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Tre giorni in DR 1.0: bene e male

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Tre giorni in DR 1.0: Luca, un lettore pugliese, ha potuto testare con cura la piccola EV della marca molisana . E spiega che cosa gli è piaciuto e che cosa no.

                      di Luca Di Pierro

“Sono un lavoratore pendolare che fa circa 80km al giorno 5 giorni su 7. Avendo installato fotovoltaico e wallbox a casa, mi sto orientando per passare all’elettrico almeno per l’auto che uso per andare a lavoro. La premessa è doverosa perché, a conti fatti, l’investimento è più conveniente proprio per chi si trova nella mia situazione.

tre giorni in DRTre giorni in DR: è ben fatta e promette fino a 294 km di autonomia

Più che eltettro-scettico mi considero un elettro-possibilista. Grazie alla cortesia della concessionaria Totorizzo di Molfetta (Ba), ho avuto in prova un modello lanciato qualche mese fa, ma del quale si sono perse un po’ le tracce. La DR 1.0. In 3.20 metri garantisce 4 posti (meglio se i due che siedono dietro non sono troppo alti), con un mini-bagagliaio che, coi sedili dietro abbattuti cresce fino a 630l. E, con una batteria da 31KWh ed un motore da 61cv, promette fino a 294 km di autonomia. L’auto è ben concepita, con buone finiture, cerchi in lega da 15, interni curati e ricorda molto la Toyota Iq. Esteticamente è accattivante e non ha avversarie dirette: la Smart è solo 2 posti ed ha autonomia assai inferiore, la Spring è più grande, la Volkswagen e-up non è più prodotta (peccato). All’interno ha un bello schermo da 9.7 con Radio Dab, Android auto, e tutto quanto necessario per controllare i parametri, dal clima alla batteria.

tre giorni in DRSu strada si comporta bene, anche ai 110 in tangenziale

Su strada scatta molto bene (fin troppo in modalità Sport in città), tiene bene anche ai 110 in tangenziale e ha un bello spunto anche in ripresa… Insomma, non va mai in affanno anche in extraurbano, pur essendo una cittadina per eccellenza. Ha un assetto ben studiato, rigido a sufficienza per tener bene la strada, forse un po’ troppo secco nella risposta sui dossi-rallentatori cittadini. Lo sterzo è leggero, molto reattivo e bisogna farci l’abitudine, su strada soffre un poco il vento laterale come tutte le piccole, specie se rialzate. Ottima la frenata, anche se, con la rigenerazione impostata al massimo (è possibile farlo su 7 livelli) il pedale del freno verrà azionato solo o quasi in condizioni di emergenza. La batteria da 31kWh carica in DC (fast) a 40kW e in AC a 6.6kW, più che sufficienti per non andare in ansia. Anche perché i buoni consumi dichiarati (tra gli 11 e i 15.5kWh per 100km) sono risultati veritieri.

tre giorni in DRTre giorni in DR: tutto bene, solo il prezzo…

Considerati i miei 80km al giorno (praticamente tutta tangenziale), partendo con carica al 100% sono riuscito a viaggiare tre giorni solo un piccolo “rabbocco” di sicurezza…I 220km di autonomia reale sono assolutamente alla sua portata. Devo dire che alla fine dei tre giorni mi son trovato molto bene, in città è meravigliosa e la tangenziale non la spaventa più di tanto. La vera nota dolente, che l’accomuna a tutto il settore è il prezzo: parte da 26.900 +IPT e costi di immatricolazione. Si può scendere a €19.900,00 con rottamazione (-5000) e sconto della casa (-2000). A mio modesto parere forse ci sono 5.000€ di troppo. Con i vecchi incentivi del 2021 la si sarebbe potuta prendere a 15.000€ e ne avrebbero vendute tantissime. Attualmente, purtroppo, non sembra prevista la possibilità di noleggiarla a lungo termine (NLT) com’è possibile fare con la Smart. In quel caso non ci penserei su due volte. Luca Di Pierro

