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Tesla attacca il governo tedesco per la nuova fabbrica

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Un rendering rilasciato da Tesla: così apparirà la fabbrica tedesca una volta ultimata.

Tesla attacca il governo tedesco per la fabbrica di Grünheide. I permessi non arrivano e la delusione è stata messa nero su bianco in una lettera di 10 pagine.

Tesla attacca: le autorizzazioni non arrivano mai

I toni sono molto duri e criticano senza mezzi termini la farraginosità delle normative tedesche, che ancora tengono in sospeso un impianto che dovrebbe funzionare da luglio. Il succo è: se veramente crede nella transizione ecologica, il governo dovrebbe dare la priorità a investimenti di questa portate. Formalmente la lettera è stata inviata al Tribunale amministrativo superiore di Berlino-Brandeburgo, ma di fatto è un attacco al sistema-Paese e alle sue regole.

Tesla contro il governo
Foto ricordo dell’incontro tra il n.1 del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess, e il patron di Tesla, Elon Musk.

In sottofondo emerge il sospetto che tutti questi lacci e laccioli siano legati anche a una forma di protezionismo nei confronti di un pericoloso concorrente straniero. Anche se a parole il Gruppo Volkswagen, per bocca del n.1 Herbert Diess, ha sempre mostrato stima e amicizia per Tesla e il suo patron Elon Musk.

Tesla attacca: trattati come una centrale a carbone

Finora i lavori nell’area di Grünheide, non lontano da Berlino, si sono basati esclusivamente su autorizzazioni provvisorie. Sulla carta se a Tesla venisse negata l’approvazione ambientale finale, dovrebbe smantellare tutto a proprie spese. Ipotesi irrealistica, ma i ritardi stanno comunque irritando lo staff di Elon Musk, che progetta di produrre qui 500 mila auto all’anno, comprese le celle per le batterie. E qui verrà assemblata la linea del Model Y per le consegne ai clienti europei.

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Nella fabbrica di Grünheide Tesla produrrà i Model Y destinati al mercato europeo: prenotazioni già esaurite.

Tesla sfoga la sua frustrazione con queste parole: “Tesla Brandenburg ha sperimentato in prima persona che gli ostacoli nella legge tedesca sulle autorizzazioni stanno rallentando la necessaria trasformazione industriale I processi tedeschi di autorizzazione e pianificazione risalgono a un’epoca in cui queste preoccupazioni sembravano meno urgenti. Il risultato è che il processo di approvazione per quello che è in effetti un progetto ecologico è ancora lo stesso di una centrale elettrica a carbone“.

Domanda: se un progetto così fosse nato in Italia…?

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La cancelliera Angela Merkel

Nella lettera, abilmente, Tesla non calca la mano sul proprio interesse diretto nella vicenda. Quanto sull’esigenza della Germania di dotarsi rapidamente di impianti come questo per raggiungere gli obiettivi climatici. I tempi sono troppo lunghi, i passaggi autorizzativi complessi troppo complessi: “È molto difficile apportare modifiche al progetto, anche se sono complessivamente positive“, scrive ancora Tesla,  “il processo è irto di rischi legali in ogni fase“. Ciò scoraggia gli investimenti necessari in progetti e infrastrutture di energia pulita, lamenta. E per quanto riguardala la Gigafactory 4 aggiunge: “Sedici mesi dopo la domanda non c’è ancora un calendario per il rilascio di un permesso definitivo”. Ciò è “particolarmente irritante” perché “l’ammissibilità di base del progetto è stata esaminata e confermata da diversi tribunali”. Resta da chiedersi: che cosa sarebbe successo se un progetto di questo tipo fosse stato presentato in Italia?

— Clicca qui per leggere altre info (articolo in tedesco)

 

 

 

 

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20 COMMENTI

  1. La Germania è un paese serio. Non puoi fare come cavolo ti pare come nei paesi nei quali musk è abituato a far valere le proprie aderenze ed i propri soldi. Fortunatamente li è un tantino diverso.

  2. In Italia dobbiamo difendere gli interessi di ENI, altro che elettrico; sognamo ancora un nuovo Marchionne, che sia Cingolani?

