Tre oggetti elettrici che rivoluzionano la bici

oggetti elettrici

Un rimorchio autosterzante, un microcambio senza fili e un casco universale con luce stop. Sono tre oggetti elettrici che rivoluzionano la bici e i nostri spostamenti quotidiani.

Da bici a eBike cargo quando serve

Il Convoy C.01 è stato creato per convertire le bici normali in mezzi di trasporto merci elettrici, com pochi accorgimenti, ma solo quando serve. Il Convoy, che potremo vedere dal prossimo 25 giugno a Eurobike, è prodotto dalla startup britannica Micro Mobility Labs. L’azienda è stata fondata nel 2024 dai ciclisti/product designer Jon O’Toole e Josh Richards. Si aggancia rapidamente all’asse posteriore della bicicletta secondo necessità, senza bisogno di attrezzi. 

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Il rimorchio utilizza un sistema autosterzante per rimanere allineato lateralmente con la ruota posteriore della bici. Un sensore sulla forcella della bicicletta rileva le variazioni di angolazione della ruota anteriore, attivando in modalità wireless un meccanismo di sterzo elettrico per la ruota da 14 pollici del rimorchio. Per il carico ci sono due scomparti laterali e il portapacchi integrato. Proprio sul portapacchi centrale si possono fissare uno o due seggiolini per il trasporto dei bambini. Tra gli optional ci sono anche due borse di tela che possono essere abbinate al seggiolino.

Oggetti che rivoluzionano la bici con poco

Convoy pesa in tutto 13 kg e ha nel mozzo della ruota un motore da 250 W che assiste la potenza di pedalata del ciclista fino a una velocità massima (ovviamente) di 25 km/h. L’assistenza viene attivata automaticamente da un sensore di coppia. Il piccolo rimorchio che abbiamo inserito tre gli oggetti che rivoluzionano la bici è dotato di una grande luce led rossa. Una carica della batteria di bordo dovrebbe garantire un’autonomia di circa 30 km. 

facile da usare e occupa poco spazio

Una volta staccato dalla bici, il Convoy può essere spinto come un carrello a mano con il motore che continua a fornire assistenza se lo si desidera. Quando non serve occupa poco spazio, come vediamo in foto. Mobility Labs fornisce anche una App per scegliere il livello di assistenza elettrica; monitorare la velocità, la distanza percorsa e la carica della batteria; e per impostare un antifurto digitale sul rimorchio. Il prodotto verrà venduto al prezzo di 2.200 euro con prenotazioni aperte per i primi 500 pezzi con un acconto di 100 euro.

Addio cavo del cambio con NXS

il sistema NXS entra di diritto tra gli oggetti elettric che rivoluzionano la bici. Perché promette di rendere wireless i deragliatori a cavo per mountain bike esistenti con una spesa di meno di ottanta euro. L’attuale versione 1X è dedicata alle bici da montagna mentre una versione per bici da strada è in via di sviluppo. 

Il modulo di cambio si collega al deragliatore nel punto in cui il cavo del cambio originale entrava in quest’ultimo dispositivo e utilizza il suo motore/attuatore per tirare un breve tratto di cavo che rimane ancorato al deragliatore. Una volta utilizzata l’app per calibrare il sistema in base alla trasmissione dell’utente, basta premere i pulsanti rivestiti in silicone sul comando attaccato al manubrio.

l kit supporta da due a 32 rapporti e promette circa 5.000 cambiate per carica della batteria al litio del modulo di cambio. Il comando remoto utilizza una batteria a bottone CR2032 che dovrebbe durare dai due ai tre anni. Il peso è di 55 g per il modulo del cambio e di 23 g per il comando remoto. Tutti i componenti elettronici sono impermeabili. Il costo ora è circa 70 euro, mentre in una seconda fase dovrebbe arrivare a 170.

Echo Pro: il casco buono per tutti

Scordatevi le tabelle con le taglie e il metro da sarto per misurare la circonferenza del cranio. Chi deve comprare spesso un casco sa quanto sia difficile trovare quello adatto alle proprie necessità e forme. Con Echo Pro tutto questo scompare. Infatti la sua struttura interna flessibile si adatta automaticamente alla forma della testa. Quando è il momento di toglierlo, basta premere due pulsanti di sgancio situati sui lati.

