Home Auto Tesla rinnova Model S e Model X. E arriva la versione “bomba”...

Tesla rinnova Model S e Model X. E arriva la versione “bomba” Plaid

21
tesla plaid
Dopo quasi dieci anni (la Model S debuttò nel 2012) Tesla innova radicalmente il suo primo modello di massa e quello successivo, il Suv Model X. E alza il velo sulla versione ad alte prestazioni Tesla Plaid, peannunciata in settebre dal patron Elon Musk nel corso del Battery Day.
Apri commenti

21 COMMENTI

  1. A me sembra la classica americanata, cavalli a vagonate da scatenare sul dritto, schermo che è una televisione , perché x gli americani se non è grande non è cool, qualità degli interni da utilitaria

  2. Mah.. Diciamo che l’aspetto esteriore è, dal mio punto di vista, migliorato ancora. La model s è la model x sono secondo me molto belle da vedere, mentre model 3 e y sono proprio bruttine, sopratutto la prima che vista da davanti e dal 3/4 anteriore sembra un becco d’anatra. Gli interni sono minimal ma fatti ad minchiam. Lo schermo dietro al volante, poi magari è solo una distorsione della foto. Lo schermo centrale è uno schermo non è che si possa dire molto, ma non c’è nessuna armonia tra la conclusione di questo e l’inizio di qurllo con la strumentazione, che ha spigoli smussati e tutt’altra forma.
    Se volevano rendere la macchina iper-tecnologica con schermi ovunque avrebbero potuto seguire l’idea di Mercedes e il suo HyperScreen, che non mi piace, ma è più armonioso nelle forme.
    Se parliamo del volante… Può piacere o meno, ma secondo me diventa incredibilmente scomodo da tenere sopratutto nei viaggi lunghi, anche perché le posizioni dove mettere le mani sono molto limitate (e se si guida con auto Pilot inserito bisogna lasciare appoggiata la mano solo in un determinato punto, che non è un problema, se per poco tempo, ma che può diventarlo su tragitti maggiori)

    • Errore di battitura, “lo schermo centrale, poi magari è solo una distorsione della foto”… Non è nemmeno centrato con il volante.

    • Un volante simile ad oggi l’avevo solo visto in una puntata del Gas Monkey di Richard Rawlings … e non è un complimento 😐

  3. Migliorata fuori (piccoli ritocchi ma tutti giusti), dentro non mi piace. Questo look minimal mi sa di deja-vu, il volante così è ridicolo e inutilizzabile (già immagino a qualche accessorio aftermarket per normalizzarlo), lo schermino dietro mi fa venire il dolore al collo solo a pensarci, la pelle bianca spero sia di qualità migliore rispetto all’attuale (che è soggetta ad usura precoce). Non capisco neanche il senso della radica all’interno, come se avessero cercato in extremis di dare un po’ di calore ad un’auto che non ce l’ha. Continua a non piacermi l’assenza di una banale manopola dell’aria condizionata che costringe a distrarsi alla guida e a giocare col display. Allo stile minimal già visto e rivisto in tanti prototipi preferisco gli interni di una 458 Italia. Molto interessanti le versioni plaid e plaid+ che rendono “democratico” il sogno dei 1000 cavalli (in realtà già la challenger srt demon a benzina c’era andata vicina, con 852cv a meno di 76.000 euro – fonte: https://it.motor1.com/news/218133/dodge-challenger-srt-demon-aperti-gli-ordini-a-quasi-76000-euro/ ), anche se Tesla così facendo rafforza l’idea delle auto elettriche come iperprestazionali e non come city car per le masse.

  4. La S, nel render non mi sembra brutta. Che sia la prima Tesla che troverò esteticamente appagante? Chissà. Sui dati tecnici se non avessi letto i prezzi starei già sbavando invece XD

  5. Il numero più importante: il peso.
    Ma quanto pesa la nuova Model S Plaid?
    Il risultato da raggiungere non sono gli oltre mille cavalli, sono i 6 minuti e 40 secondi dell’Inferno Verde.
    Appuntamento a luglio per battere il record del Nürburgring.
    Porsche 911 GT2 RS MR 6:40.33
    Gomme permettendo.

    • Tanto per cambiare hai scritto l’ennesima stupidaggine. Almeno stavolta ti sei contenuto nel numero dei caratteri.
      La Porsche 911 GT2 RS MR (991.2) by Manthey Racing aveva sospensioni da gara più diverse modifiche racing che non la fanno classificare come “vettura stradale”.
      Ti atteggi tanto a professorone ma poi…

      • Grazie per il professorone.
        Il kit MR è regolarmente omologato per uso stradale, è in vendita ed installato da Porsche che detiene il controllo azionario di MR.
        Questo non era il senso del post.
        Era ben altro.

