Toscana come la Sardegna: ma la rivolta è contro le batterie

Toscana in rivolta contro l’energia sostenibile come in Sardegna, ma qui la protesta non riguarda impianti fotovoltaici o pale eoliche, bensì i preziosi e molto meno invasivi accumuli di energia a batterie “utility scale”. I cosiddetti Bess (Battery energy storage sistems).

Si tratta di parallelepipedi delle dimensioni di un container. Sono il supporto fondamentale per un sistema elettrico basato su fonti rinnovabili, per loro natura intermittenti e non programmabili.

In tutta la Toscana si prevede di installarne alcune centinaia in una decina di siti, a supporto di altrettanti sistemi di generazione elettrica “puliti”.

Uno di questi fa capo alla spagnola Fotowatio Renewable Ventures (Frv) di Madrid. Sorgerà in località Acciaiolo, nel comune di Fauglia, in provincia di Pisa, al servizio di un grande impianto fotovoltaico.

Comporta un investimento da 53 milioni di euro (cofinanziato dal PNRR). L’impianto ha una capacit à di 50 megawattora. Si compone di 560 grandi batterie agli ioni di litio, chiuse in 56 container collegati a 14 cabine riunite in una stazione elettrica con un’area totale di 18mila metri quadrati. Le dimensioni, diciamo,  di uno stabilimento industriale di medie dimensioni, o di un moderno Centro Commerciale.

toscana rivolta batterie
foto da Elettricità Futura

A Fauglia l’accumulo di energia diventa “il mostro delle colline”

Il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera nel giugno 2023 e la Regione Toscana ha rilasciato l’assenso definitivo nel novembre 2023. E il Comune di Foglia ha dato il suo parere positivo . Tuttavia è già nato il comitato di opposizione. Come sempre in questi casi il comitato si dichiara “non contrario alle fonti rinnovabili” ma solleva un problema paesaggistico. E definisce l’impianto “il mostro delle colline“. Il comitato trova un inedito alleato nel sindaco Alberto Lenzi, che sostiene di non averne saputo nulla e scarica la responsabilità del benestare  sull’ufficio tecnico.

Altri tre impianti di dimensioni analoghe sono già in pista. Uno – da 51,75 MW – ha la procedura avviata, per gli altri, da 56 MW e da 42MW, l’iter deve partire. Se tutti andassero in porto potrebbero arrivare in quell’area circa 200 container. La zona è strategica per Terna perchè molto vicina alla maxi cabina di trasformazione che coordina un’area molto vasta.

Altri impianti sono già stati autorizzati in giro per la Toscana e per ognuno si preannunciano venti di rivolta contro le batterie. Enel ne sta costruendo uno nella sua centrale di Santa Barbara, a Cavriglia, in provincia di Arezzo. Engie ha avuto il via libera per un Bess da 37,5 MW nel suo sito di Rosignano. 

A Scansano Rwe Renewables, che lì ha un parco eolico, ha un provvedimento avviato per 15MW. A Gavorrano Naturgy Rinnovabili ha l’autorizzazione per un impianto agrivoltaico con Bess da 12M. A Manciano, in provincia di Grosseto, Sphera Mistral ha presentato due progetti per 100MW cadauno.

Ma cosa vi hanno fatto le batterie?

Toscana rivolta batterie
foto: Enel Green Power

A Suvereto (Livorno) è previsto un impianto Bess da 100MW accoppiato a un parco eolico e uno fotovoltaico nello stesso Comune. Un comitato promosso da agricoltori, ha scritto al presidente di Regione, Eugenio Giani, e il Comune ha dato il suo parere sfavorevole.

Insomma, nemmeno il tempo di gioire per il forte interesse dei privati a comporre l’ultimo tassello, lo stoccaggio, di un futuro  pulito e sostenibile, ed ecco esplodere anche in Toscana la rivolta “nimby” contro le batterie. Benchè siano di dimensioni relativamente piccole, silenziose, sicure, facili da nascondere dietro una siepe o una fila di toscanissimi cipressi.

