Torna al diesel dopo 3 BEV e una plug-in. Ecco perchè

torna al diesel

Marco torna all’auto diesel dopo un’ampia esperienza di auto “alla spina”: tre elettriche pure e una plug-in. Ma pensa che il suo futuro sarà nuovamente elettrico, quando le sue condizioni d’uso lo permetteranno. Inviate domande e osservazioni a info@vaielettrico.it.  

Dopo Kia e-soul, Smart e Kia EV6 GT

punto interrogativo
Sono un ex possessore di Kia e-Soul, Kia EV6 GT, Smart EQ e Lexus NX450h+.
Quando sono partito con la e-Soul  di auto elettriche in giro non se ne vedevano quasi, ai supermercati si poteva caricare gratis e, soprattutto, le mie esigenze erano di viaggi di 2-300 km tutti su statale, fatti in buona parte con la ricarica effettuata nel box di casa (che avendo un contratto “altri usi” non mi ha mai consentito quel gran risparmio….).
La Smart era la macchina per la città, quindi perfetta.
Arrivata l’EV6 GT,(macchina veramente piacevole, anche se il peso di oltre 2 tonnellate  impediva una “vera guida sportiva”) sono nel frattempo cambiate le esigenze, i km dei viaggi sono aumentati decisamente e tutti i problemi prima mitigati dall’uso “adeguato” delle vetture sono esplosi.
Ho quindi deciso di passare alla Lexus NX plug-in, ma si è rivelata una scelta sbagliata, perchè, pur essendo una vettura con un’ottima autonomia elettrica, aveva il difetto tipico di quasi tutte le plug-in: a batteria scarica, soprattutto in autostrada, i consumi aumentavano in modo esponenziale e poi, essendo il mio primo SUV, mi sono reso conto, dopo un pò, che il comportamento dinamico non faceva proprio per me.
torna al diesel
Marco torna al diesel e sceglie la Volkswagen Golf 2000 GTD

Esigenze cambiate: ora 25-30 mila km all’anno sono troppi in elettrica. Si torna al diesel con Golf GTD

Ecco la scelta di tornare a una berlina (di dimensioni più contenute, vista l’età), una Golf 2.0 TDI SCR 150 CV, turbodiesel ma Euro 6e, quindi con emissioni di CO2, NOx e PM bassissime. Sono un amante delle auto elettriche ed in futuro ritornerò sicuramente all’elettrico, ma credo che oggi, 7/10/2024, se uno deve fare 25-30.000 km anno, quasi tutti in statale ed autostrada, un diesel come la Golf sia la miglior scelta, sia dal punto di vista economico che pensando all’ambiente.

Che ne dite?Marco Savoldi

punto interrogativoE’ solo un arrivederci: presto arriverà l’auto elettrica che fa anche per lei

Risposta-Ci mancano molti elementi per dare un giudizio sulle su scelte, Marco. Vorremmo sapere se quei 25-30.000 km annui li percorre su itinerari abituali e quotidiani o prevalentemente in pochi lunghi viaggi su distanze che superano l’autonomia con una ricarica. E ancora in che area del Paese vive, se usa l’auto per lavoro o per altro, quanto su statali, quanto in città e quanto in autostrada. Il chilometraggio annuo in sè dice poco.
Su Vaielettrico troverà infatti testimonianze di automobilisti elettrici che di chilometri annui ne fanno anche più di 50 mila, tuttavia sono pienamente soddisfatti e non farebbero mai marcia indietro. Kia e-Soul e Smart sono city car pure e hanno limiti oggettivi di percorrenza e capiena. Ma Kia EV6 è sicuramente adatta a spostamenti molto più “liberi” e diversificati (qui la recensione del nostro Paolo Mariano). Ed è anche, a nostro giudizio, una delle migliori BEV oggi sul mercato. Complimenti.  Siamo di ritorno da un viaggio negli Stati Uniti dove ne abbiamo viste diverse, ovviamente a molte lunghezze di distanza dalle Tesla, che ormai sono auto di massa, almeno a New York.
Ciò detto ci fidiamo del suo buon senso, ampiamente testimoniato dal tono pacato della sua mail. Se torna al diesel ha certamente le sue buone ragioni. Ma confidiamo di rivederla presto tra noi con un modello che soddisfi tutte le sue esigenze. Vedrà: non tarderà molto ad arrivare.

Guarda anche il VIDEO: 350 km in autostrada e il “pieno” in un quarto d’ora!

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Visualizza commenti (56)
  1. Non va dimenticato, comunque, che ANCHE passa da una termica “vecchia” ad una termica nuova, molto meno inquinante, contribuisce concretamente alla riduzione delle emissioni dannose.
    E nemmeno va dimenticato che ognuno di noi inquina in tanti modi e, quindi, in tanti modi può ridurre il proprio contributo.
    Ci può essere benissimo, ad esempio, chi viaggia con auto a gasolio ma ha installato a casa un impianto FV, che tra l’altro, a differenza di un’auto elettrica, “funziona” tutti i giorni dalla mattina alla sera.

    Quindi ritengo sbagliato e iniquo il diffuso atteggiamento di chi considera chiunque viaggi “ancora” a petrolio come persona insensibile e indifferente ai problemi ambientali, retrograda, ottusa, ignorante e così via (per limitarsi ai termini più cortesi).

