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Tesla taglia del 9% i prezzi di Model 3 e Y cinesi. Perchè?

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Tesla taglia del 9% i prezzi di Model 3 e Model Y in Cina, sorprendendo i mercati che si chiedono se la mossa sia un segno di forza o di debolezza, visto il trend del settore che quest’anno è sempre stato al rialzo.

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Il prezzo di partenza per la berlina Model 3 è stato ridotto a 265.900 yuan ($ 36.727) da 279.900 yuan, mentre quello per il SUV Model Y è stato ridotto a 288.900 yuan da 316.900 yuan.

Wall Street punisce Musk: azioni vicine ai minimi

Anche per Tesla le riduzioni annunciate lunedì sul sito cinese dell’azienda sono le prime del 2022. Dopo l’annuncio le quotazioni a Wall Street hanno perso quasi il 5% a 203 dollari. Recuperando poi fino a 227,6 dollari nei due giorni successivi. Il titolo resta comunque in prossimità dei minimi dell’anno (197,4 dollari) e ben lontano dai massimi di aprile quando avevano superato i 357,5 dollari (-30% dall’inizio dell’anno).

Il taglio segue le dichiarazioni di Elon Musk che la scorsa settimana ha detto di prevedere una recessione in Europa e in Cina che impedirà a Tesla di raggiungere gli obiettivi di vendita per quest’anno.

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Tesla Model Y e Model 3: ora in Cina costano il 9% in meno

Ma settembre scorso è stato un mese record per Tesla in Cina. Tesla ha consegnato 83.135 auto, miglior dato da quando è entrata in produzione la gigafactory di Shanghai a fine 2019. Oggi Tesla è  il terzo maggior produttore di veicoli elettrici  in Cina dopo BYD Motor e SAIC-GM-Wuling (leggi anche) ed è l’unico attore straniero nella top 15 della classifica pubblicata dalla Cina Associazione Autovetture.

Fra concorrenza e recessione economica

«Il taglio dei prezzi è dovuto principalmente alla debole domanda complessiva di auto in Cina a causa delle condizioni macroeconomiche e della concorrenza con il principale attore locale BYD», ha affermato l’analista statunitense di Tiger Securities Bo Pei a Reuters. Secondo Pei  XPeng, Nio Inc e Li Auto dovranno seguire o affrontare una maggiore pressione sui volumi.

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Due operai davanti alla Gigafactory Tesla di Shangai.

Tesla ha detto invece all’agenzia Reuters che sta adeguando i prezzi in linea con i costi. L’utilizzo della capacità produttiva della Gigafactory di Shanghai è migliorato. E la catena di approvvigionamento rimane stabile, nonostante l’impatto delle rigide restrizioni COVID. Tutto questo ha portato a una riduzione dei costi, ha affermato Tesla.

Durante il Congresso del Partito comunista cinese, la settimana scorsa, sono stati diffusi dati poco incoraggianti sull’economia. Le vendite al dettaglio  sono cresciute del 2,5% a settembre, al di sotto dell’aumento previsto del 3,3% e meno della metà del 5,4% di agosto.

«I tagli dei prezzi segnalano l’inizio di una possibile guerra dei prezzi» conseguente alla stagnazione del mercato, ha infatti sottolineato l’analista della China Merchants Bank International (CMBI) Shi Ji.

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34 COMMENTI

  1. Scusa Enzo, ma chiamare “Guida autonoma” il livello 3 è decisamente scorretto. Guida autonoma è il livello 5, che questo produttore cinese farà non si sa quando. Abbi pazienza, ma le parole hanno un peso.

    • Hai perfettamente ragione, non a caso i livelli SAE sono 5. Quello 3 è considerato “semi-autonoma”. Ciò che però emerge è che Nio potrebbe ottenere, con l’X-Pilot 3.5, l’omologazione del livello SAE 3 prima di Tesla, che è anch’essa ferma al SAE 2. Presumibilmente, l’X-Pilot 4.0 (o forse il 4.5), già previsto per il 2023, introdurrà il livello SAE 4. Ricordo che XPilot è nato con la promesso di offrire il livello 5, tramite aggiornamenti OTA successivi, ad un prezzo che ad oggi è un quinto di quello di Tesla (3000 dollari contro 15000 dollari).

