A Torino la barca elettrica comunale che navigherà sul Po è made in Finlandia anche se il design rimanda al tradizionale cioccolatino cittadino: il Giandujotto. La gara è stata aggiudicata al cantiere nordico Mente Marine Ltd. E i cantieri italiani?
Finalmente si naviga senza inquinare
L’azienda finlandese ha vinto la gara con una offerta di 1 milione e 318 mila euro. Un risultato che arriva dopo altre procedure che non hanno tagliato il traguardo (ne abbiamo scritto qui), dove avevano presentato proposte la tedesca Ampereship e la norvegese Hydrolift Smart City Ferries.
Come mai questi problemi? A Vaielettrico dal Comune fanno presente la difficoltà del Po: “Serve una barca con la chiglia piatta perché il fiume è poco profondo“. Una esigenza soddisfatta dalla Mente Marine Ltd che opera attraverso il marchio Callboats. Specializzato nelle piccole barche elettriche trasporto passeggeri per i contesti urbani.
Sono i siti dove si ottimizza la scelta elettrica. Una politica iniziata nel 2020 a VAASA come si legge nella loro storia aziendale.
Due batterie da 130 kWh per il battello di Torino
L’alimentazione della barca – progetto della Meccano Engineering di Trieste – è garantita da due gruppi batterie da 130 kWh. La potenza massima disponibile per la ricarica elettrica è di 140 kW. Tempo massimo di ricarica completa 6 ore mentre quella veloce si ferma a 40 minuti. Altri dati li abbiamo scritti qui.
Se il Comune riuscirà a reperire nuovi fondi sarà possibile attraverso questo bando la realizzazione di una seconda imbarcazione.
Grazie alla barca elettrica sarà possibile conoscere la città in modo sostenibile. Senza puzza e rumore .
E gli italiani? A Torino non pervenuti
L’Italia è la patria della nautica internazionale, ma sul fronte elettrico si sconta la concorrenza Nord – Europea con cantieri sul pezzo da tempo.
Merito anche di una politica orientata alle zero emissioni. AD Amsterdam nei canali si navigherà solo in elettrico dal 2025, nei fiordi norvegesi dal 2026. A Stoccolma il Comune ha alzato i limiti di velocità in acqua per sperimentare il traghetto Candela P-12.
Da noi c’è il vuoto a Venezia. Interessante il brand Gardasolar che ha fornito i motori per la barca elettrica sull’Arno a Firenze e messo in acqua l‘ebus elettrico in un lago della Calabria. L’elettrificazione della mobilità sull’acqua è al centro dell’evento organizzato da Vaielettrico con il Comune di Riva del Garda il pomeriggio del 17 settembre. Appuntamento da non perdere.
Sono stato recentemente al lago di Bohinj in Slovenia.
Posto bellissimo, se ci passate, fermatevi e fatevi un giro col battello che fa la spola tra i 2 punti estremi del lago stesso. Arriverete in un campeggio che ha una spiaggia veramente bellissima.
Una volta a bordo del battello scoprirete che:
– l’imbarcazione utilizzata per il servizio è elettrica, di costruzione ed origini tedesche ed ha più di 60 anni (non so dirvi se è nata elettrica, questo non è stato detto nella breve spiegazione data a bordo, in inglese)
– tutta la navigazione sul lago è elettrica, è vietata qualsiasi tipo di imbarcazione a motore termico, grande o piccola che sia
Mi viene da ridere pensando di fare la stessa cosa sui laghi alpini italiani. Certo, non sul Garda, ma su qualche piccolo lago “minore” la si potrebbe provare. che dite?
Mi immagino già le proteste di chi ha la barchetta a naftone…
Salve, interessante progetto, lo sarebbe stato ancor di piu’ se ci fosse un fotovoltaico sul tetto.
Vi manderò poi la foto appena un battello diesel, occuperà abusivamente, lo stallo d’attracco per ricarica.
A forza di “sparare” contro l’a mobilità elettrica (puntando alle auto) ci perdiamo altre notevoli occasioni di fare business persino in settori dove siamo sempre stati forti come la nautica da diporto…
Se entrassimo nella mentalità…non solo vorremmo le auto, i tram, gli autobus, motoscafi e moto d’acqua elettrici .. barche e “vaporetti” sarebbero molto più piacevoli da usare su laghi fiumi e canali…
Eh, ma tu vuoi veramente un’Italia migliore!
Qui invece quello che conta sono i soldi e il potere: gli italiani sono un ripensamento che i governi hanno quando si arriva con le forche alle porte di Roma e, tra un miliardo qua e un miliardo là, ci scappano 100 euro lordi nella tredicesima.
Eh già… provo sempre a migliorare e crederci…
Poi .. gli “italiani” sono un popolo molto variegato…
Non tutti sono distratti…o ragionano “di pancia”…
La Storia poi insegna… certe rivoluzioni ci capitano addosso…anche se non le vogliamo.