    1. Non tutti quelli che viaggiano in auto termica sono retrogradi, ottusi e ignoranti. Ma tutti i retrogradi, ottusi e ignoranti viaggiano in auto termica (e danno degli ottusi ignoranti a quelli che viaggiano in auto elettrica). Va bene così?

      1. Certo, così va molto meglio, secondo me. Anche se il termine “tutti” (così come gli imparentati sempre, mai, nessuno…) è comunque insidioso.

        Anzi: andrEBBE molto meglio.
        Purtroppo, però, la stragrande maggioranza dei discorsi e commenti che si sentono e leggono in giro NON ha affatto quel tono. Forse perché, sotto sotto (ma neanche tanto), affibbiare a terzi le qualifiche di ignorante, ottuso ecc. è molto più semplice e gratificante e rassicurante, per tutti noi esseri umani, che cercare di valutare con obiettività le altrui scelte e opinioni.

    1. marco savoldi

      Su questo ha proprio ragione, ma mi ha sempre frenato la politica di Tesla sulle permute e anche dubbi sull’affidabilità.

  2. == ipotesi emissioni CO2 ==

    in questo caso di alte percorrenze, ipotizziamo vita dell’auto 240.000 km,
    all’incirca approssimerei questi valori per vetture di questa taglia:

    > VW golf TD emissioni dirette girerà circa sui 135 gr Co2-km
    + emissioni filiera carburante +25%, cioè altri 34 gr-km
    + fabbricazione auto ( 11 tonn Co2? ), altri 46 gr-km

    Totale = 215 gr Co2-km — 51,6 tonn Co2 totali

    > Bev ricaricata in italia gira sui 50 gr-km***,
    e nei prossimi anni si arriverà a 30-25 gr-km-> faccio media 43 gr-km
    + fabbricazione batteria Long Range ( 5,5 tonn Co2 ?) 23 gr-km
    + fabbricazione del resto dell’auto ( 8,5 tonn Co2 ?) 35 gr-km

    Totale = 101 gr Co2-km — 24,2 tonn Co2 totali

    punto di pareggio emissioni tra le 2 sarebbe a 33.000 km, dopodiché in un certo senso la BEV ha finito di riparagare il debito della sua maggiore Co2 di fabbricazionee inizia a essere sempre più conveniente come Co2 totale emessa

    ==
    *** 2024 kw-h da rete elettrica italiana chiuderà l’anno a circa 270 gr di emissione di Co2 (il valore scende ogni anno); aggiungiamo +22% per la somma delle dispersioni della rete elettrica e della ricarica della EV, e infine dividiamo per i km che la Bev percorre con 1 kw-h, si ottengono le emissioni al km

  3. Il diesel è la soluzione peggiore per l’ambiente, ha emissioni molto maggiori della benzina, e meglio fidarsi del proprio naso che delle promesse di basse emissioni di Wolkswagen. Visto che bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, anche se non lo sopporti, il governo ha fatto bene ad aumentare le accise sul diesel, che per quanto inquina dovrebbe costare molto di più della benzina.

    1. marco savoldi

      Se và a vedere i test RDE (quelli su strada) dagli euro 6 (e da quando i benzina sono diventati a iniezione diretta come i diesel), è l’esatto contrario, i diesel emettono mediamente meno NOx e PM di benzina, mild hybrid e spesso pure di full hybrid (a parte la città). Per la CO2 non c’è mai stata storia, il diesel ne ha sempre emessa meno del benzina.

  4. Scrivimi una lettera destinata a un sito dì auto elettriche dove mostro la mia insoddisfazione nell’uso dell’auto elettrica negli ultimi 3 anni ed il ritorno ad un’auto diesel , facendo qualche esempio di problemi riscontrati e inventando di aver usato 3 auto elettriche classe C specificando il modello e l’autonomia e specificando il nuovi modello diesel.

    Gentile [Nome del Sito],

    mi rivolgo a voi in qualità di cliente insoddisfatto che ha utilizzato auto elettriche negli ultimi tre anni, ma che, purtroppo, è tornato all’utilizzo di un’auto diesel. Desidero condividere con voi la mia esperienza e i motivi che mi hanno spinto a prendere questa decisione, nella speranza che possiate tenere conto delle problematiche riscontrate.

    Nel corso degli ultimi tre anni, ho avuto modo di utilizzare tre diversi modelli di auto elettriche di classe C. Il primo è stato una Nissan Leaf con un’autonomia dichiarata di 270 km. Purtroppo, l’autonomia reale si è rivelata nettamente inferiore, specialmente nei mesi invernali, dove a fatica riuscivo a percorrere 200 km senza dover cercare urgentemente una colonnina di ricarica.

    Successivamente, ho deciso di provare la Volkswagen ID.3, la cui autonomia dichiarata era di 320 km. Anche in questo caso, l’autonomia si è dimostrata incostante e notevolmente inferiore a quanto promesso, rendendo difficili i viaggi più lunghi. La situazione si è aggravata nei percorsi autostradali, dove i consumi crescevano drasticamente e la rete di ricarica si è rivelata spesso inaffidabile.