        • Anche quello di XPeng (che tra l’altro sta lavorando anche per il sistema di navigazione sulle auto volanti) è di fatto già un SAE 3, ma il livello di omologazione è importante, sia per la trasparenza verso l’utente finale sia un domani per contenziosi in caso di incidenti. Il problema sono gli stati che non recepiscono nella normativa questi livelli perché dormono …

  2. La riduzione di prezzo è stata fatta per rientrare negli incentivi cinesi, infatti il sito Tesla è andato in tilt per i troppi ordini = probabili consegne monstre nel 4 trimestre e nuovo record in arrivo.
    La model Y in foto è una X.
    Il prezzo azione indicato come massimo è ante split.
    5-

  3. Perché? Perché?!? Si chiama concorrenza, bellezza …

    Tesla non è un produttore di nicchia, è un produttore di massa. Se è vero che il 2035 è l’anno del full electric, Tesla lavora per diventare il primo produttore al mondo per quella data. Ci sono 2 notizie non da poco che hanno spinto Tesla ad abbassare i prezzi:

    1) il lancio della Byd Seal, vero temibile rivale di Tesla Model 3 (in Cina le berline vanno sempre forte, non come da noi). Con prezzi che partono da 30000 euro, 0-100 sotto i 4″, potenze che arrivano a 537 cv, piattaforma a 800 volt e una linea molto più filante rispetto alla paciosa Model 3

    2) il rilascio del terzo aggiornamento firmware da parte di XPeng che abilita la guida autonoma in ogni città per i modelli dotati di lidar (inclusa l’economia P5, rivale della Model 3), tra l’altro con una nuova versione capace di guidare ovunque in autonomia e non più solo dove erano disponibili mappe ad alta definizione. Inoltre sempre XPeng ha presentato il primo veicolo (funzionante) a decollo verticale capace di guidare sia su strada che volare in cielo, il primo eVotl che si guida come un’auto normale ma che decolla per davvero e che sarà presto acquistabile, probabilmente anche prima della Model Q di Tesla.

    Tesla, in pratica, sta perdendo colpi. Da un lato c’è Byd che la stritola perché da un lato le fornisce le batterie blade che sono migliori delle batterie strutturali 4680 (domanda per i “saputi” di VaiElettrico: perché le batterie blade sono migliori? Vediamo chi lo sa…) e le fornisce anche a tanti altri costruttori, quindi si è inventata un modello di business molto migliore di quello di Tesla, mentre dall’altro lato costruisce anche eccellenti veicoli con prezzi abbordabili. E poi c’è XPeng che con le sue evotl e la sua guida autonoma sta sfidando e ha di fatto superato Tesla nel campo che le era proprio, il primato tecnologico e la capacità di innovare. Non c’è dubbio infatti che XPeng sia oggi il brand più innovativo in assoluto.

    Escluderei invece SAIC-GM-Wuling come concorrente diretto perché è complementare a Tesla e non la sfida sul suo terreno ma punta a un target con esigenze diverse.

    • Provo: le batterie blade non si incendiano in caso di incidente con conseguente rottura o perforazione del pacco

      • Non so se c’è anche questo vantaggio, Daniele, (anche perché molto dipende dalla chimica delle celle, la LFP delle Blade sicuramente dà un grande aiuto in questo senso) così come non so a livello di densità e peso chi vince tra le 2, ma il più grande vantaggio delle blade è la facilità di riparazione. Sembrerebbe che le blade di BYD montate da Tesla si riparino mooolto facilmente e con una spesa irrisoria e che sin dall’origine siano stato concepite pensando proprio anche a questo aspetto mentre riparare un guasto ad una batteria strutturale composta dalle nuove 4680 è qualcosa di assurdamente complicato e costoso. Questo è quanto leggevo su un sito specializzato, magari era solo l’opinione dell’autore …

        • A quanto mi risulta anche le blade saranno montate da Tesla come batterie strutturali.
          Non penso sia la riparabilità il fattore su cui punta Tesla, dato che sta puntando tutto proprio sulle batterie strutturali.

