Tesla una marca cinese? Sì, secondo Renault

Tesla una marca cinese? Di fatto sì, secondo il n.1 Renault, Luca De Meo, che continua la sua (legittima) campagna anti-elettrico con argomenti discutibili.

tesla una marca cinese
Un’immagine della fabbrica Tesla di Shanghai, in Cina.

Tesla una marca cinese? De Meo: “Costruiscono a Shanghai…”

Sulle capacità di De Meo non ci sono dubbi: ovunque è andato (Toyota, Lancia, Fiat, Alfa, Audi, Seat…) ha fatto un lavoro straordinario. Ed è anche un uomo di grande simpatia, non certo il top manager che si dà arie da fenomeno. Io ho avuto il piacere di conoscerlo  già vent’anni fa, quando da giovane direttore marketing della Lancia stava lavorando al lancio della Nuova Ypsilon. Un successo nato in una specie di scantinato di Mirafiori con pochissimi quattrini a disposizione. Assieme ad altri due giovanotti che hanno poi fatto strada: Fabrizio Longo, oggi n.1 di Audi Italia, e Flavio Manzoni, oggi capo dello stile Ferrari. De Meo, a differenza dei suoi predecessori in Renault, non digerisce la svolta elettrica e ogni occasione è buona per alzare il tiro. Al Salone di Monaco l’ha ribadito rispolverando lo spauracchio dell’egemonia cinese. Aggiungendo però un carico che non ci aspettavamo: “Tecnicamente anche Tesla è cinese, costruiscono nella fabbrica di Shanghai“, ha detto al Corriere.

Tesla una marca cinese
Altro servizio di Panorama  contro l’auto elettrica.

Peccato che anche Renault auto come la Spring le faccia in Cina…

Seguendo questa linea, si può dire che anche il gruppo Renault è cinese. Il suo modello elettrico attualmente più venduto, la Dacia Spring, è prodotto in Cina, in una fabbrica del partner DongFeng. Cosa che peraltro ha scatenato a più riprese l’ira dei sindacati francesi. La discussione sul futuro dell’auto in Europa è una cosa seria e noi non siamo estremisti dell’elettrico, ci rendiamo conto che la transizione crea difficoltà. Ma non si possono agitare fantasmi che non esistono per agitare paure che fanno presa nell’opinione pubblica. Chiamiamo le cose col loro nome. I cinesi sono un concorrente serio, ma per ora il fenomeno vero è Tesla, che anche in Europa produce auto premium a prezzi imbattibili per la concorrenza. Ed è un’azienda americanissima, che ha una fabbrica in Cina come tutti i costruttori europei (c’è chi ne ha più di una…). A proposito di amenità sull’elettrico: ci segnalano l’ennesima inchiesta di copertina di Panorama con affermazioni strabilianti. Tipo: installare una wall-box in garage può costare 3.500 euro. Che dire…?

  • VIDEO-PILLOLE dal Salone IAA di Monaco: Gianfranco Pizzuto ci racconta la cinese Seres

Visualizza commenti (37)
  1. ci segnalano l’ennesima inchiesta di copertina di Panorama con affermazioni strabilianti. Tipo: installare una wall-box in garage può costare 3.500 euro. Che dire…?

    Direi che è vero, se volete vi mando i preventivi che ho ricevuto per una wallpox in garage con CPI qui in lombardia. Siamo su quelle cifre considerando anche i costi di architetto.

    1. Luca Dell'Oca

      Il fatto che alcuni preventivi siano osceni non vuol dire che tutti lo siano… io ho installato una wallbox per 1000€ complessivi, 600€ di Prism Basic monofase e 400€ di elettricista. L’architetto a cosa serve? Anche l’elettricista può aggiornare il documento di certificazione di un impianto, fintanto che non è un trifase.

      Anzi, visto che sto proprio passando al trifase, qualcuno vuole la Prism monofase usata otto mesi?

    2. Guido Baccarini

      Certo che può essere vero, in presenza di CPI.
      Ma Panorama lo mette come estremo INFERIORE di un range di prezzi standard.

      Io ho un preventivo in mano di 600€ per la parte di elettricista che include 25 metri di cavo sezione 10mmq in doppia linea dal contatore ad una wallbox + presa industriale interbloccata (con due linee separate), presa industriale da 32A monofase e due magnetotermici.
      Aggiungiamoci i 500/600€ di una wallbox (quella Tesla costa 500€, ha il WiFi e funzioni slave/master). 25 metri di cavo (x 2) credo siano una distanza tipica garage-contatore di chi non ha il garage sotterraneo o in un multibox.