    Infine, ho avuto la Hyundai Kona Electric, che sulla carta offriva un’autonomia di 400 km. Tuttavia, ho riscontrato anche con questo modello problemi analoghi: tempi di ricarica lunghi, autonomia ridotta e una scarsa disponibilità di colonnine veloci, soprattutto in aree meno urbanizzate.

    Le difficoltà logistiche nell’affrontare lunghi viaggi, insieme ai continui imprevisti legati alla ricarica e alla mancanza di infrastrutture adeguate, mi hanno fatto rivalutare la scelta dell’auto elettrica. Dopo diverse riflessioni, ho deciso di tornare a un’auto diesel, nello specifico una BMW Serie 3 320d, che mi garantisce un’autonomia di circa 1.000 km con un pieno, senza dovermi preoccupare costantemente di dove ricaricare l’auto o di quanto velocemente si scarichi la batteria.

    Sono consapevole delle implicazioni ambientali legate all’utilizzo di auto diesel, ma in questo momento l’affidabilità e la praticità di un’auto tradizionale rispondono meglio alle mie esigenze quotidiane e professionali.

    Spero che la mia testimonianza possa essere utile per migliorare i vostri servizi e prodotti in futuro. Mi auguro che in futuro l’auto elettrica possa offrire una soluzione più pratica e affidabile per chi, come me, si sposta spesso su lunghe distanze.

    Cordiali saluti,
    [Il tuo nome]

    1. Il significato di questa sua “performance” ci sfugge. Colpa nostra, probabilmente. Allo stesso tempo ci sfugge il motivo per cui dal suo primo commento riguardante le ricariche in Ac della Val d’Aosta – il 2 febbraio scorso – ad oggi il suo nome sia cambiato da Massimo a Stefano, stesso indirizzo mail.

      1. Guido Baccarini

        Massimo
        il significato è che se chiedi al ChatGPT di turno di inventare una mail del genere la scrive uguale a questa.

        Voi pubblicate tutto (non potete certo fare fact checking sulle mail dei lettori), a volte certe storie a causa di incongruenze, pur essendo possibili e plausibili, sembrano inventate (sembrano) per sostenere un’idea precostituita.

        Sicuramente il lettore avrà fatto le sue considerazioni, però è singolare che chi può permettersi auto ben costose (la Lexus PARTE da 70k) trovi limitate le BEV, in quella fascia prezzo di limiti non c’è ne sono molti.

          1. Guido Baccarini

            Certo, ho scritto “sembrano” due volte e il lettore ha anche aggiunto un commento che contestualizza le ragioni, era solo per difendere il lettore perché effettivamente non è così evidente che sia un caso reale: è un caso particolare, raro, frutto di una scelta, a mio parere e coi pochi dati a disposizione, e non di necessità assoluta, soprattutto con un budget così alto.

        1. marco savoldi

          Buonasera, se può esserle di aiuto tra la Lexus e la Golf, mi sono tolto lo sfizio di giocare per qualche mese con una Mercedes-AMG C63S Coupè V8 510 CV targa GA304HZ, che ho poi permutato poi con la Golf. Ha bisogno di altre prove?

  5. Caro Marco le sue argomentazione non mi paiono credibili. io da possessore di Twingo elettrica percorro agevolmente 25 mila km anno con soddisfazione e lei con una Kia ev6 ha trovato difficoltà a farne 30 mila ?

    1. marco savoldi

      Dipende come e dove si fanno i km. Finché giravo in città e i viaggi erano di 2-300 km non avevo problemi. Quando ho incominciato a girare in Europa in posti sperduti (soprattutto in Spagna…) le garantisco che è tutta un’altra storia.

  6. Le scelte sono individuali e vanno accettate, ma l’affermazione che inquina meno il diesel che fa 30000 km/anno rispetto a una BEV no, la si faccia nei post di Porro, non qui per piacere.

  7. Domanda per il proprietario.
    Sarebbe possibile avere qualche informazione in più sulla EV6 GT?
    Ho letto su altri siti che ha il drift mode.
    È vero?

    1. marco savoldi

      La EV6 GT Line è la AWD da 325 CV, vettura eccellente, più confortevole e performante in curva della Model 3, per esempio, anche se meno prestazionale sul dritto e con consumi superiori. Gran macchina.

  8. Panizzo Bernardo

    Io ha anche riletto l’articolo più volte, ma non ho capito quale sia stato esattamente il problema che l’abbia costretto a ritornare al diesel
    Perché non risparmiava con la ricarica al box causa contratto “Altri usi” a quanto pagava 60c/kWh?
    Oppure l’autonomia dell’auto non gli consentiva di arrivare a destinazione che su 3 ore di percorrenza senza essere obbligato ad andare ad una stazione di ricarica di 30 minuti?
    Dinamica di guida dell’auto?

    1. marco savoldi

      A 0,38 €/Kwh, calcolando un consumo di 4,5 km/Kwh in autostrada (in realtà a 130 l’EV6 GT consuma un pò di più…..) ed una perdita per la ricarica del 10%, la spesa è di 9,28 €/100 km caricando a casa, mentre caricando alle colonnine ad una media molto conservativa di 0,70 €/Kwh il costo è di € 17,10/100 km. Con la Golf, usando il consumo di Quattroruote (io consumo leggermente di meno….) la spesa è di € 7,97/100 km (Gasolio a € 1,65/l, anche se spesso lo faccio a € 1,55 all’Ipercoop….), meno della metà di quello che spenderei con l’auto elettrica, nei miei viaggi, dove caricare alle colonnine sarebbe un obbligo. E una questione di matematica ed è il motivo della mia scelta dal punto di vista economico. Per il resto viaggiare per migliaia di km su strade dove le colonnine non sono solo occupate o guaste, ma addirittura manco ci sono, non è sicuramente un modo di viaggiare che fà bene alla salute.