          • L’autore dell’articolo invece la racconta in modo un po’ diverso. Parla delle batterie di BYD e CATL come di batterie “strutturali” (“structural battery”) ed esplicitamente cita il fatto che saranno adottate sulle Model Y costruite in Germania e destinate a noi europei. Si tratta di batterie strutturali e senza moduli, secondo lui facili da riparare e già usate su BYD Seal. Fa il confronto con “unrepairable and complex battery pack philosophy”, riferendosi alle batterie 4680 che a suo dire sarebbero un incubo da riparare, tanto da definire queste ultime “un crimine contro l’ambiente che fa invidia all’obsolescenza programmata di Apple” (è un virgolettato).

            Boh, non ho la pazienza di verificare se è corretto quello che ha detto ma per come l’ha detto mi ha convinto …

        • @Daniele @Enzo : da quello che so, in effetti la sicurezza “anti incendio” delle batterie blade è notevole (forse anche superiore a quella delle LFP “normali”), un altro vantaggio dovrebbe essere la forma – come suggerisce il nome – che permette di risparmiare spazio. Aspetto conferme sulla facilitá di riparazione che sarebbe un ulteriore pregio assolutamente non trascurabile..

          • Confermo, confermo, la facilità di riparazione vale sia per le batterie di BYD (blade) che di CATL (cell to pack). Anche quelle di CATL pare siano molto valide, ma mentre per BYD abbiamo la conferma che verranno adottate per le Model Y tedesche, per CATL pare non ci sia ancora l’ufficialità dell’adozione, per il mercato cinese, delle nuove batterie cell to pack. Gli statunitensi invece dovranno adottare le 4680 che però hanno la problematica esposta, la difficoltà di riparazione.

    • “che abilita la guida autonoma in ogni città per i modelli dotati di lidar ” Quando parli di “guida autonoma” di che livello intendi secondo la normativa SAE?

      • “[…]When City NGP is activated with a set destination, the vehicle itself can perform the full range of driving tasks such as cruising with a safe distance from leading vehicles, changing lanes due to navigation or vehicle overtaking decisions, handling merging/splitting roads, getting around stationary vehicles or obstacles, and maintaining an appropriate speed throughout the driving route. It can also automatically detect and react to traffic lights, make lane change decisions and inform drivers, take left or right turn and navigate through intersections, roundabouts, viaducts and tunnels, as well as avoid obstructions like construction, pedestrians, and cyclists.

        The Industry Leading ADAS Hardware Platform

        XPeng’s City NGP boasts the industry leading ADAS platform, featuring a multi-modality sensor fusion framework with cameras, LiDAR units, millimeter-wave radars, high-precision positioning units and other sensor hardware to offer a 360-degree fusion perception. Building on such advanced sensor fusion capability, XPeng also introduced an enhanced Surrounding Reality (SR) display, capable of visualizing a vehicle’s surrounding objects and projecting them in 3D, together with high-definition map information, on both the digital dashboard and central panel in real-time.

        City NGP Availability

        As a part of XPILOT 3.5, City NGP will be first made available on the premium version of XPeng P5. To ensure sufficient knowledge of safety procedures, City NGP requires a seven-day familiarization period—and 100 km of driving—before its functions can be used on all available roads. […]”

        https://ir.xiaopeng.com/news-releases/news-release-details/xpeng-debuts-city-ngp-pilot-program

        In pratica ti installi l’aggiornamento, testi il funzionamento per almeno 7 giorni e 100 km e dopodiché potrai affidarti sempre alla guida autonoma, basta impostare la destinazione. XPeng parla ancora di ADAS, ma in realtà credo che si tratti del SAE Level 3 che XPeng dovrà comunque farsi omologare nei prossimi mesi (finché non lo omologa, prudentemente usa il termine ADAS). Ovviamente leggi locali permettendo. La provincia dello Shenzhen, in Cina, è una di quelle che si è dotata di una normativa di omologazione e consente la guida autonoma alle auto omologate: quindi mi aspetto interessanti novità nei prossimi mesi.

        Vado a memoria: le Xpeng P5 di cui si parla nel comunicato (le versioni premium) NON sono quelle esportate in Europa, a noi purtroppo hanno destinato gli scarti e hanno raddoppiato i prezzi cinesi (eh, come avrai capito, questa cosa mi ha fatto parecchio arrabbiare).

        • Sono le stesse promesse di Tesla con l’FSD. E Tesla ha mostrato cosa c’è dietro e, per chi è del settore, quanto siano ancora indietro rispetto ai claim.