        • Il senso di tutti i tuoi post è sempre lo stesso: avere un palco per i tuoi (lunghi, lunghissimi) sproloqui.
          Peccato che almeno la metà di tutto ciò che scrivi siano inesattezze e stupidaggini.
          Già paragonare il tempo sul giro di una sportiva due posti con quello di una berlina 4 porte è stupido. Farlo con quello di una one shot con soluzioni racing e una berlina elettrica di oltre 2000 Kg, è doppiamente stupido.

          • Infatti il senso era ironico.
            Mi spiace che non hai capito.
            È evidente a tutti che una vettura da 24 quintali pur con un baricentro ravvicinato al suolo, oltre 1.000 cavalli e una coppia motrice istantanea non può scendere sotto i 7 minuti.

          • @ Massimo Degli Esposti
            Non mi sembra di aver insultato nessuno. L’insulto è gratuito, io ho circostanziato le mie affermazioni.
            E’ più offensivo dire ad un’altra persona “non hai capito” mentre si cerca di arrampicarsi sugli specchi tirando in ballo l’ironia.

            @Alberto Spriano
            “Sì, sì, è stato pressappoco così” (cit.)

          • Lei ha scritto quattro volte “stupido” in un solo commento. E ora fa anche il verginello.

        • @Massimo Degli Esposti
          ‘Stupido’ riferito a concetti e affermazioni. Mi mostri dove ho scritto che Alberto Spriano è stupido.

          • Ok, allora le dico che questa sua insistenza a negare l’evidenza è oltremodo stupida. Contento?

          • Complimenti per la risposta, ne è uscito fuori elegantemente.
            Punto per lei. 🙂

    • Esattamente la domanda che mi sono posto io. Ho forti dubbi, oltre ad essere estremamente pericoloso: la prima cosa che ti insegnano quando ti danno una macchina in mano è che nelle curve strette non devi incrociare le braccia (in realtà ci sono dei casi in cui è “ammesso”, ma sono casi limite): con questo volante non si può fare. Dopotutto gli americani sono quelli che montano le corna di bisonte sul cofano dell’auto, di che parliamo …

      • Questo volante semi rettangolare aperto superiormente sembra sia stato disegnato non per sconcertare ma per abituare chi guida alla sua prossima evoluzione: l’integrazione a scomparsa nel cruscotto e la sua fuoriuscita quando viene richiamato.

        Circa la tecnica di guida crossed arms, questa è influenzata dalla scatola guida di sterzo.
        Un kart, al fine di rendere la sterzata diretta gira di 30° a destra e 30° a sinistra.
        La rotazione di sterzo tipo Formula 1 è circa 150° a destra e 150° a sinistra.
        La rotazione di sterzo di una vettura convenzionale è di 450° a destra e 450° a sinistra.
        Una vettura sportiva stradale ha una rotazione di sterzo più diretta, ma non di molto.

        La crossed arms si vede al GP di Monaco nel tornante in discesa Loews e a Spa, nella foresta delle Ardenne, nel tornante uncinato di Stavelot.

        La crossed arms è stata insegnata agli altri piloti dal pastorello scozzese Jim Clark.

        Quando tutti, all’epoca, staccavano prima di impostare le curve, completando tutta la frenata in linea retta, prima di preparare la macchina per la curva, il pastorello faceva la differenza.
        Clark oltre ad essere preciso come non mai nelle traiettorie, implacabile e costante come Lauda e Prost, giro dopo giro, aveva il suo segreto.
        Clark istintivamente preferiva tagliare la curva in anticipo con i freni ancora pinzati impostando la traiettoria.
        In questo modo, merito di Clark, ma anche delle Lotus 25, 35 e 49 di Chapman, il pastorello riusciva a creare un falso punto di corda, un falso apice della curva che gli consentiva di dare potenza prima degli altri accelerando prima del vero punto di corda facendo scivolare dolcemente la Lotus esternamente verso il vero apice della curva per continuare la scivolata (non la derapata) preparandosi con l’acceleratore a tavoletta al prossimo tratto di rettilineo.
        La sua è stata un’evoluzione della frenata su pista che imitò per primo Stirling Moss, guarda caso utilizzandola su una Lotus durante le ultime fasi della sua carriera.

        Il pastorello scozzese in azione:

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: