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Terna, 21 miliardi per una rete a misura di rinnovabili

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transizione elettrica

Terna scommette su un’Italia a zero emissioni e predispone la sua rete di dispacciamento per un futuro energetico dominato dalle fonti rinnovabili. Investirà infatti oltre 21 miliardi di euro per adeguarla alla nuova realtà della generazione elettrica. Si tratta di rispettare gli obiettivi europei del pacchetto “Fit-for-55” che fissano per l’Italia una quota del 65% di energia green già nel 2030, che dovrà essere alzata fino al 72%.

Stefano Donnarumma. Terna, ha detto, si prepara ad abilitare la sua rete alle fonti rinnovabili

Con il Piano di Sviluppo 2023-2032 della rete di trasmissione nazionale, presentato ieri dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma,  Terna integrerà nel sistema elettrico le fonti rinnovabili, svilupperà le interconnessioni con l’estero, aumenterà sicurezza e  resilienza del sistema, darà alla rete intelligenza digitale. Gli investimenti sono il 17% in più rispetto al precedente Piano. Questo per accelerare la transizione energetica, favorire la decarbonizzazione del Paese, ridurre la dipendenza dalle fonti di approvvigionamento estere, rendere il sistema elettrico italiano sempre più sostenibile.

Cinque nuove dorsali con la tecnologia Hypergrid

Calcolando l’intera vita delle opere inserite in questo Piano di Sviluppo l’ammontare complessivo degli investimenti supererà i 30 miliardi di euro. Sono oltre 30 i progetti infrastrutturali, 5 dei quali, per un valore di 11 miliardi di euro, riguardano cinque nuove dorsali elettriche, – HVDC Milano-Montalto; Central Link; Dorsale Sarda; Dorsale Ionica-Tirrenica; Dorsale Adriatica, HVDC Foggia-Villanova-Fano-Forlì – tutti funzionali all’integrazione di capacità rinnovabile.

Un’altra novità riguarda i nuovi progetti della rete Hypergrid che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua (HVDC, High Voltage Direct Current).  Con Hypergrid sarà possibile raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato, sostanzialmente fra il Sud produttore e il Nord utilizzatore, passando dagli attuali 16 GW a oltre 30 GW. Lo sviluppo delle dorsali in corrente continua, anche sottomatine, consentirà di minimizzare il consumo di suolo e l’impatto sul territorio.

Raddoppierà lo scambio fra Sud e Nord che consuma

Tra gli altri progetti già presentati o in corso di realizzazione da segnalare gli interventi previsti per la nuova rete elettrica dei Giochi olimpici e paralimpici ‘Milano-Cortina 2026’ L’elettrodotto sottomarino tra l’Isola d’Elba e la terraferma; i  collegamenti internazionali con Grecia, e Francia attraverso la Corsica. Particolarmene significativo il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia, intervento di rilevanza strategica che garantirà l’ottimizzazione delle risorse energetiche tra l’Europa e il Nord Africa.

«Gli investimenti sono i più alti mai previsti da Terna e consentiranno di abilitare in maniera determinante la transizione energetica» ha dichiarato Donnarumma. «Le fonti rinnovabili rappresentano il nostro petrolio: abilitarne la diffusione e l’integrazione fa parte della nostra missione di registi del sistema elettrico».

Pichetto: 12-13-14 GW di rinnovabili all’anno

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin, che assisteva alla presentazione, ha annunciato che «nei prossimi tre mesi la programmazione nazionale sarà rivista nel Pniec». I nuovi obiettivi sono di autorizzare 12-13-14 GW all’anno di energia rinnovabile, e questo, ha aggiunto «in base agli indicatori è raggiungibile“.

Secondo i dati di Terna, a gennaio 2023, le richieste di connessione alla rete di alta tensione di nuovi impianti di generazione da fonte rinnovabile hanno raggiunto circa 340 GW, di cui circa il 37% da fonte solare e circa il 54% da fonte eolica (on-shore e off-shore), un valore pari a circa 5 volte gli obiettivi che l’Italia si è data al 2030. Terna ha lanciato a fine febbraio la piattaforma Econnextion, che consente di monitorare in maniera costante e continuativa queste iniziative.

