Per terra, per cielo e per mare in elettrico. La mobilità alla TecnoElettra di Vignola, in provincia di Modena, viene alimentata dalle batterie. E si spazia: auto, moto, trattori e go kart. In cielo con un’aereo ed in mare con una barca. Entrambi hanno conquistato un record nella loro categoria. Tanta velocità. Siamo nella Motor Valley, in transizione verso l’era elettrica.
La TecnoElettra ha lavorato e lavora per i big del Motorsport, ma ha creato anche i primi quadri elettrici in un prosciuttificio. Correva l’anno 1974 quando il fondatore, l’imprenditore Leo Cantergiani, iniziò l’avventura elettrica. Per circa 8 anni lavora sui sistemi industriali, poi arriva la Formula 1. E’ l’estate del 1982, l’anno dei mondiali in Spagna, quando il rombo dei motori entra in azienda. Cambia la vita una telefonata, “azzardata” confessa l’imprenditore, all’ingegner Mauro Forghieri, direttore tecnico del team sportivo, e la fortuna sorride. Inizia la collaborazione che apre le porte all’ampio mondo delle corse, collaborazioni con Magneti Marelli, Abarth, le Alfa Romeo. Decisamente un altro mondo.
Dal 1998 TecnoElettra vira al Motorsport
Nel 1998 la svolta fondamentale: “Variamo la scissione dell’azienda. Il mio socio resta nel campo dell’automazione, noi ci dedichiamo esclusivamente al mondo delle corse. E’ andata bene. Siamo passati da 20 ai circa 100 dipendenti di oggi”. Il mercato riconosce la professionalità della Tecno Elettra: “La richiesta è sempre stata alta, abbiamo avuto degli anni con dei cali, anche alti a causa di cambiamenti di regole – sottolinea Cantergiani – , per dare continuità ai lavoratori abbiamo sfruttato delle opportunità nel settore militare ed aeronautico. Sempre con aziende al top”.
Prua verso la mobilità elettrica
Questa la biografia umana e aziendale, che negli ultimi anni vira sulla mobilità elettrica. “Abbiamo realizzato tanti progetti, realizzato dei prototipi innovativi come una moto ibrida che però il committente, per questioni non tecniche ma di mercato, ha preferito non commercializzare”. Arrivano altre richieste: “Stiamo lavorando bene nel campo agricolo dove ci occupiamo dei sistemi di propulsione dei trattori. Poi motori per e-bike, go kart”.
In volo con l’astronauta Maurizio Cheli
Tanto lavoro in terra, ma in curriculum c’è da leggere pure un’esperienza in cielo: la collaborazione con Maurizio Cheli. L’astronauta che ai World Air Games di Torino, nel giugno 2009, con il velivolo elettrico sperimentale Sky Spark registrò il record mondiale di velocità nella sua categoria.
In acqua il record di velocità
L’ultimo innamoramento, che ha portato ottimi risultati in termini agonistici e tecnologici, è Anvera Elab. All’ultimo Solar & Energy Boat Challenge di Monaco (guarda) ha fatto il record di velocità: 41 nodi. Alla guida Luca Ferretti Ferrari e Johnny Ceccoto jr. Un progetto che ha visto l’incontro con il cantiere LG Anvera e Terra Modena di Dario Calzavara. ”Abbiamo scelto il produttore dello scafo, sempre ai massimi livelli”, ripete soddisfatto Cantergiani.
Il segreto nell’alchimia dei pesi
“La progettazione è legata alla propulsione elettrica. Lo scafo leggerissimo è in carbonio – sottolinea l’ingegnere Emanuele Borsetto che ha lavorato sul progetto –. Abbiamo montato un motore a magneti permanenti da 200 kW che pesa solamente 60 kg ed è alimentato da due batterie da 40 kWh ognuna, sono 80 kwh totali”. Una bella potenza che ha permesso di fare 16 miglia a 20 nodi con una batteria, ovvero 40 kWh. Si va veloci anche in acqua “Abbiamo superato abbondantemente i 41 nodi, fino ad arrivare ai 43,4” sottolinea l’imprenditore. La ricetta del successo la illustra l’ingegnere: “Massima cura nella miniaturizzazione per arrivare all’alleggerimento del sistema. Una vera e propria alchimia per trovare il giusto equilibrio”.
Il futuro sono le barche elettriche
Vanno bene le corse ma a Vignola vogliono lanciarsi sulla produzione di barche di un certo livello. Imbarcazioni minimo da 1 milione di euro. Modelli dove è possibile valorizzare il lavoro artigianale di eccellenza. Quello che ha sempre caratterizzato questa impresa dove l’automazione non è mai entrata.
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