      1. Panizzo Bernardo

        38c/kWh sono tanti, ma è per via della particolare utenza del box “Altri usi”? Io per esempio ho un utenza standard residenziale e pago 26c/kWh sarebbe un 40% in meno, tra tutti i dati esposti, mi sembra il parametro più dirimente.
        Se uno deve caricare sempre alle colonnine pubbliche o a prezzi a prezzi alti causa utenza “Altri usi”, i costi tendono ad avvicinarsi tra termico ed elettrico puro, la chiave di volta è potersi rifornire a costi bassi, anche non nel 100% dei casi, basta la maggioranza dei casi in un anno per avere già un risparmio sensibile.
        Un altra possibilità per abbassare i costi di rifornimento è nei casi dove si può ricaricarla con l’impianto fotovoltaico, in tal caso il costo dell’energia è dato dal mancato ritiro con lo scambio sul posto 15c/kWh.
        Altra possibilità è limitare un attimino la velocità autostradale, invece di andare a limite codice o più attestarsi anche poco sotto tipo 120km/h come velocità massima, alla fine il tempo di arrivo cambia poco, ma i consumi diminuisco di 10/20%.
        Io ho una MY SR, non so se altre auto elettriche presentino consumi autostradali elevati , credo che ci siano sensibili differenza legate all’efficienza del power train e alla aereodinamica.

  9. marco savoldi

    Buonasera,

    per completezza: il mio attuale utilizzo prevede viaggi di più giorni e di diverse migliaia di km in Europa e lontano dalle direttrici principali. Anche in Italia tendo a fare viaggi di 5-600 km sempre su direttrici secondarie, dove è meno facile trovare punti di ricarica. A titolo di esempio, l’anno scorso, con la Lexus NX450h, in un viaggio di oltre 6000 km in Spagna, abbiamo avuto difficoltà enormi con le colonnine: di fatto non abbiamo caricato nemmeno una volta, anche perchè, alla fine, abbiamo smesso di cercarle.
    La scelta del diesel, che a prima vista può sembrare fare a pugni con l’ecologia, in realtà è stata molto ragionata, sia dal punto di vista economico che ambientale. Infatti una vettura che con un pò di attenzione può viaggiare tranquillamente oltre i 25 km/l risulta più economica di un’elettrica ricaricata a 0,54 €/Kwh ed oltre. (A casa, con il contratto “altri usi” del box sarei a 0,38 €/Kwh, comunque tanto).
    Dal punto di vista ambientale poi, purtroppo non si tiene normalmente conto che l’elettricità in Italia non deriva tutta da fonti rinnovabili, anzi oltre il 50% deriva ancora da fonti fossili (anzi, di notte, quando vengono prevalentemente caricate le auto elettriche, visto che le rinnovabili sono ai minimi termini e non essendoci ancora in Italia sistemi di accumulo diffusi, l’elettricità per la ricarica arriva in gran parte da fonti fossili). Il dato ISPRA complessivo (cioè facendo media con le rinnovabili) relativo all’emissione di CO2 del sistema elettrico in Italia è di 309 gr/Kwh, che vogliono dire, a titolo di esempio, per una Tesla Model Y, tenuto conto di un 10% di perdite e di un consumo medio in autostrada di 4 km/Kwh (fonte Quattroruote) un’emissione di CO2 di 84,9 gr/km che non sono poi così distanti dai 120 gr/km della Golf. Senza parlare poi delle emissioni di NOx e si PM che sulle diesel EURO 6e sono veramente bassissime mentre per le centrali non sono soggette a controlli. In definitiva credo di aver fatto, (provvisoriamente) la scelta giusta, poi tra qualche anno si vedrà. Un saluto Marco Savoldi

    1. Trovo qualche incoerenza nei suoi dati.
      -25km/l per la sua Golf sarebbero in autostrada a 130 km/h, quindi comparabili ai 4km/kWh di Tesla Model Y?
      -il dato di emissione (309g/kwh) è relativo al 2022 e alla sola generazione. Per i consumi lo stesso anno fu più favorevole (293g/kWh). Ma allora la quota di produzione da fonti rinnovabili fu del 31% causa crollo dell’idroelettrico. Quest’anno sarà superiore al 43%, con una prevedibile discesa delle emissioni abbondantemente sotto i 250g/kWh; dato peraltro già registrato nel 2021. Secondo il piano di decarbonizzazione italiano (Pniec) la generazione da fonti rinnovabili salirà al 65% nel 2030. Quel giorno la stessa Tesla Model Y avrà emissioni molto inferiori a 50g/km anche in autostrada, mentre la sua Golf turbodiesel non si schioderà mai dai 120g/km attuali. Quindi, senza voler discutere la sua scelta, non la giustifichi con valutazioni di carattere ambientale.

