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Tesla, crolla prezzo dell’usato: reazione a Musk o effetto vendite del leasing?

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Le posizioni politiche di Elon Musk possono giovare o nuocere alle vendite di Tesla?

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Secondo il Financial Times, Tesla ha visto il prezzo del suo usato diminuire più rapidamente rispetto alle altre elettriche. E’ avvenuto sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. Secondo gli analisti, il fenomeno si spiega con una ondata di vendite di veicoli in leasing. Entrando sul mercato hanno inflazionato l’offerta.

Il calo di vendite di Tesla? E se non fosse dovuto soltanto alla reazione politica nei confronti di Elon Musk? Il più importante quotidiano economico britannico dà anche un’altra (parziale) spiegazione. A marzo, le Tesla di seconda mano negli Stati Uniti hanno un prezzo in calo del 7% su base annua. Mentre per gli altri marchi di auto elettriche il calo si è limitato ll’1,5% (fonte il sito specializzato CarGurus). Nel Regno Unito, invece, i prezzi delle Tesla usate sono diminuiti del 15%. Rispetto a un calo del 10% per i veicoli elettrici usati in generale.

Come riportato da Auto Trader, il calo dei prezzi delle Tesla usate in Gran Bretagna risponde a un aumento significativo di veicoli immessi sul mercato, acquistati a credito. Questo ha portato a un incremento delle Tesla usate disponibili, passando da 2.900 a 5.400 unità in un anno.

Tesla, il calo del prezzo dovuto a un aumento dell’usato disponibile, da 2.900 a 5.400 unità in un anno

Gli esperti del hanno osservato anche un altro fenomeno. Un aumento delle Tesla più vecchie. In particolare quelle prodotte dopo il 2017, che vengono permutate presso i concessionari. Secondo i dati le Tesla rappresentavano l’1,4% di tutte le permute negli Stati Uniti a metà marzo. Rispetto allo 0,4% dell’anno precedente.

Nonostante questi dati, i problemi di Tesla non si limitano al calo dei prezzi dell’usato. Nel primo trimestre del 2025, Tesla ha consegnato 336.681 veicoli a livello globale. Registrando un calo del 13% rispetto alle 387.000 unità vendute nello stesso periodo del 2024. Risultato al di sotto delle aspettative degli analisti, che stimavano consegne intorno alle 408.000 unità.

Conclusione: nonostante gli incentivi significativi, come i tagli di prezzo aggressivi e i finanziamenti a tasso zero, Tesla sta faticando a stimolare la domanda. Gli osservatori di mercato suggeriscono che la gamma di modelli invecchiati dell’azienda e il crescente interesse dei consumatori per i modelli più recenti dei rivali stiano aggravando i problemi di Tesla.

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33 COMMENTI

  1. Speriamo veramente che i prezzi dell’usato Tesla crollino anche qui in Italia, così ci sarà la possibilità per molte persone di acquistare autovetture elettriche valide e contribuire quindi alla diffusione della mobilità sostenibile anche per persone con meno disponibilità economica.

  2. “Secondo il Financial Times, Tesla abbia visto il prezzo del suo usato diminuire più rapidamente rispetto alle altre elettriche.” Mi sembra che la redazione abbia qualche difficoltà con i congiuntivi: in questo testo (che ho riportato pedissequamente con il copia e incolla) proprio non ci sta, a meno che non si voglia imitare FantozzI

  3. Tesla continua a innovare, Nokia non ha retto all’innovazione portata da Apple.
    Non mi pare siamo nella stessa situazione.

  4. Ma che dice invece il FT dell’usato Stellantis, magari a gasolio?
    O Mercedes, o Porsche anche, per dire??
    Quelli vanno alla grandissima, vero ?!?

    • Stroppa, è lei?
      Prendi fiato ogni tanto, che a stare con la testa ficcata così nelle terga di Elon non fa bene.

