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Tesla Club Italy festeggia l’accordo con Be Charge

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Tesla Club Italy festeggia l’accordo con Be Charge nella sua Conferenza annuale, tenuta come al solito a FI.CO Bologna, tra conferenze e networking.

tesla club italy
Queste due foto sono tratte dal profilo Twitter di Tesla Club Italy.

Tesla Club Italy: sconto sui pacchetti di ricarica

Vento e pioggia non sono riusciti ad ostacolare la Conferenza nazionale Tesla Club Italy Revolution 2022. L’evento, secondo gli organizzatori, ha visto la partecipazione di centinaia di persone da tutta Italia ed oltre 150 Tesla, tutte schierate nel grande parcheggio. La Conferenza è stata anche l’occasione per presentate la partnership con Be Charge (gruppo ENI Plenitude). In base all’intesa, tutti gli associati al Club Italy hanno accesso a tariffe agevolate, disponibili per i pacchetti in abbonamento Be Light 50, Be Regular 100, Be Large 250 e Be Electric 500. L’agevolazione consiste nel 20% di sconto, applicabile fino al 31 dicembre.  Ovviamente, come per tutti i proprietari di Tesla, c’è sempre l’accesso alla rete dei Supercharger, a prezzi decisamente più competitivi rispetto alle colonnine dei grandi gestori.

tesla club italy
Il prof. Nicola Armaroli durante il suo intervento (foto Paolo Attivissimo-Twitter)

Tra i relatori il prof Armaroli e Paolo Attivissimo

Come sempre l’evento è stata anche un’occasione per partecipare a dibattiti, incontrare vecchi e nuovi amici e anche effettuare dei test-drive. Tesla Italy era presente con una Model Y Performance, che si poteva provare a turni di mezz’ora previa prenotazione al desk dell’azienda. La parte di talk-show è stata moderata da Margherita Granbassi, ex campionessa di fioretto. Tra i relatori alcune vecchie conoscenza di Vaielettrico. Come il giornalista Paolo Attivissimo, che ha passato in rassegna le bufale elettriche più diffuse e pericolose. O il professor Nicola Armaroli, Dirigente di Ricerca del CNR, che ha dimostrato quanto un’auto a batterie sia più efficiente di una termica. Sul tema specifico  delle batterie (e del riciclo) è intervenuta inoltre Nicoletta Picone, dell’Unità di Ricerca e Sviluppo di Cobat.

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24 COMMENTI

  1. Promette di essere interessante ma, per ora, se me lo scrivevi in arabo avrei capito lo stesso. Nulla, cioè!
    Indipendentemente da ciò (però approfondirò, sperando di capirci qualcosa), mi conforta che il prof. Armaroli nel suo esempio, utilizzi il fattore di conversione che utilizzo io nei miei calcoli. Non che sia un grande problema, perché si tratterebbe solo di inserire un valore diverso in una cella e tutti i calcoli sarebbero istantaneamente modificati. Però, la sfide del prof. Armaroli mi conferma che i valori che ho sempre fornito fino ad ora sono sensati.
    Per altro, come detto, avrei risultati di consumo migliori se la benzina fosse più performante producendo quasi un kWh in più di energia.
    Grazie della segnalazione. Cercherò di capirci qualcosa.

  2. Lo sconto del 20% non è certo una novità. Ben vengano comunque queste iniziative. Ps. Per chi non lo sapesse basta iscriversi sul sito tesla club Italy per avere una tessera Becharge e il codice sconto, anche senza avere necessariamente una Tesla.

  3. Interessante il fatto che il prof. Nicola Armaroli, nella slide di presentazione che si scorge alle sue spalle nella foto del servizio, abbia indicato che 51 kWh corrispondono a 5,7 litri di benzina.
    Quindi 51 : 5,7 = 8,947… esattamente (quasi, io applico 8,9 tondi per la conversione) a ciò che faccio io per calcolare il consumo combinato equivalente dei due motori della mia Plug-in.
    Ed esattamente a quanto viene applicato dalla EPA (Environmental Protection Agency negli States), dalla quale ho preso il valore che applico io.
    Qui, invece, mi è stato detto da alcuni che il fattore di conversione è invece di circa 9,6 kWh (che, per altro, sarebbe più vantaggioso per calcolare i consumi che faccio, indicando una maggiore “resa” di un litro di benzina).
    Chi ha ragione? 🙂

    • @ Ivano visto che sei pignolo : non ti dicono nulla i concetti di potere calorico inferiore (PCI) e superiore (PSC)?
      Ecco la differenza !
      Tieni conto che per i motori a pistoni nelle auto si sfrutta il PCI mente il PCS si può sfruttare solo nei sistemi di cogenerazione evoluti se la temperatura dell’acqua è riscaldata è inferiore ai 60 °C

      • Aiuto! 🙁
        La prima ricerca di informazioni non è promettente!

