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Tesla ha due problemi: batterie 4680 e clienti delusi

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Elon Musk ( destra) durante la presentazione delle nuove batterie 4680.

Tesla ha due problemi: la messa a punto delle attesissime batterie 4680 e la scontentezza di alcuni clienti, in una piazza strategica come la Norvegia.

tesla ha due problemi
La sezione del nuovo pacco-batterie 4680, messe in mostra da Tesla.

Tesla ha due problemi: le nuove celle sono eccezionali, ma produrle…

Le batterie 4680 sono, potenzialmente, l’arma letale di Elon Musk. Con cui centrare veramente l’obiettivo di arrivare a vendere 20 milioni di auto all’anno entro il 2030. Utilizzando celle di dimensioni maggiori e un nuovo processo per rivestire a secco gli elettrodi, Tesla potrebbe dimezzare il costo di una batteria di un Model Y. Secondo la Reuters, questo consentirebbe un taglio di oltre l’8% del prezzo di listino, consentendo a Musk di essere ancora più competivi. Ma gli esperti che stanno seguono da vicino il dossier 4680 sostengono che occorrerà molto più tempo del previsto per passare dallo sviluppo alla produzione. I problemi si verificherebbero soprattutto nella messa a punto della tecnica di rivestimento a secco utilizzata per produrre queste celle più grandi. “È semplice, non sono pronti per la produzione di massa“, ha detto uno degli esperti.

tesla ha due problemiCon le 4680 si potrebbe vendere un Model Y a 25mila dollari

Non c’è solo il mondo dell’auto a seguire l’evolversi della vicenda. Il vertiginoso aumento del titolo Tesla negli ultimi anni è stato legato anche alla prospettiva di questo salto tecnologico, in grado di spiazzare la concorrenza. L’innovazione promessa da Musk, con batterie dai minori costi e maggiori prestazioni, è vista dagli investitori come fondamentale. Si pensa che Tesla con le 4680 potrebbe inaugurare una nuova epoca in cui vendere le sue auto negli Stati Uniti a partire da 25.000 dollari, con ottimi margini di profitto. Un livello impensabile per i concorrenti. Ma gli esperti interpellati dalla Reuters escludono che la messa in produzione delle nuove batterie non avvenga entro l’anno, come previsto. Lasciando aperta ogni ipotesi per il 2023. Una sfida tecnologica che alcuni paragonano alle difficoltà incontrate con la messa in produzione del Model 3, costata lunghe notti insonni in fabbrica a Elon Musk.

Il tweet che annuncia la protesta di un gruppetto di clienti norvegesi.

Tesla ha due problemi: la protesta dei clienti norvegesi

La vicenda norvegese è molto più circoscritta. Ma potrebbe essere comunque la spia di una difficoltà che potrebbe incontrare Tesla quando milioni di sue auto circoleranno sulle strade di tutto il mondo. A fine agosto è accaduto che un gruppo di clienti locali, delusi per la mancata assistenza per i difetti nelle loro auto, è arrivato a inscenare uno sciopero della fame, presto rientrato. Molte le criticità riscontrate dai proprietari: ruggine e infiltrazioni d’acqua, usura precoce della batterie, Autopilot mal funzionante, allentamento dei sedili e della componentistica, chiusura imperfetta di portiere e finestrini.. Oltre a problemi nel computer di bordo e dell’infotainment. Tutti problemi risolvibili da una buona rete di assistenza, ma è la vaghezza delle risposte date dai Numeri verdi della Casa americana che ha fatto infuriare questo gruppo di clienti.

tesla ha due problemiLa rete di assistenza basterà quando i clienti saranno milioni?

La notizia dell’estemporaneo sciopero della fame è stata fatta ricolare anche su Twitter, per farla arrivare anche all’attenzione di Elon Musk. E il patron di Tesla non ha fatto mancare la sua risposta, scegliendo l’arma dell’ironia: ”Su consiglio di un buon amico, ho digiunato a intermittenza e mi sento più in salute”. In realtà il problema esiste e merita una riflessione seria, che all’interno di Tesla stanno sicuramente facendo. Quando milioni di Model 3, Model Y ecc circoleranno per le strade di tutto il mondo, basterà il sistema di assistenza light attuale? O occorrerà dotarsi di una rete di intervento “fisica” e molto più capillare? Il caso della Norvegia non va ridicolizzato. Il Paese nordico è un laboratorio a cui tutti guardano con attenzione, avendo raggiunto un livello di diffusione di EV che nel resto del mondo non si avrà prima del 2030.