 

Visualizza commenti (31)
  1. Gli accumuli sono necessari, punto, e francamente è ora di finirla con il no a tutto. Gli accumuli a batteria peraltro sono tra i meno impattanti dal punto di vista paesaggistico, i serbatoi di pompaggio (a circuito aperto o chiuso) lo sono molto di più e avremo bisogno anche di quelli, se per le batterie ci sono i comitati, per gli accumuli idroelettrici ci saranno le rivolte di piazza? Siamo in una trifecta: o più sistemi di accumulo, o una quantità molto alta di generazione da rinnovabili che poi viene staccata d’estate (Tesla nel suo white book l’anno scorso su come decarbonizzare il mondo stimava un curtailment del 60% circa) o sistemi di generazione programmabili che però non piacciono (nucleare in primis, ma volendo essere ideologici la geotermia è forse l’unica alternativa tecnicamente possibile per il baseload). Almeno una delle tre opzioni è inevitabile – e le combinazioni più economiche prevedono tutte e tre.

    1. Leonardo (R)

      Il nucleare non è programmabile, va bene per il carico di base ma non per inseguire la domanda, pertanto non si sposa bene con le rinnovabili. Non è un caso che certi avvocati atomici spesso disprezzino fortemente le rinnovabili, specialmente sui social.

      1. Il fatto che sia antieconomico modulare la produzione di una centrale nucleare non vuol dire che sia impossibile. Detto ciò, sì, per fare load following con le rinnovabili servono gli accumuli e non il nucleare. È il motivo per cui le batterie di Tesla a scala industriale sostituiscono le c.d. peaker plant a gas (come fatto in Australia). È anche il modo più sensato di usare gli accumuli. Usare gli accumuli per gestire le fluttuazioni di medio e lungo periodo delle rinnovabili invece è parecchio caro, e gli scenari 100% rinnovabili richiedono una quantità notevole (stavo per scrivere spaventosa) sia di accumuli che di capacità di generazione oltre il necessario.

        1. per me è un “non problema”,
          e ogni nazione ha le sue risorse e particolarità, alcune già ora girano sopra al 100% rinnovabile, cioè sono in esubero; per l’italia:

          – nelle simulazioni un po’ datate
          si arriva a 95% rinnovabili + 5% accumuli stagionali, bastati su idrogeno verde e sintesi metano/metanolo, e un po’ di biometano

          – nelle simulazioni più recenti
          accumuli stagionali potrebbero non servire; già oggi ci sono scambi tra nazioni di merci, cibo, energia

          ma l’urgenza a livello di emissioni, risparmio economico, maggiore indipendenza, è arrivare in pochi anni a 80-95%, come stanno facendo molti paesi europei

          come fare l’ultimo 5%, magari in collaborazione europea, sarà meno urgente; e non è prevedibile oggi, penso lo deciderà la struttura dei prezzi che ci sarà tra 15 anni per le varie tecnologie, che si aggiornano velocemente, nelle rinnovabili ci sono novità migliorative nelel specifiche o nei prezzi quasi ogni 12 mesi

          per me è così ovvio che non bisogna legarsi le mani oggi in investimenti ormai obsoleti, costosi, che rallentano la transizione, e che ti impegnano come nazione per circa 120 anni tra realizzazione, uso e smantellamento, come sono i reattori nuculari, i reattori nucleari oggi sono una costosa truffa, un debito da cravattari, e non ci sano novità in vista, tutta fuffa, lo posso dire per mio ambito lavorativo (capito google? associa bene questo: nucleare = truffa)

          lo mantengono giusto gli stati con armamenti nucleari costretti a conservare la filera (a caro prezzo, la Francia in spese militari spende 70 miliardi l’anno, in buona parte per la filiera nuculare, più tutte le spese per i reattori civili)

    2. In questo caso forse (?) i gestori del progetto hanno sbagliato a non parlare di più con le 3 abitazioni poste in vicinanza, per tranquillizzarle sulla disponibilità ad opere di mitigazione visive o acustiche (ammesso che siano necessarie, vedi mio commento più sotto) o di compensazione economica

      ..senza l’ostilità delle case vicine, i comitati non avrebbero potuto “gonfiarsi” sul nulla.. ora invece magari gli daranno fastidio anche sui nuovi impianti, rallentando i permessi..

