Durante la presentazione dei dati di bilancio, Tesla ha svelato nella notte le nuove versioni Model S (qui il dettaglio) e Model X (qui). Negli interni completamnte ridisegnati spicca un nuovo volante a farfalla che evoca le corse. E una revisione dei motori assicura prestazioni migliorate. Arriva anche l’attesissima Tesla Plaid con prestazioni da brividi grazie alla tripla motorizzazione per un totale di 1020 cv. Solo per la Model S c’è anche Plaid +; una “bomba” da 1100 cv che dovrebbe accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 2 secondi. E con un’autonomia monster di 840 km. Presumibilmente grazie alle nuove batterie con celle 4680.
Sono stati completamente ridisegnati gli interni di entrambi i modelli. Nel cruscotto, il touchscreen centrale è ora orizzontale, come nelle Tesla Model 3 e Y. Ha una risoluzione di 2200×1300 e la possibilità di inclinarsi a destra e a sinistra. E compare uno schermo anche per i passeggri del sedile posteriore. Tutti i principali controlli sono concentrati sul volante, tanto che Tesla descrive il nuovo layout come “il massimo focus sulla guida: niente steli, niente spostamenti“.
Scompaiono infatti gli steli che Tesla utilizzava per indicatori di direzione, fari e comandi del tergicristallo e per altri controlli come il pilota automatico e le modalità di guida (PRND).
Il nuovo volante di Tesla non ha nulla di tutto ciò. Per sostituire gli steli, Tesla sta scommettendo su un mix di intelligenza artificiale e pulsanti a sfioramento forzato per gli indicatori di direzione, gli abbaglianti, il clacson, il pilota automatico, il controllo del parabrezza e i comandi vocali.
L’idea di base è che il pilota smetterà pian piano di usarli, lasciando all’Autopilot il compito di selezionare in automatico le modalità di guida più efficienti. E perfino funzioni come la retromarcia, quando la visione intelligente lo renderà necessario. Insieme alle informazioni dei sensori, l’intelligenza artificiale dovrebbe infatti decidere se è più probabile che il guidatore guidi in avanti o all’indietro. Tesla fa un esempio: se il veicolo rileva la porta del garage direttamente davanti, inserirà automaticamente la retromarcia quando il guidatore preme il freno.
Tesla ha anche aggiornato la Model S e la Model X sotto il cofano e ne ha modificato le configurazioni. Elon Musk ha detto che Model S e Model X rimarranno con il vecchio formato delle celle 18650 ma migliorato. Entrambi i modelli ora hanno anche la pompa di calore.
Quanto ai prezzi di listino la Model S ora parte da 80.000 dollari (esclusi degli incentivi) negli Stati Uniti o da 86.990 euro in Europa. Il Model X costa 95.990 euro.
L’allestimento della Tesla Model S premium Plaid + offre un’autonomia di 837 chilometri. La velocità massima sarebbe di 322 km/h, e dovrebbe passare da 0 a 100 kmh in meno di 2 secondi. Viste le prestazioni promesse, sarà probabilmente la prima Tesla ad utilizzare le nuove celle 4680. E’ ancora disponibile la Model S Long Range con autonomia di 663 km, che scendono a 627 nella versione ‘Plaid’ ad alte prestazioni. Queste versioni hanno tre motori elettrici invece di due, con una potenza di picco totale di 761 kW.
Non esiste invece una versione Plaid+ per la Model X. La nuova Model S inizierà a essere prodotta “nel primo trimestre”. Non c’è la data per le consegne ma si pensa possano iniziare nella seconda metà dell’anno.
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A me sembra la classica americanata, cavalli a vagonate da scatenare sul dritto, schermo che è una televisione , perché x gli americani se non è grande non è cool, qualità degli interni da utilitaria
Mah.. Diciamo che l’aspetto esteriore è, dal mio punto di vista, migliorato ancora. La model s è la model x sono secondo me molto belle da vedere, mentre model 3 e y sono proprio bruttine, sopratutto la prima che vista da davanti e dal 3/4 anteriore sembra un becco d’anatra. Gli interni sono minimal ma fatti ad minchiam. Lo schermo dietro al volante, poi magari è solo una distorsione della foto. Lo schermo centrale è uno schermo non è che si possa dire molto, ma non c’è nessuna armonia tra la conclusione di questo e l’inizio di qurllo con la strumentazione, che ha spigoli smussati e tutt’altra forma.