          XPeng non mostra nulla del dietro le quinte e per ora sono solo claim.
          Se saranno davvero a quel livello… avranno vinto il mercato. Staremo a vedere.

          • Non è esatto, qualche numero XPeng ce l’ha dato. Ad esempio sta lavorando con Alibaba per avere supercomputer da 600 petaflops (considera che Tesla lavora su supercomputer da 80 petaflops, di recente aggiornato a 100). Considera che XPeng finora sta rispettando la roadmap: il suo XPilot 3.5, appena rilasciato e già disponibile tramite aggiornamento OTA sulle P5 Premium, è in fase di certificazione per il livello SAE 3. Lo scorso anno XPeng aveva promesso che il full self driving sarebbe arrivato con l’XPilot 4.0 nel 2023, potrebbe addirittura esserci arrivata in anticipo con l’XPilot 3.5. Considera che in Cina sono abituati ad annunciare un traguardo e poi arrivarci con un po’ di anticipo, come Nio che puntualmente disattende le previsioni del numero di battery swap perché raggiunge quel traguardo con qualche mese di ANTICIPO. Qui l’unico che promette e non rispetta le promesse è Elon Musk, quelli che hanno prenotato il cybertruck sono 5 anni che aspettano, in pratica a comprarlo saranno i loro figli perché nel frattempo gli è venuta la cataratta nell’attesa.

            Vedremo cosa accadrà, ma se qualcuno accetta scommesse, io prevedo che per Natale 2023 ci saranno tante XPeng P5 a guida autonoma che circoleranno nella provincia dello Shenzhen mentre i conducenti mangeranno il panettone …

    • Enzo, una cosa sono i proclami delle case e una cosa diversa la realtà.
      Il 90% delle cose che citi vanno prese con le pinze.
      Prova solo a vedere i test di Bjorn sulle BYD e su tutte le cinesi che è riuscito a provare. E lui è molto, molto obiettivo. Scoprirai che promettono la Luna ma poi…
      XPeng è promettente. Così come è Nio.
      Ma da qui a dire che Tesla stia perdendo pezzi… ne passano di 124 Abarth sotto i ponti! 😀

      • Per carità Endyamar, non perde pezzi, ma la concorrenza si avvicina e mette la freccia. La XPeng P7, ovvero il modello di punta della XPeng, ha un prezzo di base che è più basso di quello di base della Tesla Model 3. Figuriamoci se paragoniamo la XPeng P5 alla Model 3, in pratica costa la metà. In un paese in cui si guarda molto al rapporto prezzo/prestazioni queste cose contano. Poi certamente i comandi vocali della Tesla saranno migliori, gli aggiornamenti più frequenti, le prestazioni superiori, etc. però la Tesla deve guardarsi gli specchietti perché i competitor sono agguerriti. Sui siti cinesi il pronostico è che, a seguito del taglio del listino Tesla, i competitor reagiranno con pari sforbiciate sui loro listini. Loro sono dei mastini che non mollano la presa e già sentono l’odore del sangue, in Europa il prezzo della Dacia Spring continua a salire e anche i listini “virtuali” delle new entry (ID.1 e Renault 5 ad esempio) continuano a salire prima ancora di metterle in vendita …

        Pensa che una società come WM Motor in Cina, nonostante i ricavi in continuo aumento, ha tagliato del 30% lo stipendio ai suoi dipendenti (se ho ben capito, a tutti, ma dovrei verificare) perché il processo di ottimizzazione dei costi e la riduzione dei prezzi è una fissa. Tesla ha fatto bene e sta facendo bene ma l’assenza di novità di rilievo sta penalizzando il titolo, mentre i competitor corrono, corrono …

    • L’abbiamo già sentita questa storia, ci stavamo dimenticando che Tesla sta fallendo! Dai già per scontato che XPENG guidi autonomamente ovunque senza nemmeno averla vista e gente con le Model3 su Youtube che viaggia per centinaia di Km senza interferire con l’auto sembrano tutti fake. Daivallà, diamo a Cesare quel che è di Cesare.