      1. Marco, cambia fonte delle informazioni con altre molto più imparziali, attendibili, obiettive, disinteressate, reali. Poi ne riparliamo quanto vuoi, ma adesso hai le idee annebbiate, distorte e poco chiare per poter dare credito alle tue affermazioni.

        1. marco savoldi

          Ho guidato la mia prima auto elettrica nel 2000, aveva 35 km di autonomia e andare da Genova a Recco è stata un’avventura, divertente…e sono solo 50 anni che mi occupo di automotive e tecnologia. Credo proprio di doverne mangiare di panini per raggiungere il suo “eccelso” livello, giusto?

          1. È lei Marco che cita come fonte Quattroruote, rivista che diffonde menzogne per un mero ritorno economico, e che viene qui a fare il santerellino e il saputello, inutilmente.

        2. marco savoldi

          Sicuramente io non mi permetto mai di giudicare gli altri senza avere degli elementi oggettivi che mi consentano di farlo e comunque, sono sempre poco incline al giudizio sulle persone, in particolare senza averne una conoscenza diretta.
          Poi, soprattutto, non offendo mai nessuno, men che meno nascondendomi dietro ad uno pseudonimo, perchè nascondersi non è certo sinonimo di grande coraggio.
          In tre righe lei ci ha dimostrato, in modo del tutto gratuito e privo di qualsiasi elemento oggettivo, di avere “valori” ben diversi. Complimenti, ma io preferisco i miei!
          PS Anche l’affermazione su Quattroruote (palesemente una diffamazione non supportata da elementi oggettivi) serve ulteriormente a qualificarla.

      2. Nel 2030 la Golf avrà 180k (6*30k) km, e sarà rottamata o a Mogadiscio, probabilmente… Marco mi pare uno che cambia auto piuttosto spesso, del resto: la EV6 mi pare sia uscita solo 3 anni fa, e ha fatto in tempo a sostituirla con una Lexus che a sua volta vuole sostituire. Nel 2030 sarà sicuramente nuovamente elettrico.

      3. Ragionamento totalmente errato. L’auto elettrica è un carico AGGIUNTIVO, e quindi, fintantoché la quota rinnovabile è inferiore al 100%, può essere soddisfatto solo da fonte fossile (o nucleare), per di più mettendo in funzione centrali obsolete. L’impatto sull’inquinamento è devastante, ben peggiore di qualsiasi auto a combustione interna.
        Se aumenta la quota di rinnovabili questa è subito utilizzata dai carichi esistenti. Se creo carichi nuovi (auto elettrica) ed al contempo non aumenta la radiazione solare, il vento, le maree o le precipitazioni sugli invasi alpini, queste auto elettriche potranno essere ricaricate solo rimettendo in funzione le centrali a carbone. Oppure, il che è lo stesso, ruberanno energia rinnovabile agli altri carichi, e quindi dovrò tenere in funzione centrali termoelettriche che avrei potuto spegnere in assenza di auto elettriche.
        Stendiamo poi un velo pietoso su chi ricarica a casa di notte (per evitare le colonnine costose), ed ha pure la faccia tosta di dire che è green.
        L’auto elettrica aumenta l’inquinamento!!! Bruciare gasolio in un motore diesel è più efficiente che bruciare carbone (od altro combustibile fossile) per ricaricare un’auto elettrica!!

        1. Ma che sragionamento è? Allora ogni nuovo stabilimento, ogni nuova abitazione, è un carico aggiuntivo che aggrava la dipendenza dalle fonti fossili? La verità è che l’aumento delle fonti rinnovabili copre ogni anno globalmente più dell’aumento dei consumi. E se i contratti di fornitura prevedono che l’energia erogata sia solo green i fornitori sono costretti ad aumentare l’approvvigionamento da fonti rinnovabili o a compensare le emissioni con progetti di riforestazione.

    2. 120 non son molto distanti da 85? Mi può prestare 120 €? Ne restituirò 85 se le va bene. Potrebbe accorgersi che 120 è senza dubbio ben maggiore di 85, di sicuro non meno.
      Poi, tornando alle auto, stiamo parlando solo di co2, mentre l’inquinamento comprende l’insieme dei gas di scarico e anche il rumore.