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41 COMMENTI

  1. L’assistenza crescerà, speriamo ad un passo sufficiente per supportare le vendite. Nella produzione industriale su larga scala ci possono essere dei difetti di produzione e/o delle noie che emergono in fretta, qualcuno dice che i BEV non hanno bisogno di passare (quasi) mai in officina: attenzione, l’auto mobile e la sua assistenza non sono legate solo al motore (sappiamo che i motori elettrici sono molto affidabili e molto più semplici a livello di componentistica), ci sono tante componenti che devono dimostrarsi solide ed affidabili, necessitando di interventi periodici.
    Su verniciature ed assemblaggi stendiamo un velo pietoso, Tesla non è nuova questi difetti, per me inaccettabili su un’auto nuova.

    • “Su verniciature ed assemblaggi stendiamo un velo pietoso, Tesla non è nuova questi difetti, per me inaccettabili su un’auto nuova.” vero per tutto quello che veniva da Freemont e vero per i primi mesi di Shanghai (fino al 2020 compreso), poi è cambiato tutto. I modelli provenienti da Shanghai e le Model Y nei vari forum che frequento NON hanno difetti di assemblaggio e/o verniciatura, pur essendo frequentati da proprietari che come prima cosa fanno trattamento idrorepellente nanometrico e parlano esclusivamente di acqua osmotizzata, per dire…
      Le Model S di 5 anni fa, pur costando un botto, erano imbarazzanti.

    • Ho appena fatto tagliando Kia E Niro dei 22 Milà km /un anno .
      Tagliando incluso nei 7 anni di garanzia,
      It tutto si è limitato a aggiunta liquido lavacristallo

  2. Ma siamo proprio sicuri che la soluzione delle 4680 strutturali sia un beneficio per i clienti? no, perchè anche se a Tesla la batteria costasse la metà, e si riuscisse ad abbassare un pò il prezzo delle vetture, per i clienti sarebbe una supposta di sabbia misto conchiglie da infilare a secco… no perchè non so se avete visto come sono imbiscottate quelle batterie, con la schiuma, se si dovesse guastare ANCHE UNA SINGOLA CELLA a garanzia finita, vuole dire buttare tutta la batteria nel cesso… Molto meglio le batterie con i moduli, almeno sostituisci il modulo difettoso e non ti costa un rene ed una cornea.

    • E’ poliuretano e si rimuove con un solvente per schiuma polimerizzata. Che sia banale farlo, non credo.
      Più probabile che si addotti la procedura di molti servizi di riparazione: ti cambio tutto dandoti un ricondizionato pari caratteristiche (di usura) e me lo riparo in un centro specializzato.

      • Sarebbe interessante sapere il motivo che li ha spinto a fare una batteria così. Sottotitolo: non è una domanda maliziosa, sarebbe davvero interessante saperlo. Io non ne ho idea.

      • https://youtu.be/ozesI3OZEG0

        Interessantissimo.
        Non solo il video, tutto il canale.
        Nulla da dire sul fatto che la schiuma poliuretanica possa essere meno difficile da rimuovere di quello che all’apparenza può sembrare. Temo che in ogni caso si tratti di un lavoro in grado di far salire il conto della manodopera in maniera abbastanza pericolosa. Non di meno, per quello che può essere la pochezza delle mie conoscenze, rimango dell’idea che il concetto di batteria strutturale da un punto di vista puramente tecnico probabilmente sia un miracolo dell’ingegno umano ma da un punto di vista commerciale, e cioè relativo a quello che possa essere la valutazione della macchina finita la garanzia degli otto anni, rischi di posizionarsi a metà fra il fatal error e l’epic fail. Sarò lietissimo di essere smentito dai fatti.