Il nodo autorizzazioni frena anche Terna

Fondamentale per lo sviluppo della rete di trasmissione sarà il tempo di autorizzazione e realizzazione delle opere rispetto alla velocità di evoluzione degli scenari di generazione e di domanda di energia elettrica. In quest’ottica Terna sottoporrà tutti i progetti alle necessarie autorizzazioni. Poi li realizzerà in modo flessibile per accgliere al meglio la nuova capacità rinnovabile.

Al 2040, grazie agli interventi inseriti nel Piano, è prevista una riduzione totale delle emissioni di CO2 fino a quasi 12.000 kt/anno.

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22 COMMENTI

  1. Curiosa l’adozione dei cavi HVDC ,High Voltage Direct Current
    di cui so ben poco e mette in crisi i miei convincimenti che per trasportare energia lontano serve per forza la corrente alternata

    va a finire che in questo nuovo millennio scopro che nella diatriba Edison Tesla ;
    AC vs DC ..
    aveva ragione Edison

    comunque io il mio impiantio a 24V DC per illuminare il giardino col fotovoltaico l’ho trovato semplice e facile da installare

    😀

  2. Ogni tanto delle belle notizie! Certo è una parte dei lavori necessari ma è pur sempre una delle fondamenta del sistema elettrico nazionale.
    Una forte interconnessione è strategica in caso di calamità naturali (e guerre), chiaramente non viene fatto nellintenzione di mettere rinnovabili tutte al sud, ma chiaramente al sud è dove ci sarà il più grosso surplus non consumato “localmente”, il nord si presta anche maggiormente, per la presenza maggiore di grandi laghi e fiumi, all’utilizzo di invasi di stockaggio idrico ed elettrico.. Opere che comunque vanno realizzate ovunque ma è chiaro che dove c’è più possibilità se ne potranno fare di più o più grandi etc etc anche per un discorso di dispersione, se poi la stragrande maggioranza dello stockato verrà usata al nord farà meno strada nei cavi disperdendo watt nell’aria.
    È chi non ci dice che una buona parte di quel surplus in estate lo rivendiamo al centro/nord Europa quando eolico cala o le atoms sono a fare il tagliando, in qualche modo verso nord va cmq portato

    • l’autostrada del sole deve diventare l’autostrada solare imho
      poi ci sono le ferrovie ,

      al primo che obbietta che i pannelli ai margini di autosrade e ferrovie
      una piccola scossa di HVDC , può essere che rinsavisce

  3. Magari qualcuno che opera nella gestione (GSE) potrebbe chiarire alcuni punti.
    Le centrali elettriche di backup, quelle che devono essere in standby per sopperire e stabilizzare la rete, hanno un costo enorme anche se stanno ferme. Non sono eliminibili perche’ sole e vento non sono controllabili.
    In UK la produzione da rinnovabili viene gia’ adesso limitata in alcuni giorni per stabilizzare la rete, questo stop forzato viene comunque pagato ai fornitori. Quindi pensare di sovradimensionare la produzione da rinnovabili non e’ una gran soluzione.
    Mi pare di capire che l’unica area che sarebbe un game changer e’ l’immagazzinamento dell’energia da rinnovabili. Idrogeno, Hydrostore etc. sono opzioni ma li’ non vedo investimenti. Il pompaggio dei bacini idroelettrici in Italia ha e potrebbe avere un maggior ruolo ma anche li’ non si vede una strategia evidente. Magari pero’ c’e’ e quindi chiedo lumi.

  4. riempire di fotovoltaico i tetti delle ditte al nord , ti fa risparmiare il dover costruire dorsali dal sud, riempire i tetti delle case di fotovoltaico ti impedisce di consumare suolo per parchi fv ed eolici ,solo che poi non ti possono piu’ vendere la corrente !! comunque benvengano anche queste soluzioni

    • Hai toccato forse la questione più grossa, limitare al massimo il singolo privato cittadino (esclusi i grossi e potenti) per aver il tempo di posizionarsi sul mercato e continuare a vendere.
      Io invece penso che l’energia deve essere gratuita ed abbondante per tutti.
      Dobbiamo cambiare paradigma.

