Le cosiddette “terre rare” sono l’oggetto della nuova “Pillola” di Nicola Armaroli. Di terre rare si parla molto e a sproposito, identificandole come oggetto di una nuova dipendenza strategica dalla Cina, che le estrae e raffina. E’ vero che la Cina è il dominus di questa famiglia di materie prime, ma non si usano per le batterie auto, bensì per tutti i motori elettrici a magneti permenenti. Gli stessi che si trovano da decenni nel 90% dei nostri elettrodomestici, nelle macchine industriali, in ogni sistema di movimentazione elettrico.
Ma è vero innazitutto che le riserve di terre rare sono praticamente tutte in Cina?
«Le terre rare sono un gruppo di elementi chimici, quattordici in tutto, che stanno in fondo alla tavola periodica degli elementi. Vengono rappresentate come un blocco unico perchè di solito si trovano tutte insieme avendo una configurazione elettronica simile. Il problema è separarle. Il nome terre rare è un nome storico che ha poco a che fare con la loro rarità. Paradossalmente sono molto meno rare di oro, argento, platino. Non sono rare di per sè, ma raramente concentate in misura sufficiente da permetterne lo sfuttamento sostenibile. I giacimenti sfruttabili si contano sulle dita di una mano. Uno enorme è in Cina, uno in California, uno in Australia e in Scandinavia ci sono sempre stati».
Ma è vero che ne servono abbondanti quantità per produrre le auto elettriche?
«Assolutamente no. Servono in un’ ampia gamma di settori. Alcune terre rare sono impiegate nella transizione energetica in generale, per le loro proprietà magnetiche e ottiche. Il Neodimio serve per fare i magneti permanenti delle turbine eoliche. Il Terbio e l’Europio sono utilizzati invece per le lampade fluorescenti, i cosiddetti neon. Sono utilizzati anche per alcune leghe speciali nell’industria aerospaziale, o come catalizzatori nell’industria petrolifera. E ovviamente in tutti i motori elettrici a magneti permanenti».
E nelle batterie?
«Nelle batterie nemmeno un grammo. Dispiace leggere questa storia delle terre rare come un vincolo di dipendenza delle auto elettriche dalla Cina in tanti articoli di giornali impotanti. Questa imprecisione nei termini genera chiacchiere e leggende metropolitane destituite di ogni fondamento. Chi fa informazione dovrebbe farla in termini scientifcamente corretti».
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ci sono motori elettrici privi di “magneti permanenti” quindi di terre rare ,
i motori a induzione , mi risulta che tesla ne usa/usava uno a induzione e uno a magneti permanenti nella configurazione dual motor
mi risulta che sono stati annunciati anche dei motori con “pochi magneti permanenti”, dimezzati rispetto ai normali
Zoe ha un motore sincrono a rotore avvolto,
niente magneti permanenti
Il pezzo andrebbe riletto, contiene un bel po’ di refusi, grazie
Grazie Vittorio. Provvederemo
/// Il Terbio e l’Europio sono utilizzati invece per le lampade fluorescenti \\\ Secondo me possiamo aggiungere il gallio impiegato per le piú moderne lampade a LED (https://farelettronica.it/la-moderna-tecnologia-led/) e che potrebbe sostituire il silicio in diversi settori (https://www.technologyreview.it/un-nuovo-capitolo-per-il-nitruro-di-gallio/) In ogni caso come fonte di informazioni sull’argomento in generale segnalo l’Istituto per le Terre e Metalli rari https://it.institut-seltene-erden.de/