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Transizione energetica: possiamo fare qualcosa subito?

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transizione energetica

La transizione energetica si può fare anche a piccoli passi. Autoprodurre energia elettrica, per esempio, può essere un’ottima risposta alla crisi energetica. Ma non tutti sono in condizione di trasformarsi in “prosumer”, e i tempi non sono comunque brevi. Fin da subito, però, è possibile prestare più attenzione ai consumi individuali, ottimizzandone l’impiego. Ce lo suggerisce l’amico Alessandro Rossi, esperto di problemi energetici per ANCI Emilia-Romagna.

                                        di Alessandro Rossi∗

Si parla tanto – e spesso a sproposito – di Comunità Energetiche. Alti costi dell’energia e necessità di ridurre le fonti fossili hanno generato una grande attenzione collettiva. Ma, se è vero che serve fare tanti impianti per aumentare la produzione da fonti rinnovabili e ridurre la dipendenza da fonti fossili che provengono da Paesi con democrazie deboli o governi autoritari, è anche vero che il processo per costituire una Comunità Energetica può essere lungo e complesso. E nel frattempo? Abbiamo già tante cose che possiamo fare subito in chiave di transizione energetica! Oggi ne vediamo 3:

1) Consumare meno energia: eliminare sprechi, modificare i comportamenti per ridurre i consumi di elettricità e gas. Muoversi meno e meglio per ridurre i consumi di carburante delle auto. Usare meno “cose” e usarle a lungo prima di sostituirle perché per fare le “cose” serve energia.

2) Scegliere contratti di energia elettrica verde certificata: tutti gli operatori hanno in listino almeno un’offerta 100% energia rinnovabile. Ci sono anche operatori che offrono SOLO energia rinnovabile (e saranno sempre di più in futuro). Non ci sono sostanziali differenze sul piano economico e farlo significa anche spingere gli operatori ad aumentare gli impianti, accelerando così la transizione energetica.

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Ecco una guida alla lettura dell’etichetta energetica di un condizionatore a pompa di calore

3) Spostare i consumi dal gas all’elettrico. No, non significa scaldarsi con la stufa elettrica: è altamente inefficiente. Ma possiamo scaldarci con i condizionatori (pompe di calore) che ci rinfrescano d’estate e che lasciamo disoccupati per il resto dell’anno. Sono molto efficienti e consumano meno energia di una caldaia a gas, perché sottraggono calore dall’aria esterna per portarlo dentro casa.

Spendiamo 1 di energia elettrica e scaldiamo fino a 5 volte. È il COP (Coefficient Of Performance): il numero che indica la capacità di recuperare calore dall’esterno per unità di energia elettrica spesa. Va da poco più di 2 (modelli vecchi) fino a più di 5 (modelli nuovi). Significa che con un condizionatore spendo 1 di energia elettrica e produco calore fino a 5 volte.

Con la caldaia a gas spendo 1 e ottengo calore per 0,95… usare la pompa di calore conviene comunque. Il COP dipende anche dalla temperatura esterna: più è bassa e più cala (è intuitivo: più fa freddo più fatico ad estrarre calore dall’aria). Ecco che il COP acquista una S davanti (S=Stagionale) e diventa lo SCOP che è indicato nell’etichetta energetica del condizionatore.

Referente energia, ambiente e sostenibilità di ANCI Emilia-Romagna

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17 COMMENTI

  1. Nella voce “limitare gli sprechi” credo sia quanto mai opportuno menzionare, tra i vari interventi possibili, la sostituzione degli infissi, anche in case già dotate di qualche forma di isolamento dei muri.
    Io vivoin Emilia, provincia di Modena, in un condominio del 1993 che già ha mura esterne di oltre 30 cm di spessore, quindi con un discreto isolamento (all’epoca non esistevano le classi di efficienza, quindi non saprei dirvi in quale classe potrebbe ricadere oggi).
    Nel 2018 con circa 12.000 euro (di cui il 50% da detrarre in 10 anni) abbiamo sostituito gli infissi, già con doppi vetri e camera isolante ma ormai vecchi di 25 anni, con infissi di oggi, e la differenza sia in termini di spesa per riscaldamento (già con caldaia a condensazione) che di isolamento acustico è stata apprezzabile.

