Toyota e Lexus elettriche, ci siamo, l’ostracismo è finito

Toyota e Lexus elettriche, ci siamo. Si parte dalla Cina, con il lancio annunciato per il 26 aprile di una gamma di tre modelli a emission zero.

Toyota e Lexus, la rincorsa parte dalla Cina

Il lungo ostracismo del colosso giapponese all’elettrico è dunque finito. La Toyota è stata la prima Casa al mondo a credere nell’elettrificazione, lanciando la coraggiosa Prius già nel 1997. Da allora ha venduto circa 15 milioni di auto ibride, finendo però per arroccarsi su questa tecnologia con un’inspiegabile avversione nei confronti dell’elettrico.

toyota e Lexus
Le due Toyota elettriche, la C-HR EV e la IZOA EV (foto: Toyota China’s WeChat )

Alla lunga, però, anche il gruppo giapponese (dopo avere tentato con scarso successo la strada dell’idrogeno) ha dovuto prendere atto della realtà. Partendo dal primo mercato al mondo, la Cina, con una piccola gamma elettrica che comprende due Toyota, la C-HR EV, e la IZOA EV, e con una Lexus, la UX 300e, informa il sito specializzato Gasgoo. La Lexus è accreditata di un’autonomia di 400 km e mantiene il look della versione ibrida, compresa la griglia del radiatore anteriore. Proprio la Lexus UX 300e dovrebbe essere il primo di questi modelli ad arrivare in Europa, presumibilmente a inizio 2021.

Per le due Toyota un’autonomia reale di circa 300 km

Le due Toyota, invece, sono modelli molto vicini tra loro e saranno costruiti rispettivamente da GAC Toyota e e FAW Toyota, sulla New Global Architecture del gruppo giapponese. Entrambe hanno pacchi-batterie da 54,3 kWh, con un consumo dichiarato di 13,1 kWh ogni 100 km. L’autonomia complessiva è invece indicata in 400 km, ma secondo lo standard di omologazione NEDC, molto generoso (diciamo 300 km reali).

Toyota e Lexus
Un’altra immagine della Toyota CH-R, che ora diventa elettrica, per il momento venduta in Cina.

Secondo la Casa, la rigidità torsionale nei due modelli elettrici aumenta del 20%, grazie al fatto che il pacco-batterie è progettato come parte del telaio. E ovviamente, essendo ospitato nel sottoscocca, abbassa il baricentro del veicolo, rendendolo più guidabile. Ma i programmi elettrici di Toyota non si fermano qui: a inizio aprile è stata annunciata un’altra joint-venture per sviluppare una nuova generazione di auto. Il partner è un altro colosso, la cinese BYD, con cui è stata creata una società mista con sede a Shenzhen, la BTET ( BYD Toyota EV Technology, (guarda l’articolo).

SECONDO NOI. Comprereste un’auto elettrica da da Toyota e Lexus? Azzardiamo una risposta: sì e no. Sì, perché la qualità delle auto del gruppo giapponese è sempre stata di una categoria superiore. E no perché ci farebbe un po’ strano, dopo la feroce campagna che Toyota ha condotto contro l’elettrico puro, scegliere chi sputava nel piatto in cui ora comincia a mangiare.

 

 

 

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