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Tanto di cappello a Tesla, ma ora sbaglia strada

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Tanto di cappello a Tesla, ma ora sta sbagliando strada, puntando su macchinoni come il Cybertruck. È tempo di auto leggerezza e sostenibilità, ci scrive Daniele. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Tanto di cappello a Tesla
Qui e sopra due immagini del Cybetruck dal sito ufficiale Tesla.

Tanto di cappello a Tesla, ma il Cybertruck è un mostro

“Vorrei solo esprimere un pensiero che mi urge esternare. Pur riconoscendo i numerosi meriti di Tesla e i traguardi raggiunti negli anni, non sono convinto che il marchio abbia appieno espresso le potenzialità legate all’elettrico. Tesla è indubbiamente una macchina efficiente, molto tecnologica (anche troppo) e dalle prestazioni ‘wow’. Ma resta comunque la sensazione che queste auto siano una emanazione delle esigenze di un americano medio. Possibile che un  uomo che vuole portarci su Marte, manda satelliti nello spazio, vuole macchine autonome e costruisce robot, ci proponga un mezzo come il Cybertruck? Un mostro pesantissimo, di gusto punk, poco utile all’ambiente e per pochi (forze armate, malavitosi, ricchi annoiati?) per il quale ha speso troppo risorse

Tanto di cappello a Tesla
Elon Musk: è tempo di auto più piccole e sostenibili?

Chi se non Musk può rompere i cliché dei marchi tradizionali?

Non sarebbe più maturo cercare di osare un po’ di più, proiettandosi verso soluzioni leggere, aerodinamiche, economiche e riciclabili e riciclate? Non possono farlo le pachidermiche case automobilistiche tradizionali, perché legate a schemi rigidi e di mercato, alla vecchia economia di scala. Perché non può provarci partendo da un foglio bianco il buon vecchio Elon o chi per esso? Anche lui ormai non può più osare spinto dagli azionisti? Non lo so, sospetto purtroppo che la nuova Tesla 2 non mi sorprenderà, verrà fuori la solita hatchback americana, la copia povera delle sorelle più blasonate. Certo avrà il suo successo, ma più che altro per il marchio che c’è dietro. Peccato perchè anche Citroen, Fiat, la stessa VW han dato prova, con la Olì, la 120 e la Life rispettivamente, che se si vuole le idee buone non mancano.

Tanto di cappello a Tesla

Tanto di cappello a Tesla, ma ora è tempo di leggerezza e sostenibilità

Peccato che dai concept alla realizzazione ci vogliano sempre anni, nei quali le belle idee si annacquano in produzioni banali e declinate nei soliti cliché. Ho guardato con ammirazione progetti che sono morti (Lightyear, Sono Motors, Dyson). E spero che prendano vita progetti come quello di Aptera e Kanoo, che, seppur non per tutti,  sono l’essenza di come sfruttare in maniera sensata il potenziale dell’elettrico. Detto questo siamo solo all’inizio, me ne rendo conto. Ma mi scoccia a volte vedere come in nome di scalabilità si perda del tempo prezioso invece di ricercare soluzioni intelligenti. Scusate lo sfogo, ma a volte rimango basito da certe dinamiche. Grazie per l’attenzione. Daniele Zoppi

Risposta. Condividiamo gran parte di queste osservazioni. Il bello all’elettrico è anche legato al fatto che, essendo l’ingombro-motore è più ridotto, si possono realizzare auto spaziose con misure esterne molto più contenute. Contribuendo così ad avere città più vivibili. Ma le auto non si acquistano solo con approcci razionali: spesso sono le mode a guidare le scelte e in questi anni i Suv dettano legge. Basti pensare che il 54% delle auto vendute in Europa sono appunto Sport Utility Vehicle. Musk è cresciuto negli Stati Uniti e, pur essendo uno straordinario innovatore, è imbevuto di una cultura che non ha mai conosciuto le citycar, puntando su auto di 5 metri e più. Anche a noi il Cybertruck non convince, i grandi del design europeo (come Walter de Silva) lo trovano orrendo. Ma vediamolo come una delle tante americanate a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni. Il test vero sarà il Model 2, il progetto che nei documenti ufficiali è identificato come Next Gen Platform. Come sarà? Wait and see, dicono gli americani, aspetta e vediamo.

