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Toscana con poche ricariche. E i turisti…

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La Volkswagen ID.3 di Lui in ricarica nelle Enel X Way dell'Ipercoop di Arezzo.
Toscana con poche ricariche: da Lucio, un lettore di Arezzo, la conferma chela regione più amata dai turisti stranieri non ha una rete adeguata.
                                              toscana con poche ricarichedi Lucio Menci
Premetto che, essendo toscano, sono campanilista. Sono di Arezzo (Castiglion Fiorentino, per l’esattezza), un’eccellenza in molti ambiti, primo di tutti quello dell’oro, ma anche l’alta moda, l’automotive, il folklore e tanto turismo. Questo sulla carta. Ma c’è una parte dei turisti che sono considerati veramente poco. Sono i turisti elettrici. E pensare che in estate si vedono più auto elettriche con targa estera che locali...“.

Toscana con poche ricaricheToscana con poche ricariche: il caso di Arezzo

Quando diressi la mia attenzione verso la mobilità elettrica, ero contento di vedere come la municipalizzata aretina, che ha in gestione oltre ai mezzi pubblici anche i più grandi ed importanti parcheggi della città, abbia avuto lo stesso orientamento. Ha aperto una sezione di car-sharing esclusivamente elettrica, mettendo a disposizione (evidentemente in collaborazione con la Renault), alcune Twizy e qualche Kangoo. E allestendo per gli utenti prese in tutti i parcheggi in gestione. Il car sharing non è una attività che nella nostra zona vada per la maggiore, lodi però alla buona volontà. Visto che per il proprio parco auto le colonnine erano in deciso esubero, sono state messe in un secondo tempo a disposizione per chiunque ne abbia avuto bisogno. Ripeto, lodi, lodi, lodi. Fino ad un certo punto però… L’accesso a tali colonnine non è stato reso disponibile al roaming, per cui si può caricare solamente facendo contratti con l’ATAM stessa.

Toscana con poche ricaricheHai buoni pacchetti in abbonamento, ma i visitatori…?

Il prezzo è buono (15€/mese, Kwh illimitati), ma non è per tutti. All’attivazione si pagano un certo numero di mesi anticipati, il rinnovo è automatico (suppongo con un addebito di altri n. mesi). E volendo interrompere prima della scadenza si avrà un rimborso per i mesi non usufruiti. E i turisti? Si attaccano a qualche altra presa. Anche da questo punto di vista, però, non c’è da rimanere particolarmente contenti. Escludendo i supercharger Tesla all’uscita dell’autostrada ed i punti di ricarica presso l’area di servizio in A1 di Badia al Pino, i supercharger nei pressi della città sono pochini. Aprendo le mappa di Enel X e Be Charge, se attivi i filtri per prese CSS la desolazione è notevole. Nell’immagine sotto vediamo un’area delle dimensioni circa di 10×20 km, con l’unico punto DC (50 KW) disponibile nell’Ipercoop principale della città. Premetto che sono un sostenitore delle colonnine AC. Se il costo è un decimo delle DC, meglio vedere 10 colonnine AC che una DC. Anzi, meglio 100 colonnine AC che 10 DC. Se ben distribuite.
Toscana con poche ricariche

Servono colonnine ovunque si fermi la gente: parcheggi, supermercati…

Spero un giorno di vederle nei parcheggi dei supermercati, nei parcheggi dei centri commerciali, dei luoghi di lavoro, lungo le strade… Ovunque, in modo da non aver assolutamente bisogno delle DC, ma trovandole sempre a disposizione per poter ricaricare in qualsiasi momento che fermo l’auto. La mia città però è ferma anche da quel lato. Essendo i parcheggi in gestione all’ATAM, ed essendo presenti i punti di distribuzione proprietari (non comunque tantissimi), in tali aree nuovi punti non ce ne saranno più. E lungo le strade, visto che i parcheggi sono saturi, continuano ad esserci poche prese. Enel X mostra 13 punti di ricarica. Anche il mio comune (Castiglion Fiorentino) non è da meno. Negli anni passati i primi punti di ricarica pubblica li abbiamo visti nei parcheggi ad accesso libero degli agriturismi. La foto sotto è del piazzale di un agriturismo in una  frazioncina, liberamente accessibile dalla strada, con due piccole wallbox seminascoste dalle siepi.
Un agriturismo con due wall-box accessibili a tutti, ma non molto visibili.