  2. Però ancora una volta la Tecnologia e l’Ente pubblico sono in ritardo sulle necessità e sulle domande della popolazione: due esempi, sembra che l’unica maniera per isolare le case siano i 12-16 cm di PS, ma nei centri storici a causa delle distanze tra le case non è possibile utilizzare questa soluzione. Oltre al fatto che d’estate la casa non respira e non si raffredda dovendo quiondi in un circolo vizioso, installare condizionatori anche dove non serviva. E isolare dall’interno si perde superficie abitabile a scapito….dell’abitabilità riconsociuta!
    Inoltre i tetti storici sono tabù per il FV e anche per i pannelli solari!
    Altro, non sono ancora a conoscenza di wallbox che modulino la produzione FV con i consumi domestici per ottimizzare lìalimentazione l’auto elettrica: anche a ECOMONDO a Novembre non ho trovato nulla.
    Punto 2 dell’articolo vero, ma con la carenza di precipitazioni che c’è al nord, l’idroelettrico scomparirà in pochi anni, assieme al fatto che al nord non c’è vento, mewno sole……importeremo l’energia verde dall’estero? Oppure con costosi elettrodotti (e dispersioni relative..) dal Sud? Dove comunque non vogliono l’eolico off shore. C’è ancora tanta stada da fare ma anche oggi l’importanza sulla stampa e alla radio è la conclusione del processo Ruby ter……

    • Cappotto: stesso mio ragionamento col termotecnico, a noi basterebbe in certi punti 6-8cm, usando magari Aeropan o simili, ma per colpa del superbonus e di requisiti di delta termico, o mettiamo uno spessore esagerato o niente detrazione. Oltretutto, col riscaldamento atmosferico in atto servirà ahimè sempre meno esagerare con gli spessori, e questo eviterebbe appunto di dover poi mettere la ventilazione meccanica. Anche perchè casa nostra coi muri di 80cm di sasso in estate è freschissima già di suo, ma questo ai legislatori poco importa.

      Per le colonnine, non le conosco tutte ma so per certo (essendomela studiata in attesa di prenderla) che la Prism Solar in modalità appunto Solar legge con pinza amerometrica la produzione del FTV, e preleva le eccedenze non consumate dalla casa prima che vengano immesse in rete, ricaricando quindi l’auto solo col solare. E credo proprio non sia l’unica a poterlo fare.

      • Ma gestisce anche i consumi del resto della casa? Per evitare continui interventi del magnetotermico per supero potenza….

        • Ci sono degli schemi sul sito Prism che spiegano come installare la pinza amperometrica, decidendo se posizionarla a valle del FTV (per prelevare solo gli eccessi del solare) o a valle del contatore in ingresso per monitorare se appunto il prelievo da rete rischia di andare oltre il carico massimo contrattualizzato. Se ricordo bene le due modalità sono chiamate Solar e Normal.

          Io sto per installare una Basic (ordinata proprio ieri) non avendo ancora il FTV, e metterò la pinza vicino al contatore come indicato. Ho 6Kw, limiterò la wallbox a 24A (5.5kW), e col misuratore amperometrico questo valore viene ridotto ulteriormente e dinamicamente se il consumo del resto della casa va oltre 1.1kW (il limite di un 6kw è tecnicamente 6.6kw continui).

    • Per quanto riguarda le abitazioni, facendo un cappotto ed isolando per bene, diventa indispensabile un sistema VMC, sia esso a recupero centralizzato oppure a doppio flusso puntuale, che fa circolare l’aria eliminando stagnazione e regolando l’umidità, con la conseguente non proliferazione delle muffe.

      Per quanto riguarda le wallbox, a parte la prima solar già citata, da 2 anno ho la Zappi di MyEnergi e lo gestisce egregiamente anche lei.

      Anche la Pulsar Plus gestisce il FV.

      • Visto che a livello di incentivi e simili hanno “cambiato le carte in tavola”, non potrebbe diventare interessante l’insufflamento dei muri (dove fattibile) al posto del cappotto ? E come “contentino”, per il fotovoltaico nei centri storici forse non sarebbe male un incentivo sulle tegole solari…

        • Se non si può installare un impianto FV proprio, per limiti paesaggistici, si può sempre ricorrere ad un impianto in altro luogo, come la cooperativa ènostra, https://www.enostra.it/ che a fronte di un investimento più piccolo, permette di assicurare una fornitura di “X” kWh di energia proporzionale all’investimento fatto, ad un prezzo fisso. E dopo 12 anni, quando l’impianto è stato ammortizzato l’investimento iniziale viene restituito.