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28 COMMENTI

  1. Forse qui da noi il discorso potrebbe esser valido, ma in USA no perché sono mezzi da lavoro vedasi F150, RAM, e similari per la linea come tutte le cose è questione di gusti.

  2. il Cybertruck
    è un Truck !
    in USA , ma anche in Italia avrebbe una sua funzione

    è UN MEZZO DA LAVORO; è un PicUp !
    in USA il PicUp è il mezzo da lavoro per eccellenza
    in Italia si usano i furgoncini tipo Doblò
    il Cybertruck è più grande del Doblò , è simile a un Ducato , anche se a cassone chiuso non ha lo stesso volume sfruttabile , può però trasportare 4 operai e un sacco di attrezzatura tranquillamente

    non va visto nell’ottica del mezzo per portare i figli a scuola
    anche se ci sarà qualche esibizionista che lo farà ..
    lo hanno fatto con gli Hummer ..
    spacconi per spacconi .. preferisco quelli elettrificati

    il suo rivale in usa è li Ford F150,
    di cui ci sono esemplari anche in Italia A BENZINA .

    ogni mezzo , dovrebbe avere un suo impiego ideale ,
    i numeri previsti per la produzione di cybertruck , sono limitati , si parla di 100000 l’anno assorbiti dal mercato USA e .. penso Australiano ,altro paese dove i PicUP “vanno forte”

    riguardo alla bellezza/bruttezza
    il profilo del cybetruck è stato messo in un simulatore cad/cam
    il risultato è che il Cybertruck è sorprendentemente aerodinamico ..
    molto più della concorrenza in commercio

    non mi stuperei ,autonomia permettendo , se diventasse anche un valido mezzo di soccorso per zone impervie
    che che ne dicano i piston head nostrani

  3. Considerato che ormai in paese (provincia di Varese) vedo F150, RAM 1500 e Cadillac Escalade, non mi stupirei che vendessero alcuni Cybertruck anche in Italia. Dal peso a vuoto di 3 tonnellate, si guida a pelo con patente B…
    Gradirei che Tesla oltre alla “Model 2” rilevasse Aptera e ne avviasse la produzione su larga scala

    • Azz, è qualcosa di questa provincia allora! 🙂
      Qui da me a Cadrezzate c’è un tizio che gira con un F150 per di più kittato, con gomme simil monster-truck, e che occupa più carreggiata di un camion.

  4. Per taluni a volte il kitsch diventa bello.
    Comunque sia fa sempre parlare di sè.
    Sarà iconico se rimarrà limitato nelle vendite altrimenti semplicemente abbruttirà il paesaggio e diventerà un’abitudine a cui più nessuno farà caso.
    imho (inutile da precisare).

  5. Non è fatta per gli Europei, che sono un popolo castrato vecchio e decadente. Non è nemmeno tutto sto eccesso se messa nel contesto per cui è stata pensata. Non è chiaro che si tratta di un Pick up americano? Pensate che a loro interessi la 500? Elon ritiene che sia la più bella Tesla sin ora prodotta, almeno secondo la sua filosofia, ritiene anche che non sia una macchina che farà la differenza a livello globale. Ma soprattutto lo volete capire che il vostro cortile è insignificante a livello globale? Si in un remoto passato forse era il centro del mondo, oggi non è nemmeno la periferia, ma piuttosto uno sperduto paesino di montagna.

  6. TESLA è sopratutto una Azienda americana e il best selle r del mercato sono i Pick Up , costruirà quello che il mercato chiede. Oggi la gara sarà fra F150 / Silverado/ Hummer/ Rivian e il Cybertuck
    che si stacca dal progetto standard.
    Non sarà un prodotto per Europa o Asia ma in America sarà Winner

  7. E invece ritengo il Cybertruck l’ennesimo colpo di genio di Musk. Anzitutto è una macchina per il mercato americano. A cosa serve quest’auto? a convertire all’elettrico quella massa non piccola di gonzi che girano con quegli inutili pick-up e che sgasano quando vedono una Tesla. Già me li vedo girare intorno al Cybertruck con quel misto di invidia e odio. E poi trasvestirsi per non essere riconosciuti e andare al concessionario Tesla per provarne uno. Ragazzi questo è un genio.