      • Un’azienda che da 15 anni cambia continuamente le regole del gioco in campo automotive e voi continuate a non rendervene conto ! (((-:

        • E quindi? Se cambia vuol dire automaticamente che va bene? Se innova vuol dire automaticamente che il pubblico la compra?
          Stai confondendo causa ed effetto. 🙂

        • Cosa vuoi che sia, ha solo aperto la strada alla motorizzazione elettrica, negli USA ha “soltanto” imposto (in modo soft) lo standard di ricarica, ha imposto agli altri produttori a cambiare totalmente filosofia sugli aggiornamenti OTA anziché da fare rigorosamente in officina, che è un riferimento per efficienza e modalità di produzione al punto che in pochi sono riusciti a batterla in efficienza.
          Per me va bene e posso condividere l’antipatia per Musk, ma Tesla resta un gioiellino di produttore quando si parla di auto elettriche, e non soltanto, e secondo me ha tutta la capacità di stupire ancora, e che sta facendo tutta una serie di investimenti per essere ancora una volta un passo avanti alla concorrenza.

          • Innovare va benissmo, fintando si impare anche dagli errori. Perche’ altrimenti gli atri copiano gli OTA e l’elettronica di potenza (SiC), ma non eliminano i dealers perche’ funzionano bene con moltissimi clienti che non sempre vogliono farsi 200km per un’intervento e apprezzano l’interfaccia umana.
            Al momento Tesla non sta stupendo, e non lo fa da qualche anno. IL FSD e’ sempre fiaremente fermo a livello2. Delle 20M di auto vendute entro il 2030..?

          • Da dove lo vede che è fieramente fermo FSD? Forse tappandosi gli occhi…

          • Altri competitors hanno omologato ADAS livello3 in certe condizioni. Il FSD mi sembra sia sempre e solo livello2. Lei ha una metrica diversa?

          • La mia opinione è che il livello non è un buon indicatore dello stadio di sviluppo in quanto esistono due famiglie di AP, quelle più classiche sono più facilmente omologabili nei livelli intermedi mentre quelle basate su AI dovrebbero raggiungere direttamente i livelli 4 o 5.

            https://youtu.be/bIkAdj6cA5c?si=oUfWQmOuG16lqvcx

          • Peccato che tutto il resto del mondo valuti i sistemi di guida automatica e soprattutti li certifichi non con le opinioni ma coi livelli Adas, e quelli Tesla sono certificati livello 2 esattamente come tutti gli altri.
            Il resto, a partire dal nome fuorviante, per ora è solo marketing.

          • Per quanto mi è dato vedere la corsa alla guida autonoma è molto serrata, in particolare tra Cina e USA (Tesla e credo anche Google). Per me non è scontato nulla, d’altra parte Tesla sta lavorando al Cybercab e con quello non si scappa: o funziona o non ne venderà neppure uno…

          • Quoto @Marco Rossi. Mi sento stranito quando la fondamentale differenza tra oggettivo e soggettivo viene messa in dubbio.

          • Dovresti sapere che nelle aziende hi-tech gli avvicendamenti ad alto livello sono del tutto comuni. Anche quando nel 2022 se n’è andato Karpathy, figura top nel settore AI, i soliti menegrami hanno urlato alla fine del progetto FSD.
            Che invece è proseguito continuando fino ad arrivare al livello attuale. Hanno superato i prodotti cinesi in casa loro (vedi video entusiasti di comparazione con il sistema di Huawei) e il lancio del servizio robotaxi è imminente.

            VW invece sguazza ancora nella melma di Cariad… uguale proprio! (-:

          • @AutomobilV

            Ti sei concentrato su un mio riferimento al VP ma la mia risposta era sul fatto che hai detto che tesla assume al contrario di altri e ti ho fatto notare che ha licenziato per buona parte del 2024.
            Non fare cherrypicking con me, grazie. 🙂
            Il fatto che ci siano avvicendamenti per me è la cosa più normale del mondo in aziende con tanti dipendenti. E’ mera statistica.
            Anche l’aver rifatto da zero il team di ricarica non ha portato a disservizi o problemi ai supercharger. Perchè la verità è che, diversamente da quel che molti credono, nelle aziende nessuno è insostituibile.