        • Si, anche io avevo visto il video, è un ran bel canale (il video dove valutano la qualità degli interni della EQS è da manuale). Però adesso smettila di rubarmi gli interventi! 🙂

  3. “Utilizzando celle di dimensioni maggiori e un nuovo processo per rivestire a secco gli elettrodi, Tesla potrebbe dimezzare il costo di una batteria di un Model Y. Secondo la Reuters, questo consentirebbe un taglio di oltre l’8% del prezzo di listino”
    Qualcuno mi spiega perché? Non era il prezzo delle batteria la parte più limitante ad un prezzo basso delle vetture elettriche? Dico davvero, nessun intento polemico/trollata/affine. Solo non riesco a capirlo al momento

    • Pura matematica. Se la batteria viene VENDUTA a 15.000€ montata, probabilmente il COSTO è meno della metà (c’è anche la manodopera di assemblaggio e il sistema di condizionamento e il costo dell’involucro esterno, quelli non cambiano…), quindi ipotizziamo che la batteria COSTI 7.000€. Se la dimezzi, hai risparmiato 3.500€ di costo.
      L’8% di 65.000€ è 5.200€ e Tesla margina lordo il 30% circa. Direi che ci siamo.

      • credo intenda che il maggior costo delle bev (in generale) sia sempre stato imputato alle “sole” batterie; ora, dimezzando il loro costo, non c’è il calo del prezzo che ci si aspetterebbe..
        se una auto costa 20 di cui batteria 10, dimezzando mi aspetto che diventi 15, non 18.

        io, ad esempio, da quando frequento qui, ho sempre letto che i motori costano niente e la spesa era di batterie ed elettronica di controllo..

        infatti quante volte si legge “quando ci saranno le batterie così o cosà i prezzi caleranno”? se un’auto da 40000 euro mi va a 37000, non mi sposta più di tanto l’ago della bilancia.. parer mio

        è un discorso in generale, non su tesla nel particolare

        • Come discorso generale e spannometricamente, forse.
          Però qui stiamo parlando della riduzione di costo della batteria Tesla, quell’8% vale per Model Y con batteria 4680, qualcosa di ben preciso.

          La Model Y in Europa è venduta indicativamente a 65.000€ (lasciamo perdere la RWD appena uscita, salirà di prezzo…), togliamo un 30% di margine Tesla e un 10% di dazi e spese di trasporto (al momento la produzione europea è ancora bassa e non copre l’europa stessa), arriviamo ad un costo di circa 40.000€, possiamo anche considerare 30.000, non cambia. La batteria, come ho scritto sopra, al cliente e installata, con il suo sistema di condizionamento e manodopera di montaggio, è intorno ai 15.000€. Non è certo il 50% del costo. Parliamo di un’auto che solo di elettronica pura di controllo potenza (che una 500E si sogna) o di extra (audio, due amplificatori e subwoofer e 18 altoparlanti) o di hardware a corredo del sistema di guida ha migliaia e migliaia di euro che le macchine di segmento B e C semplicemente non hanno. Anche il motore, sarà “poco” costoso, ma il più scarso che monta Tesla è da almeno 200 kW (sulla RWD) e il sistema di climatizzazione è sovradimensionato. E quindi percentualmente la batteria incide meno.

      • Grazie. Allora si, come detto anche dall’utente che ha commentato dopo di te la storia che il costo della batteria è quello che tiene alto il prezzo è una “mezza castroneria”. Mi spiego meglio; ho capito il discorso sul prezzo della tesla e il successivo tuo ragionamento non fa una piega, anche perché Tesla fa mercato a se, un po’ come gli iPhone (se poi sia un bene o un male non mi interessa, ognuno fa come vuole giustamente). Ma ecco, spero vivamente che anche nelle altre vetture un miglioramento a livello economico del costo delle batterie possa incidere fortemente sul costo dell’intero mezzo (altrimenti verrò qui a sottolineare a tutti quelli che “eh ma il prezzo delle vetture scenderà drasticamente con le nuove batterie “tecnologia qualsiasi”” 🙂 )

  4. La protesta show norvegese: una dozzina di proprietari di Tesla che hanno problemi, mi spiace per loro spero che Tesla riesca a risolvere con rapidità.
    Altro discorso è la rete di assistenza e le carrozzerie in Italia: per ora sono in numero limitato, soprattutto nel sud Italia, ma sono sicuro che cresceranno come sta crescendo la rete di supercharger.

  5. A proposito del fatto che “Il caso della Norvegia non va ridicolizzato.” leggiamo con interesse cosa ha scritto il sig. Degli Esposti: il 5 Settembre 2022 alle 8:52: “Beh, la vicenda norvegese puzza di messinscena lontano un miglio. Il gruppo non era proprio “folto” (17 in tutto). Lo “sciopero della fame” è stato un digiuno di 24 ore; l’ha promosso da Erlend Mørc, un attore di secondo piano che nemmeno ne possiede una; la protesta non è contro l’assistenza ma genericamente contro “la qualità produttiva” delle auto.”

