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Tesla va veloce: record di consegne nel 2019

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Tesla va veloce e annuncia un nuovo record di consegne nell’ultimo trimestre del 2019. Vendute 112 mila macchine. Il record precedente era stato di 97 mila consegne nel terzo trimestre dell’anno scorso.

Tesla va veloce: 112 mila auto vendute solo negli ultimi 3 mesi

Mamma Maye con Elon Musk.

Gli analisti finanziari si chiedevano se Tesla sarebbe riuscita a tagliare il traguardo delle 100 mila macchine vendute in un trimestre. Lo stesso patron Elon Musk, con mamma Maye, aveva passato l’ultimo giorno dell’anno nello store della fabbrica di Fremont per dare supporto agli addetti alle vendite. Con il 31 dicembre, negli Usa infatti scadeva l’incentivo federale per l’acquisto delle auto elettriche e c’era un sacco di ordini da evadere (guarda l’articolo). Ma Tesla è andata ben al di là delle 100 mila consegne, grazie alla spinta del Model 3, acquistata da a 92.550 clienti.

Nel 2019 consegnate 367.500 macchine

Tesla va veloce

Produzione 4°trim.  2019 Consegne 4°trim.2019 Totale auto consegnate nel 2019
Model S/X 17.933 19.450
Model 3 86.958 92.550 Fonte: Tesla.com
Totale 104,891 112,000 367.500

Ma il numero che impressiona di più, chiaramente, riguarda le auto vendute nell’intero 2019: siamo a quota 367.500, con un aumento del 50% sul 2018. Il merito, naturalmente, è da ascriversi al Model 3, che ormai vale l’83% delle vendite globali di Tesla. E continua a macinare nuovi record (in Italia, un piccolo mercato per l’elettrico, nel 2019 ne sono state vendute quasi 2 mila, qui il dettaglio). Tesla, peraltro, avverte che i dati sulle consegne globali sono una stima prudenziale, che potrebbe salire fino allo 0,5% con il consuntivo definitivo.

La festa nella Gigafactory di Shangai per l’uscita delle prime Model 3 prodotte.

E ora per il 2020 la barra è sul mezzo milione di clienti. Puntando sul fatto che sta entrando a pieno regime la Gigafactory di Shangai, che ha già prodotto le prime mille vetture. Ed è già in grado, con le prime settimane dell’anno, di sfornare 3 mila Model 3 a settimana.

Il titolo sale ancora e c’è chi si è bruciato le dita…

Sono tutte notizie che continuano a premiare il titolo Tesla. A Wall Street, subito dopo l’annuncio delle vendite nel 4° trimestre, il titolo guadagnava un altro 4% a 447 dollari (qui le quotazioni aggiornate). I continui rialzi stanno bruciando le dita ai tanti investitori che avevano scommesso su un imminente crollo del titolo Tesla. Ovvero i famosi “shortisti” con i quali ha spesso polemizzato lo stesso Elon Musk.

Alberto Forchielli

Tra questi c’è anche un imprenditore italiano con interessi in tutto il mondo, Alberto Forchielli, piuttosto noto anche come opioninista televisivo. Con molto fair-play Forchielli ha ammesso di essersi sbagliato, scrivendo su Twitter: Tesla fa record di consegne e di utili e sconfigge sonoramente gli shortisti (tra cui tristemente siede il sottoscritto). Devo ammettere che Musk è una spanna sopra tutti e che questa decade vedrà il trionfo dell’elettrico“. Allegando la prima pagina del Wall Street Journal dall’eloquente titolo: “Tesla affronta nuove sfide dopo aver battuto gli obiettivi di vendita”.

wsj

 

 

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15 COMMENTI

  1. 1) chi produce localmente le batterie per MIC 3? era scritto su Teslarati ed anche su InsideEv che le batterie Panasonic sono solamente assemblate localmente, da qui il costo elevato e da qui l’articolo della riduzione del 20% del costo della MIC 3 al momento in cui la produzione sarà locale. Chiedo di nuovo: chi produce le batterie per Tesla MIC 3? che tecnologie usa, visto che quelle su Model 3 sono proprietarie di Panasonic?

