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Taxi a idrogeno: Total investe nella flotta di Hysetco

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Un taxi a idrogeno (Toyota) della flotta parigina Hype, in cui investe Total.

Taxi a idrogeno: Total ha deciso investire in Hysetco, la società che possiede la prima flotta mondiale, operante col marchio Hype nella regione Île-de-France. 

Taxi a idrogeno su Parigi, prima flotta al mondo

taxi a idrogenoLa mossa (qui l’annuncio) è arrivata un po’ a sorpresa, dato che il colosso petrolifero negli ultimi aveva investito parecchio sulla mobilità elettrica, molto poco sull’idrogeno. Hyseeco, oltre alla flotta di taxi, gestisce anche le stazioni che ne assicurano il rifornimento. La quota acquistata da Total è importante, il 20%, affiancando così gli altri storici azionisti: STEP (Société du Taxi Electrique Parisien), Air Liquide, Toyota e Kouros. Hysetco possiede una flotta importante, circa 700 taxi a Parigi (di cui 600 dalla Slota, azienda recentemente acquisita). Non tutti sono a idrogeno, ma l’impegno è di arrivare a una conversione totale entro il 2024. Total metterà a disposizione di Hysetco la propria rete di stazioni di servizio per espandere il network dell’idrogeno. E questa è la parte più importante dell’accordo, più ancora dell’acquisto di una partecipazione azionaria.

taxi a idrogeno
Patrick Pouyanné, numero uno di Total.

In Germania già attivi distributori di idrogeno Total

Questa acquisizione è un impegno concreto e un vettore di accelerazione per Total nel campo dell’idrogeno per la mobilità“, commenta Patrick Pouyanné, Presidente e CEO di Total. “Dopo l’investimento nella nuova rete di stazioni di ricarica elettrica Bélib, Total vuole contribuire a rendere Parigi la vetrina della nuova mobilità urbana a emissioni zero. Per professionisti e per privati“. Il presidente del colosso francese ha sottolineato che il gruppo sta accelerando “la suo trasformazione in TotalEnergies, un attore multi-energetico leader nella transizione alle emissioni zero“. Finora Total era stata coinvolta nella filiera dell’idrogeno come utente industriale, all’interno delle sue raffinerie. E, come attore, nello sviluppo come carburante. In particolare in Germania, dove 24 stazioni Total offrono già idrogeno come parte della joint venture H2 Mobility. 

— Leggi anche: idrogeno, altro studio (tedesco) altra bocciatura. E il presidente Volkswagen: “Non perdiamo altro tempo, il futuro è nell’elettrico“.

 

 

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5 COMMENTI

  1. Il magico mondo dell’idrogeno.
    L’ultima frontiera per le società che si occupano di idrocarburi (come Total o Snam,del gruppo Eni e altre), nucleare e carbone per farsi inondare di sussidi pubblici alla faccia della mobilità elettrica e delle rinnovabili.
    Perché “L’idrogeno può essere generato dal gas naturale con un’efficienza approssimativa dell’80%, o da altri idrocarburi con diversi gradi di efficienza”, chissà magari lo generiamo pure col petrolio se va bene.
    E in più “Un’altra via industriale per produrre idrogeno è la gassificazione del carbone” e vai anche col carbone.
    E non dimenticate il nucleare perché ,secondo i francesi, richiederebbe la costruzione di 40 nuove centrali nucleari nella sola Francia spingere verso l’idrogeno.
    Del resto i nuclearisti italiani ce lo ricordano senza tregua.
    http://www.associazioneitaliananucleare.it/la-produzione-di-idrogeno-non-puo-prescindere-dal-nucleare/
    Prevedo palate di soldi pubblici per mantenere economicamente sostenibile l’uso di idrocarburi, carbone e nucleare e fermare le rinnovabili, dietro la foglia di fico dell’idrogeno…

  2. Prodotto sprecando il triplo dell’energia necessaria per fare il medesimo tragitto con un auto elettrica pura.

    Certa gente non conosce la vergogna.

      • Si all’Ilva con forni elettrici e filtri presenti sempre non solo in occasione delle visite di controllo anticipate dalla classica telefonata tipica italiana.

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