L’articolo (leggi qui) dedicato alle dichiarazioni del ministro all’agricoltura Francesco Lollobrigida che definisce ideologica la scelta del Pnrr sull’obbligo di acquisto di trattori elettrici o a biometano per ottenere i fondi europei ha suscitato la reazione di Federacma. L’associazione dei commercianti di macchine agricole ha difeso in un comunicato il pensiero del ministro.
La posizione di Federacma: “Saremo contentissimi ci fossero almeno 100/500 trattori elettrici”
Ci scrive Gianni Di Nardo, segretario generale dell’associazione: “Ho letto con attenzione l’articolo e credo sia necessaria una rettifica. Nel Pnrr era previsto uno stimolo a cambiare macchine poco sicure e non aggiornate per la sicurezza come previsto dalla legge 81. Proprio questa tipologia di macchine crea la maggior parte degli incidenti in agricoltura portando il comparto ad essere quasi sempre al primo posto per morti bianche negli ultimi dieci anni“.
Il testo prosegue: “Per qualche errore, era previsto che le macchine potessero essere sostituite solo con trattori elettrici e a biometano. Se l’obiettivo è sostituire almeno 10.000 trattori, tutti saremmo contentissimi che ce ne fossero 100/500 elettrici che intanto trasformino, anche in agricoltura, una mentalità molto motoristica in una molto più ambientalistica. Se non si provvedesse ad una modifica del Pnrr, i fondi destinati al rinnovo delle macchine agricole resterebbero ancora una volta inutilizzati e gli agricoltori continuerebbero ancora a morire. Grazie per la sua attenzione“.
Come la pensiamo noi: parole che aspettiamo anche dal ministro
Siamo consapevoli che oggi la produzione di trattori elettrici è limitata. Ma sappiamo che Goldoni/Keestrack a Carpi, si appresta ad entrare nel mercato con una pre serie nei prossimi mesi; a fine 2023 si annuncia il nuovo T4 Electric Power New Holland di Cnh Industrial. C’è già in vendita il Farmtrac e sta arrivando il Solis che abbiamo visto a Eima. Senza dimenticare per alcuni usi i veicoli di Merlo e quelli di Del Morino. Aspettiamo al più presto quello di Antonio Carraro che abbiamo visto a Eima. Per i vigneti è in produzione il Vitibot da qualche mese diventato italiano. Fatto l’elenco, aggiungiamo anche i modelli ibridi e a biometano. Siamo coscienti che il traguardo delle 10mila unità è impegnativo per il sistema. Ma non impossibile. Quindi perchè dovremmo tornare indietro?
Apprezziamo le parole del segretario Di Nardo: “Si trasformi, anche in agricoltura, una mentalità molto motoristica in una molto più ambientalistica“.
Le parole del ministro ci preoccupano perchè suonano appunto come preannuncio di una retromarcia: “Se l’obiettivo è ridurre le emissioni di CO2, va incentivato un sistema di rottamazione dei trattori di vecchia generazione e inquinanti, con macchine agricole Stage V”. Parliamo comunque di macchine che emettono sostanze nocive e gas clima alteranti. Nemmeno una parola, invece, sulla necessità di decarbonizzare l’agricoltura e di sostenere la filiera delle macchine agricole elettriche italiane.
Rispetto all’automotive, nelle macchine agricole l’italia ha più competenze e più capacità da mettere in campo nella transizione elettrica. Ha stabilimenti (a Modena hanno assunto 250 persone in poco più di un anno) e risorse economiche da spendere per stare sul podio della transizione energetica mondiale. Vorremo vedere lo stesso impegno del ministro anche su questo fronte.
E Carraro ottiene 32 milioni dalla BEI per decarbonizzare
Se la politica non convince, le imprese private sono sempre più orientate verso la sostenibilità e la riduzione delle emissioni. Vediamo l’ultima notizia su Carraro: la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e Carraro Finance, società per le attività finanziarie e di tesoreria a beneficio del Gruppo Carraro, hanno firmato un contratto di finanziamento da 32 milioni di euro.
Sono risorse finalizzate a sostenere i progetti di Ricerca e Sviluppo del Gruppo durante il periodo 2023-2026. Si tratta della seconda operazione firmata fra la BEI e il Gruppo Carraro per un totale di 82 milioni di euro.
Risorse per elettrificare i trattori
Con questi risorse il Gruppo Carraro realizzerà investimenti nelle tecnologie di elettrificazione delle macchine agricole e dei sistemi di trasmissione di potenza per trattori e veicoli fuoristrada.
Prevista anche la digitalizzazione dei processi dell’azienda con sede a Campodarsego (Padova), con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture digitali e la sicurezza informatica.
Il progetto va verso sostenibilità ambientale, decarbonizzazione del settore agricolo, migliorando le prestazioni e l’efficienza energetica e riducendo i costi di produzione e il prezzo finale dei veicoli elettrificati per applicazioni off-highway e commerciali.
“L’elettrificazione delle macchine agricole e dei trattori è un elemento fondamentale per migliorare l’efficienza energetica, ridurre i costi di gestione e, specialmente, per decarbonizzare il settore agricolo. L’operazione con Carraro, leader mondiale nella produzione di sistemi di trasmissione per macchine agricole, conferma il nostro impegno a sostenere l’imprenditorialità italiana e il ruolo chiave della BEI in quanto banca del clima dell’UE per promuovere la transizione ecologica“, ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente BEI.
Gentiloni: un esempio per tutta la filiera
“Garantire la transizione verde richiede investimenti significativi. Questo accordo – ha dichiarato il commissario per l’Economia Paolo Gentiloni – è un ottimo esempio dell’importante sostegno finanziario che il Piano di investimenti per l’Europa ha generato per decarbonizzare settori chiave della nostra economia nel perseguimento della transizione ecologica. Il nuovo programma InvestEU si basa sul modello di successo del Piano di investimenti per l’Europa e continuerà questa eredità positiva“.
“Il settore agricolo, tanto quanto quello delle macchine movimento terra, sta vivendo un’importante fase evolutiva. In tale contesto è doveroso mettere a disposizione le proprie competenze e investimenti in ricerca in modo sistemico – ha commentato Enrico Carraro, presidente del Gruppo Carraro –. Per quanto ci riguarda l’innovazione passa dall’integrazione di meccanica, elettronica ed elettrificazione. Grazie al connubio virtuoso di queste tre tecnologie potremo sviluppare soluzioni a basso impatto, in grado di migliorare sensibilmente l’efficienza e la produttività delle macchine in cui troveranno applicazione, riducendone nel contempo consumi ed emissioni. L’accordo con BEI, che ci rende particolarmente orgogliosi perché riconosce il nostro impegno nell’innovazione, ci darà la possibilità di accelerare ulteriormente gli investimenti in ricerca e sviluppo a beneficio della transizione ecologica“.
nessun errore Gianni. 10.000.