  • Le auto elettriche? Fantastiche, ma pochi lo sanno. Il VIDEO-APPELLO ai costruttori di Paolo Mariano

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28 COMMENTI

  1. vorrei andarla a vedere e à provare anche io per valutarne il possibile acquisto per mia madre cha ha 75 anni e gira in paese per le varie commissioni, parliamo di max 10 km giorno.
    in paese non ci sono mai stati blocchi del traffico e mai ci saranno (per fortuna) però mi scassa un po che mi ingolfi i filtri del catalizzatore che per quelle percorrenza non andrà mai in temperatura oltre alle basse velocità che non fanno bene al motore ; sarebbe la vettura ideale (anche se so che mi arriveranno insulti a iosa perché è piccola)

  2. Io non so quanti dei commentatori posseggono la DR1 e , io ce l’ ho da tre mesi ho già percorso 4000 km consumi in sport (anche xké non vale la pena in eco la differenza di consumo è irrilevante) 11 kW c/a per 100km reali quindi 4400 kW che al costo casalingo compreso di tutto circa 25/8 a kW fa in totale 110 Euro alla colonnina 220 eu ,ditemi quale auto termica consuma di meno, passando ai costi, io l’ho pagata 21,200 senza rottamazione, 8 anni a rate 282 eu mese con anticipo di solo 1000 eu , 8 anni garanzia totale gomme comprese, iscrizione Aci non paghi bollo paghi circa la metà di assicurazione RC non paghi parcheggio entri ZTL non si deve fare il tagliando (e te pare poco) e considerando la differenza con la termica con quello che spendevo prima col termico la DR1 mi costa in totale 1000eu e basta. Meditate gente meditate

    • /// anche xké non vale la pena in eco la differenza di consumo è irrilevante \\\ Questo perché la modalitá eco è “finta” (cioé impostata molto simile alla sport) o al contrario taglia cosí tanto le prestazioni da far schiacciare sempre l’acceleratore ?

  3. 15000 sarebbero comunque un prezzo veramente limite limite, già alto. Sono comunque auto con compromessi, idonee solo per chi ha già investito in un impianto FV non banale (almeno 6 kWp, 7.000 kWh/anno), ha investito in batterie o può permettersi di ricaricare spesso in orario soleggiato, ha un box….insomma tutte condizioni che spesso non corrispondono ad un cliente tipo di una utilitaria cinese. Senza queste condizioni sono antieconomiche oppure vanno quasi a pari, ma con i compromessi di vita utile ignota (non sono delle tesla..), connubio autonomia/prestazioni che crea inevitabilmente qualche limitazione rispetto ad una banale panda con cui vai ovunque come e quando vuoi.

    • Ciao

      – garanzia 8 anni e 100.000 km su batteria (tra l’altro LPF)

      – ne hanno fattte cosi tante im Cina (Cheri Eq1) che spero sia affidabile e con i ricambi ordinabili

      – prezzo Panda 15.000e + benzina + bolli + tagliandi
      – prezzo Smart 15.000e + benzina + bolli + tagliandi

      – DR 1.0 è cara, ma forse meno della Panda; DR è 3,2 m, in città è un plus; anche che sia elettrica è un plus, è comoda e scattante da guidare, e ha agevolazioni costi parcheggi/accessi, queste da sole fanno risparmiare una quantità di soldi se abiti in città dove ci sono queste situazioni

      – DR 1.0 è full optional ( es. sedili con regolazioni elettriche, il sistema infortaiment, e altro), è per clienti che usavano la Smart o la Toyota IQ, vetturette costose, non proprio utilitarie, è una nicchia un po’ diversa, forse dalle foto dell “esterno” non si intuisce, clienti che o restano in ambito a corto raggio/urbano, o hanno una seconda auto, e possono spendere per avere una auto facile da parcheggiare in città ma ben rifinita, non è una “budget car” come la vecchia fiat Seicento (insicura negli urti, spartana, scomoda, ma costava poco)

