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Trattori: 10 modelli elettrici (più due a guida autonoma)

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I trattori “fumanti” saranno solo un ricordo?

Gli agricoltori nei campi sono sempre di meno e più anziani, le piccole aziende agricole chiudono e chi resta in attività ha superfici più estese da coltivare. Nelle serre, nelle stalle, nei depositi aziendali si va verso la conversione ad emissioni zero per tutelare la salute dei lavoratori. Le amministrazioni pubbliche – in particolare in Francia e nel Nord Europa – chiedono trattori e macchine agricole non termiche per lavorare nei giardini e negli orti pubblici. Senza dimenticare l’attezione maggiore dedicata alla sostenibilità della produzione agricola, a iniziare dalle colture biologiche. 

Trattori per tutti gli usi e tutti i gusti

Nella nostra sezione dedicata alla e-agricoltura abbiamo recensito diversi trattori elettrici. Sono piccoli e uno è pure alimentato via cavo.  I vantaggi? Emissioni zero, meno rumore e vibrazioni.  Le aziende possono auto produrre l’energia necessaria e rispamiare sul costo dei carburanti. Ecco dieci modelli di trattori elettrici e due innovativi a guida autonoma: un prototipo del governo cinese e uno a marchio Kubota.

Farmtrac 25G, l’indiano già in Italia 

trattoriFarmtrac 25G è il trattore elettrico del gruppo indiano Escorts, arrivato in Italia a inizio 2020 e commercializzato  dalla concessionaria Oberto, in provincia di Cuneo, l’importatore esclusivo.  Si tratta di una macchina agricola con motore da 15 kW,  più uno più piccolo destinato alle funzioni idrauliche. Le batterie sono agli ioni di litio e si ricaricano in 5 ore – (all’80% ci vogliono  tre ore). Secondo quanto dichiarano i produttori, l’autonomia è di circa 6 ore, con un uso medio. Il prezzo: 26.500 euro + IVA.

eUtility di Solectrac dalla California 

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Il modello e-utility di Solectrac

La forte attenzione al controllo delle emissioni in California ha permesso lo sviluppo di alcuni progetti elettrici. Uno di questi è il marchio Soletrac (clicca qui) dell’inventore Steven Heckeroth, che ha realizzato l’ eUtility Tractor: un piccolo ma robusto trattore full electric. Il pacco-batterie ha una capacità di 25 kWh e, secondo l’azienda, garantisce un‘autonomia da cinque ad otto ore. La ricarica rapida, fino al 80%, dura circa tre ore. Il prezzo? Siamo sui 40 mila dollari e ne sono stati venduti alcune decine di unità tra Stati Uniti e Canada. Solectrac ha sfornato anche eFarmer: un trattore facile da manovrare grazie ad un joystick e dotato di un motore elettrico da 25 CV (inteso equivalente). Il pacco batteria da 20 kWh garantisce 3-6 ore di autonomia a seconda del carico.

Trattori italiani: Rino, l’elettrico toscano

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Il trattorino Rino, dell’azienda toscana Del Morino, in azione.

Il piccolo trattore Rino è l’intuizione e il saper fare di una famiglia toscana, i Del Morino, da generazioni impegnata nella produzione di mezzi e veicoli per l’agricoltura. Ora si punta sull’elettrico, che sta conquistando i mercati nord europei:  Rino è stato richiesto dal Comune di Parigi per i suoi parchi e giardini. L’autonomia è di 7,10 ore per alcune lavorazioni come il diserbo meccanico, in movimento può arrivare fino a 11 ore.

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Sono due i motori elettrici – da 6 kW –  installati nel trattore, uno dedicato alla circolazione e l’altro al lavoro della macchina.  Sono alimentati da un pacco-batteria con una capacità di 22 kWh. In una rete domestica la ricarica è di 8,30 ore  che si accorciano a 4  in una industriale.  Rino costa sui 35 mila euro e l’azienda offre anche un box dotato di pannelli solari e colonnina per la ricarica. Per saperne di più qui la scheda tecnica.

SKE 50 di Rigitrac, trattori dalla Svizzera 

Una piccola azienda, ma attenta all’ambiente. Si tratta della Rigitrac, fondata nel Canton Svitto da Sepp Knusel che all’interno del suo catalogo ha inserito anche un modello full electric: il SKE 50, vincitore del premio “Swiss Innovation Award 2018”.

Il trattore elettrico svizzero della Rigitrac su strada

Alcuni dati tecnici: batteria agli ioni di litio da 80 kWh, sufficiente per alimentare ben cinque motori. Il propulsore da 50 kW di potenza massima è collocato come singolo componente sia sull’assale anteriore che posteriore. La motrice da 23 Kw, invece, è sistemata tramite un’unità per la PTO frontale e un’altra per quella retrostante. C’è poi un motore per l’impianto idraulico. La velocità massima del trattore è di 40 km/h. Per tutte le specifiche il link alla scheda tecnica.