    2)
    vendite NIO:
    https://www.formulapassion.it/automoto/mondoauto/nio-rischio-chiusura-nel-2020-nuovo-suv-bilancio-in-rosso-elettrico-cinese-474179.html
    vendite BYD:
    https://insideevs.com/news/383522/byd-plugin-ev-sales-china-october-2019/
    https://www.reuters.com/article/us-byd-results/buffett-backed-byd-warns-on-2019-profit-as-chinese-market-contracts-idUSKBN1X81MW
    vendite XPENG:
    http://carsalesbase.com/china-car-sales-data/xpeng/

    non è che ho detto quelle cose per polemica, sono fatti. Puoi pure illuderti che Greta sia un genio invece che una bambina handicappata con la sindrome di Asperger incapace di andare a scuola con profitto, non sono affari miei, però i numeri parlano di una NIO sull’orlo del fallimento, una BYD che sarà l’unica a sopravvivere ed una Xpeng i cui numeri sono irrilevanti.

    “la Cina non viene più riconosciuta come assemblatore ora ma come innovatore del mercato. Il mercato cinese specialmente quello elettrico, non è in piena crisi e nessun economista che si rispetti se ne esce fuori con questo dato”
    Ecco il dato:
    https://cleantechnica.com/2019/11/21/china-ev-sales-report-gac-aion-s-the-only-ray-of-light-in-a-depressed-market/
    Mercato in strapiena crisi ad oggi.
    e che la Cina non sia più un assemblatore ma un innovatore mi viene qualche dubbio, visti i prodotti che escono dalle fabbriche cinesi.

    3) “il mistero degli economisti moderni è la Cina e come è riuscita a portare 700 milioni di persone dallo stato di povertà alla classe media quindi sono tutti li che “sperano” che la Cina abbia gonfiato i risultati perchè tutti i modelli attuali non ci capiscono nulla.”
    non è un mistero, è solo grazie agli investimenti stranieri diretti che l’economia cinese è cresciuta, la maggior parte dei numeri sono lì e facilmente interpretabili. in fondo è già successo prima con i paesi europei, il giappone, la corea, taiwan e le varie tigri asiatiche. L’economia dirigista cinese ha copiato questi modelli, nè più nè meno. Il fatto di essere una dittatura “aiuta” (come è successo con Singapore che è una semi-dittatura) a non perdere l’obiettivo. Certo lo stato “socialista” della dittatura cinese non garantisce nè copertura sanitaria nè pensione. poi la dittatura gonfia i numeri per propaganda, ed anche questo sta nelle regole del gioco.
    “Il ritiro di Trump dal protocollo di Parigi ha tolto la figura dell’America come dominante nel campo dell’innovazione e sostenibilità”
    Opinione divertente, non vedo l’ora di vedere gli ecologisti trasferirsi nella “ecologica” Cina e lasciare gli USA di Trump…
    “La Cina, seppur inquini più di tutti e stia cementificando l’Africa è il leader ora nel mercato della generazione elettrica solare e dell’EV.”
    non è essere leader se hai in programma 148 centrali a carbone… non è essere leader se per produrre i pannelli fotovoltaici usi il carbone, usi lavoratori-schiavi sottopagati, usi tecniche produttive che inquinano suolo, aria ed acqua. Sei leader se produci in modo pulito e paghi i lavoratori con stipendi oltre la media, vedi TeslaSolar.
    “Non stupiamoci se i brand tedeschi falliranno e tra 10 anni il 90% del mercato europeo sarà fatto di EV cinesi perchè questo è l’andamento anche secondo Detroit e tutti si stanno aspettando il crollo del diesel nel 2020”
    diciamocelo, io non ho un diesel e l’unico motivo per cui non lo compro è solo perchè leggi assurde pretendono di modificare le mie esigenze secondo le mode politiche di gruppi di interesse potentissimi e ricchissimi come Rotschild, Jp Morgan, Morgan stanley, Black Rock, Bloomberg, tutti entrati nel mercato della vendita dei carbon tax credits. Solo FCA paga un miliardo di dollari a Tesla per una cosa che non esiste come l’inquinamento da CO2 quando la CO2 non inquina ma è fonte di vita e cibo per le piante. Detto questo, vedremo. Per ora non mi sembra che con il 2% scarso del mercato europeo, le elettriche, malgrado obblighi di legge, incentivi, storture, diktat, lavaggi del cervello, abbiano inciso molto, Dirai tu: Olanda, Norvegia, Svizzera, Islanda bla bla bla, vabbè, a livello globale non incidono quasi nulla o molto poco, insomma sono numeri risibili rispetto al complesso del parco auto circolante, con questi ritmi il ricambio avviene in 40 anni? Nel 2020 arriveranno forse al 5%? vedremo. I marchi tedeschi sono sicuramente sopravvalutati ma attenzione a sottovalutarli. Idem per Detroit.
    Ford, con Mach E è riuscita in quello che non sono riuscite Audi e Jaguar, Volvo e BMW, VW e Toyota, almeno finora; l’auto è bella, accattivante, ha prestazioni ottime e soprattutto un prezzo concorrenziale. Chiamarla clone della Model Y è strano, forse il contrario? la Model Y è carina e le auguro un gran successo come merita, ma la Ford Mach E è decisamente più interessante per noi esseri umani che vogliano una auto, non un EV, se poi funziona a metano, diesel, gpl, Ev o benzina poco interessa, purchè costi il giusto e sia economica.