  3. Domanda che nasce spontanea: ma a Musk gli ha puntato un coltello alla schiena quando ha scelto la Germania?

  4. Tranquillo in Italia non ci siamo neanche accorti che un colosso americano cercava un sito per aprire una gigafactory. Eravamo impegnati a far cadere governi, salvare aziende già morte, raccogliere voti regalando redditi e cose di questo tipo

  5. ricordiamoci che lo stato tedesco è azionista vw che in europa sta cercando di fre le scarpe a tesla… io mi chiedo piuttosto cosa abbia spinto musk ad aprire la gigafactory proprio lì piuttosto che poco distante in est europa tipo polonia serbia ecc dove la burocrazia è molto più semplice e i costi più bassi

  6. Vediamola in positivo: non è che gli altri in Europa stiano messi così bene. Anche la Comunità coi vaccini ha dato prova di sè. Quindi, se noi Italiani ci mettiamo in gioco, possiamo fare le scarpe a tutti!

    • Non c’entra nulla, ma a proposito di orgoglio italiano da ritrovare: sono fiero di quel che ha detto Mario Draghi di Erdogan, senza i soliti tentennamenti e il solito pararsi da tutte le parti.

  7. Purtroppo di tedeschi sono nazionalisti e non sempre corretti (diesel gate per non parlare della storia del 20esimo secolo).
    Non mi stupirei che le autorità tedesche gli abbiano consentito di iniziare l’impresa con lo scopo di fargli perdere tempo, energie e soldi.
    Io lo avrei costruito in Svizzera (ma purtroppo s.e. anche li c’è il 10% assurdo per i prodotti provenienti fuori dall’europa.

    • Non è che Tesla abbia ragione sempre e a prescindere, però. Alcuni ritardi sono dovuti ad approfondimenti sul problema dei consumi di acqua dell’impianto e dell’approvvigionamento idrico della zona. Sono temi seri. Poi alla fine il permesso arriverà e i posti di lavoro resteranno in Germania, che pure non ne avrebbe un gran bisogno. E noi a guardare…

      • Se le aziende non scelgono l’italia il problema sono gli italiani (ma soprattutto la classe dirigente e politica).

        • Non pensa che, dopo quasi 80 anni di suffragio universale, i politici siano la fotocopia esatta degli italiani? Cosa impedirebbe agli elettori di scegliersi rappresentanti migliori?

        • No no….il problema sono anzitutto gli italiani : qui c’è ancora gente che al solo sentir parlare di elettrico obietta con il “profumo” della benzina e il rombo del motore , di ambiente se ne fregano proprio nel modo più assoluto e hanno il cervello ottenebrato da un fumo di ignoranza bestiale.
          In un paese dove la maggioranza degli elettori vorrebbe dar il voto a Salvini , da nord a sud , possiam davvero continuare a criticare la politica ?

      • Sembra che sia stato proprio il governo tedesco a concedere l’area, già peraltro destinata a un impianto di costruzione di automobili. Ma non lavora solo la Germania: ad esempio le gigapresse, già posizionate, sono state costruite a Brescia.
        Un po’ ironico però pensare che venga disboscata tutta quell’area, togliendo ossigeno a tutti, per costruire le model Y, auto per ricchi.

  8. In Italia sarebbe ancora peggio, basta vedere le colonnine, di cui avete parlato stamani: a migliaia non sono operative e coperte da un cappuccio di plastica, si parla tento, ma si fa poco.
    20 anni fa, quando avevo tempo, energie e stimoli per scrivere (in totale 27 tra riviste, newsletter di varie nazionalità), la percentuale di acqua che veniva “persa” era del 40%: è rimasta la stessa.
    Se guardate un bell’articolo de Linkiesta ci troverete tutto quello che oltre 20 anni or sono scrivevo.
    Manutenzione praticamente inesistente (voglio vedere il MOSE fra qualche annoti!!)
    In certe regioni, come la Calabria, vi sono più allacci abusivi e gente che non paga che quelli che sono in regola, percentuale di acqua persa la STESSA del secolo scorso, più del doppio di altri paesi. Non per fare l’uccellaccio del malaugurio, ma, come dice quel proverbio: se tutto va bene siamo rovinati, basta vedere come è trattato il mare https://www.velaemotore.it/ritirata-proposta-cabina-regia-mare-cite-19459

  9. Forse sarebbe già pronta o viceversa sarebbe ancora agli albori, dall’Italia c’è da aspettarsi di tutto, la Germania è diversa, se esistono problemi di carattere ambientale occorre risolverli e evidentemente Elon Musk non è abituato. La realtà è complessa e articoli di questo genere non dovrebbero fare da altoparlante ad una posizione, ma domandarsi quali siano i motivi. Si può rendere conto della posizione di Tesla, ma non è dato per scontato che sia quella giusta. perchè non chiedete a chi in Germania domanda la massima tutela per l’ambiente se esistano motivazioni per il ritardo?

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