      – consumerà 2,7e per 100.km, praticamente va ad aria, se in città ci fai 9000 km anno sono 240e, non vedo perchè sarebbe indicata “solo” per uno che debba avere un impianto fotovoltaico

      Concordo che è cara, poi bisogna intendersi, se con incentivi arrivasse a 15.000, partendo da 20.000 nominali, allora in realtà staremmo dicendo la stessa cosa; al prezzo attuale invece non so se ne venderanno parecchie

      Ma nel panorama di prezzi attuali e con il tipo di allestimento che ha, non la screditerei del tutto:

      – confrontata con un quadriciclo leggero in telaio tubolare e vetroresina che le famiglie “bene” a Roma comprano ai ragazzi per 17.000e, questa che è una vera auto e con 4 posti, è quasi regalata

      – finché ti serve per uso urbano, se la gioca bene e forse vince pure per comodità su una utilitaria termica, che poi almeno la benzina ce la la devi mettere, e megari anche i parcheggi, e in qualche anno pure i prezzi li hai raggiunti

    • Se parli di accumulo per DV, vuol dire che non hai capito nulla.
      Il sig. Di Pierro Lab provata, in città 11kWh/100km, a costi attuali di energia 0,2€/kWh fanno 2,2€/100km.
      Senza parlare di FV, solo energia acquistata dalla rete
      Hai voglia a rientrare con le batterie d’accumulo.
      Per confronto, una panda sta sui 5/6l/100km, fanno circa 10€/100km.
      Ogni 10000km fanno 800€ di risparmio.

  4. Una annotazione tecnica, perchè mi era piaciuta questa vetturetta

    Tecnicamente la DR 1.0 è una bella piattaforma:

    – la scocca è completamente in allumino (!), con cellula abitacolo e traverse portiere rinforzate per avere una resistenza passabile negli urti

    – i pannelli esterni dovrebbere essere in resina rinforzata con fibre di qualche genere

    – questo mix la rende leggera (1050.kg) e in teoria costosa, ma invece l’accoppiata con i pannelli in resina pare aver permesso una costruzine della scocca semplice non troppo costosa, oltre che facile da riparare (al contrario di altri esperimenti come era stata ad es anni fa l’Audi A2, bella ma costosa da comprare e riparare), almeno vendeno i prezzi in Cina non costa più di una auto simile in acciaio

    – le dimensioni minute (corta ma abbastanza larga da essere comoda) replicano la nicchia che occupava la Smart, ma aggiungeno 60.cm (3,2m totali) hanno potuto mettere uno strapuntino per avere 4 posti invece di 2; resta ovviamente una 2 porte (meno costi di produzione)

    – in particolare hanno tenuto una discreta la larghezza di 167.cm, che è quella adatta a dare un po dispazio interno e sicurezza sulle utiliatarie (tra 1.64 e 1.72 cm)

    – la mecanica è molto razionale, semplicissima, economica, efficente, ci sono 2 telaietti sbullonabili, anteriore e posteriore, che reggono meccanica, sospensioni e (dietro) il motore; le ruote hanno 4 freni a disco su cerchi da 15 (gomme 175/60 R15, diametro 59.cm, non male per la taglia)

    – sotto ai sedili, nell’area centrale della vettura, c’è il pacco batteria da circa 110.cm x 110.cm x 15.cm, che risulta molto incassato all’intero (oltre 28 cm per lato) , ben protetto da urti laterali;

    – in questo piccolo volume quadrato, può ospitare batterie LPF da 31 kwh oppure (non ancora disponibile da noi, è la versioen potenziata da 61 cv a 75 cv) NCM da 40 kwh

