TEST – Dacia Spring: piccola, leggera ed economica

La Dacia Spring 2024 è leggera in tutto: nella sostanza, nella guida e soprattutto nel prezzo. La perfetta compagna elettrica per la città.

Dacia Spring si rinnova, ma lo fa per valorizzare le qualità che le hanno portato tanto successo. La Spring – quella lanciata nel 2021 – è stata infatti la terza auto elettrica più venduta in Europa. Con la nuova versione si è puntato sulle stesse caratteristiche vincenti: leggerezza, dimensioni ridotte e prezzo competitivo. Tradotto in numeri: un peso intorno ai 1.000 kg, una lunghezza di 3metri e 70 e un prezzo che parte da 17.900 euro.

Nuovo design

Tra la versione 2021 e quella 2024, Dacia ha lavorato molto sul design della carrozzeria. La nuova Spring ha linee decisamente più contemporanee, un po’ più spigolose e sul tettuccio scompaiono le sbarre. Ricorda un po’ un SUV in miniatura. L’anteriore con i fanali a Y e una linea che congiunge i gruppi ottici è uguale a quello della Duster e al centro troviamo le lettere DC, consonanti di Dacia. Proprio sotto al logo è nascosta la presa per la ricarica. Nella parte bassa, sia davanti che dietro, spiccano adesivi con un disegno che vogliono ricorda le mappe di una città: una dichiarazione d’intenti piuttosto chiara.

Spazi e volumi interni

I cambiamenti più importanti però li abbiamo negli interni. Sono stati riprogettati i volumi per migliorare l’abitabilità e per guadagnare anche spazio di carico. Il bagagliaio ora è più grande del 6% e raggiunge i 308 litri. C’è poi un secondo spazio di stivaggio opzionale di circa 30 litri anche sotto al cofano, comodo per il cavo di ricarica visto che la presa è proprio davanti.

Gli spazi all’interno non sono male, soprattutto davanti. Un po’ più costretti invece i passeggeri sul sedile posteriore. Dacia ha lavorato tanto e bene sulla cura estetica, proponendo un schema cromatico sia su sedili, portiere che in plancia. Nella sua semplicità, è molto gradevole e anche la qualità dei materiali è più che accettabile. Al centro della plancia domina un display da 10 pollici per l’infotainment e uno da 7 lato guida. Restano i tasti fisici per regolare la climatizzazione, l’alza cristalli e le frecce d’emergenza. Nuovo anche il volante che nella versione 2024 è regolabile in altezza.

Motori e allestimenti

Due “motorizzazioni” disponibili: una da 45 cavalli e l’altra da 65, e due anche gli allestimenti, Expression ed Extreme. Expression permette di scegliere tra le due motorizzazioni e tra cerchi da 14 o 15 pollici, mentre invece l’Extreme sarà disponibile solo con il motore da 65 cavalli e i cerchi da 15″.

Come va?

La prima cosa che stupisce è l’accelerazione. Con uno 0-100 km/h in 20 secondi (o in 14″ per la versione più potente) ci si aspetterebbe uno scatto meno pronto. La Spring invece, pur non essendo bruciante, se la cava abbastanza bene soprattutto sullo 0-50 km/h. La guidabilità è piuttosto buona, lo sterzo è diretto, anche se non impeccabile e un po’ troppo sensibile, soprattutto alle velocità medio-alte. Per le manovre invece è perfetto visto che ha un raggio di sterzata di soli 4,8 metri. Buona la frenata che è incisiva e progressiva per senza “mordere” esageratamente. Se contestualizziamo il tutto in un utilizzo urbano e anche in considerazione del prezzo, non si può pretendere moto di più da questa Spring.

Batteria, autonomia e ricarica

Dacia ha pensato a questa Spring come a un veicolo per muoversi in città, prediligendo leggerezza e contenimento dei consumi. Per farlo ha confermato la batteria da 26,8 kWh che garantisce circa 230 km di autonomia. I consumi medi su ciclo misto sono infatti di 13,5 kWh per 100 km.

Può essere ricaricata in corrente alternata fino a una velocità massima di 7 kW oppure in corrente continua a 30 kW, ma per farlo bisogna acquistare il caricatore rapido come optional a 600 euro. In questo secondo caso per passare dal 20 all’80% servono circa 45 minuti.

In conclusione…

Questa Spring conferma le doti light della versione precedente. Light, in tutti i sensi: nella sostanza e nel prezzo. Si parte infatti da 17.900 € per la versione base da 45 cv per arrivare a 19.900 € per quella top di gamma. Il rapporto qualità prezzo di questa Spring è davvero vantaggioso ed è un’auto da tenere assolutamente in considerazione per gli spostamenti cittadini.

Visualizza commenti (13)
  1. /// Il rapporto qualità prezzo di questa Spring è davvero vantaggioso ///

    No, mi spiace. No ma assolutamente no. Basta. Basta spalleggiare questi signori che stanno lucrando da morire sulla pelle dei consumatori.