    comunque W Tesla, complimenti per i suoi traguardi. se avessi i soldi ne comprerei una, bella auto, anzi strafiga. Però comprerei solo quella fatta negli USA, comprare quella fatta in Cina è come comprare una Maserati fatta in India, un fake…

    • Non so perché, ma quando leggo il suo sistematico dileggio nei confronti di Greta Thunberg ho la tentazione di buttare il suo commento nel cestino. Ce lo risparmi, per favore

    • 1) se vuoi comprare cose fatte nel paese d’origine del marchio, preparati a girare in mutande e in bicicletta.
      2) Se Greta Thumberg per te è handicappata significa che non sai niente della sindrome di Asperger e che usi a sproposito l’aggettivo handicappato che non ha a che vedere per forza con deficit mentali. E se per te è una deficiente una che rompe le scatole perché mette in evidenza cose scomode del nostro stile di vita e non permette di pulirci la coscienza con l’oblio, beh allora guarda che in questo sito parli solo con “handicappati”

  2. Dunque una serie di castronerie ed imprecisioni da parte di Luca Bartolozzi che secondo me parla per sentito dire senza aver minimamente studiato il mercato cinese o preso in mano numeri.
    Cominciamo una per una:

    «Piccolo errore di refuso. A malapena la fabbrica di Fremont riesce a sfornare 7000 auto a settimana in modo regolare, quindi difficilmente, se non altro per mancanza di batterie che arrivano da fuori della Cina, Giga 3 Shanghai può arrivare a produrre oltre mille auto a settimana.»

    Freemont hai ragione che produca al massimo 7000 macchine a settimana ma per la Cina, se leggi la Phase 1 del progetto nei documenti ufficiali stabilisce un output 2020 di 150000 macchine l’hanno ossia 3000 macchine a settimana e se avessi letto la lettere su ir.tesla.com avresti visto che hanno dimostrato già la full capacity di una macchina ogni 28 minuti ed – anche qui basta leggere – hanno già iniziato a costruire le batterie localmente nella struttura accanto alla Giga3. La Phase1 stabilisce un 70% produzione usando fornitori locali e 30% spediti da Freemont. La Phase2 è il 100% di utilizzo di fornitori locali che sempre ir.tesla.com stabilisce per Q2 2021.