    – la struttura e la meccanica sono cosi efficaci e la scocca abbastanza larga, che questa meccanica meriterebbe una versione con passo allungato di 25.cm e 4 porte, gomme porate a diametro 61.cm, oltre che sbalzi anteriori e posteriori più sporgenti per avere più punteggio nei test Euroncap europei (urti pedoni-ciclisti, etc) e un pizzico di aerodinamica e d bagagliai, diventerebbe lunga 360.cm e potrebbe ospitare batterie NCM da 48 kwh e LPF da 40 kwh;

    non che serva questa fantasia di riprogettarla, in Cina ne hanno già decine di utiliatrie in classe A e B, e da noi sarebbe solo una replica come utilizzo della VW e-up, giusto con motore posteriore (come una twingo ma impostazione più recente), più spazio per la batteria (perché sarebbe più alta della e-up), e una meccanica/power train economico e anche semplice da smontare

    però era per dire che a me sembra non esitono motivazioni “tecniche” per non avere oggi una utilitaria segmento A a costi ragionevoli e discreta batteria, es. 20.000e per 3,6.m 4-5 porte, auto da citta ma in grado di fare anche quache viaggetto (con limitatore di velocità alzato a 140 km/h)

    – giustamente si fa notare che il prezzo proposto della vesrione 2 porte non è economico, ma come hanno già scritto altri, la vettura era stata annunciata a 20.000e, poi nei 3-4 mesi di attesa è comparsa a 26.000; per giustificare questo, la vettura da noi è proposta fuill-optional, oltre ad essere già di suo piuttosto curata; l’ispirazione / il richiamo, vorrebbe essere alla Toyata IQ/ Cignet, microcar ma ben rifinita, e nel frontale un po’ Mercedes; il concessionario poi mi pare in realtà applica uno sconto aggiuntivo di 2.000e oltre agli incentivi

    – l’impressione è che non abbiano voluto ne infastidire i costruttori europei mettendo un prezzo più basso (i 20.000e annunciati), rischiando di aprire polemiche e guerre ideologiche, e al tempo stesso, si saranno detti, sai che c’è? se in europa le auto costano cosi care, possiamo anche sacrificarci e alzare un po’ il listino anche noi, almeno stiamo belli larghi anche sul poter fornire assitenza più curata e fare bella figura

    – in Cina la versione corrispondente (anzi migliore, ha gli interni rivisti, il motore da 75cv e la batteria da 40.kwh) costa 12.000 (poi c’è la versione base da 8000 ma non fa testo, non corrisponde alla nostra), per dire che a 20.000e potrebbero piazzarla anceh dopo spese di trasferta, assistenza, dazi, iva, etc;

    – e appunto, immaginando una versione allungata, anche in volgare acciao, invece che alluminio, per risparmiare quanto basta a pagare altre 2 portiere e gli adas che dovrà avere dal 2024, dall’esterno, mi rendo conto non addentro ai reparto gestioni costo dei brand, però non vedrei problemi tecnici per produrre una compatta A semplice e accettabile per Euroncap ( 2 stelle di valutazione sulla scala nuova, che sono equiavlenti a 5 su quella precedente) e senza essere del tutto spartana, basta vedere le finiture intelligenti che hanno adottato su questa, belle senza essere costose, con prezzo da 20.000, 4 porte, 3,6 m, batteria da 40.kwh LPF o 48.kwh NMC

    Non è irrealistico, i prezzi industriali delle batterie sono di nuovo scesi, per questi tagli si parla di 5000.e; poi magari qui in europa cisono probelmi di brevetti/filiera e di software di gestione con le LPF per es, non so, però almeno le batterie NMC queste ormai le sanno installare, cacciate fuori qualche compatta in più 😉

    Non ci resta che aspettare 1-2 annetti per vedere anche utilitarie elettriche iniziare a popolare le città, anche se mi apsetto che passeremo prima dal passaggio intermedio, cioè prima delle segmento A, piazzeranno delle segmento B da 25.000-24.000.e, faranno come Budka con i record del salto dell’asta insomma, che concedeve 1 cm alla volta per massimizzare la carriera e gli introiti 🙂

    Ve bene anche così, ci danno il tempo di rodare il sistema delle ricariche e normare le wall.box per i condomini..basteranno 1-2 anni? e poi recuperiamo di botto le quote di mercato, appena mollano sui listino di segmento B e A

