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Tazzari compra il progetto Lacama (Italian Volt)

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Tazzari con Lacama passa dalle quattro alle due ruote. L’azienda imolese del quattro ruote elettrico Zero, ha acquisito infatti  le attività della gallaratese  Italian Volt, produttrice della superbike elettrica Lacama.

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Erik Tazzari nello stabilimento imolese

Lacama, nome ricavato dalla crasi di “La Camaleontica”, è nota agli appassionati perchè può essere totalmente personalzzata con la tecnologia di stampa in 3D. Presentata nel 2017, avrebbe dovuto debuttare sul mercato nel 2019 con una serie limitata di 20 pezzi, venduti a 40 mila euro ciascuno. Il progetto, però, non si è mai concretizzato.  Ma, sostiene il fondatore  di Tazzari GL IMola Spa, Eirk Tazzari «ho visto nel progetto contenuti e idee realmente innovativi. Sarà nostro obiettivo portare il Brand “ITALIAN VOLT” e il progetto “LACAMA” allo stadio evolutivo successivo di sviluppo finale, omologazione e produzione».

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Gli asset azienadali di Italian Volt sono già stati trasferiti negli stabilimenti Tazzari di Imola dove da 15 anni si sviluppano e si producono le citycar elettriche Tazzari Zero e le tecnologie che l’azienda romagnola vende in tutto il mondo.

Tazzari , con Lacama dalle quattro alle due ruote

«Grazie a questa acquisizione _ prosegue l’imprenditore _ Tazzari Group amplia la propria gamma di veicoli elettrici, entrando nel settore delle due ruote e portando nella Motor Valley nuovi prodotti ad alto contenuto tecnologico e a zero emissioni».

Italia Volt nasce da  un’idea di Nicola Colombo e Valerio Fumagalli, detentori del record di percorrenza su moto elettrica. Il 10 giugno 2013 Colombo, imprenditore nel digitale, e Fumagalli, brand manager nel settore dei motori, partirono da Shanghai a bordo di due moto californiane Zero FX con destinazione Milano. Arrivarono 44 giorni dopo, avendo viaggiato per 13 mila km, toccato 12 Paesi, lungo un percorso che comportò l’attraversamento del deserto del Gobi, della Russia, del Kazakistan, della Moldavia, della Romania e della Croazia. Un’imprsa che valse ai due l’ingresso nel Guinness dei Primati.

Lacama, una storia iniziata a Shanghai

Un anno dopo Nicola e Valerio fondarono Italian Volt insieme al designer Adriano Stellino (esperienze in Lamborghini e Bertone), iniziando lo sviluppo dell’innovativa Lacama. La principale carattersitica estetica è la lamellatura dell’involucro batteria che ricorda i fanoni di una balena. Per il resto la moto può essere completamente personalizzata, grazie a 12 particolari della carrozzeria stampati in 3D e quindi offerti in cinque diverse varianti.

Con una potenza di 95 kW, e una coppia di 280 Nm, Lacama accelera di 0 a 100 km/h in 4 secondi e raggiunge una velocità massima di 180 km/h. Pesa 235 kg, ha un’autonomia di circa 200 km e può essere ricaricata in 40 minuti dalle colonninae fast. E’ dotata inoltre di connessione ad internet e GPS con un app dedicata per la gestione e il controllo remoto.

Il fondatore Nicola Colombo la presentava come «un vero e proprio oggetto del desiderio, uno status symbol dedicato a chi ama le sfide e l’innovazione». «Siamo convinti _ aggiungeva _ delle enormi potenzialità del mercato elettrico delle due ruote, ma sappiamo che la conversione richiederà molto tempo e molto lavoro». 

Troppo lavoro e troppo tempo, evidentemente, per le fragili spalle dei due fondatori. Ora su quelle di una realtà industriale di medie diensioni come Tazzari il sogno Lacama potrebbe concretizzarsi.

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2 COMMENTI

  1. Avevo avuto a che fare con Italian Volt per la rivista Motociclismo e l’azienda aveva anche investito nello stand della tivista a Eicma.
    La moto era molto interessante, purtroppo non hanno mai pagato, spero che la nuova gestione sia preparata da un punto di vista finanziario, le idee da sole non bastano.

  2. Questo progetto presenta esclusività tecniche rilevanti dal motore elettrico con pignone coassiale nel centro di rotazione del forcellone posteriore per mantenere un angolo tiro catena ottimale, al telaio in lega leggera pressofusa Alcast con doppie culle superiori che abbracciano il battery pack fissato in tre punti in modo ottimale.
    Il programma di personalizzazione la rendono esclusiva come dev’essere un prodotto di questo livello.

    L’impiego della stampa in 3D è la strada intrapresa dalla raffinata belga Saroléa, sfidante mai all’altezza di Mugen nel TT Zero.
    La N60 e la Manx 7 di Saroléa utilizzano la tecnologia di stampa 3D in ogni fase del processo di produzione grazie alle tecnologie di Polymaker con cui Saroléa ha definito il case del battery pack stampato con polimero ad alta resistenza con filamenti in fibra di carbonio Polymaker PC-PBT.

    La stampa in 3D assieme ai polimeri in fibra di carbonio è la tecnologia protagonista delle motociclette elettriche che devono perdere peso nel processo di semplificazione. Presto vedremo dei battery pack case che renderanno strutturali le batterie e fungeranno da telaio a cui verranno integrati posteriormente motore elettrico e forcellone coassiali e il canotto di sterzo all’anteriore.

    Stessa strada seguita tempo fa da Ducati con le MotoGP senza telaio, progettate da Filippo Preziosi con motore endotermico strutturalmente portante.

    https://polymaker.com/sarolea-electric-superbike-case-study/

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