    «Il resto saranno assemblaggi di auto americane, e solo una parte saranno MIC 3. Senza considerare che il mercato cinese è in piena crisi, con la maggior parte dei brand concorrenti in ordinata fila verso il fallimento, la chiusura o semplicemente la riduzione della produzione di Phev, Bev o NEV che si dica. »

    Altra distorsione della realtà. E’ vero che ci sono tante startup che iniziano e finiscono e rimangono a galla solo x gli incentivi statali ma è anche vero che queste startup propongono macchine EV da 5000 dollari in su. E’ vero invece che si sta raggruppando sempre di più il mercato e stanno uscendo i marchi vincitori come XPENG, BYD e NYO e la Cina non viene più riconosciuta come assemblatore ora ma come innovatore del mercato. Il mercato cinese specialmente quello elettrico, non è in piena crisi e nessun economista che si rispetti se ne esce fuori con questo dato

    «Senza gli incentivi neppure la dittatura militare comunista cinese può obbligare i cittadini a comprare quello che non vogliono. E’ probabile che Giga 3 per la Tesla diventerà più una fonte di guai e di problemi piuttosto che di guadagni e speriamo che non la porti al fallimento. E’ stato sicuramente un passo azzardato voler entrare in un mercato chiuso, protetto, con regole piegate ai voleri della dittatura, in un paese che quasi di sicuro oltre che rallentare è già in una recessione nascosta, dove l’indebitamento privato è il doppio rispetto a quello occidentale, l’indebitamento delle decotte industrie di stato è insostenibile con un ritmo di crescita che non sfiora il 6% ufficialmente ma che secondo il South China Morning News quasi di sicuro è gonfiato di 2 punti percentuali almeno da 10 anni, ed infine con l’indebitamento delle aziende quotate in borsa ormai fuori controlli e le cui obbligazioni valgono come quelle del Monte dei Paschi o della Banca Etruria, ovvero spazzatura che il governo cinese non ha più intenzione (o possibilità) di garantire, da cui il fallimento della Tewoo, 126° ditta per dimensioni MONDIALI sulla lista di Fortune…»

    Again, come diceva Pietronero il mistero degli economisti moderni è la Cina e come è riuscita a portare 700 milioni di persone dallo stato di povertà alla classe media quindi sono tutti li che “sperano” che la Cina abbia gonfiato i risultati perchè tutti i modelli attuali non ci capiscono nulla. Il ritiro di Trump dal protocollo di Parigi ha tolto la figura dell’America come dominante nel campo dell’innovazione e sostenibilità. La Cina, seppur inquini più di tutti e stia cemetificando l’Africa è il leader ora nel mercato della generazione elettrica solare e dell’EV. Non stupiamoci se i brand tedeschi falliranno e tra 10 anni il 90% del mercato europeo sarà fatto di EV cinesi perchè questo è l’andamento anche secondo Detroit e tutti si stanno aspettando il crollo del diesel nel 2020.

    «Attenzione a fare tanto gli ottimisti sulla Cina, ricordate quelli che erano ottimisti sulla Unione Sovietica… sono dittature comuniste con problemi e debolezze strutturali. Intanto l’investimento di Warren Buffett con la BYD non sta andando bene come voleva la propaganda. Speriamo Tesla sia furba da isolarsi dal tracollo cinese.. intanto arriva Ford a fare concorrenza con un auto degna di nota..»

    Attenzione a fare gli ottimisti con le corporation attuali nel mercato dell’auto perchè sta per cambiare tutto e marchi come Ford, Toyota, Honda e ACF sono quelli su cui scommetterei se mi chiedessero chi non sopravviverà a questo cambiamento. Ford al contrario di quanto dici ha 1 solo modello elettrico vero e proprio ed è un clone riuscito male della Model Y (la Mach E) che al massimo avrà una tiratura di 50000 macchine all’anno è oro. La Ford si tiene in vita ora per il mercato del pickup (circa 2 milioni di veicoli l’anno) ed ha dormito per anni ed ora non solo Tesla ma anche Rivian e concorrenti cinesi stanno iniziando ad entrare nel mercato. Il titolo sta andando giù da 3 anni ed il modello dealership continua ad aggiungere giorni di catalogo e quindi il CAP EX è sempre più disperato nel loro modello.

