Tintarella con ricarica (e parcheggio a scrocco). E’ giusto?

Elba

Tintarella con ricarica programmata e parcheggio a scrocco. Aldo ci chiede se sia giusto. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.  

punto interrogativoBuongiorno, ieri al bar del mare ho ascoltato per caso una conversazione riguardo la ricarica di una vettura elettrica, un signore chiedeva alla compagna quanto tempo pensavano di stare sulla spiaggia così da programmare la ricarica (per ovviamente sfruttare il parcheggio delle colonnine di ricarica). Non sapevo che fosse possibile farlo e se sia giusto. Voi cosa ne pensate? Aldo

Cosa c’è di male nella tintarella con ricarica? Nulla. Rallentarla invece…

Risposta- Per cominciare pensiamo che la sua frase “sfruttare il parcheggio delle colonnine di ricarica” suoni come una gratuita malignità. Ricaricare l’auto elettrica è un diritto – oltre che una necessità – dovunque lo si eserciti e con qualunque modalità. La ricarica si paga, e si paga profumatamente.

Ogni kWh messo in batteria servirà a macinare chilometri senza emettere inquinanti e gas serra: non viene certo sprecato. Se l’auto è comunque ferma, non si spreca  nemmeno tempo. Quindi, ben venga la tintarella con ricarica mentre si sta in spiaggia.

Programmare la ricarica può significare semplicemente calcolare il tempo di connessione stimato, in funzione delle capacità residua della batteria e della potenza accettata dal convertitore di bordo AC/DC. Giusto per evitare che la ricarica si concluda prima di poter liberare lo stallo.

La potenza massima accettata varia a seconda dei modelli fra 7,4 e 11 kW, in rari casi fino a 22 kW. Alcune auto, non tutte, danno anche la possibilità di ridurla, allungando i tempi. Questa sarebbe una scorrettezza, anche se non è perseguibile. Ma nulla ci autorizza a pensare che il signore al bar intendesse questo con la frase che lei ha orecchiato.

 

Visualizza commenti (14)
  1. Ma vi pare che quando voglio fare una giornata di mare rilassante e benefica…..mi devo mettere a fare calcoli, truffare il prossimo, stare attento ai vigili,, ……..??? No, grazie, la vita è altro.

  2. Immaginate una vettura a benzina al distributore che eroga un filo di carburante per prolungare la sosta di ore e poter fare nel frattempo la giornata al mare.
    Le colonnine vanno usate e liberate appena possibile per lasciare spazio ad altri utenti che ne avessero bisogno: questa era la riposta da dare!
    In alcuni commenti già si capisce l’utilizzo italico del servizio!

    1. Mi pare si proprio quanto risposto dalla redazione. La domanda del lettore suonava invece un po’ di rosicata da no watt

  3. Io lo faccio abitualmente sul lungomare di Portovenere.
    Non ci trovo nulla di male, d’altronde se hanno messo la colonnina e riservato due preziosi posti ( in adiacenza sono 2,50€/ora ) è per offrire un servizio , il
    peccato sarebbe non utilizzarla !
    Discorso ben diverso quello di chi mette il cavo collegato all’auto e lo appoggia alla colonnina, facendo finta di caricare.
    Mi è successo di beccarne uno al posto che avevo prenotato con l’applicazione …giustamente l’ho rimproverato.

  4. Marcello Adelfio

    La commistione fra parcheggio e ricarica può determinare una pericolosa conflittualità fra utenti? È questo il senso della segnalazione. Poco importa se si può fare o meno e quanto ciò sia etico. Se in una fase ancora embrionale, almeno in Italia, della mobilità elettrica già si verificano episodi che ne possono compromettere un utilizzo sereno, cosa succederà quando questa sarà la mobilità prioritaria come nei programmi dell’UE? Che si continui a dire che …io tanto ricarico a casa, è solo un modo di mettere la polvere sotto il tappeto, prima o poi verrà fuori.

  5. Tutti i parcheggi un po’ alla volta dovrebbero essere muniti di ricarica se vogliamo passare all elettrico, è assurdo dove ritornare a spostare la macchina

  6. Se la BMW i3 della foto si riferisce alla macchina citata nell’articolo, allora sulla i3 oltre a poter diminuire la potenza di ricarica si possono anche impostare timer con ricarica in orari stabiliti; ad esempio la collego alle 8:00 ma la ricarica la faccio partire alle 8:55 fino alle 12:00 poi tramite la app riprogrammo la partenza alle 12:55 fino a quando mi fa comodo.
    In questo modo si può impegnare la colonnina per tutto il tempo di cui si ha bisogno sfruttando anche i 60 minuti di posteggio gratuito di fine carica.
    E’ una pratica alquanto scorretta verso gli altri automobilisti che hanno necessità di caricare ma teoricamente è possibile.

    1. federicofacchinettimilano

      “teoricamente è possibile” e legalmente non perseguibile, aggiungo.
      Ovviamente è ETICAMENTE SCORRETTO (ma in Italia, cosa andiamo cercando?).

  7. Quando le BEV saranno la maggioranza ,con questo sistema ad orario infinito, prevedo molti feriti gravissimi nelle AC, io caricherò solo nelle HPC non so sa mai.

    1. Paperogiallo

      Quando le BEV saranno la maggioranza, ho seri dubbi che il parcheggio sarà gratuito pur durante la ricarica, ergo problema risolto 😉

  8. Daniele Sacilotto

    Beati coloro che possono farlo perché hanno la funzione sull’auto. Io no e se volessi caricare dalla colonnina fuori dallo stabilimento dove lavoro dovrei a ricarica ultimata chiedere il permesso per uscire, timbrare, spostare la macchina, rientrare e recuperare i minuti persi. Perché lavorando a turno 8 ore continue l’ideale sarebbe caricare a 3kW come a casa invece di 7

  9. Parcheggio a scrocco? caricare su BEC costa 0.65€ a Kwh e se non liberi lo stallo dopo 60 minuti dalla fine della ricarica parte una penale di 0.12€ al minuto. Organizzarsi con i tempi di ricarica è quindi obbligatorio.

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