    3. marco savoldi

      Mi correggo: a 130 km/h Quattroruote dà la Golf a 128 gr/km di CO2. (2650 gr/l diviso 20,7 km/l, ma io, che guido in modo molto dolce e previdente, sono sui 22 km/l da pieno a pieno, ecco spiegati i 120 gr/km).
      I dati relativi alla CO2 derivano dal documento ISPRA “Fattori di emissione per il consumo di energia elettrica in Italia” del 28/02/2024.
      Lungi da me affermare che un diesel inquina meno di un’elettrica, ma sicuramente affermo che tra un’auto come la Golf TDI 2024 ed un’elettrica, a livello di costi, sulle lunghe distanze, il vantaggio è sicuramente della Golf, mentre per quanto riguarda la produzione di CO2, se prendiamo per buono il valore di 250gr/kwh (non l’ho trovato da nessuna parte, ma per il mio ragionamento và benissimo uguale) vogliono dire 62 gr/km, per la Tesla Model Y, cioè tantissimo rispetto allo 0 della propaganda e non tenendo conti di NOX e PM, dove una diesel EURO 6e è su valori bassissimi, mentre le centrali chi le controlla?
      In sostanza, anche le auto elettriche oggi, in Italia, inquinano e producono CO2 in modo molto maggiore di quello che normalmente si pensa. Per cui “demonizzare gli altri” è quanto meno improprio. Siamo tutti sulla stessa barca, in mano a politici che pretendono di cambiarci la vita senza mai porsi il problema di verificare la validità scientifica di quello che fanno e fregandosene completamente delle conseguenze che tali scelte hanno sui cittadini.
      Credo che oggi ognuno debba fare la scelta migliore in base alle proprie esigenze, senza farsi troppo condizionare dalla demagogia.
      Poi, in Italia, la situazione è certamente in evoluzione positiva: man mano che aumenterà la produzione da fonti rinnovabili e, soprattutto, si creeranno i sistemi di accumulo per consentire di sfruttare l’energia da rinnovabili per la ricarica notturna, la situazione sarà sempre più favorevole all’elettrico. Oggi però la realtà è molto diversa da quella che ci vogliono far credere (e non sto certo parlando di Vaielettrico, che ritengo una delle riviste più equilibrate….).

      1. Le emissioni delle centrali termoelettriche sono controllate al grammo, mentre quelle delle auto termiche nell’uso reale chi le controlla? Ma l’Ue, che (mi permetta di dissentire totalmente) si affida al meglio della scienza climatica e fisica, ha dimostrato sul campo che le emissioni reali delle termiche e ibride sono abbondantemente superiori al dichiarato
        https://climate.ec.europa.eu/news-your-voice/news/first-commission-report-real-world-co2-emissions-cars-and-vans-using-data-board-fuel-consumption-2024-03-18_en.
        Le vere emissioni di CO2 dei benzina-diesel: altro che…
        Quindi ci andrei molto cauto a individuare dove sia l’ideologia e dove la realtà

        1. marco savoldi

          Gentile Sig.Massimo, sto leggendo un documento del Parlamento Europeo datato 25/3/2019 “Emissione di CO2 delle auto: i numeri e i dati” dove il settore dei trasporti viene indicato come responsabile del 25% circa delle emissioni di CO2. All’interno il trasporto stradale è responsabile del 71,7% delle emissioni (17,9% del totale) e le automobili del 60,6 percento di questo 17,9%, cioè la percentuale di emissione dovuta alla auto è del 10,84%. Lei ritiene che l’atteggiamento dogmatico ed intransigente della Commissione Europea, che sta mandando in malora un settore che era all’avanguardia tecnologica nel mondo, con ricadute anche occupazionali enormi, sia giustificato dall’impatto minimo che le misure previste hanno sul totale delle emissioni? Io credo di no, credo che prima di obbligarci ad usare le vetture elettriche (che a me piacciono molto, sia chiaro…..) avrebbero dovuto lavorare pesantemente sulla generazione di energia e poi sulle strutture di ricarica per fare in modo che il passare all’elettrico non fosse un “obbligo” stabilito per legge, bensì una logica conseguenza di un processo graduale dove anche la formazione delle persone avesse il suo peso. Sbaglio sempre?

          1. Se lei sbagli sempre non lo so. In questo caso sì. L’Unione europea ha un piano di decarbonizzazione basato sull’Accordo di Parigi che fissa un obiettivo, lo stop all’estrazione e all’utilizzo degli idrocarburi, e una data, il 2050, considerata dal mondo scientifico la data limite per evitare che le temperature sul Pianeta oltrepassino i 2 gradi a fine secolo.
            Il piano si chiama Green Deal e contiene misure, strategie e impegni finanziari riguardo a: generazione di energia da fonti rinnovabili, efficientamento energetico, ripristino dei bacini naturali di assorbimento del carbonio, trasporti (tutti), ricerca e sviluppo, rapporti commerciali con i partner extra Ue e via dicendo. E’ un piano organico, coerente e graduale varato nel 2020, quindi con un arco temporale di 30 anni. Il primo pacchetto “Fit for 55” contiene le misure da attuare entro il 2035 perchè producano gli effetti necessari nei 15 anni successivi. Poichè la vita attesa di un veicolo è di 15 anni, cessare la vendita di veicoli a motore endotermico entro il 2035 è la condizione per non averne più in circolazione nel 2050. Niente di dogmatico, ideologico e intransigente. Sottolineare “l’impatto minimo” del settore auto è il classico “benaltrismo”: ogni settore ha un “impatto minimo”, preso a sè. Presi tutti insieme fanno le emissioni zero nel 2050. Tagliando corto: si può essere negazionisti climatici e ignorare indicazioni della scienza e accordi sottoscritti dalla comunità internazionale (lo fece Trump da presidente degli Statu Unici) oppure condividerli e seguirli. Non c’è una terza via.

    4. Per motivi simili, nonostante avessi ordinato una MG ZS elettrica mai arrivata, non ho poi proseguito nell’acquisto di una BEV (virando su una Niro Plugin che al momento uso con soddisfazione come Full Hybrid come la precedente che avevo, in attesa di cambiare casa ove avrò una colonnina).