    • Anche perché se non è un colpo di genio, con le risorse che sta assorbendo, lo sviluppo dei molto necessari nuovi prodotti sarebbe un problema.

  8. Mah, io credo che le aziende producano ciò che ritengono il mercato possa assorbire. Per quanto ne possiamo discutere oggi il mercato chiede SUV, quindi quello va prodotto, altrimenti non vendo. Le auto intelligenti, alla ID3 per dire, pur condividendo la base tecnica con ID4 ed ID5 ha meno successo di loro. Tutto qua: il problema non è chi produce: è chi compra, ammesso che sia un problema (e secondo me non lo è). Sarebbe anche ora di smetterla di parlare del gigantismo dei SUV, che non esiste dato che sul mercato la stragrande maggioranza di essi non è più grande delle normali berline: fra le prime 20 auto più vendute in Italia ci sono la Puma, la Renegade e la T-Roc, che non i pare soffrano di gigantismo. E lo dico io che non ho alcuna simpatia verso i SUV (che personalmente traduco in Stupid Useless Vehicle).

    • Ma prima dice che bisogna smettere di parlare di gigantismo dei suv, e poi dice che sono stupidi e inutili?
      A volte mi chiedo a chi piacciano, tutti dicono che fanno schifo. Mistero.

      • Una cosa può non piacermi anche se è minuscola. I SUV non mi piacciono non per le dimensioni, ma perchè avendo un assetto rialzato peggiorano tutte le caratteristiche stradali rispetto ad una normale berlina, per i trasferimenti di carico (che essendo più grandi impongono sospensioni più rigide) e per la resistenza aerodinamica.

    • A me tocca guardare ai SUV perchè non si fanno più gli mpv o i monovolume, che sono immensamente più efficienti, ma non ce ne sono. L’unica che si avvicina è la BYD E6 (ma ad esempio ha 5 posti, non 7) ma la esportano solo in India e Singapore, in Europa non la portano di sicuro perchè tutti cercano i suv e la lascerebbero invenduto.

      Gardo alla mia Dacia Lodgy, penso che un giorno la cambierò con un’auto elettrica, ma non riesco a vedere con cosa, a meno di non scendere a compromessi. Per ora uso il più possibile la id.3 e limito l’uso della Dacia, ma ogni volta che ci salgo (gite in mtb, campeggio, viaggi in discarica o ai vari negozi di forniture per casa) mi ricordo perchè l’ho presa. Dacia stessa con la Logger ha “suvvizzato” la Lodgy, peggiorandola.

  9. Sono totalmente d’accordo, ma purtroppo a noi consumatori certe dinamiche produttive sfuggono o se vogliamo ai produttori sfuggono le logiche del fabbisogno. Credo sia stato un vero peccato abbandonare il progetto della fiat 125, una concept con fondamentali davvero interessanti come la modularità della batteria. Cosa me ne faccio di una batteria di 80 kWh se giro per la città? Diminuisce di certo l’efficienza, mi servirà quando esco dalla città e la 125 rispondeva a questa esigenza ed era carica del talento dei nostri designer italiani. Continuo a vedere SUV e SUV, ma l’elettrico dovrebbe portare a nuove logiche d’uso. Occorre attendere, non per niente le prime auto era del tutto simili a delle carrozze senza cavalli. Occorre attendere per avere delle utili innovazioni.

  10. Penso invece che il Cybertruck è una delle migliori auto elettriche in circolazione. Per un semplice motivo: è l’unica auto elettrica che innova. Ad oggi tutte le auto elettriche sono le brutte copie di quelle a benzina (vedi Mercedes e Volkswagen), riviste solo nel powertrain. Le più belle elettriche sono quelle che condividono il pianale con le auto a benzina (come BMW). E se c’è un merito della “vecchia guardia” è che ha saputo sorprendere e innovare con modelli iconici e coraggiosi che ancora oggi affollano fiere e saloni e attirano migliaia di visitatori.