    • speriamo di si, ma la capacità produttiva non sembra tenere il passo. Fremont non è in grado di aumentare, speriamo spostino la produzione a Reno presso la Giga1 o a Buffalo presso la Giga2

      • Fremont quando invece di tesla era NUMMI produceva di più e ora ha anche la tensostruttura, le linee 3 e Y saranno aggiornate al livello di quelle della gigafactory 3 cinese (immagino compresa la super pressa), in Cina le cose vanno fin troppo bene e per le batterie non ha alcun problema per ora con lg e poi con catl, la giga2 di Buffalo è già super indaffarata con i supercharger e il solare (con la nuova politica commerciale poi tipo il noleggio senza acquisto o caparra a prezzo mensile inferiore al risparmio in bolletta la richiesta esploderà) , per la giga1 panasonic offre di incrementare la produzione a 54 GWh , la Y parte prima e qualche semi arriverà, dulcis in fundo almeno un miliardo in regalo da fca e forse anche qualcun altro vorrà arricchire in cambio di nulla Musk , eccetera
        insomma difficile tesla termini l’anno 2020 a meno di 50 miliardi di fatturato

  3. “….la Gigafactory di Shanghai, che ha già prodotto le prime mille vetture. Ed è già in grado, con le prime settimane dell’anno, di sfornare 3 mila Model 3 a settimana”…
    Piccolo errore di refuso. A malapena la fabbrica di Fremont riesce a sfornare 7000 auto a settimana in modo regolare, quindi difficilmente, se non altro per mancanza di batterie che arrivano da fuori della Cina, Giga 3 Shanghai può arrivare a produrre oltre mille auto a settimana. Il resto saranno assemblaggi di auto americane, e solo una parte saranno MIC 3. Senza considerare che il mercato cinese è in piena crisi, con la maggior parte dei brand concorrenti in ordinata fila verso il fallimento, la chiusura o semplicemente la riduzione della produzione di Phev, Bev o NEV che si dica. Senza gli incentivi neppure la dittatura militare comunista cinese può obbligare i cittadini a comprare quello che non vogliono. E’ probabile che Giga 3 per la Tesla diventerà più una fonte di guai e di problemi piuttosto che di guadagni e speriamo che non la porti al fallimento. E’ stato sicuramente un passo azzardato voler entrare in un mercato chiuso, protetto, con regole piegate ai voleri della dittatura, in un paese che quasi di sicuro oltre che rallentare è già in una recessione nascosta, dove l’indebitamento privato è il doppio rispetto a quello occidentale, l’indebitamento delle decotte industrie di stato è insostenibile con un ritmo di crescita che non sfiora il 6% ufficialmente ma che secondo il South China Morning News quasi di sicuro è gonfiato di 2 punti percentuali almeno da 10 anni, ed infine con l’indebitamento delle aziende quotate in borsa ormai fuori controlli e le cui obbligazioni valgono come quelle del Monte dei Paschi o della Banca Etruria, ovvero spazzatura che il governo cinese non ha più intenzione (o possibilità) di garantire, da cui il fallimento della Tewoo, 126° ditta per dimensioni MONDIALI sulla lista di Fortune…
    Attenzione a fare tanto gli ottimisti sulla Cina, ricordate quelli che erano ottimisti sulla Unione Sovietica… sono dittature comuniste con problemi e debolezze strutturali. Intanto l’investimento di Warren Buffett con la BYD non sta andando bene come voleva la propaganda. Speriamo Tesla sia furba da isolarsi dal tracollo cinese.. intanto arriva Ford a fare concorrenza con un auto degna di nota..

    • Le batterie vengono prodotte e assemblate in Cina già dallo scorso mese di dicembre. Questo almeno comunica Tesla, che deve stare attenta a quel che dice al mercato, come tutte le aziende quotate in Borsa.

      • non è quello che dice Tesla, che invece ha dichiarato che quando e se inizierà a produrre le batterie in Cina potrà abbassare i prezzi delle MIC 3 del 20% circa.
        Questo è lo statement rilasciato da Tesla -We continue to focus on expanding production in both the US as well as our newly launched facility in Shanghai. Despite breaking ground at Gigafactory Shanghai less than 12 months ago, we have already produced just under 1,000 customer salable cars and have begun deliveries. We have also demonstrated production run-rate capability of greater than 3,000 units per week, excluding local battery pack production which began in late December.-
        prevede una produzione di 3000 MIC 3 a settimana entro la fine dell’anno e forse dal prossimo dicembre la produzione di batterie in loco.

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