Cellestial, emissioni zero dall’India

Il trattorino elettrico sviluppato dalla start-up indiana Cellestial.

L’India, come la Cina e la Turchia, stanno invendo sulle emissioni zero in agricoltura. Abbiamo visto il Farmtrac e dallo stesso continente arriva e-Tractor della start-up Cellestial E-Mobility.  Offre un’ autonomia di 75 km e dispone di frenata rigenerativa e power inversion mode. Le batterie possono essere tranquillamente estratte e ricaricate con la presa di casa.

I manager della start-up indiana

Il progetto è stato interamente sviluppato in casa da Cellestial E-Mobility, con un motore elettrico di soli 4,4 kW (poco più di 6 cavalli). Le consegne sono pianificate per fine anno, con l’idea di costruirne 8 mila unità nei prossimi tre anni. Il prezzo non è stato ancora comunicato, si  immagina non alto visto che è destinato all’orticoltura, ai lavori di giardinaggio o per trasportare prodotti all’interno delle fattorie

Bakus, il trattore dello champagne

Bakus ideato dai francesi della VitiBot – l’ingegnere Cédric Bache insieme al padre Dominique, enologo – viene impiegato nelle terre dello champagne. Il motore elettrico è un brushless alimentato da un pacco batterie da 80 kWh mentre la velocità massima è di 6 km/h.  Si va piano, ma si seguono i tempi previsti dalle operazioni tra i filari. Ampia l’autonomia: dalle 10 alle 12 ore, a seconda dei lavori e dei terreni. Interessante anche il tempo di ricarica2 ore.

Il trattore pesa 2 tonnellate e mezza, lungo 3,5 metri per una larghezza di 1,75 ed altezza di 1,65. Governato da un sistema di intelligenza artificiale Bakus legge e valuta l’ambiente dove opera. Merito di 8 sensori con camera che permettono di rilevare gli ostacoli durante il giorno e la notte.

Alpo, il francese di Sabri Agri

In Francia vi è una forte attenzione per i trattori ad emissioni zero. Una delle aziende che si è messa in evidenza è la Sabri Agri (qui il sito), che ha realizzato Alpo. Un trattore da  30 mila euro, motore in due varianti: da 18 o 36 kW  che offre un’ autonomia da otto ore, mentre la ricarica delle batterie (capacità di 8 kWh) è di due ore. Pesa  550 kg,  è lungo 2 metri, la larghezza può variare da 100 a 200 centimetri (a seconda dalla personalizzazione scelta dall’utente).

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Fendt e100 Vario, la prima scossa 

Il modello elettrico della Fendt è l’e100 Vario. Si tratta di un trattore compatto con una potenza di 50 kW e un’autonomia dichiarata da cinque ore: “In condizioni di impiego reali“, sottolinea l’azienda. L’alimentazione è assicurata da un pacco batteria agli ioni di litio con capacità da 100 kWh. La ricarica viene assicurata da un cavo a 400 V fino a 32 A, che equivale a una capacità di circa 22 kW. Il tempo garantito è minore di 5 ore. Interessante, seppure sia poco diffusa, la ricarica fast: “Con un connettore a norma CCS tipo 2, la batteria può essere ricaricata fino all’80 per cento in soli 40 minuti“.

Controllo via smartphone 

trattore elettricoPer regolare velocità e funzioni anche per tarare l’autonomia, vi è un sistema di monitoraggio gestibile con lo smartphone. Sono incluse le info sulla batteria e la facoltà di tenere sotto controllo anticipato, attraverso collegamento internet, anche funzioni comfort come il preriscaldamento in inverno o la climatizzazione in estate. Elettrico ed intelligente. Ma deve entrare in produzione, si spera entro quest’anno.

John Deere sceglie il cavo  

Il produttore finora ha realizzato due  prototipi di trattori elettrici. Il primo è il SESAM (Sustainable Energy Supply for Agricultural Machinery) presentato nel 2016. E dotato di due motori, 150 kW ciascuno, alimentati da batterie al litio da 130 kWh  per un’autonomia di 4 ore senza interruzione o una percorrenza su strada di 55 km.

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A inizio 2019 c’è l’annuncio di GridCON. Un trattore molto diverso dal precedente: collegato con un cavo, privo di cabina e non alloggia nessun pacco batterie sotto il cofano. Il trattore è programmato per seguire uno schema di lavoro predefinito in moto autonomo, ma può essere guidato anche manualmente con un telecomando.  Soprattutto è alimentato con un cavo che trasferisce l’energia necessaria da bordo campo al trattore.  

La turchia punta sul trattore a batteria

Questo progetto è pubblico, finanziato dal ministero dell’agricoltura e delle foreste. Una sfida tecnologica ma pure commerciale della Turchia, che vuole vendere questo veicolo ai paesi vicini. Dal punto di vista tecnologico è una macchina abbastanza semplice, essenziale. L’autonomia dichiarata è di  7-8 ore mentre il motore può contare su una potenza da 70 kW.