Attualmente oggetto di una campagna Kickstarter, l’Echo Pro è realizzato dalla startup olandese Headfirst. Ma perché è tra gli oggetti elettrici che rivoluzionano la bici? Le parti che si muovono sono quelle laterali e quella posteriore, dove è anche inserita una luce che si illumina temporaneamente per fungere da luce di stop ogni volta che il ciclista decelera improvvisamente.

Echo Pro è certificato conforme agli standard di sicurezza EN 10878 e CPSC. Il peso complessivo si attesta sui 470 g per la taglia Small e sui 500 g per la Large. Il lancio è intorno ai 90 euro e poi in vendita a 120. Disponibile in tre colori opachi e molto alla moda.

Visualizza commenti (8)
  1. ma a che pro il cambio wirless?
    se nasce già sulla bici come ormai nella maggior parte di quelle da corsa di alta gamma la cosa ha anche un senso ma in questo caso il cambio stesso è progettato per cambi più veloci e precisi e comandati elettricamente e un costo superiore alle 500€.

    sta cosa del motorino wirless da 70€ che si collega nel filo del cambio mi sa proprio di ciofeca, non potrà essere altro che un cavo terminale tirato o allentato elettricamente collegato al cambio tradizionale del quale avrà la stessa velocità e precisione. .

    si avranno quindi gli svantaggi di entrambe le tecnologie (cambio più lento e meno preciso dal sistema a filo/molle e scaricamento delle batterie da tecnologia wireless).

    carrellino elettrico è una ficxta pazzesca.. ci fosse stato 20 anni fa quando facevo cicloturismo.. e mancando internet mobile dovevo portarmi pure appresso la tenda di emergenza perché mai certo di trovare alloggio.. piu di una volta pensai di realizzarmi un carretto alimentato da pannello Fv dove buttare tutti i bagagli.. problema grave sarebbero state le discese visto che facevo passi montani (basta poco per sbilanciare la discesa).. ma questo sembra un modello evoluto.. unica pecca i 30 km di autonomia.. uno che fa cicloturismo ne macina dai 90 ai 220 al giorno..

  2. Fantastico ! spero che a breve tutte le flotte GDO e autotrasporto copino l’esempio (prima di perder margini rispetto a chi già lo sta facendo)
    La zona interessata è già molto affollata e togliere inquinanti TIR dalle strade (tra l’altro molto belle ! ) è fondamentale, sia per la salute che per l’immagine turistica.

    LIDL è tra quei supermercati che (pur con margini minimi) offre la colonnina gratuita ai clienti in alcuni loro siti di vendita (non nel “mio”, purtroppo… ma sull’App mi han chiesto Se ho auto elettrica – SI ! 😉- visto che puntano tanto su immagine ecologica e attenzione al risparmio… forse un preludio a future implementazioni di AC/HPC ? ).

  3. Tre accessori molto interessanti ! 👍👍
    magari il “rimorchio” è troppo costoso per noi italiani (sicuramente lo vedrò attaccato a bici di tedeschi e olandesi che affollano le mie zone di vacanza.. son sempre perfettamente attrezzati anche se vengono in camper: e-bike, carrellino x bimbo o cane, casco etc etc).

    Forse giusto il casco posso pensar di comprarlo…. ce la posso fare (per il cambio.. mi arrangio col funzionamento meccanico per ora… magari il “freno rigenerativo” potrebbe esser più utile, collegandolo al disco.. ma vabbè.. si può anche pedalare di più… mica sono un ciclo-turista !)

    1. Frenata rigenerativa sarebbe utile si.. ricordo il notevoli giramenti di scatole quando eri in “velocita” e dovevi frenare per un semaforo o un auto che tagliava la strada per poi sputare nuovamente l’anima per riaccelerare senza abbassare troppo la velocità media..
      Diciamo che la cosa con le bici elettriche ora è meno sentita.. ma se ci fosse stato qualche anno fa (ma probabilmente anche ora fra i ciclisti “no eletric”) un aggeggino del genere “con un peso modesto” farebbe a dir poco furore.

