Tesla Semi finalmente in strada con le insegne DHL. In produzione dal 2026

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DHL Supply Chain ha messo in strada il suo primo Tesla Semi totalmente elettrico, dopo un test pilota in California che ha dimostrato risultati promettenti. Il camion è ora operativo in Central California e rappresenta uno dei primi esempi di utilizzo su larga scala del veicolo, a fronte dei ritardi produttivi post-2017.

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Il Tesla Semi elettrico di DHL entrato in servizio in California

Per Tesla Semi un debutto atteso dieci anni

Il Tesla Semi fece scalpore al debutto, nel 2017 con centinaia di pre-ordini. Ma poi lo sviluppo  rallentò drasticamente e la produzione di serie fu rinviata di anno in anno. Nel frattempo l’azienda di Elon Musk ha consegnato qualche esemplare di pre produzione a clienti selezionati per effettuare test. Per esempio alla Pepsi e alla catena di supermercati Walmart.

Pepsi spiega usi e consumi del Tesla Semi

Ora pare che il 2026 sarà l’anno buono, come dimostra l’entrata in servizio operativo del primo esemplare con la livrea DHL. Il corriere americano ne ha ordinati altri 10. Intanto, però, ha avviato l’elettrificazione della sua flotta con veicoli di altri produttori per un totale di 150 camion Class 8 elettrici in Nord America.

I risultati del test pilota in California

Durante la fase di prova a Livermore (California), il Tesla Semi ha percorso più di 5.o00 km su tratte regolari. Nel corso di un trasporto lungo 625 km, con peso lordo combinato di circa 34 tonnellate, ha registrato un consumo medio di 1,o7 kWh per chilometro. Il prezzo non è ancora stato fissato, ma dovrebbe essere di 150.000 dollari per la versione con 480 km di autonomia e 180.000 dollari per quella da 800 km.

Ora, in fase operativa, il camion percorre circa 160 km al giorno, con una ricarica a settimana. E promette un’autonomia fino a 800 km a pieno carico. Secondo DHL, questo mezzo può ridurre tonnellate di CO₂ potenzialmente associate a trasporti su strada convenzionali — un passo importante verso l’obiettivo di abbattere le emissioni assolute di CO₂e di 29 milioni di tonnellate entro il 2030 e raggiungere la neutralità entro il 2050.

Tesla Semi in Europa trova una concorrenza agguerrita

Per il momento Tesla non ha specificato quando il Semi potrà arrivare in Europa, dove pure ha acquisito alcuni preordini. Ma la concorrenza è agguerrita. Mercedes, Volvo e MAN sono molto più integrati in reti di assistenza e infrastrutture esistenti, e sono già presenti sul mercato con una gamma articolata di modelli. Nella tabella che segue, un raffronto con i principali competitors.

ModelloAutonomia massimaBatteriaPeso complessivoRicaricaDisponibilità EU
Tesla Semi~800 km900–1.000 kWh (stima)36 t (USA)Fino a 1 MW❌ No
Volvo FH Electric380–450 kmFino a 540 kWh44 t250 kW (MCS in arrivo)✔️ Sì
Mercedes eActros 600~500 km600 kWh40–44 t400 kW (MCS-ready 1 MW)✔️ Sì
MAN eTruck~600 kmFino a 1 MWh40–44 tMCS >750 kW✔️ Sì
DAF Electric200–500 km525 kWh44 t325 kW✔️ Sì

In termini di efficienza, il Semi è nettamente avanti grazie all’aerodinamica (Cx ~0,36) e alla gestione motori. In autonomia, batte tutti i modelli EU con margine significativo (+250–400 km). Ma è anche il camion elettrico più lontano dalla realtà europea. Richiede profondi adattamenti (cabina, lunghezza, normative) per poter ottenere l’omologazione per circolare nel Vecchio Continente, dove peraltro non dispone di una rete Megacharger. Tesla stessa ammette che la sua priorità produttiva si rivolge al mercato USA.

Resta il fatto che l’avvio della produzione del Semi su scala industriale rappresenta un segnale potente del fatto che i camion elettrici pesanti non sono più un’idea futuribile, ma un’opzione praticabile. Questo potrebbe stimolare altri attori del settore a pianificare transizioni simili, favorendo economie di scala, una rete di ricarica diffusa e — in un orizzonte medio — una riduzione significativa delle emissioni anche nel trasporto merci su gomma.

  • LEGGI anche “Prima ricarica stradale per mezzi pesanti a Piacenza” e guarda il VIDEO

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