      Quello stesso articolo di Panorama parlava anche di stazione di ricarica da 80.000€ fast charging in corrente continua (che deve essere collegata ad una cabina di trasformazione in media tensione, richiede la Trifase e un progetto completo), le pare che possa essere un articolo imparziale? Quanti utenti privati (non concessionari, officine autorizzate o compagnie di noleggio auto) hanno una stazione di ricarica da 50kW in cortile???? E’ disgustosamente fazioso al punto da rendere Formigli un autentico dilettante.
      Anche dire “Le Tesla costano 100k” non è completamente falso perchè esistono Tesla che costano 100k, ma degli oltre 4 milioni finora venduti solo 100.000 appartengono a quella fascia, gli altri 4 milioni hanno un prezzo medio di 50k, quindi dire che le Tesla costano 100k intendendo che è il costo medio è FALSO, così come è falso dire che installare una Wallbox costa da 3.500€ a 80.000€. Installare una Wallbox costa da 800€ a 4.000€ (se c’è di mezzo un CPI e distanze enormi dal contatore), che è un po’ diverso, costo della wallbox compreso, per i modelli standard senza funzioni interstellari. Potrebbe costare anche milioni di € installare una wallbox se la volessi mettere in un faro in mezzo al mare e dovessi tirare una nuova linea sul fondale marino, farlo passare da “normalità” però potrebbe farlo solo Bel Pietro.

  2. Credo sia uno capace, manca forse un po’ nella comunicazione e nel dare uno slancio energico verso la creazione di auto elettriche piccole e dal prezzo piccolo. Più di altri ne sarebbero capaci, in quanto già producono auto native ed esclusivamente elettriche (Zoe e Megane e-tech), a differenza per esempio di Stellantis

  3. Veramente Panorama fa di peggio e scrive che in garage si possono installare colonnine ulta fast da 60.000 euro…

    Da denuncia vera.

  4. Renault è l’unica europea ad avere un buon know how per le elettriche, ne costruisce di buone. è semplicemente frustrato perchè non riescono a marginare come Tesla che, de facto ha messo all’angolo la nuova Megane con il recente cutprice ( ma anche le altre, visto i prezzi in ribasso delle Tesla usate ). è una brutta copia di Tavares e company, ma in più si stà martellando i coglioni da solo. e come al solito, mi viene in mente il ceo di Microsoft al lancio del primo iPhone, un tal Ballmer, che affermò che quel telefono non lo avrebbe comprato nessuno…

    1. Anche a me la Megane sembra tecnicamente valida (le versioni da 60.kwh), e ho visto nei commenti in una lettera qui su Vaielettrico piace a molti

      Mi pare (sito renault non è chiarissimo) che quest’anno abbiano ribassato (?) i prezzi un -10% e un paio di versioni con la batteria grande da 60.kwh (130cv e 220cv) ora rientrano nella soglia degli incentivi ( ..magie della concorrenza..)

      Costano ancora, ma sono “solo”4,2.m, da noi è un vantaggio rispetto alle Tesla da 4,7.m

      1. Guido Baccarini

        Però è davvero difficile paragonarle. La i4 M35 (la i3 è un altro segmento) che è la loro base parte da 20.000€ in più di Model 3 RWD e vanno aggiunti circa 12.000€ per arrivare alla dotazione della Model 3 RWD e a quel punto mancano 80 km di autonomia WLTP e l’OTA e la rete Supercharger. Per carità, ha anche tanto di più in termini di confort e finiture e sicuramente per qualcuno valgono tutti i 30.000€ in più. In realtà BMW e Tesla semplicemente hanno due clientele diverse, fortunatamente per BMW.
        Diverso è la Megane e la futura Model 2/Q, che potrebbero avere dimensioni comparabili e aspettative della clientela simili.
        Oggi la Megane è un ottimo prodotto in assoluto, solo costa troppo rispetto al suo valore, ma anche lei non è in competizione con la Model 3 (per le dimensioni).

  5. È alla canna del gas, allo stesso modo del suo collega Zipse di BMW.
    Stanno viaggiando a 200 orari in direzione di un muro: tutti lo vedono, tranne loro due che continuano a pontificare.

  6. In Germania viene prodotta la Model Y, gli altri modelli sono prodotti altrove (la Model 3 in Cina). Al momento non sono previste grosse variazioni a questo assetto. Renault sta lavorando per produrre i suoi modelli in Europa, sia la 4 che la 5 saranno prodotte in Francia. Megane e Scenic sono già prodotte.in Francia. Mettiamola così: tra Renault e Tesla sicuramente è Renault quella che sta lavorando per una produzione 100% europea.

