 5. I latini infatti solevano dire “in medio stat virtus” e non “in medio stat veritas”… Se proprio vogliamo fare i classicisti “in vino veritas” e qui di ubriachi contro la mobilità elettrica se ne vedono parecchi ultimamente.
      Come detto innumerevoli volte la mobilità elettrica ha notevoli pregi (su tutti il minor impatto ambientale, la minor manutenzione, i costi di gestione più bassi a determinate condizioni, tipo chi ha il fotovoltaico a casa) e alcuni caveat (su tutti gli attuali costi di acquisto e delle ricariche pubbliche).
      Questo sito da informazioni utili a chi vuole intraprendere la transazione da termico ad elettrico per fare una scelta consapevole: diversamente da chi non perde colpi per denigrare a priori una tecnologia che non conosce, vai a capire se per ignoranza o per malafede.

  16. Vabbe una volta si sarebbe detto selezione darwiniana .. ma poi scopri che lavora per Calenda e quindi il commento diventa “ma in che mani siamo?”. Quando si parla di analfabetismo funzionale..ecco esempio lampante con nome e cognome. Povera italia, povero calenda.

  17. Io farei “Piazza Pulita” di questi problemi… perdonatemi il gioco di parole.
    Perchè nascondono quelli veri, sono distrattivi, si crea l’associazione “auto elettrica – difficoltà di ricarica”, quando il problema è essere disinformati e intellettualmente disonesti (cioè addossare la colpa al mezzo e non alla propria incapacità di gestirlo).

    E’ vero che le ricariche sono inaffidabili e inutilmente complicate per qualcuno (non dimentichiamo che ci sono tantissime persone, non anziane, che non riescono ad usare lo Spid o il fascicolo sanitario elettronico), è vero che sono costose, ma se continuiamo a girare intorno anche ai “problemi” che tali non sono (chi gira in riserva a benzina può rimanere ugualmente a secco: a me è capitato una sola volta nella vita, causa blocco del galleggiante) non ci si focalizza su quelli veri, di cui basterebbe avere una sana consapevolezza: e per quello c’è (anche) Vaielettrico e (anche) Paolo Mariano.

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