        “Il potere calorifico inferiore è il valore a cui si fa generalmente riferimento quando si parla di potere calorifico di un combustibile. Di norma, nelle combustioni normali, i prodotti finali vengono rilasciati a una temperatura più elevata rispetto a quella di riferimento del combustibile”.

        “Il potere calorifico superiore viene definito come la quantità di calore, che si rende disponibile per effetto della combustione completa a pressione costante di una massa unitaria del combustibile, quando i prodotti della combustione siano riportati alla temperatura iniziale del combustibile e del comburente”.

        Ehm…!
        In pratica che vuol dire? 🙁

        • da Wikipedia in italiano:
          Potere calorifico inferiore: NON considero (perdo) il calore dei gas di scarico e il calore recuperabile dal vapore acqueo nello scarico.
          Potere calorifico superiore : CONSIDERO (recupero) il calore dei gas di scarico e il calore recuperabile dal vapore acqueo nello scarico.

          Nelle combustioni normali i prodotti della combustione sono rilasciati a temperatura più alta di quella di riferimento del combustibile. Così, una parte del calore teoricamente disponibile si ‘disperde’ per il riscaldamento dei fumi e, soprattutto, per la vaporizzazione dell’acqua prodotta dalla combustione. Si tenga conto che per ogni kg di vapore d’acqua nei fumi servono circa 0,722 kWh per scaldare e far evaporare l’acqua.
          gasolio, benzina, GPL, metano : generano ben determinate quantità di acqua nella combustione

          • In altre parole, forse più comprensibili, in 1 L di benzina sono contenuti 9,6 kWh di energia ma si sceglie di considerarne solo 8,9 perché non si considera l’energia che se ne va in calore dei fumi….
            Cioè dei 9,6 kWh (che sono quelli che realmente ci sono in 1 litro di benzina) 0,7 se ne vanno per far riscaldare i fumi e vaporizzare l’umiditá presente nell’aria di combustione e si decide di far finta che questa parte non ci fosse sin dall’inizio….

            Ora qualcuno mi dovrebbe spiegare perché si dovrebbe fare questo “sconto”…
            Sarebbe come dire che per l’auto elettrica si fa finta che nel processo di ricarica non si disperde un pò di energia in calore…

  4. “c’è sempre l’accesso alla rete dei Supercharger, a prezzi decisamente più competitivi rispetto alle colonnine dei grandi gestori”

    Falso che più falso non si può e lo dice un proprietario Tesla….
    Una volta era vero ma oggi non più, infatti sono ormai mesi che non utilizzo più un supercharger (e solo ad Agosto, con ke ferie di mezzo, ho percorso 4K km con tutte ricariche extra-casalinghe)….
    Oggi ai supercharger si spende 0,50 €/kwh mentre con un semplice abbonamento flat enelx (che per come è fatto di abbonamento in pratica non ha nulla, nel senso che non ha “costi fissi” perché lo si può aprire e chiudere quante vokte si vuole senza ne spese ne limiti temporali.. quindi è a tutti gli effetti un semplice pre-acquisto di un blocco di kWh) si arriva a spendere 0,31 €/kWh (prezzo che vale anche sulle iperfast, Ionity compresa, senza alcun sovrapprezzo). Quindi parliamo di una differenza di ben il 40% non proprio un valore insignificante….
    I Supercharger restano u riferimento in termini di affidabilità, semplicità di utilizzoe di nunero di stalli per sito ma riguardo i prezzi al momento non sono affatto competitivi e per questo oer quabto mi riguarda sono passati da essere un anno praticamente l’unica fonte di ricarica extra-casalinga utilizzata a rete di “riserva” da utilizzare solo in caso di disservizi dell’altra (cosa cge begli ultimi 8 neri mai si è reso necessario)

    • Ho una Tesla e l’abbonamento flat a EnelX. Ma sono solo 145 kWh.
      Poi paghi in AC quanto al SuC Tesla in DC.
      Se confronti Ionity e SuC a consumo, Tesla è decisamente più competitiva (-0,30 EUR/kWh).