    Sulle dichiarazioni di De Meo ci sono interpretazioni differenti: secondo qualche giornale è una critica all’elettrico, altri invece hanno una interpretazione opposta. In realtà leggendo i vari virgolettati delle varie interviste le dichiarazioni di De Meo riflettono la reale complessità della situazione. Renault seguirà la politica dei 2 forni, lavorando per elettriche economiche ma allo stesso tempo continuando a offrire le auto a benzina. De Meo non è per lo stop all’elettrico ma si è battuto, anche come presidente dell’ Acea, per posticipare al 2040 il divieto di vendita delle ICEV. Che piaccia o no, questa è la posizione anche di Tavares.

    1. Guido Baccarini

      “(la Model 3 in Cina)” La Model 3 è prodotta anche a Fremont e Austin, per la precisione TUTTE le Model 3 vendute in USA sono prodotte in USA, batterie comprese, Shanghai lavora esclusivamente per Asia e Europa. TUTTE le Model S e X sono prodotte in USA e il Cybertruck sarà costruito in Texas con batterie prodotte in Texas.
      La capacità della Gigafactory di Shanghai è pari al numero di macchine prodotte da Stellantis in Marocco…

      1. Eh appunto!
        Tutti possono sbagliare, ma dover sentire che Tesla è cinese fa ridere i polli.
        Anche se a dirlo è De Meo.

    2. Ciao Enzo, ti leggo sempre volentieri, segnalo giusto che Model 3 la producono anche in USA (Freemont), anzi è il suo stabilimento di origine

      per il resto, hai fatto bene a ricordare di fare un po’ la tara di quanto riportano gli articoli, a volte basta anche solo separare un frase dal contesto, anche senza modificarl

      a me però, se davvero ha usato l’espressione furbetta “Tecnicamente..” sembra il colpo basso populista intenzionale, caduta di stile e segno di nervosismo, il giochino dal caprio espiatorio

      io “tecnicamente” sono un primate (una scimmia, usato in senso dispregiativo)..lui pure però 🙂

      se formalmente si riferiva ai costi produttivi, nella comunizione sipresta a sottointendere una doppia denigrazione sulla qualità del prodotto, verso Tesla, e verso i Cinesi, che invece ormai producono con standard industriali migliori degli americani e forse anche dei nostri europei

      mi accennava un conoscente che il livello di automazione (inpianti ad altissimo tasso di robotizzazione), efficentamento, standard di qualità delle fabbriche in Cina può essere elevatissimo, dipende dal tipo di prodotto, sono i “nuovi giapponesi” diciamo, come una volta era Honda o Toyota; supera quello americano, e fa pugni con i nostri pregiudizi vecchi di 20 anni di prodotti scadenti, raffazzonati, fatti inquinando e non rispettando standard di qualità

      lo stesso come ricordiamo spesso, vale per le fabbriche Tesla, avanti sull’efficenza e innovazione, e sulle parti di sostanza del prodotto; negli ultimi tempi pare si sono anche presi un momento per ritoccare anche le finiture di tipo più estetico e acustico delle loro auto, così da non lasciare spazio ad equivoci sulla qualità anche delle parti più di sostanza

      i Ceo dei nostri brand posso anche “dare al colpa” di inefficenze dei loro stabilimenti ai costi agli stipendi e costi (un po’) più alti in europa, o alla doppia produzione (termico ed elettrico)

      Poi però viene il dubbio che siano in parte dei carrozzoni resi pigri da anni di scarsa competizione, aziende dove innovare o ammodernare è meno facile, manco avessero una burocrazia e inefficenza interna strutturale )( o logiche a brevissimo respiro con l’azionariato), oltre che destinare poco nel settore ricerca

      Esempio.. la storia delle 30-50 centraline contenute in un’auto moderna..e altre impostazioni che sembrano fatto apposta per far lievitare i numero di componenti, le riparazioni in officina, i listini.. doveva venire un nerd americano neanche esperto in modo specifico di auto, a spiegargli che è un modello costoso?

