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Tesla Semi: altri avvistamenti, ormai ci siamo

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Le due immagini qui e sopra sono tratte da Twitter, scattate da utenti che hanno incontrato casualmente il Semi.

Tesla Semi: altri avvistamenti, ormai ci siamo. Il camion della Casa californiana è stato fotografato di nuovo sull’autostrada vicino a Los Angeles. E sembra avere un look ormai definitivo, confermando che la produzione è imminente.

Produzione entro l’anno, ma solo per gli States

Da  questa parte dell’Oceano si parla tanto, giustamente, dell’imminente arrivo del Model 3 (qui l’articolo).  Un’auto che potrebbe rivoluzionare il mercato delle berline premium, oggi dominato dalle tedesche. Ma negli Usa si prepara un’altra rivoluzione nel mondo della mobilità: il prototipo del Tesla Semi, il grande truck elettrico voluto da Elon Musk, è ormai pronto. Il patron della Casa di Fremont ne aveva annunciato l’inizio della produzione per il 2019, ma le tormentate vicende borsistiche che hanno accompagnato il titolo Tesla nel 2018 avevano messo il lancio del Semi in secondo piano. Ma il finale d’anno è stato segnato dalla ricomparsa del camion. Con una nuova livrea rossa che ne rende ancora più efficace la linea della grane motrice.

 

 

 

Il prezzo parte da 150 mila dollari, già prenotabile

Negli Stati Uniti il Semi è già in prenotazione da tempo: il prezzo è di 150 mila dollari (circa 130 mila euro) per la versione con 480 km di autonomia o 180 mila dollari (156 mila euro) per quello da 800 km. Ma i primi ad averlo dovranno sborsare 200 mila dollari (circa 175 mila euro) per una serie speciale, la Serie dei Fondatori. Musk, poi, ha rivelato che in produzione potrebbe andare subito una serie da oltre 960 km di autonomia. Con quali pacchi-batterie lo scopriremo, non senza un certo stupore. Nel frattempo anche la concorrenza si sta muovendo. Nei giorni scorsi l’olandese DAF (guarda l’articoloha consegnato il suo primo camion elettrico a una catena di supermercati di Eindhoven, la Jumbo. Per ora si tratta di una sperimentazione congiunta e comunque il mezzo ha ambizioni diverse dal Semi. Con un pacco batterie da 170 kWh può percorrere poco più di 100 km (con 40 tonnellate di carico). Ma già un anno fa (qui l’articolo) raccontammo i progetti di altri tre competitor: Nikola, Volvo e Daimler Fuso.

 

 

 

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2 COMMENTI

  1. In gioventù ho guidato autobus urbani progettati negli anni ’70 con la guida al centro, INGUIDABILI, come recentemente inguidabili i Civis che prese Bologna. Con la guida al centro non sai mai dove sei, si tratta di un camion che occupa quasi tutta la corsia, non di un’ auto! Auguri di cuore a chi lo guiderà. Ben vengano le tecnologie senza petrolio ma le batterie a fine vita che fine faranno? Com’è la sicurezza elettrica su questi mezzi, si parla di almeno 200V e moltissimi Ampere!

    • Sulla guida al centro ci fidiamo della sua esperienza. Per quel che riguarda il fine-vita delle batterie, ci sono due strade: o il recupero e il riutilizzo dei materiali, anche rari (sta per essere depositato anche un brevetto italiano) o il riutilizzo per la capacità residua. Quanto alla “sicurezza elettrica”, a quali rischi in particolare si riferisce?

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