Il presidente della Toyota, Akio Toyoda, con il premier giapponese Fumio Kishida.
Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità?Entra qui e abbonati a Vaielettrico Premium
-
-
-
-
Test di certificazione falsificati, altri guai in Giappone per Toyota e altri quattro produttori di automobili e due ruote. Sono Honda, Suzuki, Mazda e Yamaha.
Akio Toyoda, presidente del gruppo Toyota.
Test di emissioni falsificati, nuovo scandalo in Giappone
Con l’accusa di avere falsificato i test di certificazione di alcuni dei loro modelli, queste 5 notissime marche sono state messe sotto inchiesta dal ministero dei Trasporti giapponese. La vicenda ricorda quella che ha già scossoil produttore di mini-veicoli Daihatsu, filiale della Toyota, che è stata costretta a sospendere tutta la sua produzione in patria. Ed è stata in grado di riprenderla completamente solo dal mese scorso. In seguito allo scandalo, a gennaio il Ministero dei trasporti aveva chiesto ad altre 85 aziende del settore automotive operanti in Giappone di verificare se le loro pratiche di certificazione fossero conformi agli standard nazionali. E ha verificato appunto che cinque di loro avevano riscontrato e denunciato casi di frode, informa l’agenzia Radiocor- Il Sole 24 Ore.
Il ministero sospende le consegne dei modelli interessati
Il ministero dei Trasporti ha ordinato a questi cinque produttori di sospendere le consegne dei modelli interessati. Questo fino a quando non sarà verificata la conformità dei loro test di certificazione, dopo aver ispezionato i loro siti di produzione. Duro il commento del ministero. Le autorità hanno fatto sapere che, dopo il caso Daihatsu “è estremamente deplorevole che siano stati scoperti altri illeciti. Perché le azioni fraudolente legate alle richieste di certificazione dei modelli minano la fiducia degli utenti. E scuotono le fondamenta stesse del sistema di certificazione dei veicoli“. In pratica tutto il made in Japan dell’automotive, ad esclusione di Nissan, è coinvolta nella vicenda. E per la Toyota è l’enno scandalo dopo quelli delle emissioni manipolate. Pochi giorni fa l’azienda di proprietà della famiglia Toyoda ha annunciato l’arrivo di nuovi motori ibridi di minor peso e volume, ma con maggiori prestazioni.
A me piacerebbe che le procedure omologative venissero convalidate da test fatti comprando random una vettura identica in una qualsiasi concessionaria…. tanto per vedere che risultati saltan fuori tra modello presentato al test e quello in vendita….
…a parte la “fiammata” di ordini accumulati… dopo potranno festeggiare il fatto che “senza incentivi l’elettrico non lo vuole nessuno” …
poi si guarda a fine estate i dati vendita europei…. e si vede come siamo messi noi italiani….
(anche se le seg. B/C interessanti arriveranno in consegna dopo l’estate…ed i conti andranno caso mai fatti dopo il primo trim. 2025 … giusto per avere dati più indicativi)
Il maggiore quotidiano economico italiano riporta: “Le richieste di certificazione per queste auto includevano «dati inadeguati» nei test di protezione dei pedoni e degli occupanti del veicolo, o «errori nei crash test».” e “secondo Toyota «non sussistono violazioni di leggi e regolamenti. Di conseguenza, non è necessario interrompere l’utilizzo dei veicoli in questione». Ancora “Toyota ha inoltre affermato che sta ancora indagando su questioni relative all’efficienza del carburante e alle emissioni dei veicoli, con l’obiettivo di completare l’indagine entro la fine di giugno.” Ma voi scrivete “per la Toyota è l’ennesimi scandalo sul tema delle emissioni manipolate”. Mi pare che voi ed il quotidiano abbiate una visone diversa di quanto accaduto.
Al di la dei commenti sarcastici che lasciano il tempo che trovano, se lei ha informazioni più precise credo che sarebbe nell’interesse di tutti se le condividesse. Al momento Toyota sostiene pubblicamente quanto ho scritto sopra.