Se volevano rendere la macchina iper-tecnologica con schermi ovunque avrebbero potuto seguire l’idea di Mercedes e il suo HyperScreen, che non mi piace, ma è più armonioso nelle forme.
Se parliamo del volante… Può piacere o meno, ma secondo me diventa incredibilmente scomodo da tenere sopratutto nei viaggi lunghi, anche perché le posizioni dove mettere le mani sono molto limitate (e se si guida con auto Pilot inserito bisogna lasciare appoggiata la mano solo in un determinato punto, che non è un problema, se per poco tempo, ma che può diventarlo su tragitti maggiori)
Errore di battitura, “lo schermo centrale, poi magari è solo una distorsione della foto”… Non è nemmeno centrato con il volante.
Un volante simile ad oggi l’avevo solo visto in una puntata del Gas Monkey di Richard Rawlings … e non è un complimento 😐
Migliorata fuori (piccoli ritocchi ma tutti giusti), dentro non mi piace. Questo look minimal mi sa di deja-vu, il volante così è ridicolo e inutilizzabile (già immagino a qualche accessorio aftermarket per normalizzarlo), lo schermino dietro mi fa venire il dolore al collo solo a pensarci, la pelle bianca spero sia di qualità migliore rispetto all’attuale (che è soggetta ad usura precoce). Non capisco neanche il senso della radica all’interno, come se avessero cercato in extremis di dare un po’ di calore ad un’auto che non ce l’ha. Continua a non piacermi l’assenza di una banale manopola dell’aria condizionata che costringe a distrarsi alla guida e a giocare col display. Allo stile minimal già visto e rivisto in tanti prototipi preferisco gli interni di una 458 Italia. Molto interessanti le versioni plaid e plaid+ che rendono “democratico” il sogno dei 1000 cavalli (in realtà già la challenger srt demon a benzina c’era andata vicina, con 852cv a meno di 76.000 euro – fonte: https://it.motor1.com/news/218133/dodge-challenger-srt-demon-aperti-gli-ordini-a-quasi-76000-euro/ ), anche se Tesla così facendo rafforza l’idea delle auto elettriche come iperprestazionali e non come city car per le masse.
La S, nel render non mi sembra brutta. Che sia la prima Tesla che troverò esteticamente appagante? Chissà. Sui dati tecnici se non avessi letto i prezzi starei già sbavando invece XD
Il numero più importante: il peso.
Ma quanto pesa la nuova Model S Plaid?
Il risultato da raggiungere non sono gli oltre mille cavalli, sono i 6 minuti e 40 secondi dell’Inferno Verde.
Appuntamento a luglio per battere il record del Nürburgring.
Porsche 911 GT2 RS MR 6:40.33
Gomme permettendo.
Tanto per cambiare hai scritto l’ennesima stupidaggine. Almeno stavolta ti sei contenuto nel numero dei caratteri.
La Porsche 911 GT2 RS MR (991.2) by Manthey Racing aveva sospensioni da gara più diverse modifiche racing che non la fanno classificare come “vettura stradale”.
Ti atteggi tanto a professorone ma poi…
Grazie per il professorone.
Il kit MR è regolarmente omologato per uso stradale, è in vendita ed installato da Porsche che detiene il controllo azionario di MR.
Questo non era il senso del post.
Era ben altro.
Il senso di tutti i tuoi post è sempre lo stesso: avere un palco per i tuoi (lunghi, lunghissimi) sproloqui.
Peccato che almeno la metà di tutto ciò che scrivi siano inesattezze e stupidaggini.