    Oggi è uscito un articolo incredibile che non mi sarei mai aspettato da una rivista italiana d’auto vicina al mondo elettrico. E sui prezzi la pensa come me. La rivista ricostruisce con metodo ciò che è successo: in occasione della pandemia, con la scusa della difficoltà di approvvigionamento di determinati componenti, i prezzi delle auto sono schizzati alle stelle. Poi le case automobilistiche hanno visto che così i loro guadagni sono aumentati sensibilmente pur vendendo meno auto e ora che si trovano bene col nuovo status quo non vogliono più tornare ai margini pre-covid, nonostante l’emergenza è terminata. Ho apprezzato quell’articolo perché per la prima volta qualcuno ha scritto una sacrosanta verità. E quindi occorre essere conseguenti: basta accarezzare i produttori per prezzi non onesti applicati senza alcun pretesto. Se tutti i giornali iniziassero a parlare di prezzi esagerati e sbagliati forse qualcosa cambierebbe.

    Ma se davanti a un’automobilina come questa venduta al triplo del suo costo di produzione scatta l’ola e l’applauso, allora alla Grande Panda a 25000 euro tocca il baciamano e alla Renault 5 a 34000 euro tocca insistere per pagarla di più perché altrimenti è regalata.

    Altro che ok il prezzo è giusto. Il prezzo è proprio sbagliato, anche per questa Dacia: dovrebbe costare la metà per quello che offre e invece costa 20000 euro (a proposito, sappiamo come va questo nuovo modello nei crash test? Perché l’ultimo aveva solo una stella …).

    1. Non voglio fare lo “sborone”…ma l’ ho sempre scritto pure io che il brutto “andazzo” dei prezzi auto (BEV o ICE) era stato artatamente gonfiato…i governi europei poi hanno sbagliato a fornire incentivi alla vendita, perché hanno dato un aiuto di stato alle aziende mascherato da contributi all’ acquisto..in Italia poi pure “aggiustati” su vetture per niente ecologiche (causa ricatto occupazionale)…e.giustificato dicendo che tanto andavano a sostituire vetture ancora più inquinanti…

      In Europa se volessero veramente favorire lo sviluppo di produzioni tecnologicamente al livello dei cinesi dovrebbero copiare le loro scelte di indirizzo industriale ed energetico.. costringendo ad un sano confronto sulle capacità progettuali (tutta l’ elettronica di consumo o automotive è di produzione asiatica…ma Senza i progettisti occidentali USA/EU i cinesi non sono in grado di produrre alcunché di paragonabile…vedi recenti sanzioni e restrizioni a tecnologie e brevetti microchip 3nm e macchinari ASML .. relegando SMIC e clienti (Huawei, ZTE) ad arrangiarsi con prodotti indietro di anni…

      1. Sì, hai ragione, gli incentivi hanno aiutato a drogare il mercato e ad abituarlo ai prezzi assurdi delle elettriche. In un mercato normale questi prezzi sarebbero dovuti scendere, ma la droga dei guadagni facili ha creato assuefazione nei cda di queste aziende e indietro non vogliono tornare. Ormai il posizionamento è chiaro e netto: elettriche regine del premium, benzina e ibride per tutti gli altri e morte dei modelli più economici per far impennare i prezzi anche lì.

        Non possiamo contare sull’intervento del garante del mercato perché non ci sono prove di un cartello sui prezzi (il cartello c’è ma potrebbe essere nato anche senza accordi diretti) ma la politica europea lo favorisce anziché combatterlo. La Von Der Leyen è stata veramente la peggiore politica europea per quello che ha combinato al mondo dell’automotive …

        1. A parziale “giustificazione” di chi deve portare grandi utili in bilancio e conseguenti ricchi dividendi agli azionisti… c’è da dire che oramai c’ è troppa finanziarizzazione delle società quotate… A volte per formare anche solo “quanto previsto” o solo “poco meglio” causa tracolli in borsa (ne.ricordo 1 clamoroso anni fa di Apple ..che col nuovo modello aveva fatto “solo” +20% !..)
          Attualmente ci sono diversi titoli con prestazioni esagerate (legate ad I A. ,new tech o armamenti ) che potrebbero spostare l’interesse degli investitori ed il supporto delle banche dai progetti automotive che richiedono tempi medio lunghi per investimenti elevati…e oramai bassi ritorni se ci si confronta apertamente coi cinesi..partiti 15 anni prima…
          Tutto il resto è…rapina legalizzata…

    2. Leonardo (R)

      L’effetto “bassi volumi e prezzi alti” capitato alle auto è capitato anche ai prezzi delle ricariche (in Italia in particolare, grazie a un mercato ancora immaturo, investimenti sbagliati, scelte politiche).
      Con l’ibridazione sempre più scelta da alcuni produttori e da troppi clienti lo stesso effetto, è soltanto questione di tempo, dovrà avvenire anche sui combustibili, non credo ci siano grandi possibilità all’opposto.