      L’unico appunto che farei è: perché proprio diesel?
      Le mie auto precedenti rispetto alla Niro HEV sono state GPL (una ancora la uso), più rispettose per l’ambiente ed equiparabili (se non maggiormente convenienti) rispetto al costo del diesel.

  10. Buonasera, io faccio parte di quella categoria che si occupa di proporre soluzioni di risparmio energetico. Posso dire che vedo ogni sorta di situazioni riguardo al fotovoltaico e alla wall box. Molti clienti chiedono una wallbox (specie in box condominiali)per la ricarica notturna dell’auto e sottolineo notturna. Molti di questi non hanno la piu pallida idea dei tempi di ricarica della propria vettura, di come funziona, di cosa vogliono. Altri vogliono la wallbox e poi penseranno all’acquisto della vettura elettrica. Un cliente ha speso 17000,00 euro circa per fotovoltaico + batterie poi circa 2000,00 per una buona Wallbox. Ha venduto la macchina e acquistato una Tesla Model y, successivamente ha chiesto una espansione fotovoltaico e batterie arrivando a 15 kw di accumulo e circa 8 kw di fotovoltaico. Insomma siamo nell’ordine di 80000,00 euro circa. Un impegno notevole tra lmpianti e vettura. Dice che cosi risparmiia circa 3500/4000 euro annui, ma non crede che il futuro della mobilità sia elettrico. Questo è un caso particolare, ma posso dire che ciò che accomuna tutti è il fatto di potere caricare a casa e non fare piu di un tot di km in auto al giorno.Quindi evitare le ricariche alle colonnine. Chi ha tentato di ricaricare outdoor perche costretto e lascia la macchina alla colonnina la sera per poi riprenderla dopo due ore, si dice perplesso e pronto a rinunciare all’elettrico perche per lui é scomodo, complicato e costoso. Per chi fa parecchi km e la ricaria è outdoor, dopo un periodo di prova e riflessione tornano tutti al diesel ancora oggi in quanto unico sistema avvero economico e pratico su certe percorrenze ( proprio perche impossibilitati a ricarcare a casa). Come usufruibilità si intente anche il problema legato all’uso di app di smartphone ecc. Se si vuole ottenere certe “prestazioni” dall’uso della vettura si deve avere dimestichezza anche con questi sistemi oggi comuni, ma non per tutti. “Mi sto stufando tutte le volte di usare questo coso” ( riferito al telefonino). Ci si deve rendere conto che non sono tutti informatici. Non é neanche giusto criticare gli altri perché non si svegliano, come ho letto anche nei commenti su questo portale in alcune occasioni. Molti non vogliono complicazioni in una vita già di per se troppo complicata. L’ansia da ricarica, il tempo necessario sono anche loro fattori che limitano l’uso di queste vetture. Un’altra riflessione é che comunque la si metta, l’endotermica o ibrida anche piccola ti permette spostamenti brevi ma anche lunghi e la vettura é al tuo servizio e l’unica discriminante nella scelta di una auto nuova e’ solo il prezzo e i propri gusti in genere ( diamo per scontato i bassi consumi). “Per il resto se mi girano, faccio il pieno dal benzinaio e in 10 minuti sono in partenza per Napoli da Milano anche con una smart endotermica senza pensare a… cavolo dovevo ricaricarla stanotte”. Lo so cosa frulla nella testa del nerd dell’elettrico che mi legge: “Spieghiamogli a questo che non è così”; ma… “Questo” è il padre di uno che ha preso una bev e vede le “menate che si fa mio figliocon quel tostapane con le ruote, poi siccome la sua macchina è in carica mi tocca portarmelo io con la mia ibrida”. Caro nerd dell’elettrico a questo non fai cambiare idea neanche a spinta; cosa vuoi che gli dica? che non ha ragione?.
    Per l’elettrica, per i motivi sopra citati, gia nella scelta devi fare un sacco di valutazioni, e ci si deve adattare alla vettura e alla sua usufruibilità per utilizzarla. Se cambio lavoro con la Smart endotermica tanto per fare un esempio, e vado piu lontano mi cambia poco se non che spendo un po di piu in carburante. Con l’auto elettrica, per pur bella e poco inquinante che sia, cambia totalmente il modo di concepire l’uso della vettura (oltretutto questa cosa su questo portale è stata ribadita più volte) e tutti, dopo un primo entusiasmo lamentano comunque che si sentono al servizio della vettura e non il contrario (detto anche da qualche nerd dell’elettrico), pur ritenendosi discretamente soddisfatti ( alcuni, altri molto meno). Siamo ancora molto lontani dal poter dire che una elettrica é come una endotermica e si usa come una endotermica. Se poi comunque mettiamo sul piatto della bilancia anche i costi tutto diventa piu difficile. Mi fermo qui. Con questo non voglio dire che le B.E.V. siano pessime vetture, anzi in alcuni casi, dove si rilevano le condizioni ottimali (stile di vita, utilizzo in genere , abitazione propria chilometraggio ottimale ecc.) l’uso di una eletrica è una buonissima soluzione, ma ad oggi i casi “ottimali” non sono tutti i casi esistenti. Voglio quindi solo permettermi di dire che non sono per tutti, non sono (per ora) usufruibili come una endotermica ibrida o non ibrida e non tutti sono informatici, nerd e quant’altro e hanno voglia di avere dei pensieri in più, quindi capiamoli e non critichiamoli , ma lasciamo che facciano le loro scelte. Poi comunque sia é sempre il mercato che nel tempo farà le scelte… sempre.