  5. Tesla in questo momento ha più di un problema in contemporanea… ed anche la gestione dell’usato lo riflette; il fatto di essere stata adottata dalle grandi flotte fa si che quando queste fanno il “cambio” ne finiscono troppe contemporaneamente sul mercato è sicuramente la prima spiegazione; la seconda, ovvia, risente del minor “appeal” del marchio per motivi politici un po’ in tutti i paesi “intaccati” dalle recenti politiche USA supportate direttamente da Musk… e poi c’è anche la considerazione più “tecnologica”, legata al fatto che comunque si tratta di veicoli di generazioni precedenti che finiscono in diretta concorrenza con quelli di altre case produttrici che adesso presentano un buon livello tecnologico e magari si adattano di più al “cambio” provenendo magari da vetture ICE che hanno un “feeling” molto diverso dal minimalismo Tesla (per intenderci .. se qualcuno abituato alle sole ICE guardasse una M.3 vedendo mancare tutti i comandi fisici con cui è abiutato ad interagire e non ha esattamente uno spirito “geek” magari si rivolge ad un usato BEV più “convenzionale” con qualche tasto e pomello in giro…. Oppure magari adesso che ci son BEV di tutte le dimensioni e caratteristiche (seg. B/C anche SUV etc) sceglie anche il “format” preferito.

  6. Ormai stiamo assistendo a una tragedia sulla pelle del mondo.Certo che vedere Musk col cappello in mano implorare il pazzo scatenato d’oltreoceano di eliminare i dazi è uno spasso. Inoltre vedo che che vanno d’amore e d’accordo in quel covo di clown , assemblatore di auto sembra sia chiamato nel circolino del manicomio bianco, come dicevo chi semina vento raccoglie tempesta e se continua così di Tesla ne parlemo come di Nokia con i telefoni.Bene così.

  7. Ottimo, il “tiro al piccione” con Tesla è storicamente lo sport preferito di concorrenti e media.
    Mentre Tesla sta sviluppando il suo piano a lungo termine, i critici si concentrano sul breve termine.
    Ci vedo più che altro una buona occasione di investimento, col prezzo delle azioni fortemente influenzato dal flusso di notizie negative e dal risentimento verso Musk, poi però ci va il fegato per evitare di acquistare il prodotto più efficiente e col rapporto qualità/prezzo tra i migliori in assoluto.

    Attenzione: il mio non è un consiglio di investimento, in particolare per “deboli di cuore”, soltanto la condivisione di un pensiero sul fenomeno Tesla, che riesce sempre a catalizzare l’attenzione dei media, come se fosse l’unica azienda che ha problemi nel breve termine, visti gli accadimenti e i mutamenti economici in atto a livello globale. Faccio fatica a credere che Tesla sia quella posizionata peggio tra tutte le varie case automobilistiche, in particolare per come è in grado di rispondere velocemente nelle situazioni di forti cambiamenti.

    • Il piano a lungo termine .. coinciderà mica con quello del pazzo scatenato d’oltreoceano?Ovvero 8 miliardi di poveri e qualche migliaio di “eletti”? Allo stato attuale delle cose, diciamo impazzimento generale, piani a lungo termine nessuna ne fa , anche perchè è impossibile farne in questo periodo, c’è solo da sperare, come spesso succede che dalla guerra commerciale non si passi alla guerra geurreggiata, altro che …

      • Ci sono cose più sostenibili di altre.
        Non mi pare che continuare con il petrolio possa essere messa tra le prime.

    • “poi però ci va il fegato per evitare di acquistare il prodotto più efficiente e col rapporto qualità/prezzo tra i migliori in assoluto.”

      Cioè? intendi le azioni o il prodotto? Perchè il secondo potrebbe semplicemente non piacere a molti clienti, indipendentemente dall’opinione per Musk. Le Tesla non sono “le uniche BEV sensate da comprare.”

      • Intendo il prodotto.
        E in ogni caso non sono neppure le uniche sensate da scartare, anzi decisamente il contrario.
        Insomma, va benissimo comprare altro per mille motivi, ma se serve un mezzo efficiente e fuori dalle solite logiche concessionaria/officina/OTA a pagamento, diventa difficile giustificare la non scelta.
        Che poi ci sta’ eh, ci sono milioni e milioni di utenti con non comprano iPhone per non ricadere nelle politiche Apple, come ci sono tanti utenti che non cambierebbero il loro iPhone per un Android.

        Il mondo è bello perché è vario.

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