  2. Si da città puó andare bene se portata a casa a 8000 euro. Un giorno ho fatto vedere il vecchio modello a mia moglie e la risposta é stata secca:No, no, mi tengo la mia Lancia Musa a metano, é piú carina e piú spaziosa…..

  3. Presa per la signora che fa circa 450-500 km al mese, tutti rigorosamente in città (per l’ autostrada c’è l’ altra auto), per spostamenti Scuola-piscina-nonni-spesa… con gli incentivi portata via a poco piu di 8k euro… speriamo bene…

    1. antonio gobbo

      si se rottama una euro 0-1 e in famiglja hanno un ISEE sotto i 30k (mia figlia è di 2000 euro sotto col suo compgo 30k non li vedono neanche) per cui torniamo sui 6000 _ 8000 di sconto che è più tealistico e siamo a 10 o 12 per quella più seria, peccato che ora i bonus siano finiti e i prossimi non si se e wuando ci saranno, se poi percaso non ha il box ma deve ricaricare alle colonnnne bhe il confonto con una sandero a GPL non regge più ne come potenza, ne come autonomia ne come tempi e facilità di riarica.

  4. antonio gobbo

    come dice il titolo è una macchina per città (soprattutto se uno può ricaricarla a casa) con una velocità di punta fi 125km/h e un autonomia teorica di poco più di 200 km (ovviamente non di certo a 120km/h) l’autostrada non è certo la sua carreggiata ideale e se si volesse fare un viaggio appena un pò lunghetto … bhe meglio andare im treno. poi se uno la usa solo per andare al lavoro (vivjno si jntende) o entrare nelle ZTL … bhe certo potrebbe andare più che bene, ma pensare che un giovane che volesse usarla anche per farsi qualche we al mare o ai monti … bhe meglio che a quel prezzo si prenda un buon usato e monti il GPL se vuol risparmiare.

    1. come vetturetta da città anche io la vedo “centrata”, soprattutto come seconda auto per chi in famiglia ha già l’auto da viaggio …
      per i “giovani” (o “diversamente giovani”, ossia i pensionati) penso che continueranno a guardala passare… e si rivolgeranno all’usato “buono” (con pazienza e perizia si trova sempre un buon affare).
      Sul fatto di montare impianti GPL la vedo un po’ più dura… magari è “consigliabile” solo a coloro che dovranno aspettare ancora a lungo il cambio vettura e devono fare molti km anno per ammortizzare i maggiori costi di installazione impianto e gestione della doppia alimentazione.

      1. antonio Gobbo

        costi di installazione ? col bonus un impianto costa 1100 euro e col GPL,a 0.65 euro al litro in un anno masdimo anno e mezzo lo hai ammortizzato

        1. non ricordo chi scriveva “mai più nessun incentivo auto con le mie tasse” “chi vuole se la paga”,

          però poi il bonus impianto gas invece va bene, banalmente perchè è una cosa che già ti piace di più? dai si scherza, saluti 😉

          1. Per 30 anni mi sono occupato di far installare impianti a metano e GPL su veicoli di clienti privati e aziendali. Pur riconoscendo che in taluni casi un buon impianto nel giusto contesto d’uso può portare a discreti risparmi e un livello di inquinamento inferiore rispetto alla motorizzazione “di partenza” non mi sono mai piaciuti… perché ne ho sempre visto le problematiche in assistenza, le inc**zz** dei meccanici e tech che dovevano risolvere..e ogni tanto pure “incidenti” anche seri; la mia zona è molto servita…anche col metano..ci sono tantissime auto..anche piuttosto vecchie e poco manutenzionate ..che ogni tanto vanno “arrosto” 🔥🧑‍🚒 ..1 o 2 l’ anno anche su una salita in autostrada…a me non sono mai piaciute per i rischi che comportano ed ho sempre scelto vetture a gasolio (7 di fila..tutte le evoluzioni) prima di avere la conferma che erano causa di pericolose emissioni PMx, NOx etc a valori poi ben oltre il valore omologato (e dopo lo scandalo “diesel gate” tutte le OEM han fatto zitte zitte riprogrammazioni ai clienti in officina (mi son trovato bene 3 auto “modificate” all’ insaputa pure dei tech in off. pur non origine Audi VW).
            Ora poi dovremo aspettare i primi dati ufficiali del nuovo satellite di rilevazione perdite gas e flaring dagli impianti di estrazione, trasporto e stoccaggio…e non ci sarà sicuramente nulla di buono da aspettarsi…non a caso la commissione EU ha riconfermato l’ obiettivo di eliminare pure le caldaie a gas dalle case (oltre che le residue a gasolio) ..ed anche di “quelle” le recenti cronache riportano anche nella mia zona diversi “incidenti” 💥🧑‍🚒con vari morti.
            Inutile dire che se d’ inverno la mia bolletta elettrica di casa è salita da 50€ a bimestre a 80€ al mese (x 3 o 4 mesi) usando PdC + BEV a me non dispiace…mi sento pure più sicuro…

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