Giusto per completezza di informazione:
“ il locale ministero dei Trasporti ha annunciato che condurrà delle ispezioni alla sede centrale di Toyota per sospette irregolarità nei test di certificazione di alcuni modelli di auto del marchio. L’affaire riguarderebbe anche altri costruttori tra cui Honda, Mazda, Suzuki e Yamaha. Intanto Toyota ha già ordinato lo stop alla vendita e alle consegne di tre modelli fabbricati in Giappone (altri quattro, ugualmente coinvolti, non vengono più prodotti) in quanto testati utilizzando metodi diversi dagli standard governativi, con richieste di certificazione che includevano dati inadeguati nei test di protezione dei pedoni e degli occupanti del veicolo, oppure errori nei crash test.”
Ecco perché non vuole investire in EV, perché sta ingannando il mondo intero facendo credere che i loro motori sono i migliori… capaci tutti di bluffare… adesso deve rincorrere la concorrenza perché ha perso terreno con le bev… e la gente ancora a premiare queste aziende truffaldine comprando i loro prodotti… vedasi il dieselgate con VW…
Non c’entra nulla il motore. Le case coinvolte sono Toyota, Honda, Suzuki e Mazda. L’unico caso relativo al motore riguarda il produttore Mazda che avrebbe modificato il firmware della ecu della MX-5 RF roadster (si parla solo della RF al momento, ovvero la versione con hardtop) e della Mazda2 durante i test.
Poi è chiaro che nel momento in cui subentrano gli ispettori, andando a spulciare tutte le carte, potrebbero trovare irregolarità anche su altri fronti, ma per il momento i problemi riguardano altri aspetti. In particolare, oltre a Toyota (si parla solo dei test di sicurezza sulla produzione giapponese), il problema di Honda è circoscritto ai decibel certificati (rumorosità dei motori) e Suzuki agli spazi di frenata della Alto nella versione LCV che, in un test, avrebbero superato i limiti previsti dalla legge locale.
Da quello che si legge, il problema non riguarda la produzione europea ma solo quella giapponese. I 3 modelli sono Corolla Fielder, Corolla Axio e Yaris Cross, mentre Crown, Isis, Sienta e Lexus RX sono modelli fuori produzione. Sempre secondo le prime indiscrezioni, la “violazione” che ha portato alla sospensione cautelativa delle vendite riguarderebbe i test interni di sicurezza che servono per certificare la protezione pedoni e passeggeri.
Alla fine imparano tutti dai peggiori.
Ormai i veri giapponesi non ci sono più.
A me piacerebbe che le procedure omologative venissero convalidate da test fatti comprando random una vettura identica in una qualsiasi concessionaria…. tanto per vedere che risultati saltan fuori tra modello presentato al test e quello in vendita….
Massimo, sono rimasti 50mln alle elettriche, lo so che sono fuori tema ma un articolo su questa riffa chiamata incentivi che durerà 12h lo vedremo?
Stasera saranno già finiti, mentre le ICE dureranno una settimana ad occhio.
…a parte la “fiammata” di ordini accumulati… dopo potranno festeggiare il fatto che “senza incentivi l’elettrico non lo vuole nessuno” …
poi si guarda a fine estate i dati vendita europei…. e si vede come siamo messi noi italiani….
(anche se le seg. B/C interessanti arriveranno in consegna dopo l’estate…ed i conti andranno caso mai fatti dopo il primo trim. 2025 … giusto per avere dati più indicativi)
Toyota, ottima notizia questa , il CEO converrà che con le BEV questi “piccoli incidenti” non succederebbero.
Invece si, sotto puoi leggere perchè.