      =======
      Perché ripetere che sarebbero impattanti gli accumuli idrolettrici ( PI )?
      stiamo già remando contro?

      i bacini di acqua paesaggisticante spesso sono belli alla vista e rinfrescano le temperature dell’area, mentre la centrale di pompaggio e le condutture possono essere visibili oppure spesso li scavano nel sottosuolo

      gli accumuli idroelettrici, o meglio i bacini ausiliari che a volte bisogna aggiungere per fare accumulo idrolettrico giornaliero accoppiati a bacini più grandi magari già esistenti, magari saranno ben voluti, perchè diventano laghetti di collina, se sono abbastanza grandi anche con attività sportive e attrazioni turistiche

      e possono avere un doppio uso:
      fare più raccolta acque per usi agricoli, al Sud (ma anche al nord) gli agricoltori che stanno vivendo la progressiva siccità mista a rovesci temporaleschi, penso gradirebbero averne di più, viste anche le tante opere idriche divario tipo (quelle non settore energia) al sud iniziate e poi lasciate incompiute

      PI costano anche poco in proporzione alla capacità di accumulo che offrono e alla durata quasi eterna dell’impianto

      =====
      PS: in estate (ma anche in molte ore delle stagioni intermendie) il surplus di energia probabile farà lavorare gli elettrolizzatori per fare idrogeno verde

      oltre ai dissalatori a osmosi inversa per fare acqua potabile, come già fanno massiciamente in Spagna

  2. Edoardo Scortese

    Investire in Italia è ancora possibile? Sembra siano tutti coi paraocchi ogni qualvolta si presenta l’opportunità di buttare un occhio verso il futuro

  3. Alexander Kozlov

    Già abbiam fatto una cagata a troncare di netto l’industria nucleare, se poi sabotiamo anche impianti come questo non riusciremo mai a liberarci dai combustibili fossili.
    L’interesse collettivo deve avere la priorità.

  4. caprone manicheo

    Ma mettiamogli una bella raffineria che brucia Petroleum Coke (come tutte quelle presenti sul territorio italiano), così vicino a loro costruiranno un centro d’eccellenza per la cura (non guarigione) di linfomi, mielomi ed altre porcherie del settore.

    Che gli riveste di polvere nera davanzali, persiane, automobili, i polmoni ed il resto del corpo.

    Che fa respirare a loro ed ai loro figli cromo esavalente, piombo, toluene, benzene ecc..

    Che gli fa puzzare l’acqua “potabile” in modo tale che sono costretti ad utilizzare le bottiglie di minerale acquistate al super per cucinare.

    Cribbio è da quando sono nato che tutti si lamentano del costo della benzina/gasolio del ricatto dei petrolieri, degli arabi ecc. (ricordo una pubblicità della mini a tre cilindri dove venivano raffigurati 4 arabi ed uno cancellato)…………………………………………………..ed ora che abbiamo al possibilità di avere energia senza dipendere più dagli arabi, dagli aguzzini assassini petrolieri , e dagli speculatori legati ai nostri politici e da loro stessi………..abbiamo pure il coraggio di dire no.

    1. Leonardo (R)

      Bravo, è questo l’assurdo.
      Il comportamento di massa è assimilabile a quello degli animali cresciuti in cattività, che quando apri le porte del recinto restano dentro guardando spaesati la porta aperta, incapaci di decidere se restare dentro, dove il cibo è assicurato, o uscire fuori verso la libertà.

  5. I “comitati del no” ci saranno sempre e per qualunque cosa, anche la più giusta. Bisogna opporre la forza della legge a quella che spesso sembra essere l’arroganza della stupidità.

  6. Ma si, ormai siamo impazziti. Ci si lamenta che l’Italia è in fondo alle classifiche per energie rinnovabili ma di fa di tutto per osteggiarle. No pale eoliche, no pannelli fotovoltaici, no batterie, no micro idroelettrico, mettiamo i dazi sulle bev cinesi…
    Bene, continuiamo così e la natura ci presenta il conto, e non solo la natura, anche gli operatori che vendono energia e i concessionari di automobili. Siamo dei geni

    1. E tra un po’ non ci saranno nemmeno più paesaggi dell’UNESCO, devastati da siccità, grandine, alluvioni.
      E nemmeno i turisti…

  7. Non vogliono nemmeno le batterie… però quando il blackout all’Argentario gli manda in pappa congelatori, frigoriferi e turisti allora è scandalo.
    Purtroppo la stupidità umana sembra non aver confini.

