Tesla ha attivato in Florida la prima stazione Supercharger statunitense di proprietà “non Tesla”. Un passaggio strategico che permette al marchio di ampliare la rete senza aumentare gli investimenti diretti.
L’impianto, inserito in un hub Suncoast Charging a Land O’Lakes, conta otto colonnine e si integra completamente nell’ecosistema Tesla, anche per gli utenti non-Tesla grazie allo standard NACS. Una mossa che segna il cambio di paradigma: meno rete “chiusa”, più servizi energetici per l’intero mercato.

Un Supercharger “non Tesla”, ma gestito da Tesla
La particolarità di questo nuovo sito è che l’infrastruttura è di proprietà dell’host, mentre la gestione rimane interamente in mano a Tesla. Il risultato è un’esperienza identica a quella delle stazioni tradizionali: comparsa automatica nella navigazione, monitoraggio in tempo reale, pagamenti integrati e gestione dei flussi energetici tramite software proprietario.
È un approccio diverso rispetto alle vendite di hardware del passato, perché qui il proprietario dell’area compra l’impianto, ma non si occupa delle operazioni. Tesla mantiene il controllo della parte più delicata: software, manutenzione e user experience.
La mossa di Tesla: rete allargata e aperta
Questo modello rientra nel programma “Supercharger for Business“, pensato per accelerare la diffusione della rete coinvolgendo investitori privati, centri commerciali, catene alberghiere e operatori energetici locali. Il proprietario dell’area investe in hardware e installazione, mentre Tesla assicura operatività e continuità del servizio.
La strategia evidenzia un cambio culturale per l’azienda: la rete Supercharger, tradizionalmente un asset chiave e protetto, diventa un’infrastruttura scalabile tramite partnership, riducendo il fabbisogno di capitale e aumentando la presenza sul territorio molto più velocemente.

Con l’adozione diffusa del NACS, ormai standard negli Stati Uniti, Tesla sta passando da azienda automobilistica a vero provider di servizi energetici e infrastrutturali.
L’apertura della rete ai veicoli di altri marchi ha reso rilevante la crescita rapida dei punti di ricarica, e il coinvolgimento di terzi è un passo logico per mantenere la leadership in un mercato dove operatori pubblici e privati stanno moltiplicando gli investimenti.
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