  4. A parte che “Il Model Y, qui in un’insolita livrea gialla” è una Model X, vi siete dimenticati di dire anche che gli incentivi per le elettriche scadono a fine anno, che la riduzione di prezzo è proporzionale alla riduzione di costo (perchè le ottimizzazioni hanno fortemente ridotto il costo della Model Y e quindi anche riducendo il prezzo di vendita il margine rimane invariato) e che ieri il sito Tesla è andato in tilt per sovraccarico: troppi utenti collegati per cercare di ordinare una Tesla.

    Sarà interessante vedere cosa succederà in Europa.

    • Nell’articolo è chiaramente scritto che Tesla giustifica il taglio ai prezzi con la riduzione dei costi. Testuale: “Tesla ha detto che sta adeguando i prezzi in linea con i costi. L’utilizzo della capacità produttiva della Gigafactory di Shanghai è migliorato. E la catena di approvvigionamento rimane stabile, nonostante l’impatto delle rigide restrizioni COVID. Tutto questo ha portato a una riduzione dei costi, ha affermato Tesla“. L’auto in copertina: l’abbiamo scelta gialla, anche se è una Model X, perchè si parla di Cina. Perdonate la licenza poetica.

      • -l’abbiamo scelta gialla, anche se è una Model X, perchè si parla di Cina. Perdonate la licenza poetica.-

        AHHHHH!!!!!

        RETRIVO!!!!

        Suprematista bianco!

        Siccome i cinesi sono gialli allora la tesla la mettiamo gialla! Ma questo è uno stereotipo razziale bello e buono! Giammai!
        Poffarre! da te non me lo sarei mai aspettato! *

        Come dire che siccome le batterie struttorali della Tesla sono annegate nella schiuma rosa, allora possiamo alludere al fatto che chi compra la Tesla ha un orientamento sessuale “diversamente etero!”.**

        Lo sapevo! sotto la patina del progressista si nasconde un bieco reazionario!
        PENTITI! 🙂

        * Ovviamente sto scherzando. Tutto detto per ridere, davvero… ma non ho resistito. 😉

        **Ti giuro che l’ho sentita davvero in uno dei tanti video su Youtube che ho visitato mentre cecavo di capire com’erano fatte ste benedette batterie strutturali della Tesla. Ròbb de màtt.

      • Massimo, comprendo la volontà di difendere. Ma in questo caso sarebbe bene ammettere i refusi e correggere. Perchè la didascalia della foto parla ancora di Y in livrea gialla e i dati finanziari sono sbagliati. 🙂
        A queste cazzatine poi si attaccano gli hater screditando il sito. Lo dico per voi.
        Questi nostri commenti sono solo che costruttivi. 🙂

        • Non avete colto il sottile messaggio subliminale di VaiElettrico, ovvero che le Tesla sono tutte uguali, X, Y, 3 e S sono indistinguibili in foto. Meno male che hanno fatto il Cybertruck …

          Scherzo, eh, W Tesla sempre.

  5. Scusate chiedo per un amico che non conosce la lingua cinese:
    Non è PER CASO che la riduzione di prezzo permette di rientrare nei parametri di una qualche forma di sovvenzione/incentivo che è stata approvata in Cina ?

  6. Mi permetto di correggere.
    C’e’ stato uno split 3x a fine agosto per cui confrontare il picco di aprile a $1145 con il prezzo attuale non e’ corretto: bisogna prima aggiustare il prezzo di aprile dividendolo per 3 (perche’ una azione in aprile corresponde a 3 azioni oggi).
    Il prezzo e’ indubbiamente sceso, ed e’ vicino al minimo dell’ultimo anno, ma la riduzione non e’ del 79%.
    Il massimo nelle ultime 52 settimane e’ stato di $414.50 (aggiustato all’ultimo split). Per cui la riduzione e’ dell’ordine del 50%, non del 79%.

    Walter

    • Esattamente Walter. Stavo per scriverlo anche io.
      Ma il prezzo di Aprile, corretto after split, mi risulta essere 381, perchè l’articolo cita “da inizio anno”.
      Mentre il calo da inizio anno, che normalmente si indica con YTD, è 44%.

      Bisogna stare attenti quando si citano dati finanziari, è un attimo fare confusione.

      Inoltre, quella in copertina è una Model X gialla. Non una Y.

      Insomma c’è un po’ da correggere. 🙂

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