    La domanda è: quale tra tutti i modelli elettrici guarderemo tra 50 anni con orgoglio? L’unico modello elettrico che davvero ha saputo dire qualcosa di nuovo senza copiare quello che già esiste è il cybertruck. Gigantesco (6 metri) eppure agile (4 ruote sterzanti), superperformante (0-100 in meno di 3″), antiproiettile (tranne i vetri) ma soprattutto con forme e materiali originali. Finalmente si vede qualcosa di nuovo, finalmente l’auto elettrica non è più solo un oggetto per spostarsi da A a B ma è anche qualcosa che suscita un’emozione anche nelle forme. E Dio solo lo sa se ne avevamo bisogno dopo auto come Model 3 e Model Y.

    • …ma a te il dubbio che tra 50 anni,
      ma anche solo 15,
      guarderemo a questi mostri e a queste logiche
      come alla causa dei disastri ambientali e sociali di allora
      non viene proprio mai?

      se guardiamo indietro agli anni 80 noi italiani più giovani vediamo la causa del debito pubblico e di tutto quel che significa.
      quando guarderemo ai SUV, e al Cybertruck tra questi, veramente pensi che le nuove generazioni non collegheranno povertà futura con stupidità di oggi?

      • La povertà futura? Mah, per il momento direi che le cose sono andate sempre meglio. Provi a chiedere al suo bisnonno, se ce l’ha ancora, come si viveva in Italia all’epoca, o magari si guardi un capolavoro assoluto come L’albero degli zoccoli di Olmi.

        • sarei anche d’accordo con lei
          se le condizioni di partenza fossero le stesse:
          progresso tecnologico, miglioramento delle condizioni di vita, progresso sociale, e uno che genera feedback positivo per l’altro.

          ma…c’è un ma, anzi due:
          1. mio bisnonno, fine ‘800, viveva in un mondo in cui abitavano circa 1,5 mld di persone, le quali avrebbero di sicuro desiderato gli standard che abbiamo oggi, ma non li avevano e non li potevano avere, quindi il consumo di risorse e di energia era molto meno della proporzione 1 a 5 con la popolazione attuale
          2. mio bisnonno viveva in un mondo in cui il cambiamento climatico non c’era. cominciava, ma non c’erano effetti significativi e misurabili.

          Ora, prendi questi due aspetti in maniera seria,
          esaurimento dell’energia abbondante e a buon mercato
          e
          esaurimento della capacità del pianeta di assorbirne gli effetti

          e dimmi che sei ancora ottimista sulle “magnifiche sorti e progressive” e che tutto andrà meglio.
          io personalmente non lo penso proprio, non dico che siamo spacciati e non me lo auguro,
          ma sono convinto che a ragionare come abbiamo sempre fatto (e che Enzo esplicita nel suo legittimo commento)
          andiamo a sbattere molto in fretta.

          • Si, tutto andrà meglio e non credo affatto che le nuove generazioni saranno più povere come sostiene lei.

          • @L’Astuto
            non basta l’ottimismo della volontà
            per fermare o impedire una tempesta.
            e se arriva una tempesta catastrofica
            non va meglio.
            specie se non è mai successo.
            specie se poi arriva la seconda, la terza, ecc ecc.

        • @L’Astuto
          Ai tempi di suo bisnonno su,diciamo, 1,5 miliardi popolazione 1,2 miliardi era povero.
          Oggi su 8 miliardi lo sono in circa 3,5.
          Qualcuno preferirà dire che abbiamo migliorato di moltissimo il fronte “dei non poveri” ma la realtà è che abbiamo quasi triplicato i poveri.
          A parere mio la gente che sta meglio non si compensa con chi sta peggio.
          Ed i poveri assoluti di oggi stanno probabilmente ben peggio di 1 secolo fa.