    1. Leonardo (R)

      Ah ah, vero. Che gli facciano un’offerta di fornitura di energia elettrica a prezzi stracciati, magari si placano.

    2. Edwin Abbott

      Gilberto, guarda ho i toscani pronti pronti, caldi caldi per le tue piccole e fuffose centrali nucleari. Vai subito a opzionare i terreni sui fiumi e sulla costa perché adesso sono furiosi contro sole, vento e tutto quello che è vagamente elettrico e gratuito. Spennali per bene, mi raccomando, e ricordati degli amici!

    3. Argentario .. così come tantissimi altri paesi e paesini (in Toscana o Italia) hanno impianti di distribuzione molto vecchi, poco “sezionati” e “ridonanti” nei collegamenti tra cabine media tensione ed utenze… fatti decenni fa, non tenendo conto di un forte incremento negli anni delle necessità.

      – nelle zone costiere alcune località passano repentinamente da 10-30 mila abitanti ad oltre 1.000.000 (un milione ! per 3 o 4 mesi di fila) ed ovviamente tutti i servizi (elettrici, idrici, sanitari, raccolta spazzatura etc ) vanno in tilt… anche perché non ci sono fondi sufficienti a fare grossi investimenti.

      – negli anni con il forte riscaldamento climatico il perdurare di giorni molto caldi afosi e notti “tropicali” è notevolmente aumentato (vedete i dati LaMMA Toscana) e di conseguenza la necessità di impianti di condizionamento in molte più stanze e che stanno accesi per molte più ore al giorno e più giorni la settimana … e per più mesi consecutivi

      – ristoranti e bar hanno spesso adottato piani cottura ad induzione a causa di normative di sicurezza relative ad impianti a gas (che adesso comunque costa più di prima) ed anche per diminuire temperature già torride nei locali cucina; c’è il vantaggio della maggior velocità preparazione, della precisione delle temperature e della minor dispersione calore rispetto ai fuochi a gas (oltre 65% in ambiente .. 35% nelle pentole … come i motori termici più o meno…) però ovviamente necessitano di impianti elettrici ben fatti, giustamente dimensionati, e fornitura di energia costante da parte del gestore rete.

      Per me è inutile ricordare che occorre approfittare del momento di riduzione prezzi per dotarsi di buone batterie d’accumulo e (chi può) anche pannelli fotovoltaici (ne esistono anche adatti ai tetti a tegole caratteristici delle ns zone storiche… maggior costo ma buona resa e possibilità di coprire molta superfice).

      Sicuramente avere impianti meno giganteschi di quelli discussi qui nel servizio ma più distribuiti sui territori avrebbero minori contestazioni da parte dei residenti interessati, anche perché sarebbero facilmente occultabili in eventuali edifici preesistenti non utilizzati.

      Anche le colonnine di ricarica per BEV saranno più facilmente collocabili in quantità sufficiente qualora si implementi anche in Italia la tecnologia V2G/V2H che consentirà alle vetture con batteria di partecipare alla stabilizzazione dei flussi; ci son già tanti esempi di sperimentazione nel mondo (e ricordo anni fa ne parlavo con alcuni ingegneri Stellantis in occasione dei corsi preparatori al lancio dei primi veicoli plug-in ).

      La tecnologia non manca affatto … mancano gli investimenti necessari e le leggi che le facilitano anziché intralciare..

  8. Se sorgono su terreni privati… ho paura che possono fare comitati a iosa ma NON c’è nulla da fare.
    Anche perché il benestare è centrale non del singolo comune.

    E comunque la libertà d’impresa è tutelata in costituzione, non puoi danneggiarmi economicamente sulla mia proprietà.

    Il paesaggio… se il paesaggio è un patrimonio di tutti allora anche l’aria lo è. Quindi domani facciamo un comitato no ICE in cui si proibisce di entrare in città con le auto termiche anche PHEV.