        • Il singolo caso dei 17 è una probabile farsa; il caso della Norvegia intera che vede oltre l’80% di venduto elettrico dove Tesla da sola ha il 30% del mercato, non è da ridicolizzare.
          Sono due condizioni ben differenti, anche se si applicano allo stesso mercato, di riferimento.

          • “il caso non va ridicolizzato” è scritto nell’articolo.
            l’astuto, fa notare che a tal proposito mde si è espresso nei termini sopra indicati.
            l’articolo ha una direzione chiara e pone domande, può il coofondatore, moderatore e direttore esprimersi in senso diametralmente opposto formulando dei forse e probabilmente in base al fatto che ci fosse “un attorucolo”?

          • Premesso che non siamo ne’ in caserma ne’ a Mosca, quindi i due co fondatori possono pensarla in maniera diversa anche senza chiederle preventivamente il permesso, il fatto che l’evento in sè fosse stato rappresentato da gran parte dei giornali con toni apocalittici, mentre si è trattato in realtà di un “non evento”, visto protagonisti e portata, nulla toglie alle considerazioni di Mauro sulla necessità che Tesla in futuro presti più attenzione alla qualità delle sue vetture e alla rete di assistenza, le cui lacune sono note. Aggiungo che il discorso vale per tutte le case, via via che le auto elettriche, suo malgrado Ernesto, diventeranno di massa.

          • Io vedo due casi molto diversi ma avvenuti nello stesso mercato e non trovo la contraddizione, l’ho già scritto, quindi non ho altro da aggiungere.
            Parafrasando una ben nota frase sulla bellezza, “la malizia è negli occhi di chi legge”. My 2 cents.

          • mde: anche se vuole spostare l’interesse verso di me, non cambia la situazione..
            lei dice che è una messinscena (ordita non si sa a che scopo. o meglio, lei è convinto che 17 si siano prestati a dare visibilità ad un tale), che i loro problemi siano inesistenti perché non erano in 1000..
            se a guido, domani si stacca il cofano o gli cade la batteria a terra (non voglio tirartela 😁), gli dice “eh no, sei da solo, ce ne vogliono altri”?
            non fa l’articolo sulle vicissitudini che attraversa? ah no, non sia mai che poi i “giornaloni” si buttino sulla notizia per screditare l’elettrico..

            vietato parlare dei problemi, sono buffoni.

            fa li stes, ghe mia problema

        • E quindi?
          E’ un commento scritto in una sezione commenti. MDE avrà diritto di avere la propria opinione?
          O tutte le volte che voi avete un’opinione diversa non può esistere altro che ha a sua volta opinione diversa dalla vostra?

          Ti stai già allenando per il 26 settembre quando dovrai seguire la direzione imposta dal partito senza poter esprimere la tua idea? 😀
          (perdonate la battuta in tema elettorale… 😀 )

          • legittimo avere un parere diverso, ma te lo risolvi in sede: che serietà offre un giornale, blog, sito che dir si voglia dove un direttore scrive l’articolo in un modo e l’altro (direttore) commenta “cazzate”?
            se per te è normale..

          • ernesto. capita in moltissimi giornali.
            Non stiamo a scomodare la “linea editoriale” che in questo sarebbe come se comparisse un articolo che perora la causa dei petrolieri.
            Ma che uno ritenga una proitesta poco rilevante e un altro la veda in modo diverso capita nella carta stampata non di regime da molto tempo.
            Se per te non è normale, forse quella che pensavo fosse una battuta alla fine può avere un fondo di verità…..

  6. Personalmente non ho avuto problemi con l’assistenza, nel senso che non ne ho mai avuto bisogno perchè la macchina non presenta alcun difetto costruttivo o altro.
    Ma è vero, l’ho già scritto in altro commento, che Tesla si comporta da snob e manca di trasparenza nei confronti dei suoi tanti clienti. Parlare con un essere umano non è immediato, si fa tutto via APP, cosa che va bene per l’ordinario, anzi va benissimo, ma non va bene per lo straordinario e l’urgenza.
    Musk ha risposto malissimo, anche se nello specifico è la protesta di 17 persone capitanate da uno che nemmeno ha una Tesla (per cui sa tanto di ricerca di click, dato che è un attore/youtuber), la comunicazione non è sicuramente tra le sue qualità.
    La rete di assistenza sta crescendo ma non sono in grado di dire se alla velocità corretta, per mancanza di informazioni statistiche. Non riesco a simulare un problema per vedere i tempi di attesa del service perchè verrebbe automaticamente effettuata una diagnosi a distanza e il problema in realtà non ce l’ho…

    Sulle 4680, aspettiamo. In questo momento la Model Y RWD a 49.990€, rispetto ai competitor, è già un prezzo eccezionale, togliergli 5/6.000€ la renderebbe invincibile.
    Mi spiace molto per i competitor, ma qualcuno in grado di arginare l’imminente diffusioni di “cinesi” è necessario, la concorrenza favorisce noi consumatori, meno contenti i produttori.

