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Test Tesla in acqua: motore della Model S come fuoribordo

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Il fuoribordo da Tesla Model 3

Test in acqua per Tesla. Il motore di una Tesla Model S è stato utilizzato come fuoribordo elettrico da 350 CV equivalente alimentato da batterie sempre della casa di Eleon Musk. Un lavoro firmato da Hyper Electric Marine che intende produrre fuoribordo con materiali ricondizionati Tesla.

C’è chi ha compiuto il sacrilegio di convertire una Tesla Model 3 in propulsione ibrida, colpa di un ingegnere austriaco (leggi qui), poi il designer Prokop Strnka che ha disegnato il rasa erba Tesla (resta farlocco) oppure c’è chi ha puntato sulla Tesla Station Wagon. Il marchio è come un fertilizzatore e si sente  così parlare di Tesla del mare  o Tesla delle nevi.

Il video del test

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Un progetto Hyper Electric Marine: “Test con 5 prototipi, vola a 52 nodi”

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Il presidente di Hyper Electric Marine Michael Westrick

Dopo aver visto il video abbiamo chiesto maggiori informazioni a Michael Westrick, presidente di Hyper Electric Marine: “Abbiamo costruito cinque prototipi e siamo soddisfatti degli ultimi due in termini di prestazioni e raffreddamento. Il programma di lavoro prevede l’avvio della produzione quest’inverno. Il nostro primo motore ha una potenza nominale di 350 HP (circa 370 effettivi) e spinge uno scafo da 24 piedi (oltre 7 metri) a 52 nodi“.

La batteria? Un pacco Tesla da 74 kWh

L’alimentazione? “Un pacco batterie Tesla Model 3 (74 kWh) sarà posizionato sotto le assi e fornirà energia pari a quella di un serbatoio di gas da 25 galloni (94 litri circa) con un motore a gas Mercury 400R“. Questo il sistema di propulsione a cui si aggiunge un tettuccio solare e un caricatore a spina Tesla 120VAC.

Chi è Hyper Electric Marine

Alcune notizie sulla società si trovano in rete: “Progettiamo e produciamo motori fuoribordo elettrici ad alta potenza, sistemi di controlli digitali e di ricarica e stoccaggio delle batterie“. Hyper Electric Marine è stata fondata nel giugno del 2019 e questi i prodotti principali: “Motori fuoribordo elettrici ad alta potenza, inverter, controller e pacchi batteria a lungo raggio. Si utilizza una tecnologia simile a quella che si trova nei prodotti Tesla“. Queste le lodevoli intenzioni, tutte da verificare con i primi prodotti di serie.

Per ora utilizza materiali di recupero Tesla

Michael Westrick alla domanda sui rapporti con Tesla risponde: “Attualmente utilizziamo motori, inverter e batterie Tesla di recupero. Ho preso contatto con Elon e lui adora il concetto, ma non è ancora disposto a venderci parti nuove, poiché esiste un problema di responsabilità con alta tensione e acqua”. Quindi? “Stiamo procedendo con una grande fornitura di attrezzature di recupero ricondizionate. Tutti i cavi ad alta tensione sono fatti passare attraverso un condotto in alluminio, con il pacco batteria completamente sigillato. Avremo una fornitura per alcuni anni senza problemi, poi mi aspetto di collaborare con Tesla“. 

LEGGI ANCHE: Mitek: il fuoribordo da 5mila euro (con batteria) e E-dock: a Venezia spuntano le colonnine-ormeggio sull’acqua

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18 COMMENTI

  1. Dai commenti leggo che si parla di condizioni normali.
    Ma nella realtà le cose son ben diverse: le avarie dei motori a gasolio o benzina sono molto più frequenti delle automobili.
    E principalmente per lo stesso motivo: carburante sporco, perchè dopo 10 mesi di barca ferma il carburante lascia i detriti.
    Tubi che si spaccano, la girante che si deve sostituire ogni 2 anni…
    Puoi avere il carburante illimitato ma in mare voglio sfidare chiunque non abbia mai avuto problemi di meccanica.
    Il sale corrode tutto.
    Sull’elettrico si ha un motore e una batteria ermetica. Chi è più sicuro fra i due motori se uno deve percorrere 30 miglia? Uno con motore a combustione che ne può fare 60 o uno a motore elettrico che ne fa 40?
    Che poi un motore ausiliario con un paio di cavalli e una tanica da 15 litri è sempre bene avere…

    • Caro Lele i giornali dialogano con tutti come può leggere ogni giorno nei media. Detto questo non c’è scritto da nessuna parte nell’articolo che ci abbiamo parlato – in tal caso gli avremo dedicato almeno una foto e specificato nel titolo come minimo – ma lo sostiene il presidente della società che ha fatto il retrofit sulla barca.

  2. si può anche portare un batteria di scorta minima per rientrare poi se non sei uno sprovveduto sai quando rientrare

    • Poi consideriamo che ogni diportista prudente può usare dei sistemi di previsione che calcolano autonomia e le possibilità di tornare al punto di partenza; naturalmente da guardare quando cambiano le condizioni ambientali

  3. 3se resti senza gasolio sono cavoli, ma se resti senza corrente sul tetto hanno messo dei pannelli, che magari lentamente ricaricano le batterie

    • Marco questa è una soluzione estrema, ma esatta. In una situazione in cui non puoi ricevere soccorsi, difficile ma può capitare, puoi ricaricare e ripartire

    • In una barca da 7 metri puoi riempirti di taniche piene di gasolio e fare ancora moltissimi chilometri. In quella elettrica cosa ti porti,altri motori? Che genio.

      • Dai Anon che “piacere” però navigare con le taniche di gasolio, speriamo di vederle sparire il prima possibile.

        • Anche se non ti riempie di taniche, metti in un gavone 1 tanica da 25 litri e in emergenza rientri tranquillamente con i tuoi mezzi.

  4. Prima testate l’affidabilità e l’autonomia perché in mare non ci sono aree di servizio o piazzole di emergenza.

    • Lo stesso discorso caro Daniel vale per le barche termiche, a volte finisce il carburante. Questo è un test e come tale va validato… ma ci sono decine e decine di barche elettriche omologate dalle autorità e in commercio

      • Con ka differenza che il rifornimento d’emergenza al largo non è nulla di complicato nel termico, mentre nell’elettrico è leggermente più complicato…forse il traino sarà l’unica soluzione..

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