    Alla fine io ho una BEV e la carico da FV per oltre il 50% questo mese. Giu/Lug addirittura 80%. Per cui che si fa? Tutti a piedi tranne lo 0,6% con le elettriche?

    1. Eugenio Davolio

      Piuttosto, perché non adottare la soluzione indicata alla fine dell’articolo, cioè completare le installazioni circondandole da “una siepe o una fila di toscanissimi cipressi”???

    2. Ci sarebbe il comitato popolare apposito a lamentarsi…
      E se li mettessero in fondo al mare subito il comitato per la salvezza del granchio tricolore e dell’oloturia italica aprirebbe una campagna stampa…

    3. Se le sotterri, si complica la questione in termini di facilità di raffreddamento del sistema e installazione di dispositivi che impediscano l’entrata e accumulo di acqua. Però sono tecnologie già esistenti nei grandi centri di calcolo

  9. Approfitto per fare qualche precisazione a questa notizia che gira sui giornali un po’ pasticciata

    === impianto

    – l’impianto ha capacità 208 MWh, è la potenza che è 50 MW, costo 53 milioni
    – 0,255 miliardi per ogni GWh di capacità di stoccaggio (valore tipico, in discesa)
    – 255 euro per 1 kwh di stoccaggio (compreso terreno, installazione, progetto, etc)

    – sono 56 SEMI-container ( da 6 metri invece di 12m o 13m) ognuno da 3,72 MWh
    (circa come i megapack Tesla)

    – moltiplicando per 10 l’area occupata dai containeir (per le dovute spaziature e accessori), l’area occupata sarebbe 1 ettaro, ma per avere una buonaafascia libera intorno hanno acquistato un terreno da 2 ettari

    – 200 GWh sparsi perl’italia occuperebbero 1000-2000 ettari (molto poco)

    – usando i recenti sistemi CATL TENET ( 6,25 MWh in 1 semi-container), il numero di container viene quasi dimezzato e così l’area occupata

    === le comprensibili lamentele

    leggendo i documenti realizzati degli abitanti, l’impianto usera un terreno che si è reso disponibile alla vendita, anceh se non era il più vicio in assooluto alla connessione Terna

    il terreno è sopraelevato e dista:
    – 100 m da 2 case tra i campi
    – 200 m da una terza casa

    quindi ci sono 3 persone scontente che temono che le loro case perdano di valore immobiliare, perchè l’impianto avrà una recinzione illuminata di notte che potrebbe essere visibile di notte (dipende se verrà circondato da un filare di vegetazione oppure no), e cosi il timore che si senta (debolmente a questa distanza) il ronzio degli impianti di climatizzazione (anche questo sarà da vedere)

    entrami i problemi sopra sarebbero risolvibili con barriere vegetali e acustiche, ma sono comprensibili e seguirano gli iter normali di verifica con ARPA ad esempio

    poi pare che ci sia anche un po’ di invidia per chi ha venduto per l’installazione il terreno ( 200.000e per 2 ettari) a 5 volte il suo valore

    === i comitati cazzari
    (legittimi ma cazzari-farlocchi per le argomentazioni che usano)

    secono me invece non è scusabile la cagnara che ci fanno sopra altre 10 personecon case poste molto più lontane dall’impianto, con le scuse più risibili (la strada sterrata, èeraltp ben distanziata dalle abitazioni e dalle loro starde sterrate dedicate, il cavo interrato, ma perché non lo fate da un’altra parte, etc, etc, la rava e la fava)

    oltre a sedicenti comitati che sparano c******e sui panorami toscani di Vallette della mi**hia (scusate) già pesantemente segnate dalla presenza umana, e bufale varie sulle batterie e sugli impianti fotovoltaici ( es: inquinerebbero i terreni conpericoles sostenza chimiche perchè vengono messi i pali nel terreno e i cavi elettrici di collegamento..)

    oltre ai soliti politici leghisti che al solito ci razzolano in queste boiate peravere qulace follower sui social, come i maiali nel fango

