Sono credibili i numeri diffusi da Elon Musk presentando il nuovo prototipo della Tesla Roadster? Se lo chiede tutto il web, ma se lo chiedono anche gli addetti ai lavori, tecnici dell’auto di altissimo livello e scienziati che da anni lavorano per ottimizzare le prestazioni di motori elettrici e batterie.
Nessuno nega che le prestazioni annunciate siano al limite delle conoscenze tecnologiche attuali, e forse al limite delle leggi della fisica. Almeno riguardo alle batterie e alle performances dei tre motori elettrici. I dubbi addirittura aumentano quando si parla di prezzi: 200 mila dollari per il modello base e 250 mila per la serie limitata dei primi mille esemplari possono sembrare molti ai profani, ma in realtà sono spiccioli per un bolide che inevitabilmente dovrà fare largo uso di materiali e tecnologie fra le più costose sul mercato.
“Un’ auto così deve essere progettata e prodotta come se fosse una navetta spaziale, i costi sono esorbitanti” ci dice un ingegnere che conosce da vicino il mondo della Formula E. Tra le hypercar a motore termico, Bugatti Chiron e Koenigsegg Agera RS che si sono succedute come detentrici del record di velocità per auto di serie (sopra i 400 kmh) costano entrambe oltre 1,5 milioni di euro. McLaren P1, Ferrari LaFerrari e Porsche 918 Spyder costano tutte intorno al milione di dollari, mentre le future Aston Martin Valkyrie e Mercedes-AMG Project One costeranno sui 3 milioni di dollari.
E le elettriche? Prendiamo la cinese Nio Ep9 che ha lasciato di stucco il mondo conquistando il nuovo record assoluto del circuito del Nurburgring: prezzo di listino 1,48 milioni di dollari. E la croata Rimac Concept One, l’unica effettivamente acquistabile sul mercato, costa 776 mila euro. E’ spinta da quattro motori per complessivi 900 kW, raggiunge i 355 kmh, accelera da 0 a 100 in 2,5 secondi, è dotata di batterie con una capacità di 90 kWh per un’autonomia dichiarata di 350 chilometri. La Nio Ep9 è anch’essa spinta da quattro motori con una potenza totale di 1.735 kW e una coppia di 6.334 nm; accelera da 0 a 100 in 2,7 secondi, le batterie (due pacchi posti lateralmente) garantiscono un’autonomia di 427 km ma pesano la bellezza di 635 chili.
Nio e Rimac impallidiscono di fronte a quel che promette Musk per la sua Roadster. Parliamo infatti di un’auto in grado di raggiungere i 100 Kmh in 1,9 secondi (nessuna auto di serie è mai scesa sotto i 2 secondi), i 160 Kmh in 4,2 secondi e coprire il famoso quarto di miglio (circa 400 metri) in 8,9 secondi. Velocità massima oltre 400 chilometri, capacità energetica delle batterie di 200 kWh, autonomia di 998 chilometri. Nessun accenno alla potenza dei tre motori (due alle ruote posteriori e uno per l’asse anteriore) ma solo un dato sulla coppia, indicata con il mostruoso numero di 10.000 Nm.
Mai finora si era saputo di batterie con una tale capacità, naturalmente entro i limiti di peso e di spazio concessi da un’auto che deve anche ottimizzare il peso (per l’accelerazione e l’autonomia) e le dimensioni (per l’aerodinamica e la stabilità). E’ possibile? Jusef Hassoun, professore di fisica ed elettrochimica all’Università di Ferrara e titolare di numerosi brevetti sulle tecnologie di accumulo di energia è convinto che non si tratti di “missioni impossible”.
Le nuove batterie Tesla potrebbero utilizzare il materiale NCM 881 (LiNi0.8Co0.1Mn0.1O2) come sostituto del materiale lamellare convenzionale LiCoO2 (LCO) aumentando le prestazioni ai limiti della compatibilità fisica. Prototipi del genere sono già stati realizzati in diversi laboratori del mondo, ma con costi che superano i 350 euro per kWh, contro i circa 100-150 delle tradizionali batterie agli ioni di litio. “Alla fine _ aggiunge _ siamo sempre nell’ambito di un processo di sviluppo incrementale che presto dovrebbe arrivare anche alla produzione di massa, con la possibilità di garantire anche alle utilitarie un’autonomia attorno ai 500 chilometri”. I 1000 chilometri del Roadster Tesla, comunque, sono credibili solo in condizioni di marcia molto particolari, a bassa velocità e ad andatura costante.
“Vedremo la macchina alla prova dei fatti, cronometro alla mano _ dice il progettista di una casa concorrente _ Magari qualche numero sarà ridimensionato. Però con grandi volumi produttivi sia sulle batterie sia sulla macchina completa, la tecnologia attuale potrebbe in teoria consentire quelle performances e a quel prezzo. Sarebbe comunque un mezzo miracolo industriale”