Il prototipo cinese iperfuturista a guida autonoma 

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Poche le informazioni su motore, batteria e prestazioni. Ma del prototipo cinese di trattore autonomo abbiamo un video interessante (qui sopra) dove spicca il design post-moderno e il sistema di ricarica smart. E si vede mentre ara un campo, indice di una discreta potenza. Gli autori del progetto assicurano di voler avviare presto – a questo punto coronavirus permettendo – la produzione industriale.

Il trattore  risponde ad un’esigenza antropologica e sociale: i contadini cinesi invecchiano e i giovani sono meno interessati all’agricoltura. Il governo punta per questo sui trattori e le macchine agricole a guida autonoma ed elettriche.

Kubota ha in cantiere due trattori, uno è autonomo 

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Kubota  sta sviluppando un piccolo trattore full electric con conducente (foto sotto insieme ad un mini escavatore) ed uno futuristico ovvero il  X tractor cross a guida autonoma  nel (video sopra).

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Il trattore elettrico che si sta testando in Francia

Non sono stati rilasciati i dettagli di entrambi. Il primo si sta testando in Francia,  il secondo  è dotato di un pacco batteria agli ioni di litio e di pannelli solari.  Siamo in attesa di evoluzioni.

 

E ci sono anche i trattori ibridi

Il marchio Carraro ha una storia lunga e non vuole mancare la sfida per l’elettrico. Al momento però ci si è fermati all’ibrido con Frutteto, ritenuto la porta d’ingresso al mondo delle emissioni zero. Citiamo anche il  trattore ibrido Steyr, che nasce con CNH-Fiat. Per la precisione con i motori di FPT- Fiat Power Train Industrial.

NON SOLO TRATTORI: Faresin: il sollevatore elettrico per edilizia ed agricoltura

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5 COMMENTI

  1. Buongiorno

    Grazie per questa sintesi del offerta sui mezzi Elettrici agricoli

    Per sostenere una rapida mutazione verso l’elettrificazione di ogni settore di aplicazzione e fondamentale portare alla conoscenza del publico e dei professionisti la conoscenza del esistenza stessa del offerta del mercato.

    Se l’invenzione del motore Diesel nel 19 secolo e stato providenziale per sviluppare il machinismo agricolo strettamente neccessario alla crescita fabisogno alimentare mondiale del ventesimo secolo e molto importante oggi abbattere il suo forte inquinamento che non e stato fino adesso monitorato con la stessa disciplina applicata al settore automobilismo

    L’elettrificazione del machinismo agricolo e oggi dovuto al dinamismo dei costruttori citati nel vostro articolo e ai quali dobbiamo rendere un omaggio sentito

    Questo segno dei tempi dato da questi costruttori ci Ricorda un altro progresso miracoloso quello del elettrificazione rurale iniziata con molto ritardo solo nella seconda meta del ventesimo secolo dovuto alla sua iniziale pocca redditivita economica ( rapporto costo infrastrutura di distribuzione /ricavi)

  2. faccio notare che i termini e calcoli fatti in tema di potenza ,(definita capacità) e calcolata in base ai parametri del voltaggio con la corrente , (in ampere) siano errati.

    • Grazie Domenico, ma non ho fatto nessun calcolo. I kW del motore e la capacità in kWh della batteria sono quelli indicati dai costruttori nelle schede tecniche o nei comunicati stampa

  3. Veramente interessante l articolo.
    Secondo me si possono dividere in 3 grossi gruppi.
    Trattori da Campo elettrici, trattori a guida autonoma e piccoli trattori.
    Sui trattori da Campo purtroppo l autonomia è ancora ridotta ma speriamo che migliorino presto; non c é scritto il costo che immagino abbastanza elevato.
    Poi ci sono quelli a guida autonoma; per ora sembrerebbe solo per filari di viti ma poi sarà possibile estenderli a tutti.
    Poi c é il piccoli trattori come Rino che secondo me possono trovare una larga scala perché impiegati per lavori di sfalcio, diserbo meccanico, o volendo pulizia che sono molto pratici e consumano poco.

    • Grazie Samuele e complimenti per la capacità di sintesi. Il nodo cruciale per la covnersione in elettrico delle flotte dei trattori è proprio quella relativa ai trattori da campo dove siamo ancora tra prototipi e primi modelli. Qui c’è tanto da fare. Al contrario sui trattori piccoli ci siamo già e possono essere introdotti in modo massicio nelle città – non a caso Rino è stato ordinato e richiesto dal Comune di Parigi – per lavorare sui parchi pubblici. Su quelli a guida autonoma non avendo i vincoli della sicurezza come su strada, al contrario si salverebbero molte vite umane come si legge nelle cronache locali dove anche in Italia sono tantissimi gli agricoltori vittime di incidenti – si possono ottenere dei grandi risultati. Non abbiamo tante informazioni su quello cinese, ma dal video sembra promettere bene. Attendiamo e seguiamo gli sviluppi.

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