Già paragonare il tempo sul giro di una sportiva due posti con quello di una berlina 4 porte è stupido. Farlo con quello di una one shot con soluzioni racing e una berlina elettrica di oltre 2000 Kg, è doppiamente stupido.
Vacci piano con gli insulti. Qui non usa
Infatti il senso era ironico.
Mi spiace che non hai capito.
È evidente a tutti che una vettura da 24 quintali pur con un baricentro ravvicinato al suolo, oltre 1.000 cavalli e una coppia motrice istantanea non può scendere sotto i 7 minuti.
@ Massimo Degli Esposti
Non mi sembra di aver insultato nessuno. L’insulto è gratuito, io ho circostanziato le mie affermazioni.
E’ più offensivo dire ad un’altra persona “non hai capito” mentre si cerca di arrampicarsi sugli specchi tirando in ballo l’ironia.
@Alberto Spriano
“Sì, sì, è stato pressappoco così” (cit.)
Lei ha scritto quattro volte “stupido” in un solo commento. E ora fa anche il verginello.
@Massimo Degli Esposti
‘Stupido’ riferito a concetti e affermazioni. Mi mostri dove ho scritto che Alberto Spriano è stupido.
Ok, allora le dico che questa sua insistenza a negare l’evidenza è oltremodo stupida. Contento?
Complimenti per la risposta, ne è uscito fuori elegantemente.
Punto per lei. 🙂
Facciamo uno pari e palla al centro. Ora parliamo di cose serie
Ma quel volante bellissimo sarà omologabile in Europa ?
Esattamente la domanda che mi sono posto io. Ho forti dubbi, oltre ad essere estremamente pericoloso: la prima cosa che ti insegnano quando ti danno una macchina in mano è che nelle curve strette non devi incrociare le braccia (in realtà ci sono dei casi in cui è “ammesso”, ma sono casi limite): con questo volante non si può fare. Dopotutto gli americani sono quelli che montano le corna di bisonte sul cofano dell’auto, di che parliamo …
Questo volante semi rettangolare aperto superiormente sembra sia stato disegnato non per sconcertare ma per abituare chi guida alla sua prossima evoluzione: l’integrazione a scomparsa nel cruscotto e la sua fuoriuscita quando viene richiamato.
Circa la tecnica di guida crossed arms, questa è influenzata dalla scatola guida di sterzo.
Un kart, al fine di rendere la sterzata diretta gira di 30° a destra e 30° a sinistra.
La rotazione di sterzo tipo Formula 1 è circa 150° a destra e 150° a sinistra.
La rotazione di sterzo di una vettura convenzionale è di 450° a destra e 450° a sinistra.
Una vettura sportiva stradale ha una rotazione di sterzo più diretta, ma non di molto.
La crossed arms si vede al GP di Monaco nel tornante in discesa Loews e a Spa, nella foresta delle Ardenne, nel tornante uncinato di Stavelot.
La crossed arms è stata insegnata agli altri piloti dal pastorello scozzese Jim Clark.
Quando tutti, all’epoca, staccavano prima di impostare le curve, completando tutta la frenata in linea retta, prima di preparare la macchina per la curva, il pastorello faceva la differenza.
Clark oltre ad essere preciso come non mai nelle traiettorie, implacabile e costante come Lauda e Prost, giro dopo giro, aveva il suo segreto.
Clark istintivamente preferiva tagliare la curva in anticipo con i freni ancora pinzati impostando la traiettoria.
In questo modo, merito di Clark, ma anche delle Lotus 25, 35 e 49 di Chapman, il pastorello riusciva a creare un falso punto di corda, un falso apice della curva che gli consentiva di dare potenza prima degli altri accelerando prima del vero punto di corda facendo scivolare dolcemente la Lotus esternamente verso il vero apice della curva per continuare la scivolata (non la derapata) preparandosi con l’acceleratore a tavoletta al prossimo tratto di rettilineo.
La sua è stata un’evoluzione della frenata su pista che imitò per primo Stirling Moss, guarda caso utilizzandola su una Lotus durante le ultime fasi della sua carriera.
Il pastorello scozzese in azione: