Transfluid e Genevos lavorano insieme per sviluppare la propulsione idrogeno-elettrica nella nautica. L’azienda italiana con un piede ben fermo in Olanda, dove ha acquisito il leader di mercato Bellmarine, ha stretto un’alleanza con lo specialista nell’integrazione delle celle a combustibile per le imbarcazioni.
Le due aziende hanno integrato le rispettive competenze per realizzazione un pacchetto di propulsione scalabile a emissioni zero.
Transfluid e Genevos puntano sull’idrogeno
L’alimentazione con le batterie viene indicata come la soluzione dedicata ai piccoli diportisti e per le barche a vela che possono ottimizzare fotovoltaico, eolico ed idro generazione. Ma per le barche più grandi, anche se sono in servizio i traghetti elettrici con tratta definita, si punta sull’idrogeno. Indicata come soluzione per le tratte lunghe, in mare aperto.
Ci credono le due aziende che annunciano un sistema di propulsione idrogeno-elettrico chiavi in mano “basato su tecnologie marittime certificate”. L’offerta includerà la gamma di moduli di alimentazione a idrogeno (HPM) recentemente certificati AiP di Genevos e i servizi di integrazione specializzati di Transfluid: batterie, motori elettrici e trasmissioni. Tutti certificati per la nautica”.
Sistemi da 50 a 500 kW
Nel mondo nautico, rispetto all’automotive, prevale la personalizzazione. Transfluid in combinazione con la gamma HPM offre motori da 15 a 500 kW. “La partnership offrirà sia opzioni idrogeno-elettriche che ibride, che beneficeranno dell’ampia gamma di motori consentiti dalle celle a combustibile marine fornite da Genevos“.
Il prodotto? “Soluzioni plug and play“. Nel pacchetto sono previste anche le batterie: “Quelle Transfluid DNV approvate da Genevos e da integrare con il loro HPM nell’ambito del progetto HIMET (Hydrogen in an Integrated Maritime Energy Transition) da 2,2 milioni di sterline per fornire una soluzione di alimentazione ausiliaria a emissioni zero, che sarà testata a bordo di un traghetto RoRo alle Orcadi“. A proposito consigliamo la visione del video qui sotto.
Lo sviluppo dell’idrogeno è ancora tutto da testare nella sua applicazione pratica, ricordiamo anche un progetto che sta per partire in Germania (leggi qui). Sul tema si esprime Phil Sharp, Cto di Genevos:“Ci impegniamo a supportare la decarbonizzazione marittima fornendo sistemi scalabili idrogeno-elettrici”.
E saranno “applicabili a una vasta gamma di imbarcazioni, dai traghetti trasporto passeggeri a navi di servizio, dagli yacht a motore alle barche a vela. Questo con l’ampia gamma di prodotti Transfluid“.
Sulla stessa scia Ugo Pavesi, Ceo di Transfluid:“L’idrogeno è uno dei combustibili a emissioni zero più promettenti per evitare di inquinare l’aria che respiriamo ogni giorno. La partnership con Genevos ci permette di soddisfare le esigenze marittime a emissioni zero del mercato globale”.
Grazie Gino, non tutti i ricercatori ne sono convinti. Viene indicata come soluzione per industria e nautica – grandi navi e lunghe tratte, specifichiamo – ma si nutrono dubbi per i trasporti su terra. E poi bisogna ricordare che ci sono tre tipologie di idrogeno e solo quella verde – da rinnovabili – ha un impatto veramente ottimale per l’ambiente.