Negli USA sono iniziate le consegne della Model 3, l’auto che segna l’ingresso di Tesla nel grande mercato delle vetture medie, dopo le iconiche ma costose Model S e Model X. La 3 ha avuto seri problemi di produzione, che ne hanno ritardato l’arrivo, ed era attesa al varco. Ecco le prime impressioni di due giornalisti americani, che hanno avuto disponibilità dell’auto da altrettanti acquirenti.
Le finiture sono ok, la guida “really great”
La Tesla ha iniziato le consegne della Model 3 dai propri dipendenti che l’avevano prenotata. Una precauzione comprensibile, per far sì che eventuali problemi presenti nelle prime macchine prodotte restassero in famiglia. Uno dei primi clienti privati a ricevere l’auto è stato Jameson Dow, un giornalista che si occupa di auto elettriche dal 2009 e che ha goduto di una corsia preferenziale essendo proprietario anche di una Tesla Roadster prima serie. Jameson ha pubblicato le sue prime impressione in questo articolo sul sito Electrek. Fugando anzitutto il primo timore: che le finiture fossero criticabili, un po’ approssimative come accadde con le prime Model S. Quanto alla guida, il primo giudizio è pieno di entusiasmo: l’handling viene definito “superbo”, con un volante molto più agile e preciso della Model S. L’accelerazione viene paragonata alla meno potente tra le Model S, la 70D, mentre l’autonomia effettiva riscontrata nei primi viaggi nel sud della California con il pacco-batterie nella versione più costosa e capace, 75kWh, proietta un totale di 305 miglia, pari a ben 490 chilometri.
Ottimo comfort, qualche difettuccio
Un difetto secondo Jameson è la scarsa visibilità posteriore, a causa anche del ‘taglio’ netto della linea del lunotto: meglio attivare la retrocamera e guardare indietro sul grande touchscreen con cui si gestiscono i comandi di bordo e la navigazione. Quanto al comfort, nulla da obiettare: c’è spazio comodo per cinque persone, anche di alta statura, mentre l’auto procede silenziosa sempre, anche alle alte velocità .
Lo schermo è più piccolo e con meno funzioni della Model S, con un interfaccia semplice. Qui sopra potete vedere un video tutorial, in inglese, in cui ne viene spiegato bene il funzionamento. Nella Model 3 difettucci ce ne sono, anche a leggere la pagina Facebook dei neo-proprietari: Jameson, per esempio, ha riscontrato qualche disturbo nel sistema audio dopo avere terminato una chiamata col Bluetooth, ma niente di drammatico.In generale il nostro ritiene che Tesla abbia fatto un grande lavoro, con una cura dei dettagli che non si riscontrava nei modelli precedenti. Dal porta-biccheri agli specchietti interni finalmente illuminati, la Model 3 sembra al livello dei migliori concorrenti premium. I timori di chi paventava una macchina raffazzonata sono fugati: <Potete tirare un bel sospiro di sollievo, è una grande macchina>, conclude Jameson.Â
“Ti fa sembrare il futuro già normale”
Anche lo staff di Jalopnik.com è riuscito ad avere una delle prime Model 3 consegnate. Come ? Mettendo un annuncio sul sito: hanno risposto in 14 e il giornalista Andrew P. Collins ha scelto un fortunato proprietario che come lui vive nell’area di Los Angeles, tale Mason McLead, che gli ha prestato l’auto per qualche ora, in modo da ricavarne un primo test. Non si tratta della versione base, quella che negli Usa dovrebbe partire da 35 mila dollari: qui parliamo di una vettura super-accessoriata, che tra guida autonoma nella sua forma più avanzata e altri optional arriva a 57 mila dollari, cui però vanno sottratti i generosi incentivi offerti dalla California agli acquirenti di vetture elettriche. Collins era piuttosto prevenuto sulla qualità degli interni, dopo quanto si era letto sulle enormi difficoltà di produzione: in realtà ha riscontrato solo peccati veniali, tipo qualche ruga nella verniciatura della parte inferiore. Il comfort viene elogiato anche in questo test, con il tetto a vista che dà ai passeggeri la sensazione di vivere in uno spazio ancora maggiore di quanto realmente sia.
Si guida come in un videogame
Quanto al touch-screen, sembra nato per chi ha imparato a maneggiare uno smartphone prima che a guidare un’automobile. E comunque è piuttosto agevole anche per chi ha già qualche capello bianco in testa. Spazio per valigie e altro ce n’è più che a sufficienza: oltre che nel bagagliaio c’è posto anche sotto parte del cofano anteriore, oltre che in diversi vani nell’abitacolo. Quanto alla guida, Collins trova il volante “diretto e consistente”, ma allo stesso tempo un po’ leggero, con la sensazione a volte di controllare un videogame, più che guidare un’auto. Eccellente la stabilità , grazie anche a un’ottima distribuzione dei pesi, in un equilibrio quasi perfetto tra anteriore e posteriore. Più in generale, secondo il nostro, la Model 3 ridefinisce il concetto di auto ‘normale’, così come lo intenderemo nei prossimi anni. Come? Portando la user-experience di un oggetto che amiamo, il telefonino, su un altro oggetto che invece ci è utile per spostarci, l’auto. Lo fa in modo semplice, intuitivo. E forse non è un caso che a farlo sia una Casa che è nata appena 10 anni fa, nel 2007.
P.S. Tutto fa pensare che, pur essendo la Tesla più economica (guarda il listino con Model S e Model X), da noi la Model 3 non costerà meno di 50 mila euro.
e putroppo in italia le auto elettriche non godono di nessun incentivo, anzi hanno pure i disincentivi nel caso dei disabili. In italia i disabili hanno le agevolazioni solo su diesel (fino a 2800) e benzina (fino a 2000). Sig. Tedeschini, si dia da fare.
Io mi dò da fare, “ma chimme sente?”, come cantava Rino Gaetano. Comunque: siamo solo agli inizi e chi ha idee o suggerimenti si faccia avanti.
Come nn meno di 50000€?
Doveva essere l’auto di massa per invertire la rotta e finalmente avere possibilità di distribuire un prodotto ecologico e all’avanguardia alla massa, penso agli agenti di commercio e alle famiglie con redditi medi, medio/alti.
Invece ancora roba da ricchi.
Uff…… aspetterò ancora, ma quanto?
La Tesla, caro Andrea, fa macchine pensate per il mercato americano, che ancora chiede vetture di una certa stazza e potenza. Per avere un prodotto a emissioni zero e alla portata di (quasi) tutti, temo che occorra aspettare un paio d’anni, quando il costo delle batterie calerà ancora e le vendite consentiranno ai costruttori di realizzare maggiori economie di scala. La nuova Nissan Leaf va in questa direzione e dimostra quanta strada è stata fatta rispetto al promo modello, datato 2011. Buon anno!