        1. ciao Damiano.
          letto; interessante.
          come peso parla di 3kg.. son tanti ma neanche tantissimi (cicloturismo in genere bagagli per 8- 15 kg)..

          accennano ad un 30% meno fatica (ma non ci credo ) , con degli ovvi limiti di utilizzo (attivabile in retropedalata che in curva non è proprio il massimo, avrebbero dovuto metter controllo su leva freno per frenata rigenerativa medio leggera prima di far intervenire le pinze freno per frenata pesante/emergenza).
          Per il recupero su una montagna vabbè.. è scontato che il sistema vada in overcharging.. ma uno che sale una montagna lo fa anche per allenamento e parte con impostazione mentale che quel giorno sarà più faticoso di altri in pianura).
          Sarebbe però molto utile come già detto nel traffico cittadino, nelle normali gite su strada , o in quelle situazioni dove ci sono continui sali scendi che sono mentalmente e fisicamente”più fastidiosi”.

          giusto per farti esempio, come detto facevo cicloturismo; unica volta che presi il treno (complice anche un acquazzone preso dopo pranzo) fu nel giorno/tratto lucca-pistoia-prato-firenze -poggibonsi-siena, sulla carta 140 km e 200 mt di dislivello a salire , nella realtà ci fermammo dopo Poggibonsi ( non ricordo se staggia o badesse) bagnati fradici, con 150 km sulle spalle (e distrutti) non tanto per la tratta troppo lunga; ma per il continuo sali scendi delle strade che anche se per poche decine di metri di dislivello non permetteva una pedalata fluida ma bensì costringeva a spingere e frenare (aumentando sensibilmente la lunghezza ma soprattutto la fatica della tappa), con un sistema del genere dove si recuperava quel tantino della discesa per aiutate nella successiva salita il discorso sarebbe stato ben diverso.

          Personalmente avrei dato oro per avere un sistema del genere..

          Certo non tutti fanno cicloturismo.. non credo che la signora che va al supermercato compri una cosa del genere, ma probabilmente il ciclista che vuol bruciare i compagni nello scatto dopo un semaforo (piace vincere facile) o altra gente come me valuterebbe la cosa..

          Ora giro poco (farò si e no 800 km anno) comunque cerco se c’è ancora qualcosa di simile sul mercato.
          Buona giornata

          1. Ciao.. grazie…e complimenti per l’ impegno…800km con le strade trafficate di questi tempi…sono quasi una pedalata.. “Eroica” 🚴💪💪

          2. Non saprei 😅 non faccio cicloturismo ma giro molto in bici, alla fine in città non avevo problemi con una bici tradizionale pure in campagna anche lì grossi problemi non li ho . In montagna essendo poco abituato ho sputato l’anima senza aiuti elettrici però ce l’ho fatta lo stesso incluso un tratto sterrato.
            Senza bagagli o al massimo uno zainetto per me la precedenza ce l’hanno peso e facilità di manutenzione oltre che il sentire bene la bici sotto anche perché quando sto bene vado ad una certa velocità.
            Per cicloturismo con tanti bagagli e percorsi molto lunghi potrebbe cambiare ma non ne ho mai avuto occasione..
            Detto ciò al di là che sia elettrica meccanica o di eventuali supporti la bici resta un mezzo straordinario ed è assurdo per me che in Italia sia così osteggiata. Con più ciclabili e magari meno auto che rilasciano una nera fumana è un mezzo che ti porta ovunque a costi irrisori. Capisco che molti oggi abbiano paura ad andare su certe (tante/troppe) strade e che spesso si respira della gran melma se si sta in zone “urbanizzate” (in senso largo) ma allora bisognerebbe iniziare a pretendere città e campagne a misura di bici ma a tanti piace troppo parcheggiare l’auto nella veranda del bar o sulla aiuola della scuola per non fare tre metri a piedi. Per dire in Svizzera hanno pure fatto una sorta di metropolitana ciclabile qua da me invece disegnano su strade già strette “percorsi ciclabili” inutili e pericolosi.

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