      • Francesco ke cose sono 2: o non hai la flat Enelx o non sai minimamente utilizzarla….
        È vero che teoricamente la flat da 145 kWh al mese ad un canone sa 45 € ma la si può chiudere e riaprire quante volte si vuole senza limiti…
        Quindi il limite dei 145 kWh non è reale perché quabdo li hai finiti anche se non è terminato il mese ti basta tornare al contratto a consumo (si fa a costo 0 e si cambia subito non alla fine del mese della flat) in modo da chiudere la flat per poi richiedere subito l’apertura della stessa flat che ti riparte da 0 sia a livello di kWh che di tempo. Cioè quando la riapri hai altri 145 kWh (pagati con altri 45 € ovviamente) e di nuovo un mese completo per consumarli…
        Come già detto questo Agosto ho percorso 4K km ed nell’arco del mese ho chiuso e riaperto la flat (con un unico account) ben 3 volte quindi ho acquistato in un solo mese ben 580 kWh tutti pagati 0,31 €/kWh….
        Inoltre, cosa altrettanto importante, con la flat enelx non è cge ricarichi unicamente nelle colonnine proprietarie Ebel x perchè esiste cmquello che si chiama interoperabilità… cioè ricarichi in rooming anche nelle altre colonnine, tutte quelle presenti nell’app JuicePass… Cioè utilizzi la flat enelx anche alle Ionity (ampiamente utilizzate da me questo Agosto infatti) o nelle colonnine ultrafast di Free to X (cioè il 99% delle colonnine che stanno installando belle autostrade)…. è ovunque carichi, che sia una a.c. a 11 kW o una d.c. da 300 kW (comprese le Ionity) se la fai partire tramite l’account enelx (che sia con la card o attraverso l’app) sfrutti la flat e quibdi non ti costa 1 centesimo (oltre ai 45 € spesi per la flat ovviamente.. )

        Quindi quello che hai detto è una grande cavolata perché alke Ionity forse tu, che non sai come funziona la flat, paghi 30 cent in più rispetto ai supercharger… chi, come me, sa come funzionano invece paga 20 cent in meno (0,31 contro 0,50 che ribadisco essere il 40% in meno).

        • Ho una Tesla da 3 anni e ricarico solo alle colonnine.
          Non credo di aver bisogno di lezioncine, soprattutto con questi toni scarsi in educazione.
          Passo e chiudo.

          • L’avrai da 3 anni, io da 18 mesi….
            Ricaricherai so da colonnine, io invece le jso solo nei viaggi perchè ho la ricarica domestica….
            Reputi di non aver bisogno di “lezioncine”???
            Ok, tienitia tua ignoranza visto che è un fatto che le info che hai dato sono errate e da un utilizzatore come ti dichiari tu non è accettabile….
            Riguardo i tonia me sembra che quello che ti dia fastidio sia essersi reso conto che dopo 3 anni ancora non saii come si utilizzano le flat e che di conseguenza, almeno nell’ultimo periodo visto i rincari dei supercharger, hai buttato nel cesso diversi soldini….
            Come sempre alla forma ci guarda chi è carente di sostanza….

        • Per chi ricarica saltuariamente, fare una flat non è una buona idea. Andando a consumo, i Supercharger rimangono la scelta più economica per i proprietari Tesla tra le varie opzioni ultra fast.
          Poi anche il trucchetto del chiudere e riaprire la flat prima della scadenza del mese non so quanto durerà, si accorgeranno prima o poi che è un abuso…

          • Dipende cosa si intende per saltuario….
            La flat la si attiva solo quando serve non la si tiene aperta quabdo non si fanno viaggi, in quel caso si imposta su tariffa a consumo e non si paga nulla di canone….
            Basta fare 2 semplici conti oer vedere che ai supercharger con 45 € ci ricarichi “solo” 90 kwh che tradotti in km di “tipo autostradale” equivalgono a nemmeno 600 km… Questo vuol dire che per convenire il supercharger Vs flat devi in un mese fare meno di 600 km non mi sembra proprio una cifra così difficile da raggiungere….

            Dovresti spiegarmi perché a loro dovrebbe non stare bene incassare n volte 45 € al mese anziché 1 volta sola… non è che quando la riapri tu regalano kWh lì paghi tali e quali alla prima volta…
            Tu fossi in loro cosa preferiresti fra vendere i primi 145 kWh e non avere possibilità d’ulteriore incaso da quel cliente per quel mese (perché anche se impediscono il giochetto nessuno comunque gli acquisterebbe altri kWh a prezzo pieno visto la nom convenienza verso altri pacchetti flat di altri gestori) o vendergli 4 volte il pacchetto moltiplicando così gli incassi???
            Ripeto, qyella di enel x si chiama Flat ma in realtà è una semplice vendita a prezzo scontato di un pacchetto di kWh e così a loro sta bene altrimenti avrebbero nesso la semplice regola che se apri la flat non poi tornare a consumo per il mese che dura (cosa che altri hanno e credo avesse anche enel x all’inizio)….
            Invece scelgono di poterti far cambiare piano quando vuoi e tempo 10 minuti sulla richiesta te lo aggiornano perché quello che vogliono è proprio venderti tutti i “pacchetti di kWh” che a te servono.
            Non è un abuso è semplice tecnica di vendita a sconto….