    1. Questa è la prima volta che finisco le lettura di un commento che sembra un papiro ma non posso che complimentarmi per l’esposizione pacata ma precisa nei dettagli.
      Poi la conclusione è sempre quella “l’auto elettrica non è ancora per tutti”

      1. Probabilmente solo una cosa è per tutti: la tomba.
        E anche su quella ci si divide tra gli interrati, i bruciati, i diamantati..
        Gli unici che hanno la certezza per tutti sono i fanatici, poi ci sono quelli convinti che ci siano soluzioni in generale migliori .

    2. in 8 mesi ha fatto 32.000km con la model 3 (quindi la maggior parte con ricariche outdoor) e non mi passa neanche minimamente per il cervello l’idea di tornare al diesel (o benzina).

  11. Gianluca Parodi

    Quindi io che faccio 50K km anno con la mia Tesla in giro per il nord Italia sono un alieno? E non tornerei mai indietro. Per la cronaca carico al 80% a casa. Non si capisce come uno che ha una Kia EV6, ottima auto che ho provato, non riesca a usarla per fare 30K km…bah

    1. Non sei un alieno, hai semplicemente delle esigenze che ben si adattano all’uso di un’auto elettrica.
      Altri, con chilometraggi anche inferiori, non le hanno.
      Tutto qui.

  12. Giuseppe Borretta

    Si comprava una model 3 long range e l’avrebbe ancora ora.X me ha fatto acquisti sbagliati.

  13. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

    Io vorrei capire meglio come vengono percorsi quei 30 Milà km anno dettagliati in km giorno .
    Da utilizzatore di auto elettrica si sa che il problema sono i km giorno .
    Anche io ho dovuto subire la cecità aziendale di prendere una Lexus NX300 Hybrid ,non plug in , che poi usavo per fare andata e ritorno da Belluno in giornata
    Risultato , un pieno dopo l altro , dato dall elevato consumo e dal minuscolo serbatoio.
    Oggi il ritorno al diesel come scelta aziendale , lo vedo anche nella Mancanza di scaricare ad esempio le cariche a casa del dipendente, mentre non sussistono problemi per scaricare la carta carburante. Ma di questo non se ne occupa nessuno .

  14. DARIO COLOMBO

    Personalmente, la appena uscita model 3 con oltre 700 km di autonomia wltp e la rete Supercharger mi sembra una scelta altrettanto valida, forse sul lungo periodo migliore, non so quanto mercato avrà un diesel usato. Però massimo rispetto per chi fa altre valutazioni.

    1. I diesel sull’usato sono richiestissimi, piuttosto sono le elettriche che non vengono ritirate e se le ritirano lo fanno solo con forti deprezzamento.

  15. Daniele Sacilotto

    Io faccio 30 mila km all’anno con una Mokka-e che in inverno ha 220km di autonomia. Però prendo raramente l’autostrada e ho una percorrenza media giornaliera di 75-100km. Più che sufficiente la ricarica domestica. Secondo me il limite delle elettriche è se uno per lavoro deve fare molta autostrada e, soprattutto, gestendo spesso urgenze o servizio clienti. In quel caso non è la motorizzazione adatta perché non puoi dire al cliente che arrivi più tardi perché devi fermarti 30′ a ricaricare

  16. Roberto Pallaoro

    scrivo perchè anch’io posseggo una KIA EV6 GTline, quindi non la versione più evoluta e con un solo motore. Come ho scritto in un articolo, che avete gentilmente pubblicato, non faccio centinaia di chilometri al giorno, ma sono stato in Calabria questa estate e partendo con il 100% di batteria sono arrivato alle porte di Roma con l’8% di batteria e una media di 18 kWh/100 km. Sono rimasto sorpreso, stupito e soddisfatto dell’auto, per cui rimango sorpreso che un elettronauto come si è dipinto Marco abbia dovuto prendere un diesel, forse vive ed esercita in una zona dove non ci sono colonnine, l’unico motivo che trovo valido. Mi piacerebbe mi rispondesse.

  17. anonimo polemico

    Perdonate l’incredulità… ma perché nessuno mai “torna” al metano o al gpl? Perché questi gas non se li “caca” nessuno e tornano tutti al fottutissimo e puzzolentissimo diesel? Forse perché dell’ambiente non frega un fico secco a nessuno, neppure a chi passa all’elettrico che cerca solo un risparmio economico? In famiglia abbiamo 1 elettrica, 1 ibrida rex, una gpl e una a metano. Ogni 25000 km a gpl spendo meno di 1200 euro compreso un po’ di olio che ne mangia un po’, a metano 7 posti meno di 1900 (più che in passato certo ma va bene lo stesso). E voi puzzoni a diesel quanto spendete? Se dite meno di 2500 secondo me mentite sapendo di mentire

    1. Il metano per autotrazione è morto, 3 auto a metano immatricolate ad Agosto vuol dire mercato finito.
      Il GPL è evidentemente scomodo quanto l’elettrico su percorrenze di quel tipo, ma poi la verità è che dell’ambiente non frega niente a nessuno.

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