Tesla incendiate a Berlino: è caccia ai responsabili dei falò che alcuni giorni fa hanno devastato tre vetture del marchio americano, nella zona est della città.
Tesla incendiate a Berlino: tre auto distrutte dalle fiamme

Le immagini che ci ha girato un lettore dalla capitale tedesca sono impressionanti: Model Y e Model 3 devastate dalle fiamme. Non ci sono dubbi che gli incendi, tra Boyenstrasse e An Der Kieler Brucke, siano di origine dolosa: impossibili fenomeni di autocombustione di veicoli così distanti tra loro. Ovvio che il pensiero va alle vibranti proteste che hanno accompagnato il disco verde delle autorità all’ingrandimento dello stabilimento Tesla di Grunheide, non lontano dalla capitale. Con disordini sfociati in alcuni episodi di boicottaggio, come un incendio doloso a un traliccio ad alta tensione di servizio alla fabbrica, il 5 marzo scorso. Episodio rivendicato dal movimento Vulkan Gruppe, che dichiara di perseguire “la completa distruzione della Gigafactory”. E accusa Tesla di “divorare terra e risorse, persone e manodopera per sputare fuori 6.000 SUV a settimana, macchine assassine e monster truck, a settimana”.
Ecco come sono stati spenti i falò e chi guida le indagini

Al momento nella fabbrica del Brandeburgo la Tesla produce soltanto Model Y, ma l’espansione dell’impianto è finalizzata ad ospitare le catene di montaggio di altri modelli. Si vocifera che potrebbe trattarsi della piccola Tesla, forse chiamata Model 2, del cui sviluppo si sta occupando personalmente Elon Musk. Ma al momento non ci sono conferme. Il quotidiano BILD ha descritto così l’accaduto: “Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco con circa 20 mezzi di soccorso e hanno spento gli incendi, in tre luoghi diversi. Riuscendo a impedire che il fuoco si diffondesse alle celle della batteria. Durante l’intervento hanno controllato le temperature delle batterie utilizzando una termocamera. Una delle auto era ancora collegata alla stazione di ricarica, anche qui l’incendio non si è propagato. Dopo circa due ore i soccorsi hanno potuto lasciare il luogo dell’incendio. Un commissario specializzato della Polizia di Berlino ha assunto il comando delle indagini“.
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Certo che questi italiani son proprio ignoranti.
Se quelli sono italiani io sono un cammello.
E comunque la mamma dei deficienti è sempre incinta di 4 gemelli alla volta.
Aggiungo: la via dove sono avvenuti gli atti vandalici è poco lontano l’edificio della BND (l’quivalente della CIA se vogliamo, vedi https://www.bnd.bund.de/EN/Home/home_node.html) che è uno dei posti più videosorvegliati della città.
Ci sono stati diversi casi di vandalismo contro le Tesla da parte degli ambientalisti, questi sono due casi eclatanti ma non gli unici. Qui a Berlino ci sono molti piu SUV Mercedes AMG V8 biturbo e BMW XM5 rispetto a Tesla Model Y, che pesano, consumano ed inquinano molto di piu, che sono precisamente le ragioni per cui chi protesta prende di mira Tesla ma sbagliando il bersaglio. Che poi, se bruciano una macchina l’assicurato ne ricompra un’altra (qui quasi tutti hanno una kasko con rimborso totale o quasi in caso di perdita del veicolo). Se bucano gli pneumatici, il vandalizzato ne compra altri contribuendo alla messa in circolo di nuovi prodotti. L’ambientalismo spesso si confonde con vandalismo ed ideologia da social network, visti da vicino non li distinguo piu molto bene.
Che brave persone abbiamo in Germania.
Low Profile Please… Il Paese è pieno di matti!
Vittime dell’ecoignoranza fanatica.
La cosa interessante (purtroppo, data la situazione) è che nonostante l’incendio le batterie siano rimaste intatte, grazie anche all’azione dei vigili del fuoco.
Questo a dimostrazione che (tranne alcune eccezioni – e costruttori / lotti di produzione) le batterie delle auto elettriche non sono così terribili come propagandato da certa ignoranza popolar-pennivendola.
Vanno maneggiate col dovuto rispetto, quanto gli altri contenitori di sostanze molto energetiche quali ad es. benzina, GPL, metano, idrogeno…
Si a Berlino, siamo così sicuri che a Cologno Monzese o a Napoli o a Reggio Calabria, si avrebbero avuti gli stessi tempi di spegnimento e danni? Qualche dubbio sinceramente ce l’avrei.
-Comunicato stampa-
Il MPPdA (Movimento Proletario Popolare delle Angurie – Verdi fuori – Rossi dentro) e il comitato centrale dei Khmer Verdi (Partito Ecologista Combattente) manifestano il loro più completo sostegno e la più ampia solidarietà agli ignoti compagni di lotta ecologisti, autori dell’audace gesto rivoluzionario, con cui auspichiamo di riaccendere la coscienza di classe incendiando tre nefasti autoveicoli prodotti dalle infami fabbriche dell’innominabile criptofascista sudafricano bianco, la cui lingua biforcuta ormai ha superato ogni limite con le sue sordide bugie.
Il boia capitalista, non pago di essere fra gli uomini più ricchi del mondo mentre i suoi operai sono addirittura costretti ad andare a lavorare per guadagnarsi un ben misero salario, con le sue melliflue parole irretisce le masse inculturate e buie, instillando la speranza di un futuro migliore e cavalcando strumentalmente e ipocritamente l’imminente Rivoluzione Verde col solo scopo di arricchirsi ulteriomente e consolidare la sua egemonia sulla struttura e sulla sovrastruttura della società.
Egemonia artatamente conquistata a suon di false elargizioni alla classe media cerebralmente morta, la quale si è fatta fanciullescamente comprare dalle sue macchinie elettriche e dalla sua puerile rete di ricarica con cui alimentare il mostro, perpetrandone la supremazia vilmente acquisita a ulteriore prova del fatto che il capitale garantisce solo i suoi profitti.
Il MPPdA (Movimento Proletario Popolare delle Angurie – Verdi fuori – Rossi dentro) e il comitato centrale dei Khmer Verdi (Partito Ecologista Combattente) si augurano che questo sia il primo di molti gesti rivoluzionari, atti a scardinare il turpe meccanismo instaurato dal messianico sfruttatore, nell’orizzonte di una completa rivoluzione proletaria e nella certezza che un giorno il capitalismo sarà finalmente superato dagli eventi e la società occidentale definitivamente annichlita.
Nel frattempo il conto rimane aperto
Per la Rivoluzione Verde!
E’ stata certamente la Meloni!
Poco prima degli incendi, l’hanno vista a Boyenstrasse.
Faceva finta di passeggiare insieme a Salvini e Lollobrigida, il quale però recava al seguito una tanica sospetta.
Sono stati loro!
Maledetti trogloditi retrogradi filopetrolieri nemici del progresso elettrico!!!
Sì, ci sono delle foto che lo provano.
Che ignoranza…
HANNO stati loro.
il diritto di cronaca è importante… ma ricordiamoci dell’effetto emulatorio …
low profile please…