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Tre banali domande sul gas che cala del 40%

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Tre banali domande sul gas, che da febbraio cala del 40%, secondo quanto annuncia il ministro Giancarlo Giorgetti. Con riflessi diretti sull’energia elettrica.

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Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia (foto: sito Ministero).

Tre banali domande sugli effetti collaterali del taglio delle bollette

Il ministro dell’Economia, al di là delle inevitabili cautele legate al ruolo, è stato chiaro: “Non voglio dire cose che poi non si verificheranno, ma contiamo che da inizio febbraio i costi del gas possano scendere di circa il 40%, anche in bolletta“. Certo, sarò l’Autorità pubblica Arera a quantificare giovedì il ribasso, ma il crollo delle quotazioni rende inevitabile il taglio nelle bollette. Dando un po’ di respiro a famiglie e imprese. “Stiamo anche lavorando a un meccanismo per il quale si paghi a un prezzo che ho definito ‘politico’ i consumi in linea con i mesi precedenti. E le eccedenze con prezzi che seguono il mercato, per premiare i virtuosi e chi risparmia nei consumi“, ha detto Giorgetti. Ammettendo che si tratta di un meccanismo “molto complicato“. “Ci stiamo lavorando“, ha concluso, “speriamo di arrivare in tempo per marzo. Però mi sembra che le cose vadano meglio, anche perché abbiamo trovato altri che ci vendono gas, il mercato si è un po’ calmato. Sono moderatamente ottimista“.

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Quanto dovremo aspettare per i ribassi alla colonnina?

La prima domanda è di carattere generale. È stato soprattutto l’aumento dei costi energetici a trascinare al rialzo i prezzi di moltissimi beni, pane compreso. Trascinando l’inflazione a livelli inimmaginabili, oltre l’8%. Ora si taglierà in modo consistente anche quel che paghiamo al mercato o i listini sono privi della marcia indietro? E chi vigilerà sul fatto che questo accada? Seconda domanda. Che cosa succederà sul prezzo dell’energia elettrica? Anche qui abbiamo assistito a una dinamica impazzita, in parte giustificata dal fatto che il prezzo del kWh nei contratti “a maggior tutela” è legato a quello del gas. Terza e ultima domanda. Quanto dovremo attendere prima che scendano anche i prezzi alla colonnina? Nel 2022 solo gli abbonamenti mensili hanno consentito agli automobilisti di limitare i danni. Ma non c’è dubbio che i rincari abbiano comunque pesato sui confronti di convenienza elettrico-termico. Contribuendo a deprimere ancor di più un mercato già modesto come quello italiano. E ora?.

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16 COMMENTI

  1. Aggiungerei due domande, quando verrà disaccoppiato il costo dell’energia da quello del gas ? Quando in bolletta vedrò il costo ripartito in base alla fonte energetica e non un unico prezzo che è sempre il più alto fra tutti quelli che formano il mix energetico? In questo modo sarebbe anche facile verificare se tutte le società che propongono contratti con energia rinnovabile al 100% dicono la verità o è solo greenwashing non potendo sicuramente vendere in perdita per mantenere la promessa.

  2. A diminuire i prezzi è sempre difficile, a quanto pare. Quindi non mi aspetto chissà che cali al di fuori delle bollette (che già comunque è qualcosa). Sarebbe interessante, ma qui divento ripetitivo, capire perché con il crollo del prezzo del gas il costo del metano per autotrazione non scenda minimamente e sia inchiodato attorno ai 2€/Kg (se qualcuno mi aveva già risposto e non l’ho visto chiedo venia)

      • Sul metano che non scende c’è da dire che il prezzo, negli anni prima di questo rialzo, è stato sempre intorno ai 0,9 €, anche quando si arrivò al metano a 18 €/MWh. Quindi vedrai il prezzo a 2 euro per molto ancora, dato che fino ai 2 € il metano resta più conveniente del benzina (ma non del GPL)

        • Stando a 0,9€ anche quando era a 18 vuol dire che c’erano margini di guadagno già così 🙁
          Grazie per la spiegazione ed il ripasso (quando acquistai l’auto stava già intorno i 0,9 non immaginavo ai tempi il prezzo del gas a livello internazionale). Spero scenda presto anche se son cosciente del fatto che comunque sto risparmiando, poco, rispetto all’andare a benzina

          @ernesto: spero vivamente non sia così. Sarebbe ingiusto direi

  3. L’anno scorso quando hanno dato degli incentivi tutti i concessionari hanno tolto tutti i sconti. La Toyota ha sempre avuto 4000€ di sconto,quando c’era il 5000€ di incentivo hanno addirittura aumentato i prezzi. Facciamo due conti,chi ha una Euro 3 diesel non può più circolare. Questa macchina non vale quasi niente,quindi chi gira con una macchina come questa non ha 10.000€ da spendere per cambiare la macchina. Facciamo che fa le rate e vuole acquistare una macchina nuova ibrida. Servono almeno 15.000€ più il bonus 5000€ per acquistare una utilitaria ibrida. Ma se uno ha bisogno di una SW che fa ?dove trova minimo 20-25.000€ più il bonus?

  4. “trascinare al rialzo i prezzi di moltissimi beni, pane compreso. Trascinando l’inflazione a livelli inimmaginabili, oltre l’8%. Ora si taglierà in modo consistente anche quel che paghiamo al mercato o i listini sono privi della marcia indietro? E chi vigilerà sul fatto che questo accada?” Domanda molto sciocca. Non siamo uno stato comunista, chiunque può vendere beni e servizi che non abbiano un prezzo amministrato alla cifra che vuole. E ci mancherebbe altro.

      • Caro Alessandro, come può lo stato obbligare la mia azienda a vendere i miei servizi ad un prezzo diverso da quello che decido io? E’ una domanda tecnica, alla quale io non so dare una risposta.

        • Nessuno può obbligare nessuno, ma faccio un altro esempio semplice semplice. Il governo ha tagliato l’IVA sui pannolini. Chi ha figli piccoli sa quanto impatta per i primi due anni questa spesa quotidiana… se i prezzi al dettaglio non scendono di colpo per il taglio dell’imposta, le cose sono due: a) venditore al dettaglio scorretto -> vado da un altro finché non lo trovo b) produttore scorretto che sta facendo una politica di pricing aggressiva cavalcando l’onda del taglio dell’IVA -> scelgo nei limiti del possibile un altro produttore che sia più onesto.
          Il problema è quando tutti fanno cartello. Per questo c’è l’Antitrust. L’Antitrust può entrare eccome nel merito dei prezzi se questi sono figli di accordi commerciali!

          • Guardi Andrea, io sono anche d’accordo con lei, ma l’oggetto della discussione era la frase “trascinare al rialzo i prezzi di moltissimi beni, pane compreso. Trascinando l’inflazione a livelli inimmaginabili, oltre l’8%. Ora si taglierà in modo consistente anche quel che paghiamo al mercato o i listini sono privi della marcia indietro? E chi vigilerà sul fatto che questo accada?”

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