    • “togliergli 5/6.000€ la renderebbe invincibile.”
      Per chi si accontenta di auto brutte! (Questo è solo il mio parere)

      • I gusti sono sempre indiscutibili.
        Ci sono però almeno 3 milioni di persone nel mondo che le hanno preferite agli altri marchi, o perchè piacevano o perchè anche se facevano schifo esteticamente avevano evidentemente altre qualità da farle preferire…
        E non le regalano!
        5.000€ possono essere un incentivo “estetico” di un certo livello. Ci si vende anche per molto meno!

        • “ o perchè anche se facevano schifo esteticamente avevano evidentemente altre qualità da farle preferire… ” Questo è un bel problema del nuovo mondo!

    • La rete di assistenza sta crescendo ma non sono in grado di dire se alla velocità corretta, per mancanza di informazioni statistiche.
      ———
      premesso che non ho una tesla anzi non ho un’auto e non ci penso proprio a comprarne una non credo Musk abbia grande interesse nel creare una rete capillare di assistenza per privati, soprattutto lui (comunque credo tutti) con la guida autonoma creerà una flotta tesla gestita direttamente, i margini di contribuzione ‘osceni’ in paragone all’intera industria auto che caratterizzano tesla servono solo ad avvicinare il momento ‘flotta’
      l’suto privata con tutto quello che comportava non ha più senso, Musk non è certo un nostalgico

    • Se posso dirti la mia, Guido, visto che con l’assistenza in Norvegia ci ho a che fare direttamente, non ha niente a che vedere con quella che vedo raccontare in Italia. Qui i centri di assistenza sono tantisdimi: solo a Bergen ce ne sono ben 2 (quando per tutto il sud Italia (isole comprese!) c’è solo Roma. E non esiste nemmeno il “freddo rapporto via app” a cui siete costretti in Italia (visto l’estremo sottodimensionamento della rete di assistenza): le poche volte che ho avuto qualche problema, o anche solo per un dubbio, mi sono sempre recato di persona al centro di assistenza ed hanno preso in carico la questione all’istante. Con la M3 precedente, nel 2019, è risultata difettosa la batteria 12V dei servizi ed il ranger è venuto a casa a sistituirmela (in garanzia) entro 1 ora dalla chiamata. Vi posso assicurare che la pagliacciata in questione, qui non se l’è filata quasi nessuno, anche perché l’assistenza sulle BEV degli altri brand… parliamone!
      Ma quello norvegese per Tesla è un mercato maturo: è presente in Norvegia da quasi 10 anni e con certi numeri di vendite. Ovvio che il confronto con l’assistenza in Italia sia impietoso.

  7. Attenzione: “gli esperti interpellati dalla Reuters escludono che la messa in produzione delle nuove batterie non avvenga entro l’anno” c’è un “non” di troppo in questa frase. Scritta così significa che gli esperti sono convinti che la messa in produzione avvenga entro l’anno. 🙂

    Sulle 4680 vedremo. Tesla è sempre parca di informazioni circa il loro processo interno. Come la MY RWD comparsa dal nulla a prezzo d’attacco bassissimo in Italia, non mi stupirebbe vedere di punto in bianco la MY con le 4680 in barba a tutte le analisi.
    Analisi che spesso aiutano a pilotare l’andamento del titolo in borsa.

    PS: chissà se all’AI day butteranno lì un qualche accenno alla cosa.

  8. Anche senza (in Europa) 4680 Tesla quest’anno venderà 2 milioni di auto. Avercene di questi problemi…
    E quando le monterà (solo su Model Y, non su model 3) non aspettatevi chissà quale riduzione del prezzo imho.

    L’iniziativa norvegese è capitanata da un attoruncolo di seconda fila in cerca di visibilità che una Tesla nemmeno la possiede e come tale va giudicata.

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