    Comnuque volevo spezzare una lancia per la DR 1.0, non per il nostro ilistino purtroppo, ma per l’impostazione tecnica, raffinata e semplice da costruire allo stesso tempo, un buon pensare fuori dagli schemi, oltre che un sequel forse migliorato della Smart

  5. Non capisco, perché un responsabile commerciale di una casa costruttrice non riesce a fare dei semplici confronti in base al rapporto qualità/prezzo? …forse perché non “conviene”, perché non c’è volontà di farlo, perché non interessa spingere sul settore dell’elettrico, o cos’altro?
    Una DR1 e una MG4 Standard sono imparagonabili, ma hanno una differenza di prezzo di soli 1000 euro. Lo stesso assurdo paragone con la MG4 lo si può fare con una Smart o una Fiat 500… Continuo a non capire…

    • In altri commenti hanno dato spiegazioni di vario tipo al problema.. Comunque in generale bisogna effettivamente prendere atto che i prezzi non sono in proporzione al valore dell’auto per cui se non si fará qualcosa i modelli piú “economici” avranno vita difficile con la situazione attuale..

  6. Personalmente trovo che Renault abbia toppato enormemente a dismettere la Zoe prima di avere a catalogo una qualche sostituta: di fatto, ha tolto di scena una delle poche auto elettriche del segmento B e si è procurata un “buco” nel proprio portfolio fra la e-Twingo (segmento A) e la Megane (segmento C, credo).
    In linea generale ritengo che avrebbe ancora qualcosa da dire nel segmento B, in primis grazie alla batteria da 52 kWh (noi riusciamo a fare Modena-Cervia andata e ritorno – 280 km di autostrada ai 110 km/h + 60 di urbano ed extra – senza dover ricaricare) e al famoso ed unico caricatore AC fino a 22 kW.
    Con un piccolo ritocco al caricatore DC, ora limitato a 50 kW, per portarlo fino a 100 e sfruttare meglio le nuove HPC che stanno rapidamente popolando le nostre autostrade, avrebbe potuto vantare anch’essa di far parte del club delle “10-80% in mezz’ora”.
    Davvero un peccato.

      • @ Andrea

        ho avuto il dubbio che in italia avessero lasciato scendere troppo in basso il basso (23.000 o anche meno, non si capiva bene sul sito) rispetto ai paesi limitrofi (in svizzera mi apre sta a 28.000e) e ai loro altri modelli (ID3 e superiori) e non sapendo come rialzargli il prezzo senza dare nell’occhio la abbiano tolta ??

        non lo so, non capisco visto che all’estrero le vendono (fne serie o nuova produzione??), ma l’impresione è che non ci tenessero a venderne molte rispetto ai modelli più grandi, almeno non al prezzo italiano

        come specifiche per segmento A a me sembrava perfetta, comprese le 5 porte in 3,6 metri e discreta autonomia e blillantezza

        • Anche in Germania sta sui 27000/28000€, eppure a listino c’è.
          Quale che sia il motivo per cui VW Italia non la importi più, hanno volutamente lasciato libero il settore delle city car.
          La id3 45kWh, diretta competitrice per autonomIa, è ben più lunga
          La e-up è parsimoniosa ed adatta all’uso cittadino, con autonomie superiori ai 300km.
          Con gli incentivi veniva sui 20000€, diretta competitrice della Spring, ma qualche gradino sopra come solidità di progetto.

  7. Questo tipo di auto per me rappresenta l’essenza dell’auto green da città:
    -Piccola
    -A dire del lettore ben rifinita
    -Autonomia decente per uso cittadino e per ricaricaricare un paio di volte a settimana o 3 volte ogni 2 settimane.
    – Non un ossimoro green come invece sono i suv elettrici super costosi per ricconi che fanno lo 0/100 in 2 secondi e hanno autonomie ridicole. SOno sempre del parere che i 200Km/h di velocità max con uno 0-100 in 7/8 secondi siano prestazioni decisamente già sopra la media per un mezzo premium e peremtterebbe di usare l’energia per l’autonomia kilometrica.

