In Cina, un test in diretta social del sistema “Full Self-Driving” di Tesla si è concluso con un incidente frontale. Un conducente di Model 3 stava trasmettendo in livestream il funzionamento dell’assistenza alla guida quando l’auto ha imboccato la corsia opposta, andando a scontrarsi con un altro veicolo. Per fortuna nessun ferito grave.
L’episodio arriva pochi mesi dopo il debutto del sistema FSD di Tesla sul mercato cinese. L’incidente è rapidamente diventato virale, riaccendendo il dibattito sui limiti reali dei sistemi di guida assistita e sull’eccessiva fiducia degli utenti.
FSD: guida autonoma…ma controllata
Come negli Stati Uniti e in Europa, anche in Cina il Full Self-Driving – a discapito del suo nome – non è un sistema di guida autonoma, ma un avanzato pacchetto di assistenza di Livello 2, che richiede attenzione costante del conducente e la capacità di intervenire in ogni momento.
Molti proprietari Tesla in Cina stanno pubblicando video e dirette su piattaforme come Douyin (TikTok), mostrando il sistema all’opera e confrontandolo con soluzioni analoghe offerte dai costruttori locali.
La dinamica dell’incidente
Proprio durante uno di questi test “live” della guida con FSD attivo, un utente a bordo di una Tesla Model 3 si è scontrato frontalmente con un’altra auto, dopo aver invaso la carreggiata opposta.
La diretta non aveva inizialmente attirato grande attenzione, ma i video dell’impatto e dei danni pubblicati successivamente dal conducente hanno rapidamente fatto il giro dei social. Fortunatamente, nessuno degli occupanti coinvolti ha riportato ferite critiche.
FSD era attivo: il video non mente
Nei giorni successivi all’incidente, sono emerse polemiche sull’effettiva attivazione del sistema al momento dello schianto. Il conducente aveva inizialmente evitato di pubblicare il filmato completo, sostenendo di voler avviare un confronto diretto con Tesla per un possibile risarcimento, ipotesi poco realistica vista la posizione ufficiale dell’azienda.
Tesla, infatti, ribadisce costantemente che la responsabilità rimane sempre del conducente, anche quando FSD o Autopilot sono inseriti. La successiva diffusione del video ha chiarito il punto: il Full Self-Driving era attivo e ha eseguito il cambio di corsia nella direzione sbagliata.

I “limiti” della guida autonoma
Il caso cinese non è un’anomalia isolata, ma un campanello d’allarme globale. L’incidente evidenzia infatti un tema sempre più dibattuto: la sovrastima delle capacità dei sistemi di assistenza alla guida. Al di là delle prestazioni tecnologiche, il rischio maggiore è che il conducente abbassi la soglia di attenzione, delegando troppo a software che non sono progettati per gestire ogni scenario.
Anche sulle strade italiane stanno arrivando veicoli sempre più avanzati sul fronte ADAS, ma nessuno di questi consente di togliere le mani dal volante e la mente dalla strada.
In un contesto europeo, dove la normativa è particolarmente prudente sui sistemi automatizzati, casi come questo rafforzano l’idea che la comunicazione commerciale sia cruciale quanto l’ingegneria. Un nome o un messaggio ambiguo può influenzare il comportamento umano più di qualsiasi algoritmo.
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