Il maggiore quotidiano economico italiano riporta: “Le richieste di certificazione per queste auto includevano «dati inadeguati» nei test di protezione dei pedoni e degli occupanti del veicolo, o «errori nei crash test».” e “secondo Toyota «non sussistono violazioni di leggi e regolamenti. Di conseguenza, non è necessario interrompere l’utilizzo dei veicoli in questione». Ancora “Toyota ha inoltre affermato che sta ancora indagando su questioni relative all’efficienza del carburante e alle emissioni dei veicoli, con l’obiettivo di completare l’indagine entro la fine di giugno.” Ma voi scrivete “per la Toyota è l’ennesimi scandalo sul tema delle emissioni manipolate”. Mi pare che voi ed il quotidiano abbiate una visone diversa di quanto accaduto.
praticamente “il maggiore quotidiano economico italiano” ha chiesto all’oste com’è il vino?…
Al di la dei commenti sarcastici che lasciano il tempo che trovano, se lei ha informazioni più precise credo che sarebbe nell’interesse di tutti se le condividesse. Al momento Toyota sostiene pubblicamente quanto ho scritto sopra.
Giusto per completezza di informazione:
“ il locale ministero dei Trasporti ha annunciato che condurrà delle ispezioni alla sede centrale di Toyota per sospette irregolarità nei test di certificazione di alcuni modelli di auto del marchio. L’affaire riguarderebbe anche altri costruttori tra cui Honda, Mazda, Suzuki e Yamaha. Intanto Toyota ha già ordinato lo stop alla vendita e alle consegne di tre modelli fabbricati in Giappone (altri quattro, ugualmente coinvolti, non vengono più prodotti) in quanto testati utilizzando metodi diversi dagli standard governativi, con richieste di certificazione che includevano dati inadeguati nei test di protezione dei pedoni e degli occupanti del veicolo, oppure errori nei crash test.”
Ecco perché non vuole investire in EV, perché sta ingannando il mondo intero facendo credere che i loro motori sono i migliori… capaci tutti di bluffare… adesso deve rincorrere la concorrenza perché ha perso terreno con le bev… e la gente ancora a premiare queste aziende truffaldine comprando i loro prodotti… vedasi il dieselgate con VW…
Non c’entra nulla il motore. Le case coinvolte sono Toyota, Honda, Suzuki e Mazda. L’unico caso relativo al motore riguarda il produttore Mazda che avrebbe modificato il firmware della ecu della MX-5 RF roadster (si parla solo della RF al momento, ovvero la versione con hardtop) e della Mazda2 durante i test.
Poi è chiaro che nel momento in cui subentrano gli ispettori, andando a spulciare tutte le carte, potrebbero trovare irregolarità anche su altri fronti, ma per il momento i problemi riguardano altri aspetti. In particolare, oltre a Toyota (si parla solo dei test di sicurezza sulla produzione giapponese), il problema di Honda è circoscritto ai decibel certificati (rumorosità dei motori) e Suzuki agli spazi di frenata della Alto nella versione LCV che, in un test, avrebbero superato i limiti previsti dalla legge locale.
Da quello che si legge, il problema non riguarda la produzione europea ma solo quella giapponese. I 3 modelli sono Corolla Fielder, Corolla Axio e Yaris Cross, mentre Crown, Isis, Sienta e Lexus RX sono modelli fuori produzione. Sempre secondo le prime indiscrezioni, la “violazione” che ha portato alla sospensione cautelativa delle vendite riguarderebbe i test interni di sicurezza che servono per certificare la protezione pedoni e passeggeri.
Un problema che non affligge l’Europa dove, tra l’altro, Toyota da sempre primeggia nei test indipendenti Euro’NCap, dove si va dalle 4 stelle della citycar Aygo X alle 5 stelle del resto della gamma [ https://www.euroncap.com/en/ratings-rewards/latest-safety-ratings/#?selectedMake=7316&selectedMakeName=Toyota&selectedModel=0&selectedStar=&includeFullSafetyPackage=true&includeStandardSafetyPackage=true&selectedModelName=All&selectedProtocols=51097,49446,45155,41776,40302,34803&selectedClasses=1202,1199,1201,1196,1205,1203,1198,1179,40250,1197,1204,1180,34736,44997&allClasses=true&allProtocols=false&allDriverAssistanceTechnologies=false&selectedDriverAssistanceTechnologies=&thirdRowFitment=false ].