    Il problema è effettivamente il prezzo. Quest’auto dovrebbe avere un listino di 15K senza sconti non di 27, ed effettivamente come ha scritto qualcun altro il prezzo sembra tarato per intascare l’incentivo on the top al costo effettivo. un po’ come quelli che ti fanno pagare la ristrutturrazione o il 110% il triplo perché tanto tu recuperi una parte.

    • Esattamente, troppo costosa, altrimenti decisamente interessante.
      E poi non si trova il crash test Euro NCAP, nemmeno della Chery eQ1 da cui deriva. E per me la sicurezza è uno dei parametri con cui non si scende a compromessi.

    • Bisogna però ricordare da dove siamo partiti, ovvero quando l’auto elettrica era simbolo di catorcio che non andava avanti e che andava in difficoltà anche ad affrontare le salite.
      Ora la situazione è totalmente ribaltata, ovvero si può avere un’auto sportiva con 0-100 in 2 secondi che però quando la metti nel traffico diventa docile ai comandi e consuma poco più di un’utilitaria elettrica Quindi, l’osservazione che sia un ossimoro green è corretta e sbagliata allo stesso tempo: in termini assoluti una sport car elettrica non è green, ma in termini relativi è super green se sostituisce una sua controparte termica. La stessa cosa vale purtroppo per i SUV, auto assolutamente ipertrofiche per la maggioranza delle persone che le compra ma se proprio non c’è modo di convincerli a non acquistarle le versioni elettriche emettono tonnellate di CO2 in meno e non emettono sostanze tossiche nell’ aria che respiriamo nelle nostre città.
      Discorso prezzo: ritengo quanto detto un’ osservazione abbastanza corretta ma la causa principale non è soltanto la disonestà dei produttori quanto il fatto che i potenziali clienti di citycar elettriche è mostruosamente superiore alla capacità produttiva oltre all’assenza di competizione (con alcuni produttori che decidono di non competere, addirittura ritirando veicoli di successo). Torniamo cioè al discorso del 5% di market share di cui si è già discusso altrove: senza numeri i produttori non possono ridurre i prezzi e neppure possono farsi concorrenza più di tanto. La differenza rispetto al 110% è che gli incentivi hanno spremuto le imprese edili che a loro volta hanno spremuto papà pantalone. Nel caso delle auto gli incentivi andrebbero dati in base alla classe di auto (per le citycar che sono più green potrebbero essere maggiori rispetto ai segmenti più alti) e ai numeri che si vogliono raggiungere e in base ai target aumentarli o diminuirli ogni 3-6 mesi in modo da “costruire” l’offerta sapendo che raggiunti certi volumi di produzione inizia a formarsi la concorrenza che permetterebbe infine di ridurre e poi azzerare gli incentivi.
      L’alternativa è attendere che il processo avvenga da solo, ma più lentamente.

      • Sul discorso auto sportiva sarei d’accordo se i 2 secondi le facessero le auto sportive, il problema è che li fanno auto di segmento C e D.
        Nella mia visione di green rientra anche la rinuncia al lusso e un virare all’essenziale.
        Nel senso che comprare una Taycan e definirsi green lo trovo radical chic.
        Produrre auto di stralusso che non inquinano nell’uso ma magari inquinano durante il ciclo produttivo per me è sbagliato. Ad esempio più l’auto è grande e più materiali richiede, più plastiche e metalli. Poi magari ti mettono il cruscotto in legno pregiato e raro abbattendo anche delle piante.
        Cioè per me nel momento in cui si abbraccia tale filosofia bisognerebbe abbracciarla in modo radicale.

        • Concordo.
          Riguardo al famigerato valore 0-100 km/h, personalmente non mi è mai interessato nelle auto termiche, e ancor meno mi interessa pensando alle auto elettriche, dove trovo sia solo un inutile dato-esca che ci è stato inculcato con le auto termiche.
          Per queste, il dato che vorrei venisse riportato al suo posto è, per coerenza visto che si parla di auto “green”, l’efficienza energetica, per misurare la quale però non credo ci sia (ancora?) alcuno standard…

          • Nella vicina Svizzera lo fanno da anni, con le etichette energetiche, esattamente come quelle degli elettrodomestici.