  3. Da un punto di vista ambientale il ragionamento non fa una piega.

    Ma da un punto di vista economico, in assenza di cappottatura purtroppo il gas ha ancora più senso della pdc. Anche ipotizzando un (molto ottimistico) COP di 5 come nell’articolo, e prendendo l’offerta attuale Enel per luce e gas ne viene fuori:

    Caldaia a gas: con efficienza 95% (ma sarebbe più alta con la condensazione), con 1 smc otteniamo 10.69 kwh di potenza in ingresso, e 10.15 kwh in uscita. Costo 1,141 €/Smc = 0.112€ per kWh in uscita.

    PDC = 0.578€ / kwh con cop:5 = 0.1156 € kwh in uscita.

    Ovvero siamo alla pari. E se invece del COP guardiamo lo SCOP, ovvero il Seasonal COP, il valore temo sarà più basso.

    Per poter usare la PDC in modo efficace serve il cappotto, almeno dalla classe D in su, e specie con le moltissime case italiane ancora dotate di radiatori. Ma il cappotto di una casa è di gran lunga la spesa più elevata per un proprietario. Contando che proprio ieri il nostro genialissimo governo ha ucciso definitivamente il Superbonus eliminando sconti in fattura e cessioni (per tutti i bonus oltretutto), ce li vedo proprio gli italiani a investire 50-100k €, che rientrano in 5 o 10 anni, se nessuno gli finanzia l’investimento o si compra il credito. E lo dice uno che è proprio l’opposto di un populista.

    PS: sì, al sud i conti vengono molto meglio. Peccato che la maggior parte degli italiani abiti al Nord, dove le condizioni ambientali sono spesso da classe D/E almeno, come tutta la Lombardia che da sola ospita 1/5 della popolazione.

    • Però il PUN ora non è 0,57€/kWh, bensì un molto più generoso ed invitante 0,167€/kWh.
      Ed a gennaio 0,174€/kWh.
      La differenza si nota parecchio, è un fattore 4.

      • Ho preso i numeri di un nuovo contratto Enel cosi come indicati sul loro sito, ovvio che ottimizzando i vari parametri si può migliorare i calcoli. Io ad esempio pago 0.12 tutto compreso anche i canoni, ma poi qualcuno diceva che avevo uno dei contratti meravigliosi che non si fanno più. Ma allora nemmeno il metano è più a 1.1 come nell’esempio di Enel, a voler essere onesti.

        Volevo più che altro far passare il concetto che rimpiazzare la caldaia con la pdc senza cambiare nient’altro non è detto che sia vantaggioso economicamente, specialmente con quelle ad alta temperatura necessarie per alimentare a 50° i radiatori.

        Niente da dire sul fatto che ambientalmente invece siano anni luce avanti alla caldaie.

        • Il metano con DolomitiEnergia è stato 2,6 € per tutto l’ultimo trimestre 2023 e per inizio 2023 è 1,35€…….

  4. Se non è possibile installare pannelli FV per problemi di spazio od altro, si può anche partecipare a cooperative di installazioni e produzioni di impianti ed energia rinnovabile. La più grande e conosciuta, è énostra, https://www.enostra.it/ ed aderire ad un progetto di FER.

  5. Sono pienamente d’accordo tanto é vero che prox settimana (FINALMENTE) mi vengono a montare il clima per la casa.

    L’Italia non é tutta pianura padana, Alpi e Appennini ha 3000 Km di coste e ci vivono diecine di mln di persone da Genova a Palermo, passando per Napoli, risalendo da Bari ed arrivando a Venzia.

    E in queste città la temperatura é SEMPRE sopra lo zero, tranne eccezioni che si contano sulle dita di una mano in 10 anni.

    Quindi parliamo di COP 2,5/4 come nulla fosse con PdC economiche.

    Bisognerebbe intanto VIETARE l’installazione di caldaie a gas in zona clima B/C/D.
    Bisognerebbe concere concessione edilizia solo a casa classe C o inferiori.
    Obbligare alla ristrutturazione energetica (almeno -2 classi) se fai ristrutturazione di casa. Come il filo vita se fai lavori sul tetto.

    E poi tanta educazione energetica. Dico solo che sul webbe c’é ancora gente che mi dice “ti sei fatto I conti di quello che hai speso per il FV?”
    OGGI. Ma come c***o si fa a fare una domanda simile?

    • Quella domanda scandalosa nasconde non solo scarsa educazione energetica ma anche scarsa educazione finanziaria. Poi si fanno abbindolare dai venditori di fondi perché vogliono fare investimenti che rendono niente perché non vogliono prodotti rischiosi. 🤷

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