    • Forse conviene, forse no, forse ci sara’ un equilibrio fra il solare locale e l’eolico/fotovoltaico posizionato strategicamente.

      In ogni caso le linee non sono monodirezionali, magari ci saranno dei giorni in cui dalla Germania arriva energia eolica alle regioni del sud.

  5. L’interconnessione mondiale dei fotovoltaici sarebbe una soluzione. Addirittura (utopistico lo so) realizzare un anello equatoriale fotovoltaico a cui tutti i continenti sono connessi fornirebbe energia senza fine? ( e una pace mondiale?). saluti

    • Be’ utopistico non so, ma geopoliticamente un incubo, indubbiamente.

      Per quello, al momento, c’è il progetto, sviluppato a vari livelli, di una rete elettrica integrata dell’Unione europea e nazioni prossime (UK, Norvegia, balcani, MO etc.). La già citata “Super rete elettrica europea”:

      https://en.wikipedia.org/wiki/European_super_grid

      Anche gli USA, da tempo, si sono accorti degli effetti negativi prodotti dall’avere tante picole reti elettriche negli Stati che compongono la federazione e non sfruttare invece la sinergia consentita da sud assolato e stati con pianure e coste molto ventosi:

      https://www.energy.gov/articles/reimagining-and-rebuilding-americas-energy-grid

      Per il fotovoltaico, dire che è una fonte rinnovabile intermittente, discontinua è scordarsi che la causa delle interruzioni non è la fonte, bensì la dislocazione sfavorevole dei pannelli che sono fissati alla superficie terrestre (che ruota). Tolomeo, Copernico e Galileo si fanno delle grosse risate ogni volta che sentono questo argomento.

      Un anello FV equatoriale coordinato, quando realizzato, non sarebbe dissimile tecnicamente, salvo le dimensioni e le potenze in gioco ovviamente, da certi satelliti artificiali che ruotano, oltre che attorno alla terra, anche su se stessi, espondo al sole solo una porzione dei pannelli fotovoltaici che li ricoprono, ottenendo così energia (gratis) dal Sole e riscaldamento della struttura (fuori dall’atmosfera terreste, essere all’ombra significa scendere rapidamente verso lo zero kelvin).

      • Questa estate , Tesla ha dimostrato di essere in grado di supplire a un picco di diversi megawatt in California ;
        grazie a qualche migliaio di powerwall in rete ,una cosa chiamata Virtual Power Plant

        sta preparando una cosa simile su larga scala in Texas , con decine di migliaia di nuove case attrezzate

        personalmente vedo questi “piccoli” accumuli domestici inquadrati in un sistema più ampio di rinnovabili e sistemi di accumulo STAGIONALI

        decine di migliaia di powerwall / veicoli elettrici possono dare energia alla rete per i pochi minuti che servono a portare a regime centrali turbogas,magari a turboBIOgas ,
        magari coogeneratori di qualche megawatt integrati in quartieri e piccoli comuni
        in grado di fornire , non solo energia elettrica ma anche calore con il teleriscaldamento
        BIOGAS prodotto con, la depurazione delle fogne e il trattamento dei rifiuti umidi urbani

        e magari accumulato durante l’estate per far fronte ai 2 mesi invernali critici
        accumulo STAGIONALE di biogas

        da affiancare a stoccaggio di energia termica , promettenti le batterie termiche al sale ,

        e stoccaggio energia cinetica mediante la molto promettente compressione di CO2

        se a questo aggiungiamo un po di pale eoliche , che ogni anno battono i record di produzione con i nuovi modelli

        e un po di getermico , semplice , con le pompe di calore acqua acqua
        e complesso con centrali elettriche geotermiche a circuito chiuso
        alzando il grado di complessità si prospettano miniere di litio geotermiche a circuito chiuso che con scambiatori di calore possono fare teleriscaldamento

        dopo questa filippica di tecnologie oramai mature di cui molte in uso da anni e altre fattibili e/o in fase di test

        come vedete l’eco sistema delle supercazzoleidrogenate ?
        e le supercazzleafusionetiepida ?