          • Io ricarico per il 99% delle volte a casa. Da quando ho l’auto (giugno) ho ricaricato fuori solo quando sono stato al mare in Francia, con ricariche da 7,70€ per l’intero pieno (0,11-0,15 €/kWh con Chargemap), quindi comunque non mi sarebbe convenuto fare la flat. In condizioni normali faccio viaggi sporadici. Ad esempio farò Torino-Padova questo weekend, circa 800 km andata e ritorno e sarà l’unico viaggio lungo in 30 gg che farò. Ciò nonostante, caricando a casa prima di partire e molto probabilmente (almeno parzialmente) anche prima del ritorno presso casa dei miei, farò solo due ricariche (una all’andata ed una al ritorno) parziali. Per il cui, il tuo calcolo dei 600km è un po’ ingannevole perché non tiene conto del fatto che non si parte da vuoti. Devi fare 600km *di rifornimenti* a pagamento su ricariche pubbliche se vuoi iniziare a risparmiare, che è un po’ diverso. Sempre con l’incognita che se poi non finisci il pacchetto in 30 gg i kWh residui sono buttati e quindi ciao ciao convenienza.

            Con questo non voglio dire che i pacchetti non siano ottime soluzioni per chi viaggia tanto. Dico solo che per chi ha Tesla e fa viaggi lunghi sporadicamente, ricaricando per il resto del tempo per lo più in luoghi privati e/o gratuiti, i Supercharger possono rimanere ancora le soluzioni più economiche, confermando ciò che è stato scritto nell’articolo. Tralasciando ovviamente questioni di comodità ed affidabilità (che pure contano parecchio).

            Riguardo il discorso dei “pacchetti” di Enel X Way. A mio modo di vedere, se volessero vendere dei pacchetti li venderebbero come pacchetti prepagati a scadenza, non come abbonamenti. L’abbonamento flat è una cosa diversa ed è quello che normalmente fai con le compagnie telefoniche e (per fare un esempio) i servizi di streaming, che sono probabilmente più “scafati” e sanno gestirli come andrebbero gestiti. Per carità, magari a Enel X Way per il momento va bene così (anche perché è ancora in una fase in cui deve accaparrarsi clienti), ma io la trovo comunque una furbata a cui secondo me prima o poi metteranno un freno, altrimenti sarebbe più corretto e trasparente che riformulassero l’offerta parlando di pacchetti prepagati della durata di 30 gg e non di abbonamenti.

    • Mauro, anche io nella quotidianità ricarico solo bel mio garage ma quabdo si da un viaggio lungo è un attimo ricaricare diversi kWh alle colonnine…
      Tu dici che non riesci a ricaricare extra-casalingo 145 kWh in un mese? Ok nessun problema fai la flat di taglia minore e con 25 € hai 70 kWh.. con qyella spesa ai Supercharger te ce ne escono solo 50 quindi il punto di pareggio rispetto ai supercharger si abbassa a neanche 300 Km ricaricati extracasa in 1 mese…
      A parte che un costo di 0,31 €/kWh rischi di spendere di meno anche rispetto a casa (se parliamo di costi medi attuali e non di singolo caso) o comunque solo di pochissimo superiore quindi in caso non su riesca a “scaricare” tutto il pacchetto durante il viaggio non è che sia un grande problema usarlo in una ricarica pubblica vicino a casa….

      Anche io ho acquistato Tesla principalmente per la tranquillità che da l’accesso alla rete Supercharger quindi figurati se ho voglia di sminuire il valore ma sostenere che ad oggi siano un riferimento a livello di convenienza economica a parer mio è negare un evidenza…. detto questo se uno è contento di spendere un pò di più in cambio di comodità è senz’altro un suo pieno diritto e non c’è nulla da ridire l’importante però è essere onesti ed ammettere che oggi non sono la soluzione più economica.

      • A casa pago ancora 0,13 €/kWh, almeno fino a fine anno… e poi ho il fotovoltaico.

        Più che altro, è proprio di oggi una mail di Tesla che avvisa che aumentano i costi delle ricariche ai Supercharger… 🙁

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