          • In effetti per una guida anche divertente, basta uno 0-100 in 13 secondi,
            che poi tradotto su una elettrica significa uno 0-50 già fulminante

            la Spring 45.cv fa 0-100 in 18-19 secondi mi pare, eppure già è piacevole da guidare, la ho provata in cttà, ma si intuisce cha nell’extraurbano fa un po’ fatica, o meglio, guida tranquilla senza sorpassi

            la Spring 65.cv appunto fa 0-100 in 13 seconi, e sorpassai senza problemi

            tutte le altre elettriche mi pare accelerano più velocemente, molte umilissime sono dei fulmini con 8-9 secondi nello 0-100, che con le termiche era considerato da auto sportiva

            sotto questi tempi, accelerazioni da 6-7 secondi, già siamo abbondamente nel superfluo (una volta erano tempi da supercar), anche impegnativo da sfruttare, ma infatti le elettriche con questi tempi, o anche più bassi, in realtà non credo siano la maggioranza,
            è solo che al momento sui media vengono sfoggiati più i modelli premium

            la stessa Tesla, che per farsi conoscere contro i pregiudizi sulle elettriche di qulaceh anno fa inzialmente doveva eccellere in prestazioni, ha alla fine introdotto le versioni RWD che sono un filo piìù addomesticate, accelerazioni da 6-7 secondi mi pare

            insomma mi pare che tutto sommato ci siamo, basta non focalizzarci sugli alti di gamma che esibiscono accelerazioni mostruose;

            anche perché montare motori un po’ sovradimensionati, senza arrivare agli estremi, con l’elettrico ha anche vantaggi (al contrario che con i motori termici, dove con la cilindrata salivano pesi, costi, consumi e complicazioni di manutenzione), motori elettrici sovradimensionati, al costo di 8.kg di peso in più sull’auto rispetto ad un motore risicato, sono robusti/durevoli e anche efficenti (a seconda dei momenti e carichi applicati, quelli migliori da 92 a 96%, diciamo 94%) quando usati a bassa potenza percorsi negli avvolgimenti da meno corrente di quanta ne potrebbero gestire

  8. Accidenti, Luca è riuscito a provarla mentre la concessionaria della provincia di Bergamo che mi aveva richiamato dopo la mia iscrizione per il long test drive sembrava non spesse di cosa parlassi. Infatti non aveva neppure una Dr 1.0 nel salone nemmeno a pagarla a prezzo d’oro, la cosa ancora più strana è che non mi ha saputo consigliare su cosa fare o chi contattare per poterla provare. Peccato, ci tenevo proprio ad effettuare un test di questa piccolina.

  9. Anche a me la Dr1 stuzzica e in Cina è da poco stata presentata la nuova versione con 15 cavalli in più che la rendono veramente ghiotta (e qualcosa in più di autonomia). Mi trovo d’accordo che una sforbiciata di 5000 euro gioverebbe al modello e quindi alla sua diffusione ma ormai il giochino italiano del ritocco dei prezzi in alto è noto a tutti. L’unica salvezza sarà il terremoto Tesla Model1.

  10. Un vero peccato che in caricatore in AC sia limitato a soli 6 kW .
    Basta commercializzare auto già obsolete!😏

  11. Guarda caso quei 5k euro che ritieni di troppo corrispondono all’incentivo statale. Sia chiaro, è un mio parere personale, ma questo sembra proprio un caso di listino studiato per intascarsi l’incentivo.
    Lo hanno riconosciuto tutti già dal lancio che costava troppo, non è una vettura premium

    • -listino studiato per intascarsi l’incentivo-

      Credo che ormai non ci sia nemmeno più bisogno di farsi venire il dubbio.
      Purtroppo, per quanto mi riguarda, trovo la cosa dichiaratamente conclamata.

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