        io le vedo molto lontane
        di questa roba che ho elencato, la maggior parte diventerà STANDARD a basso costo in meno di 15 anni in ogni angolo del globo

        my due cent di ..
        sul lungo periodo saremo tutti morti !
        sapevatelo su rieduchesconal ciannell

  6. “… a gennaio 2023, le richieste di connessione alla rete di alta tensione di nuovi impianti di generazione da fonte rinnovabile hanno raggiunto circa 340 GW, di cui circa il 37% da fonte solare e circa il 54% da fonte eolica (on-shore e off-shore), un valore pari a circa 5 volte gli obiettivi che l’Italia si è data al 2030.”

    Data l’enormità del numero (340 GW) sospetto che le richieste di connessione siano il frutto di un arrembaggio di domande in carta libera con dati scritti alla buona per accaparrarsi esclusive “strade” di accesso. Piuttosto che il frutto di progetti reali anche se non esecutivi con localizzazione precisa delle centrali di produzione da fonte rinnovabile con i relativi preventivi di costo e garanzie di spesa… Annuso tanto entusiasmo, speriamo.

    • Le richieste di connessione sono li da anni, nel 2021 erano già oltre 200 GW e l’anno scorso sfioravano 300 GW; se sono così tante è soprattutto perché comuni e regioni “dormono” e impiegano ere geologiche per dare un’autorizzazione, vedi il parco eolico off-shore a Taranto che ha aspettato 13 anni per l’ok della pubblica amministrazione locale. Poi in un anno l’hanno costruito e attivato. Il governo precedente aveva parlato spesso di accelerare questi processi, ma non credo sia cambiato un granché

      • Infatti la burocrazia è un bell’ostacolo.
        Però è una bella notizia che ben mi fa sperare 💪

      • Villi, chiariscimi se sono
        GWp
        GWh
        GW/h
        GW
        È ormai costume scrivere quello che il dito si fa scappare sulla tastiera.
        E io vado in confusione… Giuro che non ne parlerò più.

        • “Secondo i dati di Terna, a gennaio 2023, le richieste di connessione alla rete di alta tensione di nuovi impianti di generazione da fonte rinnovabile hanno raggiunto circa 340 GW” quindi chiedi a terna

  7. Questo è parlare se mettiamo giù 15 GW di rinnovabili all’anno, per la stragrande maggioranza eolico e solare allora si che si.

    Altre che le brum brum, energia in quantità, pulita ed a basso costo e tanto lavoro per un sacco di gente.

    Infrastrutture fondamentali ed un trasformazione che porterà il Paese nel 3° millennio.

    Finalmente si sono accorti della miniera di TWh xhe rappresenta il sud, insolazione alta, coste, off-shore ed un basso tessuto industriale in poche parole un enorme surplus potenziale di elettricità verde.

    Molto bene é una bella notizia.

    • A basso costo soprattutto 🙂 tranquillo che avrai bollette quasi azzerate 🙂
      Per ovvi motivi la quota da rinnovabile non potrà mai essere al 100%, e non avrà mai un prezzo “indipendente”

      • Non e’ affatto detto. Quando non c’e’ il sole c’e’ laccumulo, anche chimico. Arrivera’ un punto in cui piuttosto che tenere in funzione una cerntrale termica, converra’ installare un sistema d’accumulo a batterie, e abbastanza solare da caricarle.

        In realta’ se hai abbastanza solare/eolico/batterie da coprire il giorno piu’ buio dell’anno, hai energia per tutto l’anno. Anzi, hai energia in eccesso, che se non si vuole sprecare, puo’ essere usata per usi “opportunistici”, tipo la generazione di idrogeno/carburanti ecc.

      • Sempre più a basso costo del gas a 340€/megawattora.

        Certo che la storia non insegna nulla sul serio.

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