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Tesla condannata in Norvegia, inchiesta su Taycan in USA

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Tesla condannata in Norvegia peri taglio dell'autonomia. E negli Usa si indaga sulla Porsche Taycan.
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Tesla condannata in Norvegia, Porsche Taycan sotto inchiesta dal NHTSA, l’ente che vigila sulla sicurezza stradale negli USA. Vediamo che cosa sta succedendo.

Tesla condannata per il taglio dell’autonomia…

Cominciamo da Tesla. Un tribunale norvegese ha ordinato di rimborsare alcuni clienti che lamentavano una perdita di autonomia (fino al 10%) dopo un aggiornamento software. L’intervento era originato probabilmente da ragioni di sicurezza (escludere il rischio di incendi) sulle vetture top di gamma, Model S e Model X, con batteria da 85 kWh. Le cause erano iniziate nel 2019, adducendo che le auto non erano più conformi a quanto dichiarato al momento della vendita.

tesla condannataIl giudice ha dato ragione ai ricorrenti, a cui Tesla dovrà versare 136 mila corone norvegesi ciascuno, pari a circa 13.400 euro. Non è una cifra che possa fare paura a un’azienda come quella di Elon Musk, ma può essere il precedente a creare qualche apprensione in casa Tesla. Le auto interessate all’aggiornamento taglia-autonomia erano infatti molto di più (si parla di diverse migliaia). E le cause potrebbero moltiplicarsi. Di un procedimento analogo ad opera di un cliente californiano, dopo gli aggiornamenti 2019.16.1 e .2, avevamo dato notizia due anni fa.

…e Porsche sotto la lente per i cali di potenza

Dalla Norvegia agli Stati Uniti, dove la National Highway & Transportation Security Agency  l’agenzia aperto un fascicolo sulla Porsche Taycan. Alcuni proprietari hanno lamentato perdite di potenza giudicate inspiegabili. In sei casi, sui nove segnalati, l’auto non si è riavviata dopo il calo di potenza. Secondo la testata Automotive News (qui l’articolo) il problema sarebbe stato accompagnato sul display dall’alert “errore impianto elettrico“.

tesla condannataLa Porsche si è subito messa a disposizione dell’ente federale, dichiarando: “La nostra priorità è la sicurezza di chiunque viaggi sulle nostre auto. Siamo a conoscenza dei reclami di 9 clienti e abbiamo ricevuto la richiesta da NHTSA. Non vediamo l’ora di affrontare il problema”. La Casa di Stoccarda ha tenuto a precisare che le Taycan restano auto sicure:Non siamo a conoscenza di incidenti legati a questo problema. “

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4 COMMENTI

  1. verissimo, se ti cominciano le rogne sull’elettronica dei veicoli recenti fai prima a metterla in vendita come usata che a ripararla e passi la rogne ad un’altro….; per esperienza son dolori soprattutto quando ti senti dire dall’officina che devono far venir giù un tecnico dalla casa madre perché non riescono a venirne a capo. Per il mio caso fortuna volle che non ho mai buttato la vecchia jeep del ’76 di mio padre ….

  2. In riferimento alla sentenza del giudice norvegese., mi permetto dare un consiglio ad Elon. Paga tutto e subito a chi ti farà richiesta e poi su queste auto disabiliti, in modo irreversibile, gli aggiornamenti OTA. Saranno contenti sia il giudice che i clienti. Inoltre, se fosse per me, a loro vieterei a vita di poter acquistare nuovamente una Tesla.

  3. “ah beh, sì beh….. ”
    se è uscito il segnale di “errore impianto elettrico” fattene una ragione no?
    da ingegnere “elettrico” fatemi dire: codesti messaggi diagnostici sono per lo più fumo negli occhi, servono solo a spillare quattrini al povero (o ricco) automobilista, che non ci capirà un tubo e dovrà portare l’auto un una officina (autorizzata) dove magari non capiranno un tubo nemmeno lì (o meglio: capire ci capiscono, ma devono attenersi ai “protocolli” imposti dalla Casa) etc. etc.
    ne ho avuto qualche assaggio (a parte le lavatrici che prevedono una trentina di codici di errore, di cui solo 4 o 5 menzionati nel libretto di uso e c.d. “manutenzione” come gestibili dall’utente) anche con le pur semplicissime auto FIAT: (1) centralina del servosterzo elettrico della Brava, che dà i numeri; (2) centralina della Punto che afferma che la batteria non è idonea allo start-stop (anche se uno non lo usa!) quando è perfettamente idonea tranne la stramaledetta etichetta “start-stop”: trucchi spudorati per spillare soldi, soldi, soldi a tutti i livelli: Casa madre, fornitori di ricambi, officine autorizzate (eh già perché mica vorrai sostituire-la-batteria-fai-da-te????) etc.
    oltre che ingegnere io sono anche genovese e di queste modernità diffido: sono un rasoio in mano a una scimmia!

    • Un rasoio in mano a una scimmia, immagine che non conoscevo, ma molto efficace. Solo un dubbio: la scimmia chi è, il cliente o il costruttore?

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