Carlos Tavares, ex amministratore delegato di Psa e di Stellantis, torna protagonista. Polemizzando con il gruppo che ha guidato fino a un anno fa. E con un attacco diretto a Tesla. In un’intervista al quotidiano economico francese Les Échos, il manager portoghese, ha dichiarato che la casa automobilistica di Elon Musk non esisterà più tra dieci anni. Sarà travolti dall’efficienza e dalla competitività dei costruttori cinesi, in particolare BYD.
Più che togliersi qualche sassolino dalle scarpe, non dovrebbe avere bisogno visto il suo curriculum, Tavares si prende qualche rivincita. Contro chi lo aveva criticato perché voleva anticipare anche in Europa i tempi per il passaggio all’elettrico. Per Tavares, il “miracolo” Tesla ha raggiunto un punto di saturazione: dopo aver rivoluzionato il settore e imposto nuovi standard tecnologici, il gruppo americano si trova oggi a difendersi da rivali con una struttura industriale più snella e una filiera domestica più integrata.
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“WV rappresenta l’auto europea che non sa adeguarsi”
Tavares non ha dubbi: “BYD sta mangiando il pranzo a Tesla con veicoli più efficienti e convenienti”. Il costruttore cinese ha già superato la casa californiana nelle vendite globali di auto elettriche, capitalizzando sulla padronanza della catena del valore delle batterie e su una politica industriale fortemente sostenuta da Pechino.
Un segnale che, secondo l’ex numero uno di Stellantis, dovrebbe far riflettere anche l’Europa. “Volkswagen rappresenta il nostro mondo occidentale che rifiuta di adattarsi”, ha dichiarato. Un attacco che suona come un monito: senza una strategia industriale comune e investimenti rapidi, il Vecchio Continente rischia di restare schiacciato tra Stati Uniti e Cina.
Nonostante le critiche, Tesla continua a mostrare una crescita robusta. I ricavi del terzo trimestre hanno toccato i 28 miliardi di dollari, con consegne in aumento del 33% in Cina. Tuttavia, la quota di mercato cinese del marchio è scesa dal 16% del 2020 al 5% nel 2025, segno della pressione crescente dei marchi locali.
Anche sul fronte finanziario il quadro è contrastato: il titolo Tesla ha perso il 39% nei primi mesi dell’anno, recuperando poi parzialmente. Le tensioni sui dazi imposti dagli Stati Uniti e la riduzione degli incentivi fiscali hanno pesato su domanda e catena di fornitura.
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Per Tavares, il destino di Tesla dipenderà dalle scelte del suo fondatore: “Non possiamo escludere che Elon Musk lasci l’industria automobilistica per concentrarsi su SpaceX o sull’intelligenza artificiale”. Il manager allude al crescente coinvolgimento di Musk in progetti extra-auto, dalla robotica alla politica americana. Nel frattempo, Tesla cerca di trattenerlo con una nuova proposta di remunerazione da 1.000 miliardi di dollari in dieci anni, destinata a spingere la capitalizzazione fino a 8.500 miliardi. Un obiettivo che molti analisti giudicano irrealistico, mentre alcune società di consulenza invitano gli azionisti a votare contro.
Serve un ecosistema per le batterie
Le parole di Tavares non sono solo un attacco a Musk, ma una riflessione sul destino dell’auto occidentale. L’Europa, osserva, rischia di ripetere l’errore di Tesla: concentrarsi sull’immagine più che sull’efficienza produttiva. Per i costruttori europei, la sfida non è più solo tecnologica, ma industriale: ridurre i costi, accorciare le filiere e sviluppare un ecosistema batterie europeo.


Onestamente non darei nessun peso alle “previsioni” di un top manager che ha lasciato un bel buco nell’azienda che è stato giocoforza costretto a lasciare…
Non mi è chiaro dove BYD avrebbe superato Tesla in efficienza e prezzi. Ho valutato la Seal prima di acquistare una Model 3. Costava 5k in più, ha poco più autonomia ma con 25kWh in più da ricaricare e i tempi alle HPC sono peggiori. Per non parlare del Plug&charge
Non è certo il mio campo ma non capisco la chiosa finale.
In cosa i produttori europei avrebbero seguito le orme di Tesla per fare gli stessi errori?
Mi pare che siano molto ma molto indietro rispetto a Tesla ed ai cinesi.
Che Tesla possa sparire sta nell’ordine delle cose, forse addirittura è un evento programmato, soprattutto se pensano di continuare con soli due modelli perchè è ovvio che prima o poi saranno superati e verranno a noia.