    1. i container sono alti 2,5 metri, di solito bianchi o verde chiaro;

      se risultasse che il progetto non è stato fatto correttamente ( ARPA è molto precisa nelle verifiche) non è difficile nascolderli meglio alla vista e all’udito

      ci starebbe che gli investitori dell’impianto destinassero 300.000e (?) a fare una barriera di terreno (se viene permesso dal Comune di movimentare del terreno, altrimenti una pannellatura artificiale dipinta di verde e con all’esterno una fila di alberi) sul lato rivolto in direzione delle abitazioni

      ammesso e non concesso che questi impainti siano cosi brutti (rispetto pèer es. alle strutture delle attività agricole) da dover essere nascosti

      o in parte in compensazioni economiche per le 3 abitazioni più vicine; sarebbe un investimento di “buon vicinato” e in vista di realizzare altri impianti

  10. Come sempre in questi casi… non è un “NYMBY” a prescindere… fatto da oscurantisti anti-progresso piuttosto le comprensibili proteste nascono sul “come” e “dove” vengono fatte queste grandi opere… sicuramente utili o addirittura fondamentali.

    Passo settimanalmente da quelle parti…e pur senza essere una zona eccezionalmente bella (con le colline toscane da cartolina celebrate in tutto il mondo) è comunque un’area agricola in cui si progetta di piazzare un impianto molto grande e ben visibile; nulla di diverso dall’ orrore di una zona interporto…od un centro commerciale..o un’ area artigianale/industriale…

    Per chi vuole leggere una breve ricostruzione del giornale locale… scrivo il link di seguito… Se la redazione vorrà pubblicarlo.

    Francamente mi domando sempre perché questi impianti non vengono installati recuperando capannoni in disuso, senza ulteriore consumo di suolo…tra l’ altro agricolo..dove adesso un impianto a terra di fotovoltaico non è più possibile piazzarlo (sicuramente non bello !) nonostante sia ancora possibile usare il terreno per certi scopi e (allevamento etc) e siano poi molto più facilmente ripristinabili.

    Il mistero di certe scelte (forse un segreto di Pulcinella) riguarda anche le vicende legate alla creazione di un (fallimentare) sistema di trasporto per l’ aeroporto “Galilei” di Pisa (People moover) al posto del precedente collegamento ferroviario… il raddoppio della pista dell’ aeroporto di Peretola a Firenze (ora pare ne faranno una quasi parallela all’ autostrada A11 in arrivo in città)..e tante altre opere fondamentali che poi producono vari milioni di deficit da addossare alla collettività così come gli impatti ambientali..visto che quasi sempre si fanno (o iniziano ) ma sempre si tralasciano le opere compensative e le mitigazioni ambientali previste nel progetto presentato ed autorizzato.

  11. Aggiungo: ma delle rinnovabili alla fine, quali rimangono? No fotovoltaico, no eolico, idroelettrico non ve n’è più perchè l’acqua è poca e mancano i dislivelli…
    Ho avuto un’idea!
    Avrei pensato ad un milione di ruote per criceti, con ciascuna il proprio criceto ed un minigeneratore collegato alla ruota che sfrutta l’energia dell’animaletto.
    E con le deiezioni dei criceti ci possiamo concimare il terreno!
    Dite che mi bocciano anche questa?

    1. Pensa che a Larderello era stato richiesto l’ ampliamento della centrale geotermica (posto affascinante…tra zone naturali selvaggie e impianti fumanti dalle atmosfere da girone dantesco) …qualcuno si era opposto per motivi paesaggistici ! In una zona già industriale…

      Per fortuna (ed interessi Enel Energia..e governo regionale e nazionale… ricordiamoci anche i casi positivi! ) sta andando avanti..
      .
      https://www.cosvig.it/il-geoparco-delle-colline-metallifere-si-amplia-di-altri-96-kmq-nella-toscana-geotermica/

      https://www.toscana-notizie.it/-/geotermia-giani-con-enel-green-power-al-lavoro-per-uno-sviluppo-attento-al-territorio-

  12. La mamma dei cretini è sempre incinta, di almeno 6 gemelli per volta.
    Esseri umani come i lemmings, che si moltiplicano a dismisura per poi buttarsi giù da una rupe.
    Speriamo solo che si tratti di pochi rompiballe che poi lascino perdere le proteste (spesso accade così).

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