      Forse lo sapevano anche da sè, lo diceva già il signor Ford, poi chi progettò il Kafer VW o la Renaul 4, ma in assenza di concorrenza qui da noi in europa ormai ci marciavano

      Un po di competizione gli può fare bene.. tanto non penso che falliscono del tutto, alle peggio perdono quote in alcuni segmenti, dipende anche da loro, dalle scelte che faranno pro-azionisti, in ottica pare di tenersi soprattutto i segmenti più redditizi, compreso spremere gli ultimi anni di vache grasse con le termiche

      pensavo, anche se arriveranno più auto Americane e Cinesi, dalla loro i brand europei hanno ancora delle rendite di posizione a proteggerli ma anche a impigrirli,

      hanno ancora più reti di assistenza sul territorio europeo, che per un cliente tradizionale conta (non avvezzo a internet, interventi prenotati presso abitazione, ricanmbi su internet, etc)

      hanno anche le tanto bistrattate istituzioni europee e governi locali, che nei tormentoni gli sarebbero avverse, in realtà mi sembrano pronti a sovvenzianarli per salvare occupazione e la filiera, quando i brand invece prediligono l’azionariato

      insomma forse si lamentano ma intanto fatturano bene e reinvestono poco, fanno “fott e chiagn” ancora alla grande finché possono..

      vabbè era per chiacchera, di economia ribadisco sono parecchio ignorante

      Piuttosto, sul pratico, vediamo se cacciano fuori qualche compatta / utilitaria, o se continuano con questa che a me sembra una farsa (che non sarebbe possibile starci dentro con i costi produttivi se i listini fossero più bassi, era vero forse un anno fa, ad oggi non ci credo), e allora chi compra il nuovo dovrebbe prendere o auto più grosse oppure altre termiche, e nel mentre cercano di far puntellare frontiere ad auto estere che costerebbero la metà, “tecnicamente” o realmente cinesi :):):)

      1. Luca Dell'Oca

        R.S. è spesso piacevole leggere anche te, almeno le prime 200.000 righe. Poi passato il milione diventa un pò difficile e dispendioso.

      2. In realtà condivido ogni parola, il discorso, anche se lungo, ha toccato vari aspetti dell’automobile europea, e sono perfettamente d’accordo con quello che dici. Tesla e i cinesi stanno lanciando una sfida che spero svecchierá questo settore che é diventato incapace di reinventare i concetti della mobilità personale.

  7. io penserei a migliorare i servizi e la produzione della sua casa francese di cui potrei scrivere un giallo titolo non avvicinatevi a quel marchio e mi fermo qui p.s. non sono l’unico diciamo un caso su mille ,no già ce una discreta schiera di clienti come verificato

    1. Eugenio Davolio

      Mi scusi, ivi, ma io penserei prima di tutto a migliorare la sua scrittura (sua di lei, non di De Meo) introducendo i segni di interpunzione. Tanto per provare. Grazie.

  8. Guido Baccarini

    Se Tesla è Cinese, di chi sono le fabbriche di Fremont (California), Austin (Texas), Reno (Nevada)?
    Le Tesla made in USA sono totalmente made in USA, batterie comprese. Non è come la DR che di italiano ha esclusivamente gli operai.
    Poi ci sarebbe anche Grünheide (Berlino)…
    In apertura, Messico o Canada (chissà se alternativamente o contemporaneamente).

    Seguendo il ragionamento di De Meo, l’Apple è totalmente Cinese.

    1. Purtroppo le fabbriche in america sono fallite da tempo, -20% di prezzo in loco. La nuova model 1 sara’ base spring, come la 120.

        1. Alessandro D.

          Non sottovalutare il Divino Otelma, autentico genio dei nostri tempi. ☝️ (e parlo sul serio, anche se non nel senso che si potrebbe intendere a prima vista… )

          1. Guido Baccarini

            Certo che è un genio!
            (a parte che a livello di preparazione accademica universitaria ha tre lauree..)

  9. Eugenio Davolio

    //De Meo, a differenza dei suoi predecessori in Renault, non digerisce la svolta elettrica e ogni occasione è buona per alzare il tiro.//

    Non capisco se è De Meo che è schizofrenico, o se è quello che si legge in giro a dare questa impressione.
    Giusto ieri, in un colloquio con la stampa italiana sempre al Salone di Monaco, un certo De Meo (CEO Group di Renault), secondo quanto riportato da un altro noto sito che tratta di mobilità elettrica risulta che avrebbe dichiarato qualcosa del tipo “l’auto elettrica va a rilento, ma la strada è tracciata”.

    Quale dei due è il vero De Meo?

    1. Semplicemente i giornalisti cambiano la verità in base a quello che pare a loro, traducono male, copiano male dalle fonti.

      È evidente che De Meo non sia contrario all’elettrico, ma solo cauto rispetto a una transizione ben più complessa rispetto a quello che molti pubblicizzano.
      E anche su questo blog lo sanno.

      1. I giornalisti spesso INVENTANO DI SANA PIANTA certe notizie.
        Certo, non tutti, quelli che hanno interesse diffondere FUD.

  10. Sono disperati, sono indietro di (almeno) 10 anni e le tentano tutte mentre cercano di recuperare il terreno perduto deridendo Tesla.

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