      • Mario che c’entra l’inquinamento con l’estetica? Io sto parlando del cybertruck elettrico, non della McLaren a benzina. Quello che ho scritto, mi sembrava chiaro, è che le elettriche devono essere anche belle. Certo, il cybertruck non primeggerà in quanto ad efficienza e a risparmio di co2 (è solo una ipotesi, magari si scopre che è pure super efficiente …), ma intanto innova, dice la sua, è originale, è una ventata di freschezza. Posso auspicare che le elettriche di domani siano anche belle oltre che ecologiche? Posso sperare in qualcosa di diverso da una VW ID3 che trovo una delle auto più brutte al mondo? Se vuoi altre auto che mi piacciono e che potrebbero lasciare il segno anche domani, scartando la MG Cyberster (un flop), ci sono la Mazda Iconic SP, la Toyota FT-Se, la Dodge Daytona SRT, la SSC SC01, la Fisker Ronin, auto che manterranno un valore e strapperanno uno sguardo anche a distanza di anni. Non le ho messe in elenco perché mentre del cybertruck almeno un singolo modello è stato prodotto e consegnato, queste qui sono in fase di finalizzazione e ancora non consegnati. Ma anche per un altro motivo: mentre queste auto sono delle sportive e quindi è più facile per loro impressionare, il Cybertruck è un pickup e non è affatto facile trovare un design iconico per un veicolo come un pickup. Tesla ci è riuscita, magari l’azienda si è scavata la fossa con le sue mani, ma ci è riuscita. E tra molti anni il Cybertruck sarà ancora ricordato con ammirazione e stupore. La VW ID3 e le tante altre elettriche oggi proposte non credo …

        • @enzo
          se non ti conoscessi (virtualmente) penserei che non capisci quel che scrivi e quel che ti viene risposto. Siccome so che non sei stupido
          allora mi chiedo dove stia il corto circuito.

          Tu scrivi:
          “…quale tra tutti i modelli elettrici guarderemo tra 50 anni con orgoglio? L’unico modello elettrico … è il cybertruck. Gigantesco… superperformante … antiproiettile … ma soprattutto con forme e materiali originali….”

          io ti rispondo:
          “…guarderemo a questi mostri e a queste logiche come alla causa dei disastri ambientali e sociali di allora…”

          Tu guardi all’auto come status symbol, come estensione della propria personalità, come espressione della forza dell’Uomo sulla materia: a me questa esaltazione ricorda gli anni ’80, e il Futurismo,
          penso che è un pensiero che non condivido ma che sia legittimo.
          Se però chiedi al pubblico del sito cosa resterà tra 50 anni
          anche io dico la mia,
          e dico che tra 50 anni penso che guarderemo con malinconia alle risorse materiali sprecate per sentirci “grossi” e potenti (performanti, giganteschi) e che non ci saranno più,
          al petrolio bruciato malamente con rendimenti ridicoli
          al gas consumato a produrre beni fini a sè stessi e nemmeno in grado di elevare il godimento dell’Uomo
          al suolo devastato per mantenere in piedi tutta la baracca.

          L’Astuto la pensa diversamente, legittimo pensiero, ma non porta uno straccio di prova a sostegno.
          Io guardo i dati da vent’anni e vedo che le previsioni fatte allora si sono realizzate,
          un certo modo di fare, pensare e vedere le cose e l’economia e le risorse non ha mantenuto le promesse di felicità luccicante generalizzata,
          nè tra chi non può, e ci mancherebbe
          e nemmeno tra chi può.

          Penso peraltro che il Cybertruck sia un progetto interessante, che lascerà il segno, che è “disrupting” tanto nel concetto quanto nel design: non lo comprerei, ma penso che Tesla abbia fatto bene a metterlo in pista, stante l’andazzo economico (Tesla è una azienda e a meno di ripensamenti generali non fa beneficenza ambientale): ovviamente questo però rende Tesla attore protagonista del problema tra 50 anni.

          Non traggo conclusioni da queste mie riflessioni, quindi non trarle tu per me e non mettermi in bocca baggianate che non penso (tipo “allora vuoi tornare al Medioevo”, “in URSS non stavano certo meglio”).
          Io rispondo alla tua domanda:
          tra 50 anni cosa resterà? malinconia e forse rabbia.

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