Toscana con poche ricariche: quelle poche apritele a tutti

Si sono aggiunti anche altri 4 punti pubblici, installati dal Comune con Estra (storico fornitore di gas della zona, diventato anche provider per luce elettrica e ora distributore anche per EV. Che, però, non sono visibili nei circuiti roaming più importanti, e soprattutto sono messi lontano dalle zone turistiche e commerciali. Vorrei tirare le orecchie ai sindaci, ma non hanno nessuna colpa, visto che probabilmente di mobilità elettrica ne hanno solamente sentito parlare. Ma sarebbe giusto che i provider che hanno colonnine nei punti più importanti delle città e dei piccoli centri siano disponibili a fornire elettricità a chiunque. E non solo a chi paga 6 mesi di forniture anticipatamente. Il turista come fa? Spero mi possiate aiutare a tirare le orecchie ai miei conterranei (Atam ed Estra, in primis, ma tutti quelli che si comportano nello stesso modo). E considerare che hanno in mano l’immagine del turista del futuro, e quindi del nostro paese.
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4 COMMENTI

  1. Sono stato ad Arezzo due anni fa, e le colonnine allora disponibili erano solo 2 o 3 in tutta la città, fortuna ha voluto che una colonnina fosse vicina al mio albergo.
    La rete ATAM era preclusa a noi turisti per impossibilità ad avere una tessera per attivare le ricariche.
    Pazienza, speriamo che ENEL ed ENI colmino in qualche modo il gap (purtroppo altri operatori che stiano investendo in elettrico non ne vedo, nemmeno le municipalizzate lo fanno)

  2. Non risiedo in Italia e di tanto in tanto trascorro qualche settimana in Italia da turista. L’anno scorso, tra la fine di Agosto ed i primi di Settembre ho trascorso alcuni giorni in Toscana, alloggiando in strutture che offrivano il servizio di ricarica per auto elettriche.
    Se dovessi rispondere (da turista) ad un questionario su dove vorrei trovare i punti di ricarica, le mie preferenze (in ordine di priorità sono):
    1) Presso le strutture ricettive (alberghi, B&B, campeggi, appartamenti per turisti);
    2) Stazioni di servizio in autostrada;
    3) Centri commerciali e ristoranti appena fuori dai caselli autostradali;
    4) Parcheggi presso i centri storici delle città.

    P.S.: Per la redazione: ultimamente le finestre pubblicitarie sulle pagine del vostro sito sono diventate “pesanti”. Non so se dipende dal mio browser, ma ultimamente non riesco più a scrivere le mie risposte direttamente sulla pagina del vostro sito: il test appare con ritardo e ogni tanto la pagina si blocca per cui devo ricominciare da capo. Devo scriverle a parte (esempio usando MS Word) e poi fare copia/incolla.

  3. Sono d’accordo con la visione del tante colonnine AC piuttosto che poche DC. Senza dubbio. Oggi le auto compatibili 11KWAC non sono poche ed in 3h hai fatto se non il pieno un bel rabbocco per la città.
    Alla fine parliamo di un film al cinema o ad uno spettacolo teatrale, di un’uscita con gli amici se ci metti passeggiata, cena al ristorante, gelato dopo cena e rientro al parcheggio.

    Insomma nella città le AC 11/22 KW dovrebbero farla da padrone con le auto compatibili con la 22DC che in 3h fanno il pieno ed in 2h se non sei pieno hai un bel rabbocco.

    Le DC da 150/200 KW alle.uscite autostradali, sulle statali, superstrade ed autostrade.

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